La
Storia
La "Società Italiana degli Autori" nacque esattamente il 23
aprile del 1882 in un palazzo del centro della vecchia Milano, il palazzo
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Milano, la prima sede della SIAE in via Brera, 19 |
Ponti (allora si chiamava Pullè) in via Brera n. 19. Fu una vera e
propria assemblea costituente del mondo intellettuale dell’epoca in cui
erano rappresentati scrittori, musicisti, commediografi, editori. Era
presieduta da Cesare Cantù al quale venne conferita la carica di
presidente onorario.
Del primo Consiglio Direttivo furono chiamati a far parte uomini tra i
più illustri nel campo della musica, della letteratura e del teatro: da
Giuseppe Verdi a Giosuè Carducci, da Francesco De Sanctis a Edmondo De
Amicis. Tra i promotori della Società figuravano Roberto Ardigò, Arrigo
Boito, Ulrico Hoepli, Edoardo Sonzogno, Giovanni Verga, Pasquale Villari,
Giuseppe Zanardelli.
Il primo Statuto
Lo Statuto approvato dalla prima Assemblea la definisce "Società
per la tutela della proprietà letteraria ed artistica".
I primi anni vennero spesi in un intenso lavoro di propaganda su riviste e
giornali, in conferenze e riunioni per sensibilizzare l’opinione
pubblica sui principi giuridici e morali della protezione delle creazioni
artistiche. Ciò consentì che si formasse nel Paese una coscienza
pubblica del rispetto dei diritti d’autore, premessa indispensabile
perché l’Italia figurasse tra i fondatori dell’Unione di Berna nel
1886 e aderisse alla successiva Convenzione
di Berna, a tutt'oggi il
fondamento per la tutela del diritto d'autore nel mondo.
All’inizio fu il teatro
In quegli anni la Società aveva solo due Sezioni: una per l’incasso
dei diritti teatrali e l’altra dei diritti musicali.
Questi ultimi fruttarono, nei primi anni, più dibattiti giudiziari che
incassi. I diritti teatrali, più facilmente accertabili, cominciarono
invece a dare ben presto i loro frutti, modesti ma significativi. Nel 1888
furono incassate e ripartite 4.561 lire: la Sezione degli autori
drammatici contava allora 104 soci!
Un’agenzia per i diritti d’autore
Dal 1896 al 1926 inizia un periodo in cui la Società da sodalizio a
carattere culturale si trasforma in una organizzazione, che opera in campo
economico e sviluppa la sua funzione di agenzia intermediaria dei diritti
d’autore.
I bilanci degli esercizi del primo dopoguerra si chiusero con proventi
netti di notevole entità per quei tempi. La Sezione più attiva era
ancora quella del teatro. I suoi incassi nel 1921 erano saliti a 7 milioni
e mezzo, i soci a 1.074. La Sezione dei diritti musicali, che nel 1903
contava 81 soci, nel 1921 ne aveva 1.800.
Alle Sezioni originarie si aggiunse nel 1920 la Sezione del Libro,
incaricata dalle associazioni di autori e degli editori di controllare il
servizio della timbratura dei frontespizi della opere pubblicate in
volume.
La prima convenzione con lo Stato
Nel 1921 fu stipulata la prima convenzione con lo Stato Italiano per la
riscossione dell’Imposta sugli Spettacoli, rinnovata fino al 1999, anno
in cui la stessa è stata abolita. Ma la SIAE ha stipulato, in seguito,
altri importanti accordi
di cooperazione con lo Stato e
con altri Enti ed Istituzioni pubbliche e private.
Nella primavera del 1926 la Società trasferì i suoi uffici da Milano a
Roma, in Via del Gesù, nel vecchio palazzo Guglielmi. In quel periodo il
Comune di Roma cedette in uso alla Società lo storico palazzetto del
Burcardo, dal nome del prelato straniero, Johannes Burckardt, che se lo
era fatto costruire alla fine del XV secolo e che la SIAE destinò a
Biblioteca ed a Museo Teatrale.
Sempre nel 1926 entrava in vigore la nuova legge sul diritto d’autore,
che segnava un grande progresso con il riconoscimento del diritto morale
dell’autore che sarebbe stato poi recepito anche a livello
internazionale (1928) nella citata Convenzione
di Berna.
Nel 1927 la Società assumeva il nome di "Società Italiana degli
Autori ed Editori".
Cultura di massa e rinnovamento
L’organizzazione tecnica ed amministrativa migliorò progressivamente
negli anni seguenti, la rete degli agenti divenne sempre più capillare
sul territorio, gli incassi aumentarono in seguito all’enorme sviluppo
del cinema, della radio e degli altri mezzi di riproduzione delle opere.
Il 22 aprile del 1941 fu emanata la
legge n.633 sul diritto d’autore
-tuttora vigente- per adeguare la disciplina alla rapida evoluzione dei
mezzi di riproduzione delle opere dell’ingegno. La legge n. 633, nel
definire la natura di ente pubblico della SIAE, le riconobbe in via
esclusiva l’attività di intermediazione per l’esercizio dei diritti
di pubblica rappresentazione, esecuzione, registrazione e radiodiffusione
delle musicali, teatrali e letterarie.
La SIAE oggi
Il decreto legislativo n.419, di riordinamento
degli enti pubblici (approvato il 29 ottobre del 1999, in attuazione dell’art.14
della legge n.59 - cosiddetta legge Bassanini), definisce oggi la Società
Italiana degli Autori ed Editori come Ente pubblico a base associativa.
Ordinamento fondamentale della Società è il nuovo Statuto,
approvato definitivamente il 3 dicembre 2002.
La SIAE è sottoposta alla vigilanza del Ministero per i Beni e le
Attività culturali, che ha assunto competenza in materia di proprietà
letteraria e diritto d’autore.
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