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16/ott/2014
Abbiategrasso non si mangia!
Renzi, Farinetti, Tassi, Colla
31 ottobre, Abbiategrasso, Piazza Castello, ore 18. Oscar Farinetti è invitato al Festival dal titolo "Diverso da chi? Diverso da cosa?" organizzato da Fabrizio Tassi per conto dell'assessorato alla cultura.
E' risaputo che il modello Eataly è preso ad esempio dal premier Renzi per quanto concerne le politiche sul lavoro. Renzi è anche un caro amico di Farinetti, insieme hanno inaugurato alcuni negozi Eataly.
L'assessora Colla dichiara: "Farinetti, a suo modo, è una persona diversa. Oscar ha pensato di riunire i piccoli dettaglianti in una sorta di cooperativa chiamata Unieuro. Si è accorto della stessa cosa quando ha fondato Eataly. Oscar ha stravolto le regole del mercato".
Farinetti ha un fatturato annuo di 400 milioni di euro e si prepara ad entrare in Borsa quotando Eataly (si dice di una quotazione da 7-800 milioni di euro).
Tutt’altro discorso per i diritti, i salari e le condizioni dei dipendenti di Farinetti.Contratti interinali, contratti d’apprendistato, contratti a tempo determinato e, in minima parte, contratti a tempo indeterminato.
8 ore di lavoro al giorno, per 40 ore settimanali (turnazioni che comprendono anche i sabati e le domeniche), 800 euro al mese.
Turni settimanali comunicati con meno di 24 ore di preavviso e sempre diversi; nessun canale di comunicazione fra azienda e lavoratori; cambi di reparto arbitrari; nessuna garanzia al momento della scadenza. La comunicazione del rinnovo al momento dell’affissione degli orari: solo chi figura in turno può affermare di avere ancora un lavoro.
Ai piccoli produttori agricoli che propone nei suoi negozi pone condizioni irragionevoli, degne della peggior Grande Distribuzione Organizzata: prima fornitura gratuita, ritardi nei pagamenti, modifiche dei metodi di produzione, proposte di assorbimento delle intere aziende agricole o percentuali di esse...
Nel giro di due anni Eataly ha preso il controllo delle filiere di tutta una serie di prodotti venduti nei suoi negozi (acqua, pane, vino, birra, carne, formaggi…) acquisendo o entrando nelle società produttrici. Per fare alcuni esempi, Eataly possiede il 100% di Pastificio Afeltra di Gragnano, Vini San Romano, il 97,5% di Cantine del Castello di Santa Vittoria, il 64% di Fontanafredda, il 50% di La Granda – carni – Lurisia – acqua e bevande
Per il marchio "Vino libero" ha creato una lobby commerciale da 1 milione di bottiglie, che raggruppa 12 cantine e una distilleria (quasi tutte di proprietà di Farinetti).
Il vino etico che ci vende Farinetti con un'ottima promozione ci fa credere di essere libero dai pesticidi in campagna, dalla solforosa in cantina e di difendere la natura e i piccoli vignaioli.
In realtà, a guardare il disciplinare di produzione, si scopre: che sono consentiti pesticidi e fitofarmaci in commercio, diserbo chimico fino al 10% della vigna, lieviti selezionati, solfiti additivi e coadiuvanti a norma di legge.
All'inaugurazione di Eataly a Milano si è brindato insieme a Maroni con spumante Italiano (Lunelli-Ferrari): una piccola cantina di piccoli vignaioli liberi: 4 milioni di bottiglie l'anno per 150 ettari vitati!
Sabato 11 siamo stati al corteo EXPOFAMALE e, con agricoltori, lavoratori, compagni e compagne da tutta Italia prima di aggiungerci al corteo con altre 3mila persone abbiamo messo in atto un presidio pacifico davanti a Eataly per ribadire che il cibo non è una merce e la terra non è un supermercato.
Expo e il suo sistema sono anche Eataly con i suoi amici/soci di Slow Food. E’ la loro “cultura” che supporta questa operazione, una “cultura” impostata su un falso immaginario (come può essere sostenibile e a KM0 un’azienda con negozi sparsi in tutto il mondo?), sulla precarietà dei lavoratori, sulle conoscenze politiche e le loro regalie (vedi FICO a Bologna ).
