NO TANGENZIALE | Le peggiori tradizioni di Agosto

ANAS e SEA con la complicità di molte amministrazioni del territorio stanno procedendo nell’elaborazione di un progetto che probabilmente verrà presentato in piena estate ( ad agosto come nelle migliori delle tradizioni- il mese delle porcate) . Il progetto è l’ennesima inutile colata di cemento e asfalto che devasterà il territorio che attraverserà, non solo da un punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista economico e sociale. La costruzione di una tangenziale-super strada dal PONTE DI VIGEVANO a MAGENTA è una vergogna. Dal Governatore Maroni al sindaco di Vigevano financo al sindaco Arrara di Abbiategrasso si sono spesi (ognuno focalizzandosi sui propri interessi particolari) per cercare di dare sostanza progettuale a questo sciagurato progetto. Nientemeno ad Abbiategrasso si è anche costruito un fantomatico comitato del Sì tangenziale: presidente Castoldi (BCS,imprenditore) e primi firmatari Ceretti, Fossati e Albetti (gli ultimi tre sindaci di Abbiategrasso). Chiediamo che questo progetto venga fermato immediatamente e che le risorse economiche vengano utilizzate altrove. Per migliorare radicalmente la linea ferroviaria Milano-Mortara e per modernizzare la strada provinciale Milano-Baggio.
Chiediamo che le risorse economiche pubbliche
siano utilizzate per politiche virtuose, intelligenti, per un welfare
moderno, per superare la crisi economica e sociale crescenteNO TANGENZIALE | IL PAGIANNUNZ NON SI TOCCA | IL TERRITORIO e’ DI CHI LO ABITA E NON DI CHI LO VUOLE DISTRUGGERE DALL’ALTO con POLITICHE DEVASTATRICI

Le cittadine e i cittadini dell’ASSEMBLEA DEL 2 APRILE

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3 luglio 2014: resoconto incontro Comitati in Regione Lombardia

In data 3 luglio 2014, presso gli uffici tecnici del settore Viabilità e Traffico di Regione Lombardia si è tenuto un incontro informativo sullo stato di fatto del progetto ANAS relativo alla superstrada che coinvolge il territorio dell’abbiatense/magentino.
L’incontro è stato realizzato grazie ai buoni uffici del consigliere regionale Stefano Buffagni, del Movimento 5 Stelle, e ha avuto come interlocutori l’ing. Aldo Colombo di Regione Lombardia, i rappresentanti dei Comitati No Tangenziale, i sindaci e gli amministratori di Albairate, Cassinetta di Lugagnano, Ozzero, Robecco sul Naviglio e Cusago.
L’incontro è stato estremamente interessante poiché il tecnico regionale ha chiarito in modo esaustivo lo stato di fatto e i termini del “PROGETTO”della Regione.
Viene confermato che ANAS e SEA stanno procedendo a uno “stralcio funzionale” del vecchio progetto ANAS del 2009. Lo stralcio consiste nell’eliminazione della tratta ALBAIRATE – TANGENZIALE OVEST MILANO, mentre rimane identico nel tracciato e nella tipologia di costruzione stradale nella tratta che va dal PONTE DI VIGEVANO a MAGENTA.
Potrebbero esserci degli interventi minimali o piccole modifiche non significative al progetto originario, poiché modifiche sostanziali dovrebbero ripercorrere tutta la trafila della Valutazione di Impatto Ambientale e Strategica (VIA + VAS) e riportare il progetto al punto di partenza.
Il tecnico ha ipotizzato che il progetto potrebbe essere presentato a fine agosto o nel corso del mese di settembre. A quel punto l’assessore regionale convocherà le amministrazioni comunali e le istituzioni interessate per presentare il nuovo progetto, sul quale però non potranno però intervenire in modo significativo.
Si prevede che le gare d’appalto verranno espletate entro il 2015, mentre i cantieri potrebbero partire nella seconda metà del 2016.
ANAS si sarebbe impegnata a realizzare l’opera con circa 212-220 milioni di Euro.
La considerazione dei Comitati No Tangenziale è che i fondi a disposizione, considerato il preventivo risalente al 2009, non basteranno a completare l’opera o costringeranno l’Impresa a lavorare in economia e a non realizzare tutte le prescrizioni e mitigazioni ambientali previste per la realizzazione del progetto.
Questo incontro è servito a chiarire in modo definitivo che le varie dichiarazioni rilasciate in questi anni dalle amministrazioni pro-superstrada, in merito alla realizzazione di un’opera “ambientalmente sostenibile”, erano pura fantasia non supportata da fatti.
Il fatto è che si tratta del vecchio famigerato progetto ANAS da cui è stata eliminata la tratta da Albairate a Baggio.

Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e del Parco Agricolo Sud Milano.

