ASSEMBLEA NAZIONALE per un BILANCIO POLITICO della Campagna 270
Firenze, 20 maggio 2006

Relazione dai compagni e le compagne di NAPOLI

La Campagna contro i reati associativi ha registrato anche a Napoli un interesse diffuso e trasversale. Il manuale di autodifesa e l'opuscolo sulla legge Pisanu sono stati venduti e distribuiti anche nel corso di iniziative non legate la tema della repressione; la propaganda svolta a livello nazionale e locale e l'oggettiva validità dell'approccio scelto dalla Campagna rispetto al tema della repressione ha consentito la circolazione dei materiali anche attraverso il circuito delle librerie "militanti", tra singoli individui e realtà di lotta, di lavoro e nei centri sociali. L'attività principale è stata proprio quella della diffusione del manuale, presentato e recepito come un strumento di controinformazione e di difesa utile e aggiornato, rivolto a tutti i soggetti colpiti a vario titolo dalla repressione.
La risposta è stata complessivamente positiva, se si considera che i manuali diffusi nei primi mesi di quest'anno sono circa 70, senza contare le numerose copie dell'opuscolo Pisanu distribuite nelle diverse scadenze.
La mancata costituzione di un comitato locale è dovuta probabilmente anche alla difficoltà, per la maggior parte delle realtà organizzate presenti sul territorio, d'interpretare lo spirito unitario e ricompositivo che ha animato la Campagna. Il lavoro ha comunque avuto l'effetto benefico di contribuire a riaprire il dibattito sul tema della controrivoluzione preventiva, legandola al quadro delle contraddizioni attuali presenti sul piano locale, nazionale e internazionale. Malgrado le difficoltà nella costituzione di un ambito di lavoro stabile e partecipato, è stato possibile comunque organizzare due presentazioni del manuale; la prima il 10 febbraio, insieme a Red link e all'Area antagonista campana, la seconda il 24 aprile, nel corso della rassegna della piccola e media editoria "L'Altrolibro". Entrambe le iniziative hanno visto una discreta partecipazione di compagni\e di diversa provenienza politica.

Nella prima occasione il dibattito ha toccato soprattutto il tema della repressione nello specifico del territorio napoletano, dove la presenza diffusa di un tessuto extralegale e sottoproletario e la pesante militarizzazione evidenziano quotidianamente le responsabilità dello stato e delle istituzioni locali, che riescono tutt'al più, con elemosine e misure di facciata, ad alimentare la "guerra tra poveri". La richiesta pressante di lavoro e di condizioni di vita dignitose da parte dei disoccupati viene gestita dalle istituzioni in termini di "ordine pubblico" e "tolleranza zero": non è certamente un caso che i due candidati a sindaco nelle prossime elezioni possono vantare un passato rispettivamente da ministro dell'interno (Iervolino) e da questore di Napoli (Malvano). Cariche di polizia, inchieste, avvisi di garanzia, accuse di associazione a delinquere per l'"estorsione di posti di lavoro", restrizione della libertà di movimento sono la risposta delle amministrazioni locali e dei governi, alle sacrosante rivendicazioni dei disoccupati.
Questo la dice lunga sulla cosiddetta "emergenza sociale" a Napoli (e in Italia): è emerso infatti, nel corso dei dibattiti, come gli art. 270 bis e 41 bis rispondano appunto alla nefasta logica delle emergenze, e servano in primo luogo da deterrente per l'aggregazione, l'attivismo sociale e la militanza politica.
[http://www.inventati.org/reati_associativi/iniziative/10_02_06.html]

Nella seconda iniziativa la discussione si è incentrata soprattutto sul carcere e l'applicazione del 41 bis ai prigionieri politici, il che denota la presenza di una sensibilità e di un'attenzione su queste tematiche che andrebbe colta e ampliata, anche nell'ottica dello sviluppo futuro della Campagna. La nostra capacità dovrebbe essere quella di stabilizzare un ambito di iniziativa e dibattito che raccolga singoli compagni, indipendentemente dalla loro provenienza politica, e raccordi, in una logica non settaria, tutte le energie che pure si spendono, troppo spesso in maniera isolata e frammentaria, per contrastare la criminalizzazione delle lotte e la repressione che colpisce non solo i militanti politici ma tutti coloro che rappresentano un "pericolo" per l'ordine borghese (immigrati, lavoratori in lotta per i diritti fondamentali negati, disoccupati ecc.).
[http://www.inventati.org/reati_associativi/iniziative/24_04_06.html]

Napoli, maggio 2006