……….SE ODI LA SIRENA…………
………io non so voi, ma secondo mè la parola
sirena è una parola che oggi ha un significato
particolare nei paesi ricchi e sviluppati di oggi…..
…… credo anche che nei paesi sfigati mica la concepiscono
come da noi, stà parola...……
…….insomma direi che tutto sommato la parola sirena
sia un buon inizio.....così, giusto per giocare con i pensieri…..non
vi suona bene anche a voi?
“sirena" è semplice, efficace e
richiama immagini altrettanto semplici ed evocative; non sò.....San
Siro quando vince il Milan o quando perde l'Inter; forse una rossa autopompa
dei pompieri, o lo scandire dei turni di una fabbrica; oppure Ulisse,
il mare azzurro e i viaggi in barca a vela; andando oltre si potrebbe
dedurre che le sirene o la sirena potrebbero essere dei suoni sinonimi
di ingannatori e minacciosi eventi.... ci si può immaginare gli
sfacciati sicuri e arroganti potenti di oggi che osservano la città
dai blindati finestrini di una Lancia ministeriale lanciata a sirene
spiegate; forse la sirena è la sospirata pausa mensa e che dopo
un pò segna anche la fine del turno di lavoro; di sicuro poi
ci sono i caramba, o il cattivone di turno acchiappato e trasferito
in galera a sirene spiegate e che viene esibito al popolo affamato di
vendetta; anche la polizia ha a che fare con le sirene; a volte dopo
o durante il suono delle loro sirene che spazzolano strade e marciapiedi
capita che si fà un pò di confusione e succede che sbirraglia
e sirene si spazzolano pure qualcuno poco lesto a scansarsi.
……………la prima testa di cazzo che passa
per strada...giusto?
Oppure il suono della sirena può ricordare le mille ambulanze
che scandiscono le giornate e i "tempi" nelle nostre città,
con la scritta al contrario color arancione o blù scuro.....dipende...."AZNALUBMA",
devo ammettere che a volte mi lascia ancora un pò interdetto;
ma solo se sono a piedi e senza specchietto oppure magari quando cammino
e penso ai fatti miei...; forse per i più longevi e dotati di
memoria storica&personale, il suono di una sirena rammenta l'inizio
o la fine della pallossisima ora di matematica o di religione in splendidi
pomeriggi di sole rubati attraverso i vetri sporchi della tua vecchia
scuola; pantaloncini corti e sguardi assassini collettivi, e che tutto
dicevano, alle ragazzine della tua classe, proprio a loro che facevano,
ovviamente, gruppo solido, compatto e complice dall'altra parte della
classe....quello sì che era un canto di sirene…..negli
anni sessanta, al sud almeno, era davvero così...........; di
sicuro la parola sirena avrà avuto ed ha significati diversi
per ognuno........e va bene tutto..………
....poi sì, è vero.....non si può certo dimenticarselo...ci
sono stati gli anni dell'ultima guerra, da noi e in mezzo mondo; sirena
di sicuro essa significava a tutte le latitudini coinvolte solo un terrore
folle e che ti piombava sulla terra dal cielo come un raccolto cattivo
o una punizione divina……….. fame miseria e lutto.......i
miei vecchi quando erano in vena me lo raccontavano..... anni che sembravano
così eroici e difficili da immaginare, incastrati in un presente
in cui si conviveva con altri tipi di sirene; e le loro sirene così
difficili da far quadrare con le mie di sirene….. dai loro ricordi
di guerra, bombe, fame e piccole astuzie quotidiane che raccontavano,
al desolatissimo rassicurante e noioso presente in cui si era costretti
a vivere assieme; oggi nò;penso che fà, comunque sempre
bene sentirselo ricordare da bambini........il prima, ....anche se rompe
i coglioni al momento poi, magari, lo si capisce meglio dopo anni.....
...............e comunque………….. io me lo ricordo
davvero che in altri luoghi e in altri tempi la parola sirena significava
tutt'altro..............
La parola sirena, significava il momento in cui chi aspettava, come
noi, di partire per l'Italia o per il Montenegro o la Grecia; insomma,
cazzo, ovunque dove si possa arrivare, passo-passo, verso il Canada,
L'America, o anche alla lontanissima Australia, o forse poi anche la
Germania; dove poi ci vive pure il fratello di mia moglie e che da un
anno e si è piazzato proprio bene lì..... beato a lui….ad
acciuffare per il bavero la vita.
……….che non sia mica come quella di mia madre e di
mio padre, io nò davvero, non la voglio mica fare più
sai?
…....proprio loro che alla fine a furia di spezzarsi la schiena
e di dire “sissignore” a tutti ci sono pure morti su questa
terra maledetta, senza un soldo e senza speranze, senza aver mai capito
nulla di nulla; una contadina in cooperativa a grattare la terra e l'altro
operaio nel Kombinat costruito dai cinesi appena fuori città;
lei a fottersi la schiena e la gioventù a forza di zappare e
a fare figli e lui a fottersi i polmoni di giorno in fabbrica e la sera
a fottersi il fegato con la rakia e le bestemmie; e che fino a prima
che se ne morivano, di fatica, di malattia, di calci in culo e di amarezza
ti ci faceva davvero male il cuore a vederli così conciati.....
….io ero bambino, ma quella sirena me la ricordo bene; alla mattina
presto significava la fine del turno di notte del Kombinat ed era la
sveglia di mio padre e mia madre che si preparavano ciabattando e borbottando
al buio per il lavoro della giornata.... la sirena del pomeriggio significava
il rientro a casa e la cena..…..e così per tutta una vita.
