Undicesima Riunione del Comitato Promotore

Domenica 9 aprile 2006 al CPA FI - Sud si è svolta la Riunione del Comitato Promotore della Campagna contro il 270 e i reati associativi.
All'ordine del giorno:
- Prospettive della Campagna e organizzazione dell'assemblea nazionale;
- Situazione manuale, riedizioni, presentazioni, conti;
- Iniziativa di solidarietà coi prigionieri turchi in Italia;
- Varie ed eventuali.

VARIE ED EVENTUALI
Si segnala che il sito web e la mailing list sono bloccati da una settimana per un guasto tecnico ad un server. I dati non sono andati persi ma ci vorrà qualche giorno prima che il servizio sia ripristinato. Si segnala che il concerto sotto al carcere di Sollicciano è stato fissato per sabato 13 maggio. Si segnala che il 17 aprile si svolgerà la giornata internazionale in solidarietà con i prigionieri politici decisa 2 anni fa nel Paese Basco in un meeting internazionale sulla questione dei prigionieri politici. Nel Paese Basco vi saranno varie iniziative e i compagni baschi chiedevano di segnalare eventuali scadenze organizzate in altri paesi. Tutto il materiale al riguardo lo si può trovare al sito www.kalera.org ("kalera" in euskera significa "libertà", e non galera). E' un appuntamento su cui probabilmente si potrà ragionare anche per il futuro.

MANUALI
Sono rimaste un centinaio di copie in deposito (su 3.100 stampate), e dovrebbero comunque essercene ancora un bel po' tra quelle già distribuite fra i compagni del Comitato promotore non ancora vendute. In ogni modo, come si era detto, diventa necessaria una riedizione e allo scopo in questi giorni verranno raccoglte tutte le segnalazioni di modifiche, integrazioni, suggerimenti ed errori per preparare la riedizione del Manuale. La cassa "Manuali" è in attivo di oltre 2.000 euro, quindi la riedizione è già pagata. Invece la cassa del Comitato attualmente è in attivo di 124 euro.

PRESENTAZIONI DEL MANUALE E INIZIATIVE VARIE
A Cosenza è stata fatta la presentazione del Manuale l'8 marzo (in contemporanea all'apertura della campagna elettorale con la presenza di Pisanu e Cicchitto); è ben riuscita, con un folto pubblico di giovani e la partecipazione di alcuni degli imputati del processo alla Rete del Sud Ribelle. Durante l'incontro sono stati venduti 22 Manuali. Si segnala che il processo riprenderà il 17 maggio con Udienze successive il 24 maggio e il 7, 14, 21, 28 giugno.
A Verona è stata fatta la presentazione il 25 marzo al Centro sociale "La Chimica", all'interno di una iniziativa più generale contro la repressione che ha visto la partecipazione anche di compagni del Supporto Legale. Questi ultimi hanno mostrato un valido video sui fatti di Genova e sui retroscena emersi al processo, prodotto dalla segreteria legale.
Il 30 marzo è stata fatta la presentazione a Firenze in un circolo di Rifondazione comunista, con un dibattito buono e particolarmente avanzato sulla solidarietà ai rivoluzionari prigionieri.
A Bologna sono state fatte altre due presentazioni: una allo spazio autogestito del "Lazzaretto", ben riuscita, e l'altra alla facoltà di Scienze Politiche all'interno di un ciclo di seminari organizzati dal collettivo di facoltà sulla repressione. A quest'ultimo incontro, davanti ad una platea di alcune decine di studenti, ha partecipato come relatore anche l'avvocato dei due compagni bolognesi arrestati l'11 marzo a Milano. E' stata inoltre organizzata anche una prima riunione con alcuni compagni precedentemente coinvolti nella Campagna 270 per illustrare il dibattito in corso nel Comitato promotore, ribaltarlo sul piano locale e stimolare un ragionamento che possa produrre un contributo propositivo all'Assemblea nazionale a partire dalla realtà locale. Prossimamente si prevede di convocare un secondo incontro, fra tutte le realtà che a livello territoriale si occupano di repressione e carcere, sempre con l'obiettivo di stimolare contributi per le future attività a partire dall'Assemblea. In città si è ripreso a far girare la mostra sulla Campagna, e sono in programmazione altre presentazioni.
A Cecina (Li) ci sarà la presentazione del Manuale sabato 15 aprile. E' la prima iniziativa organizzata da un gruppo di compagni della zona (Comitato Ilio Barontini "Dario") costituitosi recentemente.
A Napoli ci sarà la presentazione lunedì 24 aprile alla Rassegna dell'Editoria Indipendente. Dell'altra presentazione, invece, che si dovrebbe fare a Napoli per il momento non si è definito nulla.
A Massa sabato 29 aprile vi sarà un'iniziativa a cui parleranno compagni del Comitato promotore. Sono stati avviati contatti con dei compagni di Reggio Calabria, e un compagno del Comitato contro il Ponte ha dato la disponibilità a lavorare per una futura presentazione del Manuale.

