Domenica 20 Marzo si è tenuta in Ancona, presso lo Spazio Comune Heval, la prima assemblea unitaria regionale sui Referendum Sociali. In una sala gremita sono state esposte le ragioni della campagna referendaria ed illustrati i vari quesiti, sia per quanto riguarda la “Buona Scuola” sia sulle questioni ambientali, in particolar modo per le trivellazioni e gli inceneritori.
In tutti gli interventi che si sono alternati è emersa chiaramente la volontà di iniziare una stagione di lotte dal basso per i diritti, per la salvaguardia del nostro ambiente e soprattutto per una riappropriazione della democrazia che subisce sempre di più gli attacchi di un governo che esclude qualsiasi forma di partecipazione e protagonismo sociale.
Per quanto riguarda i quesiti referendari sulla “Buona Scuola” essi tendono ad abrogare i commi che maggiormente ledono i diritti costituzionali, limitano la libertà di insegnamento e vincolano la scuole alle volontà dei potentati locali. Si chiede, quindi, l’ abrogazione di norme sui finanziamenti privati a singole scuole pubbliche o private; l’abrogazione di norme sul potere discrezionale del dirigente scolastico di scegliere e di confermare i docenti nella sede; l’abrogazione di norme sul potere del dirigente di scegliere i docenti da premiare economicamente e sul comitato di valutazione; l’abrogazione di norme sull’obbligo di almeno 400-200 ore di alternanza scuola-lavoro. Il quesito sulle trivellazioni invece presenta l’ “opzione trivelle zero” cioè il divieto di nuove concessioni per le trivellazioni sulla terraferma e in mare, anche oltre le 12 miglia, che interviene non tanto sui titoli minerari esistenti, ma costringe ad un ripensamento generalizzato e alternativo della politica energetica oltre l’economia da fonti fossili.
Il cammino della campagna referendaria è cominciato alcuni giorni fa con la consegna, presso la Corte di Cassazione, dei quesiti referendari contro la riforma della Buona Scuola e contro le Trivellazioni, presenti tra i firmatari anche quattro marchigiani, ed a breve si aggiungerà un altro quesito per abrogare quella parte dell’art.35 dello Sblocca Italia che prevede un inceneritore in ogni regione, ritenuti infrastrutture e insediamenti strategici di interesse nazionale.
L’assemblea marchigiana ha visto la partecipazione di molte soggettività, sia individuali che organizzate, decise ad iniziare un percorso difficile ma di centrale importanza, un cammino che in primo luogo è di ascolto e confronto con la cittadinanza ma anche di mobilitazione sociale sui temi di questa nuova primavera referendaria.
Siamo consapevoli che solo attraverso la partecipazione di tante e tanti sarà possibile realmente modificare l’esistente in un’ ottica di maggiori diritti e democrazia.
Questa Primavera dovrà essere la stagione di una riscossa sociale, infatti il 9 e il 10 Aprile inizieremo a raccogliere, fino a giugno, in molte piazze italiane, le firme necessarie per i quesiti referendari e sosterremo attivamente il voto SI per il referendum del 17 Aprile.
Mobilitiamoci tutte e tutti per i Referendum Sociali
ASSEMBLEA UNITARIA REGIONE MARCHE PER I REFERENDUM SOCIALI
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