….anche stasera la sento la sirena, questa volta però
è diversa......tutti noi si aspettava di sentirla da ore; significa
che si può iniziare a riunirsi sulla spiaggia e a salire sugli
scafi che aspettano dondolando, pigri, invitanti odorosi di sale, nella
risacca sporca di nafta e di rifiuti della spiaggia; insomma tutti assieme
aspettavamo; nervosi, stanchi, certo tutti pieni di mille pensieri;
si aspettava di udire il suono di quella sirena che arrivava piano attraverso
gli ulivi delle colline appena fuori Valona, sulla strada che porta
a Fier e poi ancora dopo tutti i paesini ti porta a Durazzo; era proprio
la stessa sirena, proprio da quella vecchia fabbrica alla periferia
di Valona....ma ve la ricordate anche voi?
Prima faceva la plastica, oggetti brutti e tutti dello stesso colore
e che si rompevano subito, poi ha chiuso e mi ricordo che dopo un po’
l’aveva comprata un Italiano; oggi non c'è più quella
stupida fabbrica e la sua sirena; ma io me le ricordo ancora bene....da
piccolo pensavo che la sua sirena suonava solo per mè e la mia
famiglia.
Così oggi ci ripenso un po’ alla sirena, pure adesso che
siamo da due giorni accampati come degli zezi° a mangiare pane e
aria, tutti vicino alla spiaggia appena al di là della strada;
divisi in gruppi, a osservare in silenzio BMW, Mercedes e Jeep che sfrecciano
sulla strada buia di fronte a noi, oppure a osservare gli scafisti seduti
ai tavolini dei bar all'aperto che bevono e ridono forte; di chissà
che cosa poi…..
°zingari; scuri di pelle
La notte ci si ritrovava in piccoli gruppi sulla spiaggia; a quei tempi
era molto più facile; si partiva proprio dalla città;
e la sirena dava a tutti il segnale.
Sì, da quella striscia di spiaggia lunga e stretta che comincia
un pò dopo dove oggi c’è l'Hotel Bologna; quella
dove oggi le ragazze e le famiglie di Valona si fanno la stagione dei
bagni a mare.
Gli scafi che ci avrebbero portati via da lì, le vedette della
Guardia Costiera e i pescherecci grattavano la sabbia della riva melmosa
tutti assieme.
Oggi invece lo stesso posto è diventato il lungomare della città;
adesso è pieno di luci, ristoranti, chalets, e non ci sono più
scafi, li hanno dovuti spostarli in altri posti.……ma allora
era diverso.
Oggi si parla a bassa voce e si mangia seduti per terra in silenzio
come se si fosse davvero in guerra.... divido e nascondo soldi e passaporti
con mia moglie; che poi non si sà mai cosa può succedere...;
lei non si lamenta mai di nulla; ogni tanto piange piano e non mi vuole
parlare, si è accovacciata ai piedi di uno degli enormi e profumati
eucaliptos che dividono l’inizio della collina dal lungomare,
proprio quel tratto che è sotto la Casa dei Pioneri; mi viene
in mente che lì ci siamo conosciuti tante estati fà; cerchiamo
di non svegliare e far piangere mio figlio che dorme avvolto da una
coperta al fianco di mia moglie; è finalmente crollato a dormire;
siamo seduti qui da due giorni, da ore, non ci parliamo molto..... io
penso a Fatmir, mio cognato, laggiù in Germania e a quello che
farò una volta lì; ed ecco che alla fine finalmente sale
piano il suono della sirena, prima debole e incerto e pian piano sempre
più forte; un pò spaventati e intirizziti tutti i gruppetti
si spostano verso la spiaggia, si deve passare davanti al quel capitano
della Polizia che arrogante si diverte a imitare il suono della sirena
con una serie di versi a mezza bocca; è già ubriaco e
incute ancora più paura nella sua uniforme nuova; sì,
è proprio lo stesso che prima se ti lamentavi che non c'era il
pane dopo quattro ore di coda ti picchiava con il bastone e ti denunciava...........per
lui la sirena significa guadagno, e così è contento; tutti
quelli che gli passano davanti devono lasciargli qualcosa, stropicciati
biglietti da 500 Lek, qualche bill da 5 dollari americani accompagnati
da un flebile ringraziamento a capo chino...., altrimenti sono bestemmie
calci e sputi da parte sua, e a volte anche l'espulsione dal gruppo...……
……. questa volta la sirena mi sembra davvero come una canzone
che ci accompagna per il viaggio, ...nulla ci potrà fermare....
saliamo a bordo; ci sistemiamo al centro dello scafo, ci hanno detto
che è il luogo più sicuro....di fronte a noi vedo la luce
della luna e delle stelle che si riflettono sull'acqua, avanti a noi
l'isola di Zazeno, e poi il mare.....e il suono della sirena che si
spegne piano come è iniziato, stasera il mare è bello……….
……..e poi, lo sai anche tù nò?…………..
…….adesso è finita davvero………..e
le uniche sirene che sentirò saranno quelle delle altre navi
e che al buio in silenzio e da lontano incontreremo; poi, di sicuro,
tutte le sirene che sentirò da domani, con la luce del sole,
tutte quelle maledette
sirene avranno sicuramente degli altri suoni e sapori..............
(torna a inizio pagina)