PROSPETTIVE DELLA CAMPAGNA E ASSEMBLEA NAZIONALE
(Segue il dibattito con la sintesi degli interventi dei/lle compagni/e e le decisioni assunte)

Per riprendere il dibattito interrotto all'ultima Riunione si propone di partire da quanto deciso, cioè iniziando una riflessione concreta sull'Assemblea nazionale di bilancio da tenersi a metà maggio. Essendoci sabato 13 maggio l'iniziativa già fissata al carcere di Sollicciano, si decide di convocare l'Assemblea il fine settimana successivo: sabato 20 maggio. Per questioni logistiche l'Assemblea viene convocata per la tarda mattinata, alle ore 11.30, per consentire la massima partecipazione anche a chi viene dalle situazione più lontane senza problemi di orario per la conclusione dei lavoro. Ci sarà un intervento introduttivo del Comitato promotore, alle ore 12.00, che sarà scritto e distribuito, così da averlo anche per chi non arrivasse in orario; i lavori verranno sospesi (al massimo alle ore 13.00) per un veloce buffet; entro le 14 riprenderanno, con la conclusione della giornata prevista alle 19.00-19.30. E' prevista una breve pausa a metà pomeriggio (attorno alle 17) per consentire anche alla presidenza dell'Assemblea di coordinare le conclusioni. Si è deciso anche, previa disponibilità del CPA, di organizzare per la serata una cena di sottoscrizione per sostenere le spese dell'Assemblea nazionale. Si stabilisce un appuntamento alle 10 del sabato stesso per una breve riunione operativa prima dell'Assemblea. Per incentivare la partecipazione di compagni di realtà territorialmente distanti da Firenze si decide inoltre, a discrezione di chi ha con queste situazioni contatti diretti, la possibilità di sostenere parzialmente le spese di viaggio. Per promuovere l'Assemblea si decide infine la redazione di un manifesto nazionale, ma sarà fondamentale soprattutto che tutti i compagni e le compagne attivino al massimo i propri contatti sviluppati durante questo periodo di Campagna, invitando quanto più possibile ad una partecipazione attiva, a proporre contributi al dibattito e idee di lavoro. In questo senso l'Assemblea va strutturata con un dibattito il più aperto possibile, facendo un bilancio sulla Campagna come strumento fruibile da tutti e puntando al confronto con chiunque lavori sulla repressione, per dare anche un'operatività al dibattito stesso. Per realizzare tutto ciò appare opportuno preparare in anticipo (almeno una bozza) l'intervento iniziale e farlo circolare tra le situazioni con cui siamo in contatto.