Expo non nutre il pianeta, Eataly non valorizza le piccolo produzioni agricole.
Eravamo armati solo di pane cotto al forno a legna con lievito madre, salumi di cascina, birra artigianale, vino e melanzane e zucchine sott'olio. Ad accoglierci 2 blindati della polizia e tre dei carabinieri con forze dell'ordine in assetto antisommossa.
Perché invitare Farinetti in quel di Abbiategrasso all'interno di una manifestazione sulla diversità?
Il diverso che piace a Tassi e all'assessora Colla è silenzioso, pacato, applaude al momento giusto, il diverso che gli piace sorride, gatto sornione, è vincente, rampante, dà pacche sulle spalle e da loro le prende, non urla, non teme per il posto di lavoro, non per la casa, il cibo, il proprio futuro, il diverso che gli piace è al sicuro, dietro le sue parole democratiche, moderne, dietro la polizia schierata a difenderlo.
Il diverso che piace a chi ha voluto questo Tabù Festival evidentemente è solo una nuova e peggiore frontiera del vecchio.
Ci auguriamo che il 31 ottobre l'incontro con Farinetti sia annullato.
Se così non fosse invitiamo la cittadinanza a condividere il nostro dissenso per questo incontro con Oscar Farinetti al Castello Visconteo. Dagli organizzatori ci aspettiamo la capacità di comprendere quello che sta succedendo nella nostra cittadina per questo inopportuno invito e che ci sia la capacità di disinnescare le tensioni che si stanno creando.
Folletto 25603 - La Terra Trema
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19/mar/2014
Non è una politica per precarie | Le dimissioni dal Consiglio Comunale di Abbiategrasso di Alice25603
Gentile Presidente, Gentili Consiglieri e consigliere.
Questi 5 minuti sono rivolti a voi ma, soprattutto, a coloro che esprimendo nel 2012 la preferenza sul mio nome, hanno permesso che io potessi sedermi su questa sedia portando il progetto costruito col Folletto 25603 e con Cambiamo Abbiategrasso.
Questo sarà il mio ultimo consiglio comunale.
Mi trovo costretta, infatti, a scegliere tra l’unica opportunità di lavoro che ho in questo momento e la possibilità, il privilegio, di ricoprire questo incarico.
In procinto di firmare un contratto mi sono trovata di fronte a un articolo di legge che rende insostenibile la mia carica elettiva con il lavoro di che sono chiamata a svolgere. In questi giorni si è stata attivata anche la segretaria comunale che ha dedicato parte del suo tempo per studiare la giurisprudenza in materia trovando, purtroppo, solo conferme a quanto detto.
Si tratta di una legge che ricatta, di fatto, quei consiglieri costretti a lavorare con contratti precari.
Una condizione di precarietà che già prima di questo fatto era vissuta da me con più fatica rispetto ad altri lavoratori maggiormente protetti o maggiormente retribuiti: non avevo, infatti, diritto alle aspettative, ai giorni di riposo se i consigli comunali finivano dopo la mezzanotte, ai permessi per uscire prima dal lavoro e fare le commissioni consiliari prima delle 21 di sera. A questo si aggiunge che non ho diritto alla maternità, alla malattia e alla pensione… ma questo si sa.
Una legge che non distingue quindi tra un consigliere di un comune di 30mila abitanti che percepisce un gettone simbolico e quello di un comune di 1milione abitanti dove il gettone equivale a uno stipendio e dove di conseguenza non vi è ricatto ma libertà di scelta.
Leggi miopi che, in buona sostanza, sono state scritte senza pensare alle importanti trasformazioni avvenute all’interno del mercato del lavoro.
La domanda da farsi oggi è, infatti: chi può permettersi di fare politica? E mi riferisco soprattutto al livello comunale.
Non sono la prima consigliera, giovane rispetto alla media, a lasciare questo consiglio per motivi di lavoro.
Vi chiedo quindi consigliere e consiglieri di partire dai casi che sono accaduti qui, nel nostro comune, per affrontare questo problema di pari opportunità al fine di portarlo all’attenzione del legislatore.
Vi esorto a farlo perché potrà servire a garantire e a tutelare quei precari che oggi e in futuro siederanno su questi banchi.
