Si rinnova l’attacco a base di cemento e speculazione a scapito di una delle aree più simboliche per il territorio metrolombardo.
Nonostante la devastazione a colpi di ruspe e idrovore di Essedue e Contini l’area umida del Pagiannunz sta rigenerandosi lentamente, ma inesorabilmente.
Natura e mobilitazione popolare hanno dimostrato qual è la vera destinazione d’uso di quella porzione di territorio: UN PARCO GIARDINO NATURALE. Un’oasi naturale alle porte della città di Abbiategrasso. Una piccola preziosa porzione di territorio, divisa da una strada, dove l’uomo e la natura si riprendono terra e storia: da una parte un giardino comunitario e un bosco di salici; dall’altra un’area umida – habitat ideale per specie animali e vegetali anche in via d’estinzione.
Ora la proprietà alza il tiro. Dopo aver presentato un piano faraonico rigettato dall’amministrazione per la presenza dell’area umida, dopo aver cercato di prosciugare l’area umida senza riuscirci, dopo aver finto di coltivare l’area senza risultati degni di qualsiasi standard agricolo, dopo la richiesta di un nuovo piano attuativo nell’estate del 2014 rigettato di nuovo dalla giunta Arrara, dopo tutto questo consegna presso gli uffici un altro piano attuativo scellerato.
L’Amministrazione Comunale di Abbiategrasso ha 90 giorni (a partire dal 7 agosto, data in cui è stata depositata la richiesta della proprietà) per dare una risposta negativa ai signori del cemento. Ci auguriamo che da parte dell’amministrazione Arrara ci sia la forza e il coraggio di fare questo, ci auguriamo un cambiamento sostanziale rispetto all’atteggiamento possibilista.
Il consueto silenzio straniante dell’assessorato Colla accompagnato dalle recenti dichiarazioni del sindaco di Abbiategrasso, dell’assessore all’urbanistica Brusati e del consigliere di maggioranza Sfondrini, secondo i quali l’area umida non esiste più e sono pronti a trattare e a valutare la possibilità di incassare 15 milioni di euro di oneri di urbanizzazione, ci preoccupano.
Chiediamo un NO DECISO e CHIARO da parte dell’amministrazione abbiatense. Chiediamo una messa in campo di tutte le risorse tecniche, legali e politiche per bloccare questo piano di Essedue srl
Chiediamo, di nuovo, un cambio di rotta radicale dell’assessorato all’ambiente (ci vuole un nuovo assessore più competente e battagliero).