Mercoledì 23 settembre al centro Pergoli di Piazza Mazzini Falconara dopo questi mesi di mobilitazione estiva Trivelle Zero Marche organizza un’assemblea con il sostegno di Falkatraz Onlus e la partecipazione di Augusto De Sanctis del Coordinamento No Ombrina Salviamo l’Adriatico (Abruzzo)
Il Governo Monti prima e quello Renzi poi, con l’emanazione del Decreto Sblocca Italia, hanno posto le basi per sacrificare vaste aree del Belpaese alle fonti fossili.
L’intento dichiarato è quello di trasformare l’Italia in una piattaforma logistica per il Nord Europa e di facilitare i profitti delle compagnie petrolifere.
Si arriva al paradosso che le produzioni agricole di qualità, il nostro paesaggio e i tanti impianti e lavorazioni che non provocano inquinamento, compresi quelli per la produzione energetica da fonti rinnovabili quando realizzati in maniera responsabile e senza ulteriore consumo di territorio, non sono attività strategiche a norma di legge.
Lo sono, invece, i pozzi e l’economia del petrolio che, oltre a costituire fonti di profitto per poche multinazionali, sono causa dei cambiamenti climatici e di un pesante inquinamento, oltre a produrre grandissime quantità di rifiuti, giustificando magari a posteriori la necessità degli inceneritori.
Ad oggi Il 22% del territorio regionale e 450.000 ettari di costa a mare sono oggetto degli interessi delle lobby petrolifere ai danni del territorio.
Dallo scorso maggio e lungo tutta l’estate, partendo dalla conoscenza del movimento contro le trivellazioni No Ombrina Salviamo l’Adriatico, in tanti stiamo lavorando, con un grosso sforzo organizzativo ma anche tanto entusiasmo, alla costituzione di una rete plurale Trivelle Zero Marche.
La Città di Falconara e il suo hinterland ospitano già alcuni impianti “di coltivazione di idrocarburi” (questo il gergo tecnico con cui li chiamano…), a terra, preesistenti allo Sblocca Italia, a Falconara come a Montemarciano; la nostrana costa di competenza amministrativa è indirettamente coinvolta nel progetto di stoccaggio di Co2 Sibilla di Senigallia e direttamente, come il resto di tutta la costa marchigiana, dalle prospezioni con airgun alla ricerca di petrolio e gas metano.
In più una delle prime conseguenze di questa nuova politica di ritorno alle fonti fossili, che invece ci riguarda molto da vicino, è stata la proroga di altri 4 anni della possibile costruzione del Rigassificatore Api:
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Ma questi primi mesi di assemblee pubbliche e mobilitazioni ci infondono ottimismo e ci insegnano che nulla è scontato e inevitabile. Ma anche che niente succederà fatalmente, per inerzia, senza la spinta di uno straordinario movimento di opinione e di mobilitazione popolare promosso insieme ai tanti marchigiani incontrati in questi mesi estivi di assemblee ed iniziative realizzate dalla rete Trivelle Zero.
Quindi dopo l’assemblea generale di Trivelle Zero Marche di venerdì 11 settembre a Senigallia ci incontreremo a Falconara insieme ad Augusto De Sanctis del movimento abruzzese contro le trivellazioni No Ombrina Salviamo l’Adriatico
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