BESTIARIO ANTI-CAPANNONI. L’ARTE DELLA RESISTENZA

La Voce dei Navigli, 13 Ottobre 2020, n.15, pag 6.
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NO TANGENZIALE, NO A QUALSIASI PROGETTO di TANGENZIALE

Qualcuno in buona fede già esulta, qualcun’altro lo fa sfregandosi le mani.

Il TAR ha messo un bel macigno sul malsano progetto Magenta-Ozzero (ex Milano-Malpensa). Non nascondiamo di aver accolto positivamente la decisione del TAR, ma in questi vent’anni di battaglie per la difesa dei territori in giro per tutto il paese abbiamo imparato che i meccanismi che portano alle devastazioni ambientali, sociali e economiche sono ben più complessi e sempre dietro l’angolo. Per questo sappiamo che il pericolo della devastazione dell’abbiatense e del magentino con asfalto, cemento, bugie e tangenziale è ancora possibile.

Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Governo, con una spruzzatina di verde e con alcuni enti locali, stanno immaginando, proponendo e preparando il nuovo progetto di Tangenziale. Un nuovo progetto da concertare col fronte del “sì”. “Stiamo lavorando a un altro progetto” dichiara il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli. “Chi era contro dovrà accettare il progetto alternativo (…) sarà necessario fare presto cogliendo l’opportunità del Recovery Fund” dice, sulle pagine del quindicinale “La voce dei navigli”, il magentino Razzano (dirigente metropolitano del PD). Lo incalza De Rosa (capogruppo in consiglio regionale 5stelle) “il progetto ANAS non è bloccato, semplicemente non si farà così com’era stato pensato”.

In tutti questi anni, nei cortei, nei presidi, nelle raccolte firme, nei festival, nelle assemblee aperte, pubbliche e partecipate da centinaia di persone del territorio (e non solo), siamo sempre stati consapevoli e determinati: il pericolo maggiore è “il comitato del forse e del parliamone”, quello per un “progetto nuovo e alternativo”, politicamente così trasversale da consentire, più concretamente di altri, la realizzazione dell’opera inutile e nociva per il territorio a sud ovest di Milano. Per questo, come sempre, confidiamo nell’esperienza e nella coerenza di tutte quelle persone che in tutti questi anni sono state lucide, unite e determinate per difendere questo territorio immaginando un futuro diverso da asfalto e cemento. Difendere i territori da progetti infrastrutturali devastanti imposti dall’alto continua ad essere questione cruciale. Tutelare, migliorare e valorizzare i territori, i paesaggi, l’agricoltura contadina, le culture e le colture locali sono gli indici del vero progresso.

Occorre mantenere la posizione e non cadere nel giochetto tutto “politico” delle scelte e degli accordi necessari e frettolosi, dettati dai finanziamenti “occasionali” profusi a pioggia sugli “eventi”. Capita anche e non solo con questa emergenza sanitaria. Una crisi sanitaria che, in particolar modo in Lombardia, ha la sua ragione proprio nel depauperamento delle risorse ambientali a suon di asfalto, cemento e interessi clientelari che toglie il respiro anche per la mortifera condizione dell’aria che abitualmente respiriamo.

Consapevoli che le risorse economiche pubbliche debbano essere utilizzate per sistemare e migliorare le strade esistenti, per potenziare i servizi pubblici (la Mortara-Milano Porta Genova in primis), per realizzare reti di piste ciclabili d’interconnessione tra i comuni (quando colleghiamo Abbiategrasso a Cassinetta?), per politiche virtuose, intelligenti, per un welfare moderno, per superare la crisi economica, sociale e sanitaria crescente. Per il piacere di esserci. Di esserci sempre stati. Per continuare a costruire relazioni e dare forza a questa comunità che non ha mai smesso di difendere e cambiare il territorio.

NO TANGENZIALE, NO A QUALSIASI PROGETTO di TANGENZIALE

IL PAGIANNUNZ NON SI TOCCA

RETE DI SALVAGUARDIA TERRITORIALE

FOLLETTO 25603

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Q̶̶̶̶̶̶̶U̶̶̶̶̶̶̶E̶̶̶̶̶̶̶L̶̶̶̶̶̶̶L̶̶̶̶̶̶̶O̶̶̶̶̶̶̶ ̶̶̶̶̶̶̶C̶̶̶̶̶̶̶H̶̶̶̶̶̶̶E̶̶̶̶̶̶̶ ̶̶̶̶̶̶̶C̶̶̶̶̶̶̶’È̶̶̶̶̶̶̶, QUELLO CHE RIMANE | Un bestiario illustrato

QUELLO CHE C’È, QUELLO CHE RIMANE
Un bestiario illustrato

Le vecchie mura della Siltal e quelle del Folletto25603 accolgono dal 30 settembre 2020 una prestigiosa esposizione d’arte, QUELLO CHE C’È, QUELLO CHE RIMANE | Un bestiario illustrato. Declinazione su suolo lombardo che Systema Naturæ, progetto che unisce e mescola arti visive e coscienza sociale, ha dedicato al Pagiannunz, area umida, giardino e campagna di pregio naturalistico alle porte di Abbiategrasso, città metropolitana di Milano.
Fruizione libera h 24