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3 luglio 2014: comunicato del Comitato NoTangenziale

Con il voto contrario alla mozione presentata in Consiglio Comunale il 23 giugno, dal gruppo Cambiamo Abbiategrasso, che proponeva la revoca del parere favorevole al progetto Anas votato all’unanimità nel maggio del 2009, il Consiglio Comunale di Abbiategrasso torna a esprimersi sull’argomento e lo fa in maniera inequivocabile.
Eppure gli assessori Brusati e Colla, interpellati e sollecitati a esprimersi nei mesi scorsi durante le assemblee organizzate dal Comitato No Tangenziale o in sede di tavoli di lavoro per la revisione del pgt, descrivevano scenari di dibattito interno alla maggioranza e alla giunta, dove niente era stato deciso.
Così come nei giorni di presentazione del lavoro di KCity, dove la città era stata coinvolta a esprimere un modello futuro da cui ripartire, le parole ricorrenti erano città neo-rurale, sostenibilità, piste ciclabili, cultura. Evidentemente i sostenitori del sì hanno convinto tutti (o quasi tutti visti gli esiti della votazione nel consiglio comunale, dove un esponente del PD, Paolo Porati, è uscito dall’aula), che quell’infrastruttura porterà sicurezza nelle strade, riduzione delle polveri e lavoro, contribuendo a difendere il territorio e l’ambiente.
Come se nelle tangenziali a due corsie per senso di marcia non si morisse di velocità e imprudenza. Si omette, poi, che il collegamento con l’A4 veicolerà nuovo traffico, di auto e di TIR, specie se la tratta sarà gratuita; e cosa dire del fatto che questo progetto, disegnato da nord a sud, potrebbe diventare il primo tratto di quell’idea di Tangenziale Esterna che a est di Milano ha già consumato campagne, boschi e territori? Infine, perché non si dice che attorno alle strade inevitabilmente sorgono complessi commerciali che uccidono il commercio locale e alimentano forme di lavoro precario?
Con il voto contrario, questo Consiglio Comunale, come quelli precedenti, dimostra di non avere a cuore le decine di ettari di territorio fertile su cui l’agricoltura locale sta investendo.
Quella votazione ha finalmente chiarito schieramenti e posizioni. Il programma elettorale a cui l’Amministrazione si appella, in realtà è un sì a tutti gli effetti al progetto Anas che non è strutturata per costruire innocue strade locali ma superstrade. È grave che i consiglieri e gli assessori possano dare il loro assenso a un progetto che non potranno in alcun modo controllare e decidere.
Il Comitato No Tangenziale, per l’ennesima volta, come già fatto nel corso di tutti questi anni, chiede di accantonare questo progetto per poter finalmente discutere serenamente dei problemi di viabilità che conosciamo e non abbiamo mai inteso sottovalutare.

Comitato NoTangenziale Abbiategrasso

 

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PAGIANNUNZ: LA NATURA DELLE COSE

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Abbiategrasso ha uno storico e importante imprenditore, l’ingegner Castoldi, presidente della storica e importante azienda BCS. L’ingegner Castoldi in queste settimane si è esposto a favore della tangenziale Vigevano-Albairate-Magenta e ha messo in discussione il valore simbolico e reale del Pagiannunz.
L’ingegner Castoldi ha fatto a questo proposito un appello “al senso di correttezza, alla verità”.
Nei tempi opportuni avremo modo di intervenire sulla questione tangenziale dicendo subito solo una cosa: questa inutile colata di cemento e asfalto devasterà questo territorio non solo da un punto di vista ambientale, ma anche economico e sociale.

Sulla questione Pagiannunz proviamo invece a raccogliere l’appello al senso di correttezza e verità dell’ingegnere adoperandoci nell’esporre in modo oggettivo alcune questioni per noi importanti. Cercheremo quindi di correggere alcune delle inesattezze tecniche apparse sull’ultimo numero del settimanale “Ordine&Libertà”.
Per correttezza e verità partiamo da due punti:

Il primo. La risposta alla domanda che l’ingegner Castoldi pone ai Comitati. L’ingegnere chiede: “non sarà mica che i comitati vogliono difendere l’area umida per impedire la costruzione del centro commerciale?” La risposta è sì, certo. Difendiamo l’area umida perché siamo contrari a qualsiasi progetto immobiliare sul Pagiannunz sia questo un centro commerciale, un residenziale, sia logistica, capannoni, multisala, commerciale.

Il secondo. Per amor di correttezza e verità il Presidente Castoldi dovrebbe dire che una parte dei terreni del Pagiannunz appartiene alla BCS e che una delle idee del gruppo BCS è proprio costruire dei capannoni per ospitare terziario, artigianato e commercio.

Quindi per amor di correttezza e verità riteniamo plausibile esplicitare questa domanda: Non è che il presidente della BCS dice che l’area umida non ha nessun valore ambientale, paesaggistico e sociale perché non vuole avere vincoli che ostacolerebbero la costruzione di centri commerciali, capannoni, case e cemento sui terreni di proprietà della BCS?

