Il Governo Monti prima, con l’adozione della Strategia Energetica Nazionale, e quello Renzi poi, con l’emanazione del Decreto Sblocca Italia, hanno posto le basi per sacrificare vaste aree del Belpaese alle fonti fossili.
L’intento dichiarato è quello a trasformare l’Italia in una piattaforma logistica per il Nord Europa e di facilitare i profitti delle compagnie petrolifere.
Non si tratta, quindi, di migliorare i servizi e la qualità della vita dei residenti. Si arriva al paradosso che le produzioni agricole di qualità, il nostro paesaggio e i tanti impianti e lavorazioni che non provocano inquinamento, compresi quelli per la
produzione energetica da fonti rinnovabili quando realizzati in maniera responsabile e senza ulteriore consumo di territorio, non sono attività strategiche a norma di legge.
Lo sono, invece, i pozzi e l’economia del petrolio che, oltre a costituire fonti di profitto per poche multinazionali, sono causa dei
cambiamenti climatici e di un pesante inquinamento…
A cura di Augusto de Sanctis del Forum italiano dei movimenti per l’Acqua
Aggiornato al 31 maggio 2015
Foto e video della presentazione del Dossier in conferenza stampa ad Ancona lo scorso 11 giugno QUI
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