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GIRP - Giornata Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero
Firenze, 19 giugno 2005 Intervento della Presidenza Uno dei nostri scopi era centrare non solo una campagna, ma invertire una tendenza, ponendo al cento l'obiettivo di far qualcosa non per rappresentarci ma per apportare elementi utili in questa fase. Utili perl'informazione, il dibattito, per una lettura correttta e non parziale della questione repressione. Ma utili anche per una questione di metodo. Abbiamo avviato un sistema di lavoro che ribaltasse il metodo e mettesse al centro l'obiettivo: la campagna come strumentro di apertura di spazi di agibilità politica nei territori, indipendentemente da chi la fa, come strumento di costruzione di iniziativa. Al nostro interno questo risultato l'abbiamo raggiunto. In assoluto la campagna però ha ancora un'utilità: non solo perché la repressione continuerà (sarebbe una campagna infinita), ma perché è utile si crei uno spazio a carattere nazionale che dia modo di usare lo strumento-campagna ad altre realtà. Abbiamo avuto un buono sviluppo al centronord; ma molte realtà del sud, pure pesantemente colpite dalla repressione, non sono attive nella campagna, anche se la seguono. Questo è uno degli obiettivi grossi che ci dobbiamo porre per l'autunno, coinvolgere il centrosud, anche con delle riunioni dedicate al riguardo. Abbiamo a disposizione alcuni strumenti validi, come il manuale di autodifesa da presentare e gestire, non per darci lustro, ma per determinare coinvolgimento e risultati concreti. La gestione di questi strumenti dev'essere sostenuta sul piano nazionale. Potremmo organizzare un altro giro di assemblee, ad esempio sulla questione delle liste nere, sul piano europeo che incide sempre più sulle politiche repressive a livello nazionale, introducendo così la questione della solidarietà internazionale. Un altro piano su cui potremo lavorare per l'autunno sarà, fatte salve tutte le debite considerazioni, il coinvolgimento di figure istituzionali. All'inizio del nostro percorso questo era rischioso. Adeso, a ìCampagna Nazionale riconosciuta e visibile, si potrebbe non tanto coinvolgere le forze istituzionali, ma provare a usare degli spazi da un punto di vista di informazione, che potrebbero tornare utili. A partire chiaramente da una consapevolezza su rischi e problemi connessi e da un utilizzo attivo e non passivo di questi spazi. A Bologna è stato fatto quest'esperimento dell'appello, che ha rotto delle barriere dal punto di vista formale. Sottoscritto un testo fatto da noi e non mediato, questo è un risultato politico spendibile. Concludo con quanto riguarda il nostro sito web; risultano oltre 150 visite al giorno, molte scaricano i materiali della campagna. In definitiva, la logica di mettere a disposizione gli strumenti della campagna, indipendentemente dal punto di vista formale dei contatti politici eccetera, si è dimostrata vincente. |