Passata la pausa invernale, è il momento di ricominciare a calcare i campetti. Il Di Mondi torna a San Donato, dove tutto cominciò, nel giardino Parker Lennon: 5 marzo, ore 10 del mattino, questa volta organizza Zaccarelli Republic.
Il tempo non promette benissimo, i nuvoloni già a inizio giornata si affollano nel cielo del giardino, e solo il vento che continua a smuoverli sembra scongiurare, chissà per quanto ancora, che ci rovescino addosso caterve d’acqua. Poco male, la voglia di giocare è tanta e dunque si va avanti lo stesso. Già di primo mattino i cuochi sono all’opera nella cucina del Guernelli, aspettando Lomba, che pare arriverà a momenti.
Fuori intanto si mettono a punto i preparativi per giocare, si montano le porte e si tracciano le linee del campo improvvisato in mezzo all’erba. Quand’ecco che un coro risuona dai palazzi: sono alcuni giocatori di Zaccarelli Republic, che raggiungono il campo intonando una canzone a passo di danza; vanno avanti così da via del Lavoro, due passi avanti, un coro, altri due passi, un’altra strofa, grande carica, se ci fosse una classifica per il migliore ingresso in campo oggi vincerebbero loro, senza storia.
Terminati i preparativi si parte col torneo. Giusto il tempo di uno spiacevole scambio di battute con un’abitante della zona un tantino razzista (la richiesta è quella di un passaggio per gli italiani nel giardino Parker Lennon) e piuttosto incline alla molestia («voi siete la rovina di questo paese!»): allora buona fortuna signora, perché camminerà nel deserto. All’appello iniziale mancherebbero ancora due squadre, ReSim e Kick the Rich, ma sappiamo che stanno arrivando, per cui iniziamo lo stesso. Riunione di saluto e punto tecnico pre-partita:
Sul campo in erba (alta anche stavolta, manco a dirlo) giocano per primi Zaccarelli Republic contro Hic Sunt Leones, i quali si compongono, com’è ormai consuetudine, di una nutrita compagine di ragazzi richiedenti asilo da Villa Aldini:
La partita ingrana su un buon ritmo, c’è voglia di giocare bene, c’è anche molta accortezza tattica da parte di entrambe le squadre, che visibilmente non vogliono perdere, e lasciano spesso 2 o 3 giocatori a presidiare la propria area anche quando sono in azione d’attacco.
Ben presto emerge però anche dell’agonismo di troppo: ci sono spesso interventi duri, discussioni per l’assegnazione delle rimesse, tentativi di giocarsela con malizia. Il ruolo del giudice di campo (in questo caso la grintica Valentina) non è ancora del tutto chiaro e metabolizzato: in molti spesso si girano verso di lei invocando un fallo, come fosse un arbitro, quando in effetti arbitro non è.
Finisce il primo tempo; Valentina e Ousmane (l’anima di Zaccarelli Republic) colgono l’occasione per un’altra breve riunione tecnica: così non va, l’auto arbitraggio c’è perché pensiamo di non averne bisogno dell’arbitro, e per non averne effettivamente bisogno ci vuole un’attitudine diversa da parte di tutti. Si riprende con il secondo tempo. Le cose cambiano poco, il livello di agonismo è ancora alto.
Tornando alla cronaca tecnica, Hic Sunt Leones mostra una solida organizzazione difensiva, concede pochissimi tiri in porta agli avversari, e appena si affaccia in avanti dà l’impressione di poter trovare con pochi tocchi la via del gol. Zaccarelli tiene bene il campo nel primo tempo, chiude all’intervallo sull’ 1-1, poi verso il finale cede agli attacchi avversari. Risultato finale 3-1 per Hic Sunt Leones. Tutti in posa per la foto di gruppo, sotto un cielo ancora plumbeo, ma che per il momento ci risparmia la pioggia.
In contemporanea, sull’altro campetto del giardino Parker Lennon, si incontrano le squadre Progetto Ultrà e Lungoreno. Il Lungoreno schiera in campo ben sette giocatori rispetto ai cinque di cui solitamente si compongono le squadre, anche se nel corso del torneo non sono mancate occasioni in cui le squadre si sono auto organizzate in numeri disparati secondo le esigenze del momento. Questa volta abbiamo in campo due giocatori, detti giocatori vaganti, riconoscibili anche per la squadra avversaria, che interpretano le regole del gioco in modo personale e secondo criteri propri. Sul piano della tecnica calcistica questo si traduce nel non pressare i giocatori vaganti quando agiscono sulla palla o nel non fermare il gioco anche quando ci sono dei falli trascurabili (tocco di mano, palla fuori dalle linee di campo, ecc.). Sul piano generale del gioco e dell’atmosfera di campo, invece, la presenza di questi giocatori favorisce una particolare complicità tra le squadre che sono così invitate a rivedere e a ricreare il gioco. Un modo molto interessante per la squadra del Lungoreno, che riunisce persone disabili adulte, per allargare le possibilità e gli incontri giocando prima di tutto le regole e i ruoli.
