Alcune
riflessioni:
Innanzitutto bisogna capire chi riesce a seguire tutti gli sviluppi
sulla rete, che è uno strumento agile e utile ma diventa efficace
solo se condiviso da tutti.
Vi dico come me la vivo io.
A Roma, ma anche prima vedendo le bandiere sui balconi crescere di
numero continuamente, ho avuto la sensazione netta che qualcosa stava
succedendo. 3000000 di persone son tante, considerato anche che molti
non sono venuti ( del comitato più della metà sono rimasti
a Milano e così è stato per molti altri collettivi per
quel che mi hanno detto ) il numero in questione diventa rilevante.
Ossia rappresenta una soglia di attenzione sociale talmente alta da
competere direttamente con i vari indici di ascolto dei telegiornali
più seguiti ( per non parlare dei quotidiani : la somma delle
copie vendute delle 10 principali testate nazionali non raggiunge
quel numero ). Si è arrivati ad un punto critico, le persone
si esprimono ed esprimono il proprio dissenso. Vi rendete conto che
un individuo per esporre la bandiera deve scendere da casa, trovare
il posto dove si compra, cercarne un secondo perché probabilmente
sono finite, eventualmente ordinarla, appenderla, guardare in faccia
il vicino in ascensore, argomentare se qualcuno rompe e mettere in
preventivo che il condominio potrebbe obiettare facendo valere le
regole…Vi rendete conto (?)!! E’ incredibile
Le strade sono piene di drappi della pace, da oggi c’è
il baracchino che le vende in viale Monza di fianco alla sede di forza
Italia. Quella bandiera ( quei colori, quello che mi sembrava volesse
dire) prima mi lasciava perplesso adesso sono convinto che rappresenti
molto di più. Secondo me è un simbolo che ha travalicato
il suo senso iniziale. Non dobbiamo “aver paura” di usarlo
perché son convinto che ci appartenga. Altro aspetto: quanto
rappresenta di più ?
O da un altro punto di vista: ma il corteo e le genti in generale
sono contro la guerra del petrolio ? Contro la guerra di dominio imperialista?
Nooooo…quelle avvengono regolarmente e non hanno mai sollevato
tanto clamore. Allora ?
A Genova contro il G8 si aspettavano 100000 persone e ne sono arrivate
il triplo.
In Italia contro l’abolizione dell’articolo 18 ci si aspettava
centinaia di migliaia di persone e furono milioni ( 23 Marzo, tutti
della CGIL? Tutti garantiti dall’art.18 ?)
A Firenze contro la guerra dovevano essere 2-300000 e furono almeno
il doppio.
A Cosenza contro l’ondata repressiva solo 20000 persone erano
attese e diventarono 80000 col jack-pot degli applausi dai balconi.
A Roma lo abbiamo visto.E così per tanti altri appuntamenti
(non settari). Quindi????!!! Cosa leggere da tutto ciò
?
Secondo me si sono rotti “i coglioni” perché la
guerra se la vivono.., ce la viviamo tutti i giorni sui luoghi di
lavoro, nel traffico, nelle emergenze continue, nell’arroganza
dei politici, nei dati truccati dell’inflazione….Sembra
paradossale ma del petrolio poco importa dell’inflazione invece….
Partire da qua e stare in questo contesto; informare ma non voler
insegnare; chiedere partecipazione ma non inquadramento, creare processi
costituenti senza aver paura di mettersi in gioco e non aspettarci
di essere tutti d’accordo.
Non c’è nessun altro a cui rivolgerci, l’80% sono
contrari alla guerra e sono attenti agli input esterni.
E sanno perché sono incazzati, non c’è bisogno
di spiegarglielo.
Che fare quindi ? Provate ad immaginare…. Ultima cosa;
mancano, sembra, 3-4 settimane ; non bisogna aver paura di correre,
l’importante è non scivolare. Scusate la lunghezza.