Il primo punto è chiaro, questa città non vuole più cemento, non ne vuole alle sue porte, sulle sue campagne, sul suolo verde naturale dell’area umida che noi chiamiamo Pagiannunz. Non centri commerciali, non outelet, nemmeno enormi multisala, sorgeranno in quel posto.
Il secondo lo ribadiamo, perché evidentemente non è chiaro, vogliamo acqua, vogliamo che ritorni subito la situazione irrigua di un mese fa, che si ripristini la medesima situazione ambientale.
Il terzo, è una rivelazione, abbiamo professionalità, abbiamo le competenze scientifiche, legali, amministrative, abbiamo affetto enorme, abbiamo voglia e determinazione, abbiamo le capacità comunicative, i mezzi per gridare e urlare, siamo molti, coesi, tutti convinti che quell’area si debba tutelare, che si possa fare;
Siamo convinti che quell’approdo, quell’angolo selvaggio, che la fauna e flora che lo compongono siano un valore, una ricchezza fuori dai tempi, siamo convinti che lì ci sia avanguardia, perché ricettacolo fortunato e felice di nuove socialità, di desideri e pratiche quanto mai vive, reattive, gagliarde.
Noi abbiamo iniziato e non ci fermiamo. Non molliamo.
Le nostre istanze sono partite, le cose si muovono, già si attivano.
Abbiamo ragguagliato e sollecitato gli enti di tutela ambientali e ministeriali.
Abbiamo indetto un presidio, ne indiremo altri cento.
Abbiategrasso non vuole altro cemento, vuole acqua per il Pagiannnuz!
Da questa sera ad oltranza alle 20.30
Difendiamo il Pagiannunz a colpi di pedale!
Biciclettata intorno all’area umida.
Punto di ritrovo: area verde alle spalle dell’Annunziata.
Il Pagiannunz non è di chi lo controlla
Il Pagiannunz è di chi lo vive, di chi lo attraversa, di chi lo difende!
Viva il Pagiannunz!
Io ci sono!