Gen 172018
 
[INIZIATIVA ANNULLATA E RIMANDATA] - Presso la Biblioteca Abusiva Metropolitana a Centocelle: presentazione dell'opuscolo "Metastasi"

Presso lo spazio occupato BAM dalle ore 18: discussione sulla metamorfosi del potere e l’illusione della partecipazione democratica – Le trasformazioni della città e del cittadino tra controllo e delazione A seguire aperitivo a sostegno della “Rete Evasioni”

Gen 142018
 
SUI FATTI DI NAPOLI

Riceviamo e pubblichiamo La pacificazione dei movimenti politici ha provocato la scomparsa pressoché totale dalla nostra società di qualsiasi anelito rivoluzionario, sostituito da una corsa frenetica per occupare le comode e calde poltrone che il potere offre. Ciò ha determinato una strenua lotta, spesso senza quartiere, per accodarsi al politico di turno, che per beceri interessi di potere viene innalzato al rango di rivoluzionario allo scopo di garantire ai politicanti “antagonisti” uno spazio di agibilità […]

Dic 182017
 
Torino - 23 dicembre dalle 15.30 sotto il carcere Ferrante Aporti

Riceviamo e pubblichiamo. LO SCORSO 27 NOVEMBRE A TORINO DUE RAGAZZI DETENUTI NEL CARCERE MINORILE FERRANTE APORTI VENGONO RICOVERATI DI URGENZA ALL’OSPEDALE CTO. Uno dei due è gravissimo, ha pesanti ustioni al corpo, in particolare al volto, le sue vie respiratorie sono compromesse per massiccia inalazione di fumo. Finisce in rianimazione, in coma farmacologico. Solo da un paio di giorni le sue condizioni sembrano lentamente avviarsi ad un miglioramento. La stampa dice di un materasso […]

Dic 182017
 
COSA CI STANNO FACENDO L'AQUILA,‭ ‬24‭ ‬NOVEMBRE:UNA GIORNATA DI LOTTA‭!

    La mobilitazione dello scorso‭ ‬24‭ ‬novembre a L’Aquila,‭ ‬in occasione di un processo alla prigioniera delle BR-PCC Nadia Lioce,‭ ‬era inserita in un percorso di lotta anti-carceraria‭; ‬tale percorso individua il regime di‭ ‬41bis come l’apice,‭ ‬la punta di diamante del sistema di repressione italiano,‭ ‬nonché‭ ‬“scuola‭” ‬per le amministrazioni penitenziarie di tutti gli stati occidentali e non solo‭ (‬pensiamo ad esempio alla Turchia‭)‬. Come campagna‭ “‬pagine contro la tortura‭” ‬nell’ultimo anno e […]

Ago 202017
 
18 agosto a San Ferdinando: in assenza di ruspe ci pensano associazioni e sindacati

  Fonte: pagina facebook “ Comitato lavoratori e lavoratrici delle campagne” Ieri, 18 agosto, dentro la tendopoli abbiamo aspettato l’arrivo di polizia e istituzioni in modo pacifico e molto determinato. La sera prima, in un’assemblea insieme anche ai solidali di diverse parti d’Italia, avevamo scelto i nostri portavoce per esporre ancora una volta le nostre richieste. Prima di tutto l’accesso ai documenti per tutti e tutte (permesso di soggiorno, residenza e passaporto), poiché senza non […]

Ago 202017
 
AMBURGO ESTATE 2017: CI SONO, CI RESTO!

