Venerdì 18 marzo ore 21,15
c/o la Croce Verde di Viareggio
via Garibaldi 171 (vicino la stazione Fs)

Assemblea-dibattito
con il compagno avvocato Vainer Burani
difensore di uno degli imputati assolti il 24 gennaio dal Tribunale di Milano dall'accusa di "associazione internazionale di terrorismo" e giudicati, dallo stesso magistrato Forleo, come sostenitori della resistenza antimperialista irakena.

L'iniziativa è promossa dal Comitato Versiliese aderente alla "Campagna nazionale contro l'art.270 del codice penale e i reati associativi"

I compagni, le compagne, i giovani, i lavoratori, le lavoratrici sono invitati a partecipare

Il Comitato organizza il pullman per la Manifestazione di Sabato 19 marzo a Roma
A due anni dall'inizio della guerra in Iraq

partenza da Viareggio con il pullman
ritrovo ore 08.00 alla Torre Matilde
costo 13-15 euro circa - per prenotarsi tel/fax: 0584961917

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Sulla sentenza di Milano

Lunedì 24 gennaio, il Giudice per l'Udienza Preliminare (Gup) del Tribunale di Milano, Clementina Forleo, assolve, con rito abbreviato, tre imputati islamici (arrestati nell'aprile '03) dall'accusa di "terrorismo internazionale" con la motivazione che tali "attività nell'ambito di contesti bellici non possono essere perseguitate neppure sul piano del diritto internazionale".
Per altri due imputati il magistrato invia gli atti al Tribunale di Brescia revocando la misura di custodia cautelare per quanto riguarda l'accusa di terrorismo internazionale.
Il 2 febbraio, Spanò, Giudice per le Indagini Preliminari (Gip), della procura di Brescia, ribalta i criteri adottati con la sentenza di Milano e firma l'ordinanza di custodia cautelare contro due dei cinque imputati assolti. Spanò afferma che "i comportamenti degli imputati, alla luce del comune modo di sentire della comunità, non possono qualificarsi come atti di legittima e giustificata guerriglia ma vanno definiti ad ogni effetto come atti di terrorismo".
Il centro-destra (in particolare il ministro degli Interni Pisanu) plaude soddisfatta alle decisioni di Spanò e si compiace del fatto che la sua campagna ha ottenuto importanti risultati.
Pisanu si spinge oltre, pretendendo con forza un decreto di espulsione "per motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato" di uno degli imputati assolti ed attacca quella magistratura troppo "permissiva"(?!). Si apre così uno "scontro istituzionale" tra governo e magistratura la quale respinge le dichiarazioni di Pisanu e la sua stessa proposta di espulsione, appellandosi alla legge anti-immigrati "Bossi-Fini" che all'art.13 afferma "quando lo straniero è sottoposto a procedimento penale ... il nullaosta non può essere concesso qualora si proceda per un delitto di terrorismo internazionale".
La sentenza ha suscitato scandalo tra istituzioni e forze politiche, oltrepassando i confini nazionali fino ad arrivare oltre Oceano.
Personaggi autenticamente fascisti come Fini, Gasparri, La Russa, leghisti xenofobi come Castelli, Calderoli e Borghezio, reazionari come gli ex democristiani: da Giovanardi agli ipocriti benpensanti Pisanu, Casini e Follini, hanno gridato allo scandalo mostrando ancora una volta che il "garantismo" che piace a loro è solo quello in loro favore.
L'aspetto principale della sentenza, e a seguire dell'opposizione becera di questi signori della politica è il fatto che la resistenza armata irakena ha reso, e sta rendendo, vita difficile all'esercito occupante e che un magistrato attraverso un atto processuale, appunto una sentenza, sia costretto a riconoscere questa realtà. Per loro non è ammissibile né il riconoscimento, né il sostegno alla lotta ed alla resistenza di un popolo contro l'imperialismo, in questo caso, Usa. Ma i fatti hanno la testa dura!
Ed anche in questa vicenda la classe politica di Stato con i suoi fidi servitori non ha perso l'occasione per manifestare livore e veleno contro chi partecipa e/o sostiene la resistenza di un popolo e si trova, ancora una volta, ad essere prigioniera delle loro stesse contraddizioni.
Contraddizioni particolari rispetto a questa materia legislativa (270, bis, ter ... del codice penale) e contraddizioni generali tra il potere esecutivo che fa di tutto per disporre di una magistratura a proprio uso e consumo e magistrati non ancora disposti a violare le stesse leggi borghesi, in primis la Costituzione che la definisce la magistratura "un ordine autonomo ed indipendente da ogni altro potere".
Questo tipo di "conflitto" accompagna da anni la vita politica del nostro paese, un conflitto che rappresenta un aspetto sicuramente secondario che, comunque, può divenire terreno di lotta politica anche per noi.

Comitato Versiliese aderente alla
Campagna nazionale contro il 270 del c.p. e i reati associativi

09 marzo 2005
fotoc. in propr.

e-mail: reati_associativi-owner@inventati.org
sito: www.inventati.org/reati_associativi