Lascio questa assemblea, lascio un incarico alto e nobile come quello del consigliere comunale ma non abbandono i progetti politici che ho condiviso sino a oggi.
Sappiamo bene dove pulsano la vita e il cambiamento.
Quello del consiglio comunale è uno dei più alti strumenti democratici che ha disposizione la nostra società ma non è l’unico che consente di fare politica, anzi, per farla efficacemente questo strumento richiede di essere profondamente riformato.
Lascio alcuni percorsi avviati a chi continuerà a ricoprire questo ruolo e a coloro con cui ho condiviso progetti politici importanti e ambiziosi, in primis Domenico ma non solo. Mi riferisco in particolare a: il percorso avviato in materia di antiproibizionismo, al tema solo accennato della salute delle donne nei nostri ospedali, ai temi del diritto alla casa e al lavoro, alla difesa del Pagiannunz, ai temi del governo del territorio, alla qualità della vita nei quartieri popolari e ai temi della partecipazione alla gestione della cosa pubblica.
Nel corso di questi quasi 2 anni di mandato sono accadute molte cose.
Porterò nel cuore soprattutto quelle esperienze che hanno fatto vibrare, per qualche ora, per qualche minuto, i muri di questa assemblea democratica, e quelle che hanno rotto gli schemi granitici della politica tradizionale per portare avanti istanze di allargamento dei diritti e delle libertà delle donne e degli uomini.
E porterò nel cuore, come massima espressione di democrazia diretta, tutta l’esperienza del pagiannunz e in particolare il consiglio comunale del 30 settembre 2013, un consiglio affollatissimo di persone accalorate e vogliose di partecipare alle decisioni sul futuro del proprio territorio.
Quell’esperienza è entrata a far parte della mia storia politica e della storia di questo consiglio.
Ringrazio tutti coloro con i quali ho condiviso questo percorso: chi mi ha eletto, Domenico dal quale ho imparato molto, le donne e gli uomini di Cambiamo Abbiategrasso.
Ma soprattutto, voglio ringraziare le donne, gli uomini e i bambini del Folletto25603, miei compagni di viaggio da sempre, con i quali continuerò a condividere progettualità politiche, sociali e culturali ad Abbiategrasso e in giro per l’Italia, a fianco di tutte quelle persone che in questo paese sono capaci di alimentare il cambiamento.
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18/dic/2013
Ronin - Jambiya
Ecco la prima autoproduzione di KHAMAL e FOLLETTO 25603.
Il videoclip di Jambiya dei RONIN è da oggi online!
Senza direttori artistici, finanziamenti e leccate di culo.
Il videoclip Jambiya è l'urlo di gioia di KHAMAL, un gruppo fluidamente attraversato da una ventina di professionisti del settore e del collettivo che anima il FOLLETTO25603, storico spazio sociale occupato alle porte di Milano.
Il lavoro nasce dal riconoscimento reciproco tra queste realtà.
E si inserisce nello scenario della produzione indipendente, autogestita e autofinanziata opponendosi fortemente alla sua controparte: quel sistema mortificante, sterile e agonizzante rappresentato dalle produzioni ufficiali e patinate.
Brindate perché questa parte della storia è quella del potente contrappeso; una nuova traccia segnata da braccia forti, immagini sporche, solari e sogni migranti.
Fate girare la voce.
Bon courage.
http://www.youtube.com/watch?v=mach-sR-PIY
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9/lug/2013
Alla città che ci vorrebbe dabbene e mansueti
Non ti è andato giù il boccone, ti è rimasto in gola, ancora di più sono diventate rosse le guance tue già paonazze.
Pettegola hai gridato allo scandalo appena udito il suono amaro che fa Razzisti Merdosi. Hai invocato la solita, noiosa, monocorde levata di scudi: guai, sia mai! Le parole son gravissime, l’atteggiamento è aggressivo, indolente, ingrato. Ci vuole l’immediata condanna! La pubblica ammenda! Razzisti e Merdosi, si è pur detto!
Già. Per noi è definizione che calza a chi si ripropone di negare assistenza medica pediatrica ai figli di immigrati non in regola e altre cose del genere.
Per fare il punto ti diremo che s’intendeva merda buona, di vacca padana, locale, di cascina a regime comunitario. Roba che conosci, insomma, roba tua.