Per quanto riguarda il coinvolgimento dei compagni sul territorio, a Massa per esempio i compagni più giovani che hanno lavorato sulla Campagna hanno sottolineato la necessità di allargare il lavoro oltre il 270 e reati associativi, guardando alla repressione anche nei confronti degli ambiti politico-sociali, le mobilitazioni antifasciste, il lavoro, ecc. Su questi temi è possibile coinvolgere anche componenti e aree impegnate sul lavoro, sul territorio, ecc. Inoltre, il Comitato territoriale locale ha stilato un comunicato di solidarietà con i compagni arrestati nei giorni scorsi a Pietrasanta (Lu).
Ricordiamo anche il comunicato del Comitato promotore in solidarietà col macchinista delle ferrovie licenziato il 10 marzo a Roma. Sulla vicenda si sottolinea la riuscita dello sciopero contro il licenziamento e per la sicurezza di carattere nazionale, mentre lo stesso ferroviere licenziato è stato anche accusato di interruzione di pubblico servizio per essersi rifiutato di usare il dispositivo "Vacma" (o uomo morto) contestato.
Rispetto al Bilancio della Campagna da presentare in Assemblea, si ribadisce la necessità di fare anche un bilancio quantitativo delle attività svolte. Fra le proposte da porre all'Assemblea possiamo collocare la riedizione del Manuale, e poi una edizione in lingua araba; su questa bisognerà inserire opportunamente passaggi specifici sulla Bossi-Fini, sui CPT, sulla legge "Pisanu", e valutare tagli di alcune parti che interessano prevalentemente il corpo militante italiano ma non gli immigrati. Una questione importante come prospettiva da porre sarà quella di sviluppare l'attività anche a livello internazionale.
Si segnala che sul piano dell'informazione il volantone a cura del Comitato promotore della Campagna è stato diffuso in 500 copie al presidio al carcere S. Vittore a Milano e 300 copie alla demo sotto al carcere di Parma.Inoltre il giornale "Lotta Unità" ha prodotto un inserto con un'intervista ad alcuni compagni attivi nella Campagna 270.
Rispetto all'edizione araba del Manuale, sarà necessario iniziare già a ragionarci, data la pressante necessità di questo strumento. Per esempio alla demo di Sassuolo in Emilia contro il pestaggio di un immigrato da parte di carabinieri, molti immigrati si sono uniti attivamente al corteo che è passato per un quartiere quasi totalmente a composizione immigrata, esprimendo un punto di vista critico contro "centro" destra e centro "sinistra", e denunciando i rastrellamenti nel quartiere. Comunque teniamo l'edizione in arabo separata dalla riedizione del Manuale, che è cosa più velocemente fattibile una volta aggiunto un indice per reati e vari aggiornamenti e correzioni tecniche.
Anche l'edizione araba è comunque una proposta da fare all'Assemblea nazionale. In pratica bisogna trovare chi traduce (per il momento non c'è), organizzare il lavoro e le possibilità di controllare tecnicamente il testo tradotto, insomma costituire un gruppo di lavoro anche su questo.

