“L’essere in sé del problematico”: la verità riguarda il problema, elemento cosmogonico (la caosmosi), non la soluzione, il cosmico:
«Un problema non esiste al di fuori delle soluzioni che gli sono proprie. Ma lungi dal dissolversi, il problema persiste nelle soluzioni che lo ammantano. Un problema si determina contemporaneamente alla sua soluzione; ma la determinazione del problema non si confonde con la soluzione: i due elementi differiscono per natura e la determinazione è come la genesi della soluzione concomitante» [Gilles Deleuze, Differenza e ripetizione]
È un Kant alla rovescia in cui la dialettica trascendentale denuncia il cliché (immagine del pensiero) dell'analitica, la velocità fuori misura (infinita) della determinazione "in quanto tale" univoca (spontanea, caotica e incompossibile per il pensiero rallentato, per l'immagine dogmatica del pensiero, che può darsi ragione dei divenire-minoritari solo postulando un clinamen nel flusso deterministico) mostra l'inadeguatezza della rappresentazione, la sua equivocità.
In Deleuze il tema è ricorrente: in Logica del senso compare la "quasi-causa" stoica, il lancio di tutti i lanci di dadi (contro il cliché della relazione di causa-effetto), in Spinoza è l'espressione univoca (contro l'equivocità dei segni), ...poi ci sono l'immagine-cristallo, l'evento, la piega, il diagramma...
Non c'è mai nulla di "indeterminato", un fondo da determinare, perché al di fuori del "dato per scontato", il cliché-soluzione dell'esperienza ordinaria, c'è il problema-sperimentazione. Anche il foglio bianco è pura determinazione (Francis Bacon deve sporcare e lavare la tela bianca per neutralizzare i cliché che la popolano).
Il "determinismo" radicale di Deleuze: il caos è la determinazione al di sotto o al di sopra dell'unità di misura o della percezione [il divenire di un sasso, il divenire del pensiero creativo], è il divenire minoritario; il caos epistemico è indice del molteplice come sostantivo [che non possiamo ottenere dall'uno aritmetico come suo multiplo (n+1) ma solo come suo oblio attivo (n-1): è il postulato onto-teologico dell'unicità e possiamo dimenticarlo, braccarlo, neutralizzarlo, come nel gioco del go].
È un po' come se l'indeterminismo epistemico (l'incertezza del vero, della corrispondenza fra cose già fatte - il determinato) rinviasse alla determinazione dell'episteme (la necessità dell'invenzione della verità - la determinazione qua tale).
CO-DETERMINISMO:
http://pt.wikipedia.org/wi
L'IMMAGINE DEL PENSIERO:
http://www.filosofia.it/essais/il-problema-dell-immagine-del-pensiero-in-deleuze