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La solidarietà è un'arma!
Come compagni e compagne di Senza Censura facciamo nostro l'appello della prigioniera rivoluzionaria Maria Cappello, rimarcando l'importanza politica dell'intervento a sostegno di tutti i prigionieri rivoluzionari ed in particolare - in questa fase - a quelli sottoposti all'art. 41bis. Con questo spirito mettiamo a disposizione il nostro recapito per la raccolta dei contributi, che possono essere inviati a mezzo vaglia postale presso la nostra redazione, al seguente indirizzo: Redazione di Senza Censura Via del Verrocchio, 12/N 40138 Bologna [indicando come causale: "Cassa sostegno legale".] La Redazione di Senza Censura e Severina Berselli Bologna, dicembre 2005 - o o o - o o o - o o o - o o o - Desidero ringraziare i compagni e i proletari che con la loro fattiva solidarietà stanno contribuendo alla raccolta di fondi per le spese sostenute dagli avvocati dei prigionieri politici rivoluzionari. La somma raccolta sinora è stata data agli avvocati dalla compagna Severina, che non ha fatto mancare la sua disponibilità, ed è servita a coprire, seppure solo in parte, le spese di viaggio e di cancelleria sostenute in occasione della recente tornata processuale ai militanti BR e ai militanti rivoluzionari prigionieri, come pure per seguire i compagni nelle diverse galere. Un ringraziamento che, ci tengo a sottolineare, è tutt'altro che un modo formale di dare un riscontro sull'avvenuto utilizzo della somma raccolta, ma vuole rimarcare una volta di più il senso politico forte della solidarietà di classe anche quando si esprime nel contribuito ad un raccolta fondi, un senso politico che ha anche il significato di frapporsi alle politiche di desolidarizzazione dello stato borghese verso i prigionieri politici. Con questa mia vorrei anche porre alla vostra attenzione e conoscenza l'applicazione, con decreto del ministro di giustizia, dell'art. 41 bis ai militanti BR e militanti rivoluzionari ultimi arrestati, a decorrere dall'1/10/2005, con la evidente finalità di perseguire l'annientamento della loro identità rivoluzionaria e gravare con questa misura sullo scontro di classe in termini di deterrenza. Aldilà dei nodi che questo passaggio controrivoluzionario solleva nel quadro generale dello scontro, c'è un aspetto immediato che fin da subito non potrà essere trascurato, quello del controllo costante dei prigionieri politici sottoposti a questo regime segregativo e che, vista la limitazione dei colloqui ad uno al mese ai soli familiari e attraverso un vetro divisorio, può essere ottemperato con la visita dei propri difensori. A questo proposito mi preme ancora una volta rivolgermi a quei compagni e proletari che per sensibilità politica hanno a cuore la difesa della identità politica dei prigionieri rivoluzionari perché contribuiscano a sostenere le spese di viaggio dei difensori dei compagni. Saluti comunisti. Maria Cappello Latina, novembre 2005 |
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