In questi mesi ci siamo concentrati molto sulla forma, discutendo se continuare il lavoro come Comitato promotore o trasformare quest'assetto. La decisione sarà da valutare bene in modo che risulti funzionale al lavoro e alle proposte che intendiamo sviluppare, e che adesso è fondamentale individuare. La logica dovrebbe essere quella di impostare un lavoro collettivo creando strumenti che ci permettano di concretizzarlo, per sviluppare il valore d'uso verso l'esterno, come è stato per il Manuale. Un lavoro utile, quindi, non tanto al Comitato promotore in quanto tale, ma soprattutto per le realtà impegnate su quei terreni. Per intenderci: non è che il Comitato debba ora aprire un terreno di intervento sulle questioni del lavoro o sull'immigrazione, ma invece sviluppare le sue proposte cercando di coordinare il lavoro con chi è impegnato in prima persona sui singoli terreni.
Questo passaggio va iniziato già nell'Assemblea nazionale. Sulla base delle proposte di lavoro che riusciremo a sviluppare, bisognerà poi tornare a discutere della "forma", della periodicità degli incontri, del coordinamento delle diverse attività che si svilupperanno contro la repressione.

Con l'Assemblea nazionale dobbiamo indicare elementi di prospettiva che si confrontano con le contraddizioni. Siamo partiti dai reati associativi e siamo arrivati ad una riflessione politica per la ricerca di una dialettica su contenuto e metodo, cosa che ha consentito di collettivizzare esperienze e di proporsi come strumento: questo spirito è da riprodurre. Nell'Assemblea e nel documento di convocazione è necessario indicare elementi di prospettiva, estrapolarli dalle contraddizioni di classe e dall'esperienza dei compagni sui vari terreni. La capacità di relazionarsi a queste tematiche dipende dagli strumenti e dall'analisi che costruiamo, della visione di classe che sviluppiamo. Visto che la repressione cresce e i nodi vengono al pettine, saltano le compatibilità e la realtà produce altri compagni. In quel momento chi ha detto chiaramente le cose viene riconosciuto. I militanti hanno l'onere di questo lavoro.

Al dibattito dell'Assemblea bisogna porre filoni ed elementi di riflessione precisi, e svilupparli: lavoro, immigrazione, carcere, piano internazionale, sono gli elementi di prospettiva su cui invitare i compagni che hanno conosciuto la Campagna 270 a lavorare a partire dall'Assemblea.

A partire da tutto quanto detto sin'ora, ragioniamo sulla difficoltà di immaginare uno sviluppo del lavoro. Cosa significa allargare? Altre esperienze di coordinamenti si sono infrante allargando troppo e svuotando il lavoro di un senso. Al contrario, se specifichiamo gli ambiti in cui vogliamo lavorare siamo coerenti col nostro metodo. Oltre ai 4 punti appena proposti aggiungerei anche la questione ambiente. Su queste tematiche bisogna individuare strumenti d'intervento, non necessariamente strutturati come campagne. Per tutto ciò è importante che la proposta dell'Assemblea circoli anche prima dell'Assemblea, per stimolare i contributi. Potremmo approntare due versioni: una più esile come invito e testo del manifesto, e una più articolata da far circolare in seguito e proporre all'Assemblea.

Teniamo conto che tutto ciò succederà dopo le elezioni e con il quasi certo governo del "centrosinistra". La repressione probabilmente aumenterà, e su questo c'è molto poca chiarezza fra molti compagni; sarà utile anche contribuire a far chiarezza su questo.

All'Assemblea dobbiamo proporre gli elementi e i campi di lavoro che sono patrimonio della nostra discussione; ma dovremo anche spiegare perché non scegliamo di sostenere fattivamente alcune Campagne già esistenti (per esempio quella antiproibizionista o quella per l'amnistia dei "reati sociali"). Gestire queste riflessioni con intelligenza, senza attacchi o polemiche, ma sviscerando gli elementi di analisi alla base delle nostre scelte.

Al riguardo teniamo presente il metodo che ci ha contraddistinto e che ha fatto funzionare la Campagna, cioè l'individuare alcune "punte di diamante" della repressione (nel nostro caso l'art.270) e a partire da quelle sviluppare il lavoro. Questo metodo è vincente e andrebbe riprodotto anche sulle altre tematiche. Così sull'immigrazione potremmo partire da altre situazioni avanzate, come l'espulsione di Daki o dal rischio di espulsione dei due prigionieri politici turchi. Sul carcere partire dal 41bis. Sul lavoro dall'attacco al diritto di sciopero, per esempio. Individuare il livello più elevato della controrivoluzione in un certo ambito, e a cascata intervenire su tutto quel che è necessario.

Comunque è necessario che le proposte per l'Assemblea siano interlocutorie e non dettagliate, per non circoscrivere o troncare il dibattito. Nel merito delle questioni si entrerà una volta stabiliti alcuni canali di comunicazione, senza per questo cadere nel general-generico. Ragioniamo su qualità e quantità del lavoro e facciamo i conti con le forze in campo. Due terreni particolarmente significativi in quest'ottica sono lavoro e carcere. Su questi proviamo a produrre strumenti utili per chi lotta.