QUELLO CHE RIMANE
Avvertimento e presagio di un danno che si vuole evitare ma che sta per avvenire.
Otto teschi, otto crani bianchi. Otto bestie, apparse come fantasmi e che, come tali, aleggiano sulle mura dell’edificio dismesso che un tempo produceva frigoriferi e lavatrici. 
Otto buste. Di plastica, tutte uguali, seriali, vuote, nulla in confronto alla complessità di quelle teste spolpate della vita.
Unica busta piena è l’ultima. L’ottava e un carico di teste dell’unica specie disposta a vendersi tra quelle ritratte. Le altre, oggi, vive, abitano lo spazio circostante, il Pagiannunz, magnifico Parco Giardino periurbano, area umida vivacissima che accoglie una miriade di animali impensabili altrimenti in città: tritoni, rane, serpi, volpi, uccelli. 
Sono le ossa delle bestie che hanno preso gli spazi del Pagiannunz. Crani sospesi e leggeri sopra buste della spesa, basse, pesanti come pesante è la proposta di portare in quei luoghi il cemento dei centri commerciali.

QUELLO CHE C’È
Quello che c’è, è esposto poco distante, al Folletto25603.
Gli stessi animali sono ritratti in piena vita, rigogliosi nei colori e vivaci nello sguardo, creature dei luoghi.
Se “nulla è scritto tutto è da scrivere” l’invito è a prendersi il tempo di una visita a piedi ad entrambe le esposizioni. A ragionare sulle circostanze, sui contesti, a scrutare tra le fronde del Pagiannunz alla ricerca di queste presenze che si è voluto omaggiare.

Systema Naturæ
Folletto25603

QUELLO CHE C’È, QUELLO CHE RIMANE
Un bestiario illustrato
Esposizione permanente al Pagiannunz:
Via Paolo VI, lato SILTAL
Via Lattuada, Parco della Folletta
Abbiategrasso (MI)

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DiNAMo (un consorzio di una cinquantina di aziende agricole, la maggior parte del territorio abbiatense) CONTESTA e BOICOTTA l’amministrazione di Abbiategrasso per le scelte urbanistiche della giunta NAI che vuole distruggere e cementificare il PAGIANNUNZ

Sabato 29 e domenica 30 ad Abbiategrasso presso Palazzo Stampa avrebbero dovuto essere presenti i Distretti Rurali del sud ovest milanese con le loro aziende e i loro prodotti all’interno della due giorni “Navigando Abbiategrasso”, ma è arrivata una doccia fredda per gli enti organizzatori (Regione Lombardia, Comune di Abbiategrasso e Explora).

DiNAMo (Distretto Neorurale delle tre Acque di Milano) ha deciso di disertare l’iniziativa per protestare e contestare la pianificazione urbanistica della giunta Nai che prevede consumo di suolo, devastazione ambientale, impoverimento economico e sociale del territorio abbiatense. A fine luglio infatti la giunta di centro destra ha approvato il secondo piano sul Parco Giardino dell’Annunziata. Un piano complessivo di migliaia di metri cubi di cemento per la realizzazione di un centro commerciale, un potenziale multisala, case e box ; un totale di 27.600 metri quadrati di commerciale e di 58.799 metri cubi di residenza, pari a 17.818 metri quadrati, con un ulteriore consumo di suolo per parcheggi e viabilità pari a circa il 100% della superficie oggetto di edificazione.

Di seguito pubblichiamo il comunicato del Distretto Neorurale.

Vorremmo farvi partecipi delle motivazioni che ci hanno portato alla sofferta decisione di non partecipare all’iniziativa organizzata dal Comune di Abbiategrasso in collaborazione con Explora. Il motivo è legato alle scelte urbanistiche del Comune organizzatore (giunte a concretizzarsi nella variante approvata a luglio 2020) che non possiamo condividere.

Riteniamo infatti che Abbiategrasso organizzi questa iniziativa per fare “green washing” dopo aver approvato a luglio una variante del PGT che comporta:- un forte consumo di suolo non edificato;- un grande impatto ambientale;- un aggravamento della situazione viabilistica della zona;- un danno economico futuro al comparto agricolo.Queste scelte urbanistiche sono incompatibili con i nostri fini statutari (Art. 3) […] obiettivi: permanere delle attività agricole […] opportunità reddituali e occupazionali […] miglioramento ambientale e paesaggistico […] fruizione del territorio rurale […]

Contro questa variante DiNAMo si era rivolta all’Amministrazione chiedendo un ripensamento già lo scorso anno. Oggi non possiamo prendere parte ad una iniziativa che “finge” di promuovere l’agricoltura di prossimità e il territorio, mentre l’organizzatore fa esattamente il contrario.

Per questo domani non ci troverete.

Vi ringraziamo per l’ascolto che ci avete dato e speriamo condividiate la nostra sofferta scelta

DiNAMo Distretto Neorurale delle tre Acque di Milano

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