Per amor di correttezza e verità veniamo a riproporre altre dichiarazioni di questi giorni a cui (contrariamente per quanto avvenuto per le esternazioni del Castoldi ingegnere) è stata riservata poca visibilità o ne è stato travisato il senso nonostante l’importanza.
Il responsabile della roggia Cardinala, Ettore Perini, con una nota alla stampa ha smentito categoricamente le dichiarazioni dell’avvocato della proprietà Essedue srl e tutti coloro che la pensano come lui. Perini scrive in modo chiaro che sono stati fatti degli atti illegittimi per prosciugare l’area umida. Perini dice una cosa corretta e di valore, il suo è un parere tecnico e professionale (chi meglio di lui conosce la Cardinala!?!), perché le sue dichiarazioni potrebbero mettere in discussione la sentenza del TAR (qua dovrebbe essere l’amministrazione a prendere la palla al balzo) e soprattutto perché queste dichiarazioni confermano quello che da oltre un anno sostengono i comitati.
Prima di queste dichiarazioni si dava per scontato (soprattutto per la stampa e per i tribunali) che Contini NON aveva fatto atti illegittimi per far defluire l’acqua e che i suoi interventi fossero agricoli. Ora arriva il responsabile della Cardinala e dice chiaramente da un punto di vista tecnico e di responsabilità che gli interventi dell‘ESSEDUE srl su quell’area SONO ILLEGITTIMI: “sono state create delle incisioni negli argini (senza il consenso dei responsabili della Cardinala) per prosciugare l’area umida del Pagiannunz.”
Siamo consapevoli che ci voglia molto coraggio e un supporto politico per approfondire e dare concretezza alle dichiarazioni del responsabile della roggia Cardinala. Dichiarazioni, lo ribadiamo, che hanno una rilevanza importante giuridicamente, civilmente e socialmente. Sappiamo che è molto difficile affrontare tali responsabilità. L’esseduesrl gli abbiatensi hanno imparato a conoscerla… per questo esprimiamo massimo rispetto e stima per il signor Perini.
Nel frattanto Contini continua a fare canali di scolo e triturare nell’area umida, ma non riesce nonostante i mezzi tecnici a disposizione, dopo un anno, ad averla vinta sulla natura.

Sì perché nonostante tutto l’area si rigenera, è viva, è ancora umida. 

Infine veniamo all’articolo apparso sulla Libertà di questa settimana. Articolo che contiene inesattezze tecniche, storiche e geologiche.
Nell’articolo si dà per scontato che quella sia un’area destinata ad attività agricola senza far distinzioni su che tipo di attività agricola. È ormai assodato che l’agricoltura non sia un bene di per sé. È stato già già detto e lo ribadiamo: l’agricoltura che Contini sta facendo nei terreni del Pagiannunz è l’agroindustria peggiore che si possa fare. L’agroindustria è un processo produttivo che ha cancellato parecchie feconde specificità contadine avvelenando i terreni e compromettendo la biodiversità dei singoli territori nel pianeta e favorendo irrimediabilmente il degrado ambientale.
L’agroindustria effettuata nei terreni dell’Essedue srl è fatta di sorgo e mais per biomasse: agroindustria che non produce cibo per l’alimentazione umana e nemmeno valorizza le specificità esistenti o potenziali dell’agricoltura abbiatense.
Nell’articolo inoltre si dà enfasi alla NON naturalità dell’area umida del Pagiannunz alludendo ad una presunta artificialità dell’area. Questa tesi è a nostro avviso fuorviante dalla questione Pagiannunz e piena di malintesi grossolani.
L’agricoltura è il primo intervento urbanistico che ha cambiato il paesaggio e la natura dei luoghi. Per i primi sei milioni di anni dell’esistenza ominide la società fu organizzata intorno alla caccia e alla raccolta, poi arrivò l’orticoltura e infine l’agricoltura contadina. L’agroindustria meccanica (coi trattori, le ruspe, i trattamenti chimici e le monocolture) è cosa recentissima- del ‘900- nella storia dell’uomo. Oggi abbiamo anche la bioingegneria.
Veniamo all’area umida. In quella specifica porzione di territorio se l’uomo NON interviene con mezzi meccanici si crea naturalmente un’area umida (grazie alle acque delle roggie , della falda e delle piogge. Acqua, lo spiegano anche nelle scuole, che è trattenuta dal terreno tipicamente padano argilloso e poco filtrante). Se l’uomo interviene con trattori, ruspe e benne (facendo canali di scolo, arando, posizionando montagne di terra) l’area umida NON si crea.
La domanda che giriamo alla cittadinanza è dunque: quale delle due situazioni è artificiale e quale è naturale?

IL PAGIANNUNZ NON SI TOCCA. NO ALLA TANGENZIALE

L’assemblea del 2 aprile per la difesa del territorio

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