Senz'altro bisogna ragionare sulle potenzialità disponibili e lavorare per coinvolgere l'esterno in questo senso; però sta a noi individuare dei terreni avanzati e suggerire piani centrali di lavoro. Per esempio sul lavoro, se pensiamo che la questione centrale sia il diritto di sciopero, è un'indicazione su cui ci confrontiamo ma che comunque dobbiamo dare. Per riassumere i terreni fondamentali sarebbero lavoro, immigrazione, internazionale, carcere. Questo ci consente di partire dalle questioni su cui abbiamo lavorato e di svilupparle, evitando però il rischio di aggiungerne troppe altre e aprire il dibattito su tutto. Bisogna cercare di individuare delle proposte concrete: per esempio sull'immigrazione la traduzione del Manuale. Sul carcere si stanno già muovendo parecchie esperienze: cerchiamo di coinvolgerle.

Per l'Assemblea prepariamo una relazione/invito che accenni il taglio e evidenzi lo spirito, da distribuire e leggere la mattina. Si pone la questione se il bilancio vada inserito nella relazione e se dobbiamo o meno prevedere una scaletta di interventi specifici sulle varie proposte. Alla scorsa Assemblea nazionale avevamo fatto una presentazione, un intervento di un avvocato, un intervento generale e poi le situazioni specifiche. Ripetiamo lo schema o è troppo pesante? Potremmo dividerci il lavoro su una scaletta e chi si prende un incarico propone come impostare il suo intervento.

Per far funzionare l'Assemblea sarà necessario fare un bilancio all'inizio, e poi sul lavoro territoriale vari interventi con elementi specifici di bilancio. Fare appello a chi ha lavorato con la Campagna perché stringa questo lavoro. Per il Manuale si potrebbe prevedere un intervento a parte.

Dunque, si potrebbe fare: 1) un intervento iniziale di valutazione politica che evidenzi gli aspetti su cui vogliamo lavorare; 2) un bilancio della scaletta di obiettivi che avevamo, con quelli raggiunti e quelli no; 3) un intervento di proposta (valutando se spezzarlo in due interventi).

Anzitutto proviamo a definire il manifesto di convocazione (testo e tempi). Poi poniamoci l'obiettivo che almeno un compagno di ogni situazione in cui abbiamo fatto presentazioni partecipi all'Assemblea. Per introdurre l'Assemblea pensiamo le 3 relazioni: 1) introduzione politica generale in merito al lavoro; 2) bilancio, metodo e obiettivi; 3) prospettiva, proposte immediate e per il futuro. La Campagna ha avuto un contenuto, un metodo e obiettivi, conseguiti o meno. Oltre al metodo del lavoro c'è stato un metodo di direzione; questo è da sottolineare, concretizzato nel concentrare il lavoro su questioni specifiche, e dividersi per gruppi di lavoro. Riproponiamo questa scelta che è stata funzionale con 2 o 3 gruppi di lavoro, a seconda di cosa si valuterà principale e cosa si riuscirà a sostenere. L'aspetto avanzato, centrale, è la questione internazionale. E' un punto alto della Campagna, necessario. Una commissione può rappresentare quel punto alto e porsi come riferimento, lavorando con una prospettiva internazionale su reati associativi, liste nere, carcere e isolamento, mandato d'arresto europeo, ecc. Nella Campagna abbiamo inserito in questi mesi varie questioni, dall'immigrazione al lavoro. Abbiamo sviluppato attività non previste in partenza, come le iniziative con l'avv. Burani sull'espulsione di Daki, le iniziative con i compagni baschi, con quelli iraqueni. Prevediamo anche per il futuro la possibilità di essere sempre attuali in questo senso. Il punto dolente del dibattito ora è la forma organizzativa. Come superare il Comitato promotore, senza costituire un Cooordinamento nazionale? Trovare una forma organizzativa adeguata ai contenuti che consenta di sviluppare i gruppi di lavoro e coordinare questi gruppi. Una struttura aperta ma con compagni che abbiano dei compiti specifici. Per questo dobbiamo puntare molto sull'Assemblea e individuare i compagni che possono contribuire e rendere quindi possibile questo lavoro così pensato. Sedimentare quanto abbiamo fatto, vedere se abbiamo fatto un salto di qualità e se possiamo dare strumenti ad altri per fare analogamente in altri campi.

