Come tutte le giornate domenicali del Dimondi, anche quella di novembre inizia mettendo a dura prova i partecipanti. Questa volta, oltre alle consuete e a tratti imbarazzanti condizioni del post–sabato sera, a complicare le cose ci si mettono anche le avversità meteorologiche: pioggia battente e temperature artiche imperversano su Bologna, facendo presagire il peggio. Le Briganti e gli Hic Sunt Leones, tutto tranne che arrendevoli, e consci del fatto che non sarà un po’ d’acqua a fermare le presabbene dimondiana, decidono di confermare l’appuntamento e, carichi di 36 litri di vellutata di zucca contenuta in improbabili taniche destinate al trasporto del greggio, si recano al Tpo, dando vita ad una improvvisata sperimentazione indoor.
Dopo una serie di mail, chiamate e messaggi per buttare tutti giù dal letto e confermare l’appuntamento, gli organizzatori e le organizzatrici della giornata iniziano ad arrovellarsi su come portare a casa la giornata: le risposte arrivano, come nei migliori brain–storming, un po’ a cazzo e un po’ ragionate, davanti a fumanti tazze di caffè. Si prevedono scintille.
L’allestimento dello spazio inizia, come di consueto, non prima del bicchierino di benvenuto; si comincia ad allestire le mostre fotografiche di GoAll e degli Hic Sunt Leones, si attrezzano improvvisati tavoli da ping–pong stile Mondiali Antirazzisti, si oliano le stecche del biliardino e lo scotch carta delinea il campo dell’indiscussa attività vincitrice della giornata: ruba bandiera alias il gioco del fazzoletto!
Intanto, intorno all’ora di pranzo cominciano ad arrivare i primi coraggiosi e l’atmosfera si riempie di curiosità e strambe aspettative, i bicchieri si riempiono e si comincia! L’immancabile cerchio iniziale da il benvenuto a tutti e tutte, comunicando alcune delle modalità di gioco: ogni squadra si cimenterà sia sul campo Carolina Morace per il ruba bandiera, sia sul campo Boccio, per il match a biliardino.
Dopo un breve riepilogo delle complicatissime e discusse regole del ruba bandiera, si passa all’esposizione delle proposte di sperimentazione e rivisitazione: le prime quattro sfide saranno precedute da due domande a squadra, poste dal giudice di campo e di ambito sportivo, che se otterranno risposta corretta, daranno diritto a un punto di presabbene. Le ultime quattro partite, invece, vedranno l’applicazione della pratica autosabotativa del “quanto sei disposto a perdere?”, la quale prevede che per la prima metà della partita, una squadra giochi per l’altra, cedendogli i suoi punti.
La Brigata e Binario 69 inaugurano il campo Carolina Morace, mentre Sim e Csapsa si cimentano nel primo match a biliardino, durante il quale il solito fervente e instancabile Tappo propone lo Csapsa Kids: bavaglini, pannoloni e ciucci per tutti i giocatori della squadra!
Le partite si susseguono senza sosta una dietro l’altra, e mentre Carlo Balestri e Ignazio azzeccano tutte le domande del quizzettone, con evidente disappunto del resto dei giocatori, Sim e Zac Republic danno prova di insospettabili abilità e tecniche sperimentali nel gioco del fazzoletto, palesando l’irrisolvibilità di un vero rompicapo, che è anche un po’ una questione esistenziale: ma è meglio arrivare, aspettare e inseguire l’avversario, oppure correre a più non posso, prendere il bottino e scappare? Insomma, guardia o ladro??
Qualche ora e svariati litri di vino dopo le partite volgono al termine, i duellanti si godono il meritato riposo e i giudici di campo si riuniscono per decretare con complicatissimi calcoli matematici i punteggi della presabbene. Intanto in cucina fervono i preparativi e i 36 litri di vellutata, che nel frattempo avevano preso vita moltiplicandosi, vengono serviti. All’improvviso, mentre tutti si rifocillano commentando le partite, un grido giunge da lontano: “TORNADO!”. Fortunatamente non si tratta dell’ennesima e avversa condizione atmosferica, ma di un’attività che favorisce la socializzazione: ognuno deve cambiare di posto e sedersi accanto ad uno sconosciuto, per farlo smettere di essere tale!
Poco prima del dolce viene proiettato un cortometraggio sugli stereotipi di genere nello sport, che palesa alcuni dei pregiudizi e delle barriere mentali purtroppo ancora molto diffusi nel nostro paese, in cui il tema omosessualità e sport sembra essere ancora un tabù. Dopo il burroso e cioccolattoso dolce siamo tutti sazi, stanchi e soddisfatti, ma non abbastanza per esimersi dalle ultime attività ludiche del pomeriggio: match di ping–pong all’ultimo sangue, torelli improvvisati, limbo sempre più radenti il suolo e balli inconsulti spopolano in sala!
Consci che mangeremo vellutata di zucca per tutta la settimana a venire, e che invece il vino non avanza mai, ringraziamo tutti e tutte per essere venuti/e, per aver partecipato con la solita meravigliosa presabbene, per esservi prestati alle novità e per aver condiviso un’altra indimenticabile giornata del Dimondi.
Un ringraziamento speciale ad Alessandro, Angela, Marcello e Ignazio che, appartenenti a squadre del girone opposto, sono stati i Diavoli Rossi per un giorno!
Galleria fotografica della giornata