Lunedi, 25 Aprile, 2005
 

 
 


 
Versione per la stampa Versione per la Stampa

La Storia

La "Società Italiana degli Autori" nacque esattamente il 23 aprile del 1882 in un palazzo del centro della vecchia Milano, il palazzo
Milano, la prima sede
della SIAE in via Brera, 19
Ponti (allora si chiamava Pullè) in via Brera n. 19. Fu una vera e propria assemblea costituente del mondo intellettuale dell’epoca in cui erano rappresentati scrittori, musicisti, commediografi, editori. Era presieduta da Cesare Cantù al quale venne conferita la carica di presidente onorario.

Del primo Consiglio Direttivo furono chiamati a far parte uomini tra i più illustri nel campo della musica, della letteratura e del teatro: da Giuseppe Verdi a Giosuè Carducci, da Francesco De Sanctis a Edmondo De Amicis. Tra i promotori della Società figuravano Roberto Ardigò, Arrigo Boito, Ulrico Hoepli, Edoardo Sonzogno, Giovanni Verga, Pasquale Villari, Giuseppe Zanardelli.

Il primo Statuto

Lo Statuto approvato dalla prima Assemblea la definisce "Società per la tutela della proprietà letteraria ed artistica".
I primi anni vennero spesi in un intenso lavoro di propaganda su riviste e giornali, in conferenze e riunioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sui principi giuridici e morali della protezione delle creazioni artistiche. Ciò consentì che si formasse nel Paese una coscienza pubblica del rispetto dei diritti d’autore, premessa indispensabile perché l’Italia figurasse tra i fondatori dell’Unione di Berna nel 1886 e aderisse alla successiva
Convenzione di Berna, a tutt'oggi il fondamento per la tutela del diritto d'autore nel mondo.

All’inizio fu il teatro

In quegli anni la Società aveva solo due Sezioni: una per l’incasso dei diritti teatrali e l’altra dei diritti musicali.
Questi ultimi fruttarono, nei primi anni, più dibattiti giudiziari che incassi. I diritti teatrali, più facilmente accertabili, cominciarono invece a dare ben presto i loro frutti, modesti ma significativi. Nel 1888 furono incassate e ripartite 4.561 lire: la Sezione degli autori drammatici contava allora 104 soci!

Un’agenzia per i diritti d’autore

Dal 1896 al 1926 inizia un periodo in cui la Società da sodalizio a carattere culturale si trasforma in una organizzazione, che opera in campo economico e sviluppa la sua funzione di agenzia intermediaria dei diritti d’autore.
I bilanci degli esercizi del primo dopoguerra si chiusero con proventi netti di notevole entità per quei tempi. La Sezione più attiva era ancora quella del teatro. I suoi incassi nel 1921 erano saliti a 7 milioni e mezzo, i soci a 1.074. La Sezione dei diritti musicali, che nel 1903 contava 81 soci, nel 1921 ne aveva 1.800.
Alle Sezioni originarie si aggiunse nel 1920 la Sezione del Libro, incaricata dalle associazioni di autori e degli editori di controllare il servizio della timbratura dei frontespizi della opere pubblicate in volume.

La prima convenzione con lo Stato

Nel 1921 fu stipulata la prima convenzione con lo Stato Italiano per la riscossione dell’Imposta sugli Spettacoli, rinnovata fino al 1999, anno in cui la stessa è stata abolita. Ma la SIAE ha stipulato, in seguito, altri importanti accordi di cooperazione con lo Stato e con altri Enti ed Istituzioni pubbliche e private.
Nella primavera del 1926 la Società trasferì i suoi uffici da Milano a Roma, in Via del Gesù, nel vecchio palazzo Guglielmi. In quel periodo il Comune di Roma cedette in uso alla Società lo storico palazzetto del Burcardo, dal nome del prelato straniero, Johannes Burckardt, che se lo era fatto costruire alla fine del XV secolo e che la SIAE destinò a Biblioteca ed a Museo Teatrale.
Sempre nel 1926 entrava in vigore la nuova legge sul diritto d’autore, che segnava un grande progresso con il riconoscimento del diritto morale dell’autore che sarebbe stato poi recepito anche a livello internazionale (1928) nella citata
Convenzione di Berna.
Nel 1927 la Società assumeva il nome di "Società Italiana degli Autori ed Editori".

Cultura di massa e rinnovamento

L’organizzazione tecnica ed amministrativa migliorò progressivamente negli anni seguenti, la rete degli agenti divenne sempre più capillare sul territorio, gli incassi aumentarono in seguito all’enorme sviluppo del cinema, della radio e degli altri mezzi di riproduzione delle opere. Il 22 aprile del 1941 fu emanata la legge n.633 sul diritto d’autore -tuttora vigente- per adeguare la disciplina alla rapida evoluzione dei mezzi di riproduzione delle opere dell’ingegno. La legge n. 633, nel definire la natura di ente pubblico della SIAE, le riconobbe in via esclusiva l’attività di intermediazione per l’esercizio dei diritti di pubblica rappresentazione, esecuzione, registrazione e radiodiffusione delle musicali, teatrali e letterarie.

La SIAE oggi

Il decreto legislativo n.419, di riordinamento degli enti pubblici (approvato il 29 ottobre del 1999, in attuazione dell’art.14 della legge n.59 - cosiddetta legge Bassanini), definisce oggi la Società Italiana degli Autori ed Editori come Ente pubblico a base associativa. Ordinamento fondamentale della Società è il nuovo Statuto, approvato definitivamente il 3 dicembre 2002.
La SIAE è sottoposta alla vigilanza del Ministero per i Beni e le Attività culturali, che ha assunto competenza in materia di proprietà letteraria e diritto d’autore.