Quest'ultimo passaggio però sarebbe da fare dopo, quando il lavoro si è già rilanciato, senza dare per scontata la nostra capacità di portarlo avanti solo con le nostre forze. L'Assemblea è una verifica, così come lo è stata l'Assemblea di lancio della Campagna nel gennaio 2005. Lasciamo un punto interrogativo e nella prima riunione post Assemblea questo sarà il primo elemento all'ordine del giorno. Evitiamo di presentare nell'Assemblea uno "schema" già definito, che sarebbe in contraddizione con gli obiettivi discussi finora; non mettiamo i compagni in condizione di dover decidere se aderire a una proposta già predefinita. Mettiamo a disposizione la nostra esperienza, e se questo si tradurrà in un salto bene, se no, come facciamo fatica ora a sostenere la Campagna, faremmo fatica poi. Quindi d'accordo ricapitalizzare, ma è una scommessa da giocare, verificare, e su questo calibrare poi i terreni di lavoro e la strutturazione dello stesso.

Puntiamo a valorizzare il lavoro e i materiali in tutte le situazioni con cui abbiamo interagito con la Campagna, per raccogliere forze e contributi per sviluppare il lavoro, a partire da una raccolta di idee che i compagni delle realtà locali possono proporre e che dobbiamo stimolare per consolidare il lavoro sin qui svolto, cosa che sarebbe già un buon risultato.

Se dopo la presentazione, prima di fare l'intervento sulle prospettive, aprissimo il dibattito stimolando interventi di altri, poi potremo raccogliere quel che è venuto fuori dall'Assemblea e sommarlo alle nostre idee. Quindi si potrebbe all'inizio solamente abbozzare l'intervento sulle prospettive, e a fine Assemblea costruire un riepilogo più completo.

Questi gli interventi: 1) una relazione iniziale, alla mattina, come definizione del quadro, cioè la nostra visione della realtà attuale. 2) nel primo pomeriggio un primo intervento di bilancio come descrizione di quanto fatto, del metodo di lavoro, degli obiettivi, delle difficoltà, dei successi, per dare elementi di riflessione. Poi aprire il dibattito. L'intervento iniziale evitiamo di caricarlo di tutti gli elementi che poi ci spenderemo nella giornata. Fare un quadro generale della repressione, della fase, e della necessità di un bilancio sul lavoro svolto. Poi nel pomeriggio fare il bilancio nel dettaglio. Dopo il bilancio alcuni spunti di proposta possono stimolare la discussione. Coi primi due interventi evidenziamo che l'obiettivo è dare una continuità. Poi si fanno alcuni "esempi".

Dovremo evidenziare l'analisi sulle 4 tematiche di lavoro individuate, più che entrare nel merito, che dovrebbe uscire dal dibattito. Stiamo sul generico per rimanere aperti e valorizzare i contributi. Un'analisi chiara e delle proposte molto di massima. Facciamo un'Assemblea di bilancio e rilancio con i contributi di tutti. Lavoriamo con attenzione per evitare schematismi e barriere, lasciando spazi e lasciandone anche per noi. Nel lavoro preparatorio dell'Assemblea poi altri elementi potremo anticiparli direttamente ai singoli e situazioni che inviteremo uno per uno.

Ricapitolando: Manifesto di convocazione, massimo sforzo per favorire la partecipazione delle diverse situazioni territoriali, di alcune situazioni più specifiche come i familiari dei rivoluzionari prigionieri, O.L.Ga. (Ora di Liberarsi dalle Galere), il supporto legale, e anche di alcuni compagni in particolare avvocati, ex prigionieri. Nel primo intervento forniamo un'analisi chiara e il perché dell'Assemblea. Nel secondo un bilancio approfondito (che dipenderà anche dai resoconti quantitativi locali). Poi un terzo sulle prospettive a breve e lungo termine, riportando il piano delle riflessioni fatte, i 4 campi di lavoro individuati, e invitando alla discussione su questi. Poi si apre il dibattito. Si prevede un break che si usa anche per organizzare un intervento finale del Comitato che riprenda i 4 terreni di lavoro e vi collochi il dibattito che si è svolto. Se il dibattito non parte si farà il terzo intervento quando è più opportuno. Alla conclusione dei lavori bisognerà, in funzione delle forze che scaturiranno dall'Assemblea stessa, individuare un appuntamento operativo di lavoro (o viceversa constatare l'impossibilità se dall'Assemblea non usciranno nuove forze). Bisognerà insomma essere molto onesti nel valorizzare i nuovi contributi che consentiranno il proseguimento del Comitato, o in alternativa riconoscerne la mancanza e confrontarsi con l'inevitabile esaurimento.

