NON CI ARRENDIAMO ALLA DERIVA FOSSILE!
NO A RIGASSIFICATORI, TRIVELLE E GASDOTTI, SI’ A RINNOVABILI ED EFFICIENZA
CON OGNI MEZZO DEMOCRATICO, DAI TERRITORI CONTINUA LA LOTTA PER GIUSTIZIA CLIMATICA E SOCIALE, AMBIENTE, SALUTE, PER LE COMUNITA’ ENERGETICHE E SOLARI. FINANZIAMO LE RINNOVABILI CON I PROFITTI DELLE MULTINAZIONALI!
Con l’arrivo delle navi rigassificatrici a Piombino e a Ravenna, è ormai confermato che il governo Meloni, in continuità con quello Draghi, è complice degli interessi delle multinazionali del fossile e che la giustizia climatico-sociale sarà all’ultimo posto della agenda governativa.
Si sta disegnando uno scenario in cui non solo Piombino, Ravenna e Sulmona saranno i punti cardine della scelta fossile: molti porti e molte località in tutta Italia, dalle Marche alla Sardegna, dalla Sicilia alla Calabria, dalle Puglie alla Liguria e al golfo di Trieste, si apprestano a far parte di un piano che vuole fare del nostro Paese lo snodo in Europa di un sistema energetico basato sulle fonti fossili e in particolare sul metano, un pericoloso gas clima-alterante. Tutto ciò in piena crisi climatica, quando l’Agenzia Internazionale dell’Energia e tutta la comunità di scienziati affermano che bisogna abbandonare rapidamente le fossili per evitare una evoluzione catastrofica del riscaldamento globale, lasciandole sottoterra.
È totalmente falsa la narrazione tossica per la quale manchiamo di energia e che siamo in emergenza tanto è che nonsi tiene conto nemmeno dei dati ufficiali del Ministero della Sicurezza Energetica da dove si evince che:
-stiamo consumando sempre meno gas, dagli 86 miliardi di mc del picco del 2005 a meno di 68 miliardi di mc del 2022 e nel 2030 per gli obiettivi comunitari di contrasto alla crisi climatica dovremo consumare al massimo 58,6 miliardi di mc con un ulteriore e drastico decremento;
-nel 2022 addirittura abbiamo ampliatole esportazioni (sì, le esportazioni) verso altri paesi a 3,2 miliardi di mc.;
Le nuove opere fossili porteranno al contrario a una capacità di importazione e trasporto di 106 miliardi di mc all’anno (sovracapacità del 45%);
Alla faccia dell’autonomia che ci potrebbe dare il sole ci stiamo legando a l’Algeria, l’Azerbaijan, l’Egitto. Da Qatar e USA importeremo a costi ambientali ed economici stratosferici il GNL.Opere inutili e dannose i cui costi vengono scaricati sulle bollette dei cittadini che le pagano anche se non ci dovesse mai passare un solo mc di gas, solo per assicurare profitti esorbitanti da miliardi di euro a Snam e ENI.
Con poche e meritorie eccezioni tra le amministrazioni locali, l’insieme delle istituzioni, a partire dalle scelte della politica nazionale, ha fermamente rivendicato la volontà di andare avanti senza alcun ripensamento, senza ascoltare minimamente le obiezioni di parte significativa delle comunità, degli scienziati, dei comitati di cittadine e cittadini e di quanti hanno inviato argomentate osservazioni.
Prevedono diversi nuovi rigassificatori e potenziamento di quelli esistenti, una miriade di depositi di GNL, l’estensione della rete dei gasdotti con perno sulla “Linea Adriatica”, la moltiplicazione dei punti di trivellazione, la costruzione di impianti collaterali all’utilizzo del gas (come quelli costosissimi e inefficienti per la cattura e stoccaggio della CO2), senza contare le pesantissime ricadute che tutto ciò avrà sulla salute, sul sistema dei trasporti, sulla sicurezza per la vita quotidiana di tante località.Altro che transizione ecologica, si ricorre alla dichiarazione dello stato di emergenza, per derogare all’applicazione delle norme ambientali, che chiunque dovrebbe rispettare, colpendo così anche la democrazia stessa.
Ai gravissimi problemi di sicurezza per la popolazione si associano i danni ambientali, con emissioni di sostanze inquinanti e clima-alteranti in mare e aria: vogliamo legarci alla schiavitù del sistema fossile?Un gasdotto “vive” 50 anni: nel 2073 dovrebbe essere ancora attivo quando nel 2050 siamo obbligati ad azzerare le emissioni!
Nello stesso momento le rinnovabili e le tecnologie per l’efficienza sono già realtà: fotovoltaico, eolico, solare termico, pompe di calore riscaldano case e producono energia. L’isolamento degli edifici fa risparmiare in tutti i sensi così come nei trasporti pubblici. Sono oltre 600 i grandi progetti industriali che puntano sulle rinnovabili fermi al Ministero dell’Ambiente mentre andrebbero realizzati velocemente in maniera realmente sostenibile. Al posto di passare con determinazione alle energie rinnovabili, alla produzione decentrata e diffusa, ad un modello sociale più giusto stiamo assistendo ad un’accelerazione spaventosa del sistema estrattivista come unico modello di vita. Un vero e proprio assalto alle risorse della Terra, senza preoccuparsi della vita di coloro che vengono al mondo oggi.
Ancora una volta tocca a noi, a coloro che vivono e si impegnano nella quotidianità, rilanciare la lotta a livello nazionale con lamobilitazione e con un’infinità di proposte ed azioni concrete in tutti i luoghi dove si stanno imponendo queste opere fossili.
Ti invitiamo quindi alla riunione in remoto che terremo il 31 gennaio ore 18
link zoom:
https://us02web.zoom.us/j/83857647192?pwd=TzhXeFRCVGxERGxuTDFyNHNwejFCQT09
in diretta Facebok sulle pagine di Rete No Rigass No Gnl e Per il Clima Fuori Dal Fossile
per parlare dei momenti di sensibilizzazione e di mobilitazione necessarie a preparare la partecipazione di comitati territoriali, cittadini, forze sociali, sindacali, ambientaliste, giovanili e culturali ad una
GIORNATA DI LOTTA NAZIONALE A PIOMBINO
11 marzo 2023
Non ci arrendiamo,
uscire dalle fonti fossili si può!
Per partecipare in Zoom scrivere a:
retenorigassnognl@gmail.com e perilclimafuoridalfossile@gmail.com
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