Calcio d’inizio. Dopo poco arriva il primo gol per Progetto Ultrà ad opera del giovanissimo Niccolò che si distinguerà durante l’intera partita per la sua lucidità e grande tecnica sulla fascia sinistra: una certezza per la squadra!
Arrivano anche le prime gocce di pioggia, che minacciano il torneo sin dal mattino, ma questo non scoraggia il pareggio del Lungoreno sostenuto dall’entusiasmo dei tifosi a bordo campo. La partita procede in modo equilibrato, si gioca molto a centro campo. Il Lungoreno crea diverse occasioni gol, ma in nessuna di queste riesce a trovare la conclusione. Arriva la doppietta di Gigi di Progetto Ultrà e finisce così il primo tempo sul risultato di 3-1 per questi ultimi.
Il secondo tempo comincia tra gli incitamenti da bordo campo a non perdere la grinta. Mentre, tra i primi passaggi le squadre rientrano in partita e ritrovano la concentrazione, la nostra attenzione è catturata dalla speciale tecnica sfoggiata dal portiere di Lungoreno: braccia strette dietro la schiena, l’uso delle mani è quasi assente, passetti veloci laterali a coprire lo specchio della porta e arriva anche la parata di tacco, fantastico! È sicuramente una delle partite più sperimentali del torneo che finisce sul 5-2 per Progetto Ultrà. Eccoli tutti insieme nella foto finale di rito. È stata una grande partita!
Sul campo in erba intanto è giunto il momento del derby del parchetto, la sfida tra i Ragazzi di San Donato e i loro vicini del Grinta. A inizio giornata c’era apprensione circa le sorti della squadra dei Regaz, che ultimamente si è un po’ sfaldata; si temeva non ci fossero. Fortunatamente, a un certo punto della mattinata sono comparsi gli storici Vito e Hamza, con la voglia di giocarsela ancora nel torneo, e insieme a loro altre new entries della zona: la squadra è ancora in piedi, almeno per questa volta.
Il Grinta dal canto suo esce da un periodo invernale in cui si è allenato senza grande continuità, e in campo si vede: la presenza numerica è ai minimi termini, le gambe sono piuttosto imballate. L’entusiasmo però, quello non manca mai, come dimostra la spensieratezza del compagno Borri.
Inizia la partita, e il tema tattico è subito chiaro: i Regaz attaccano con tecnica ed energia, puntando a turno su lunghe scorazzate individuali palla al piede, pur senza rinunciare del tutto a cercarsi e dialogare, spesso tentando linee di passaggio difficili e creative. Il Grinta traballa e prova ad aggrapparsi alla sua (presunta) dote storica, l’organizzazione: squadra compatta e ben distribuita in campo, la struttura difensiva sembra reggere, in attacco però le idee son poche, passare la metà campo è già una conquista, dopodiché tanti auguri a Gabriele e Karamba che devono sbrogliarsela da soli. Alessandro, costretto a bordo campo da un’influenza, si sgola per dare indicazioni tattiche alla squadra, ma in campo i piedi vanno poco d’accordo col pallone.
Le sortite in avanti dei Regaz crescono in efficacia, Hamza è come sempre estroso ai limiti dell’insolenza, i nuovi innesti Klisman e Gesti danno solidità alla squadra, e su azione da linea di fondo arrivano due gol. In chiusura di tempo il Grinta riesce a rispondere con una rara azione insistita sulla fascia sinistra, rete del 2-1 e fine primo tempo.
Secondo tempo, il Grinta prova a metterci più sfacciataggine, e si spinge più spesso a vedere che aria tira dalle parti della porta avversaria: è il segnale del crollo, arrivano 3 gol di fila da parte dei Ragazzi di San Donato, l’ultimo è uno sfortunato autogol da calcio d’angolo. Intanto c’è stato un cambio, nei Regaz è entrato Claudio e si è posizionato sulla destra, da dove incanta con tocchi sempre ben congeniati, incluso un tunnel ai danni del difensore grintico di turno. La partita si avvia alla conclusione, è stata comunque bella e giocata con buona dose di presa bene.