Nel lavoro di questi mesi abbiamo constatato che l'obiettivo principale è stato il Manuale. Se escludiamo la demo di Biella, quando è partita la Campagna, non c'era niente che lavorasse sul nostro terreno. Ora esistono alcune realtà che lavorano in questo campo. Questa è una situazione più favorevole.

Sull'analisi generale sulla repressione: l'abbiamo fatta e ripetuta, resa pubblica e da lì abbiamo indicato un percorso lavorando con chi si voleva confrontare. Ora si tratta di far vedere questo percorso, renderlo comprensibile. E anche di rispondere alla velocità dei cambiamenti repressivi con iniziative veloci, ad esempio legge Pisanu - Opuscolo Pisanu. Questo tipo di lavoro ha contribuito ad una situazione in cui ora tutti i compagni si pongono alcune questioni riguardo la repressione, grazie anche al lavoro nostro e di tutti coloro che su ciò si sono collocati. Dobbiamo tendere a lavorare in maniera sempre più unitaria, non accontentarsi dell'analisi "pura" ma inserire gli elementi propositivi. Accennarli nel primo intervento, ampliarli il pomeriggio.

Sempre dall'Assemblea si potrebbe proporre l'iniziativa di solidarietà ai compagni turchi prigionieri in Italia per l'udienza del 16 o 17 giugno, e proponendola come iniziativa all'interno della giornata del rivoluzionario prigioniero del 19 giugno.

Il prima possibile mandiamo in mailing list il bilancio con i dati locali su: iniziative, presentazioni, distribuzione Manuali, materiali prodotti, comunicati, interventi, ecc. Nel giro di 10 giorni raccogliamo info, facciamo elenchi di attività svolte per il bilancio. Viareggio si incarica di questa sintesi. Per la relazione iniziale puntiamo a mettere in breve una scaletta in mailing list (Bologna). Dalla scaletta tiriamo fuori una prima bozza che potrà servire per il manifesto, per ampliarla e arrivare alla relazione vera e propria finita per fine aprile. Prevediamo di stampare il manifesto in 50x70 distribuendolo in occasioni opportune o spedendolo, e approntarne versioni scaricabili in A3, A4, A6. Dove possibile facciamo propaganda per l'Assemblea anche tramite i media borghesi. Ricontattiamo i compagni baschi, tedeschi e turchi perché possano mandare un contributo all'Assemblea, e facciamo girare subito gli inviti agli avvocati.

SOLIDARIETA' AI COMPAGNI TURCHI
Viene fatta una relazione sulla situazione sia dei turchi processati in Belgio sia di quelli processati in Italia. In particolare per Zeinep c'è stata una richiesta di estradizione verso la Germania che complica la situazione. Comunque verrà fatta girare a breve una relazione completa su questa questione. Rispetto all'Assemblea di sabato 20 maggio si prevede una raccolta di materiali informativi e un intervento, oltre alla possibilità di mettere in cantiere come proposta di lavoro all'Assemblea anche un'iniziativa di solidarietà per copertura spese di questi compagni prigionieri.

CONCLUDENDO si invita a usare la mailing list per confrontarsi nel lasso di tempo da qui all'Assemblea riconvocandoci SABATO 20 MAGGIO ORE 10.00 CPA FI SUD per la messa a punto prima dell'Assemblea, convocata per le 11.30.

Aprile 2006

Il Comitato promotore della Campagna