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- Comunicato Campagna 270
- Volantino convocazione sciopero ferrovieri Licenziato un macchinista delle ferrovie Venerdì scorso, Dante De Angelis, macchinista di Roma è stato licenziato, senza preavviso, dall'Azienda Fs-Spa, perché "è venuto meno il rapporto di fiducia". Questa la triste ed infelice motivazione! La verità è che il compagno Dante, rappresentante alla sicurezza (Rls), eletto dai lavoratori, è da tempo un ferroviere scomodo per questa azienda perché, conseguentemente e coerentemente, difende la sicurezza dei lavoratori e degli utenti delle ferrovie. Si è trattato, perciò, di un licenziamento politico che si pone l'obiettivo di intimidire e scoraggiare, attraverso questa vigliacca rappresaglia, qualsiasi iniziativa in difesa della sicurezza e della salute da parte di delegati Rsu, Rls e di attivisti sindacali più combattivi. Il contendere è l'introduzione del "Vacma" in cabina di guida, uno strumento che l'azienda vuole introdurre per sostituire il doppio agente in macchina con un solo agente allo scopo di tagliare personale e costi per la sicurezza. Per aver partecipato a questa battaglia assieme ad altri, Dante è stato licenziato, come furono licenziati i 4 ferrovieri (due macchinisti e due capitreno di Genova e Torino) per aver denunciato la mancanza di sicurezza in ferrovia nella trasmissione televisiva "Report". Licenziamenti e provvedimenti disciplinari (sospensioni, multe ) contro chi si difende da incidenti mortali (o da gravissimi infortuni) e contro chi difende la sicurezza per la collettività. Giovedì 9 marzo un capotreno di Bologna è stato oggetto di un gravissimo infortunio (ha perso una gamba ed il piede dell'altra) e martedì 14 un macchinista di Milano ha perduto la vita (oltre ad una ventina di feriti) nell'ennesimo incidente: uno scontro frontale tra due treni. Martedì 14 marzo si è tenuta a Roma l'Assemblea nazionale dei ferrovieri in solidarietà a Dante De Angelis. L'assemblea è stata molto partecipata (200-250 ferrovieri) con numerosi interventi. Alla sua conclusione (ore 13,45) i ferrovieri hanno svolto un corteo di denuncia e di protesta all'interno della Stazione Termini. Nella mozione conclusiva è stato deciso: - di promuovere uno sciopero nazionale della categoria entro fine marzo-inizio aprile per la riassunzione di Dante e degli altri licenziati; - di smascherare ogni forma di repressione e di rappresaglia politico-sindacale contro gli attivisti sindacali più combattivi; - di denunciare la mancanza di sicurezza a danno di ferrovieri e utenti; - di avviare una Cassa di resistenza a sostegno di Dante e degli altri ferrovieri licenziati (c/c Fondo 71092852 intestato a Crociati Marco). Solidarietà e sostegno al compagno Dante! Comitato promotore della Campagna nazionale contro l'art. 270 del Cod. pen. e i reati associativi 15 marzo 2006 - o - o - o - o - o - o - o - o - o - Mercoledì 5 aprile 2005 Sciopero nazionale dei ferrovieri Dalle ore 10 alle ore 17 per la circolazione e l'intera giornata (7.12 ore) per gli impianti fissi Lo sciopero è promosso dall'Assemblea nazionale dei ferrovieri tenuta a Roma martedì 14 marzo, dall'Or.S.A., dal Sult, dalla Cub-Trasporti, da delegati Rsu e Rls, da settori ed attivisti sindacali. Lo sciopero nazionale dei ferrovieri ha come obiettivo la riassunzione del macchinista Dante De Angelis, Rls del deposito di Roma S.Lorenzo, la riassunzione dei ferrovieri licenziati per aver denunciato la mancanza di sicurezza in ferrovia, per la salute e la sicurezza dei ferrovieri e degli utenti delle ferrovie. Questa è una prima risposta nazionale alla rappresaglia politica dell'azienda Fs-Spa. Una rappresaglia che ha l'obiettivo di intimidire, denigrare e scoraggiare la lotta dei ferrovieri per la salute e la sicurezza. I ferrovieri sono impegnati affinchè questa bassa e vile provocazione sia rispedita al mittente. Di seguito riportiamo una dichiarazione di Dante De Angelis Faccio appello a tutti i dirigenti sindacali e ai delegati di ogni settore affinchè adottino ogni iniziativa per ottenere la revoca del mio licenziamento. Non lo chiedo solo per mia condizione personale - per la quale sono ovviamente preoccupato - ma per restituire serenità, dignità e certezze sui luoghi di lavoro per tutti i delegati, tanto più in un'azienda tenuta a tutelare non solo la sicurezza dei lavoratori ma anche quella di milioni di viaggiatori e pendolari. Legittimare il licenziamento di un delegato alla sicurezza per aver esercitato il suo mandato demolirebbe dalle fondamenta l'intero impianto dei diritti del lavoro. Sono passati infatti 12 giorni dal mio licenziamento ma - contrariamente da quanto lasciato intendere pretestuosamente dalle Fs per indebolire l'indignazione e la protesta della categoria - esso non è stato né sospeso né revocato, per questo esprimo riconoscenza nei confronti di tutti coloro che mi sono vicini e si sono impegnati e mobilitati in mia difesa. Ritengo comunque necessario che le Organizzazioni Sindacali diano continuità alla vertenza aperta per la revoca del mio licenziamento, intervenendo con tutto il loro peso, l'autorevolezza e la forza di cui dispongono nell'interesse di tutti i lavoratori. Roma, 22 marzo 2006 |