Siamo all’ultima partita di questa terza giornata del torneo Dimondi. In campo Kick the Rich e ReSim. Noi ci siamo! Voi ci siete? Ultimi tiri di riscaldamento. Noi siamo pronti! Ci siamo regà? Calcio d’inizio.
Le squadre stanno prendendo confidenza e si aggiustano le posizioni in campo. Tarda però ad arrivare una strategia di gioco efficace e i giocatori si esibiscono in un calcio di pancia dettato da un ritmo serrato e da gesti improvvisi, a volte rocamboleschi, di corpi che sembrano star stretti nello spazio circoscritto e organizzato del campo da calcio. Il gioco va avanti con calci lunghi e le azioni per il momento si svolgono soprattutto davanti a entrambe le porte. Presto la situazione si sblocca e assistiamo a un gran finale di primo di tempo nel quale Kick the Rich riesce a piazzare ben tre reti.
Dopo la breve pausa e ripreso il fiato, comincia il secondo tempo. Lo stile di gioco non cambia: scatti rapidi che ricordano il boogie e la costruzione di geometrie complesse sul campo con azioni forzate fino all’ultimo respiro sembrano essere le caratteristiche di questo incontro. ReSim trova pian piano una propria quadratura di gioco e arrivano anche i gol, tanti gol. Kick the Rich 6, ReSim 4. Finisce così questa partita che ci ha regalato una grande varietà di gesti, non solo tecnici, che vanno oltre quelli esemplari del calcio.
È tempo di raggiungere la sala scacchi del circolo Arci Guernelli che ospiterà il terzo tempo organizzato dai ragazzi di Zaccarelli Republic. La cucina è attiva da molte ore: giocatrici e giocatori si affrettano a prender posto invitati anche dai promettenti profumi che cominciano a diffondersi nell’aria. I ragazzi del centro per richiedenti asilo Zaccarelli tengono a cominciare il terzo tempo con due motti. Il primo rimanda alla presa bene generalizzata con le parole «la nostra felicità non può esistere senza quella degli altri». Il secondo ci porta dritti al primo brindisi e alla prima forchettata, «se non resta il cibo nel piatto vuol dire che la gente se n’è andata affamata». Adesso tutta la nostra attenzione è dedicata al delizioso Yassa, un tipico piatto senegalese, a base di carne d’agnello, cipolla e senape, e tanto riso ad amplificarne il sapore. Strepitoso. C’è anche la pasta al forno. E quando tutto sembra finito, sotto con un altro piatto, sempre agnello e cipolla, stavolta in un sugo di pomodoro. Nelle fatiche della tavola, quasi maggiori di quelle in campo, si conclude dolcemente la giornata.
Ultimo atto, come ogni giornata del torneo, la restituzione delle classifiche. I quattro giudici di campo si riuniscono e discutono i punteggi da assegnare a ogni squadra per la presa bene. Stavolta la decisione è per una classifica articolata, a differenza della volta scorsa in cui, visto l’ottimo andamento della giornata, si decise di dare una base di 2 punti a tutte le squadre eccetto i Regaz di San Donato, premiati con i 3 punti. Ecco invece i punteggi della terza giornata:
Lungoreno, Kick the Rich, Grinta: 3 punti.
ReSim, Zaccarelli Republic, Ragazzi di San Donato, Progetto Ultrà: 2 punti.
Hic Sunt Leones: 1 punto.
Poi la classifica per il terzo tempo. Visto il livello altissimo di appagamento, gastronomico e non solo, il punteggio non può che tendere al massimo. Eloquente il metodo scelto dal Grinta per esprimerlo, le 3 stelline sono barrate, piuttosto che con la penna, con macchie di sugo. Zaccarelli totalizza 21 punti, ovvero il massimo da parte di tutti eccetto Kick the Rich, che mantiene coerentemente la linea di rifiuto del voto. Per quanto riguarda le tre squadre assenti al terzo tempo (Progetto Ultrà, ReSim e Ragazzi di San Donato) assegniamo da parte loro 3 punti, in linea con gli altri punteggi espressi.
Per ora è tutto. Prossima giornata il 10 aprile, andremo a esplorare palla al piede un altro giardino bolognese, Villa Angeletti.