Riceviamo e diffondiamo   Fonte: https://nantes.indymedia.org/articles/38349  https://paris-luttes.info/hambourg-ete-2017-j-y- suis-j-y-8550 Lettera di un detenuto del G20 del giorno 14.08.2017, dal carcere di Billwerder ad Amburgo. È passato quasi un mese e mezzo da quando sono stato arrestato durante il dodicesimo vertice del G20, ad Amburgo, in una città assediata e presa in ostaggio dalle forze dell’ordine, ma che ha anche visto nascere per l’occasione una contestazione locale e popolare molto importante. Decine di migliaia di persone, se non di più, affluendo da tutta l’Europa, se non da più lontano, si sono incontrate, organizzate e si sono trovate insieme a discutere, sfilare per più giorni in un grande slancio di solidarietà e coscienti di poter subire in ogni momento la violenza e la repressione della polizia. Per l’occasione è stato costruito, addirittura, un immenso tribunale di polizia, in un prefabbricato, allo scopo di sanzionare nel più breve tempo possibile ogni tipo di contestazione contro questo vertice internazionale. Il mio arresto, come quello di molti/e compagni/e, si basa solo sulla sacrosanta parola della polizia, quella di una brigata addestrata per infiltrarsi, osservare e pedinare “le sue prede”(quarantacinque minuti nel mio caso, per un presupposto lancio di oggetti..), finché una volta isolate, trovano la possibilità di arrestarle mandando colleghi che intervengono velocemente, violentemente, senza lasciare nessuna scappatoia. Eccomi quindi rinchiuso in questo luogo primordiale per il buon funzionamento di un ordine sociale globale, utilizzato come strumento di controllo e di gestione della miseria, essenziale per il mantenimento della loro “pace sociale”. Il carcere agisce come spada di Damocle al di sopra di ogni individuo cosicché sia pietrificato davanti all’idea di trasgredire le regole e al diktat di un ordine stabilito “metro, lavoro, consuma, dormi”, al quale nessun dominato dovrebbe sfuggire per così essere alienato dalla propria vita, sempre in orario, senza mai battere ciglio. Così anche durante il secondo turno delle presidenziali, nel corso delle quali si aspettavano da noi che stessimo “En Marche” oppure  che morissimo, preferibilmente in maniera lenta e silenziosa. Il diritto non avendo vocazione ad assicurare il bene generale e nemmeno a essere neutro è l’espressione di una dominazione sempre più aggressiva, istituita dai potenti per garantire loro proprietà e sicurezza e quindi paralizzare, sanzionare, emarginare chi non vede le cose allo stesso modo o chi non si piega. Al di là dei casi di militanti/e detenuti/e, in genere abbastanza sostenuti/e e messi/e in primo piano in queste situazioni, perdurano anche e sopratutto i casi di uomini e donne abbandonati/e alla brutalità e alla crudeltà della reclusione carceraria. Qui il lavoro è retribuito un euro all’ora, di cui la metà è percepibile solo una volta liberati/e. Nella mia sezione i detenuti in detenzione provvisoria o per pene brevi (dai sei mesi ai quattro anni) sono principalmente rinchiusi per un motivo solo: la loro condizione e origine sociale. A parte il personale, pochissimi provengono dal paese ospite, tutti sono stranieri, rifugiati e/o precari, poveri, indeboliti dalla vita. Il loro crimine: non sottomettersi alle “loro” regole del gioco, nella maggioranza dei casi rivolgendosi alla vendita di stupefacenti o commettendo scippi, truffe, in  solitaria o in gruppi organizzati a diversi livelli. La reclusione è un pilastro primordiale di questo sistema e non si può criticarla senza attaccare la società che la produce. Il carcere, non funzionando in autarchia, è il tassello perfetto di una società basata sullo sfruttamento, la dominazione e la divisione sotto svariate forme. “Il lavoro e la prigione sono due pilastri essenziali del controllo sociale, il lavoro essendo la migliore delle polizie e il reinserimento un ricatto permanente.” Un pensiero per i compagni/e italiani/e colpiti/e da un’ennesima ondata repressiva, in particolare agli imputati nell’indagine “sull’ordigno […]

Lug 122017
 
San Ferdinando - Basta controlli. La repressione contro l'autorganizzazione

Nella giornata di ieri, a due nostre compagne è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari relativo alla giornata di lotta del 22 marzo a San Ferdinando (Reggio Calabria). Ad entrambe è contestato il reato di favoreggiamento per aver impedito a dei carabinieri di identificare un compagno al termine della manifestazione, autorganizzata dagli abitanti della tendopoli. Per una delle due si aggiunge il reato di resistenza per averlo fatto con l’uso della violenza. La lotta delle persone che vivono nella tendopoli […]

Giu 162017
 
A FIANCO DI CHI LOTTA - PRESIDIO 24 GIUGNO ALLE 14.00 DAVANTI A POGGIOREALE

Il 24 giugno saremo sotto le mura del carcere di Poggioreale per ribadire la nostra solidarietà a Maurizio Alfieri ed a tutti i carcerati che nelle gabbie di stato non chinano la testa e quotidianamente si battono per la propria dignità. Maurizio è stato trasferito a Poggioreale dal carcere di Opera a Milano, è stato deportato per punizione dopo aver lottato con gli altri carcerati. Hanno dato vita ad una protesta, raccogliendo tra l’altro centinaia […]

Mag 262017
 

Più ci si allontana da uno sguardo poliziesco sull’ambiente, più ci si avvicina allo scontro con la polizia. Viviamo tempi mediocri. Un’epoca orfana del sogno e della dignità, un’epoca di barbarie e di costante guerra e distruzione. Un’epoca in cui non desta scalpore il fatto che un quotidiano nazionale di fronte ad un suicidio (ci riferiamo al ragazzo che si è tolto la vita in stazione Centrale a Milano impiccandosi) grida al degrado. “Un corpo […]