Sono stati consegnati questa mattina presso la Corte di Cassazione i quesiti riguardanti l’opzione “trivelle zero” e contro la “buona scuola”. Presente una delegazione di quattro attivisti marchigiani di Trivelle Zero insieme ad altri esponenti dei movimenti provenienti da Basilicata Molise Abruzzo Lombardia Veneto e Trentino. La prossima settimana verrà presentato anche il quesito riguardante gli inceneritori. Parte ufficialmente la campagna referendaria sociale.
Questa nuova tornata di referendum “sociali”, accompagnata da una petizione popolare contro i decreti Madia (che mira a privatizzare i servizi pubblici), intende aprire una nuova stagione democratica per far riprendere parola ai cittadini, su temi quali la scuola pubblica, l’ambiente, i beni comuni, vessati dagli ultimi vent’anni di politiche neoliberiste e autoritarie, di cui l’attuale Governo è pieno interprete. L’obiettivo è intrecciare la raccolta di firme con quella per i diritti sul lavoro e il relativo referendum, per completare un pacchetto di proposte per la democrazia e i diritti per tutte e tutti.
Poiché l’attacco ai beni comuni e alla partecipazione attiva dei cittadini alle scelte sul territorio e per i diritti sociali è sistemico, occorre che tale sia anche la risposta collettiva, per dare forza e coerenza alle tante esperienze di resistenza contro la devastazione e di proposta di un mondo altro.
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