Come l’idea razzista che rincorri, l’odio che proclami, il passato di asfalto e cemento che hai gloriosamente eretto e che ora rinneghi.
A te città perbene e pacificata, a te ordigno trasversale che politicamente e democraticamente sta bene con tutti; a te che prendi e dai pacche sulle spalle, offri sorrisi sornioni e compiacenti, accechi di sguardi ammiccanti. A te diciamo di farci il callo, che andremo avanti screanzati. Non ci piega il blaterare delatorio e qualunquista.
Ti diciamo anzi di lasciare freddare la poltrona, uscire a fare due chiacchiere con un’altra città che ti scorre sotto al naso. Quella che ci conosce meglio e che tu non degni di uno sguardo. Che ha a che fare con noi ogni giorno e con te solo in vista di elezioni. Quella che ci conosce davvero, non per eco o per un vago sentito dire nascosta da schermo e tastiera di un pc; quella che condivide con noi tempo e spazio, quella con cui condividiamo battaglie per il territorio tutti i giorni, quella con cui parliamo di politica locale e nazionale.
Chiedi a loro. Chiedi a loro chi aggredisce o chi è arrogante. Chiedi a loro se preferiscono un educato Folletto, se non ne possano più del Folletto molestatore di manovratori di palazzo e di palazzinari o se invece non appoggiano il loro modo di stare in Abbiategrasso, il loro fitto disturbare.
Chiedi a loro, a quella parte.
Quella di ragazze e ragazzi di quartiere. Di bambini aggrappati all’unico approdo del Parco della Folletta. Di pensionati delle sue case rosse. Di famiglie della zona.
Chiedi a loro delle facce che dici indolenti e dei toni che ritieni maleducati.
Ti risponderanno c’hanno messo l’acqua nel parco per dissetare gole arse, c’hanno sistemato quei quattro giochi pubblici che avevamo, c’hanno tagliato l’erba dei campetti, hanno aperto le porte dello spazio che gestiscono per ascoltare e ragionare con i 14enni che più vi intimoriscono, hanno organizzato eventi per tutti, c’hanno ascoltato, noi li abbiamo ascoltati, partecipiamo alle loro assemblee, costruiamo pezzi di vita insieme, hanno cercato soluzioni di lavoro e abitative per le nostre famiglie, hanno condiviso e ascoltato preoccupazioni di madri, padri, di figli, di donne sole, di padri sbronzi, di pensionati, di agricoltori.. Loro ci vogliono bene noi gliene vogliamo. Questo ti dirà quella città che ti scorre sotto al naso.
Ti dirà che i Folletti aprono spazi e difendono agricoltura e territorio.
Il Folletto è il cattivo alunno di Abbiategrasso. E’ la sua qualità. Per fortuna ci sono i cattivi alunni come il Folletto che portano la complessità. Che portano il rifiuto di una certa normalizzazione. Dunque, continuate ad essere cattivi alunni e resteremo amici… (e facciamo nostro Felix Guattari)
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5/giu/2013
MENSE: carità o diritti?
Nelle ultime settimane sui giornali locali e in giro per Abbiategrasso si fa un gran parlare di "mense dei poveri". Sembrerebbe che presto, in fiera, ne nascerà una. proposito di questo vorremmo offrire uno spunto, stimolare una riflessione che coinvolga gli abitanti, le istituzioni e le associazioni.
Abbiamo letto delle dichiarazioni da parte dei nostri amministratori che ci fanno presumere l'istituzione di un servizio di mensa che a noi non convince. Anzi preoccupa.
Siamo convinti che prima ancora di istituire una mensa cosiddetta dei poveri sia necessario fare dei ragionamenti seri e approfonditi.
E' necessaria un'accurata analisi del bisogno sociale che fa nascere la volontà di istituire un servizio del genere.
Con dati, narrazioni e approfondita cognizione di causa.
E' altresì importante ragionare su come organizzare e gestire un servizio che, tendenzialmente (come è già stato rilevato da parecchie ricerche e letteratura sul tema) da una parte consente di mantenere in vita l'assistito, ma dall'altra rafforza pesantemente la sua esclusione.
Tra carità e diritto la differenza è netta, sostanziale e in uno stato laico questo non dovrebbe mai essere trascurato.
La crisi economica prodotta dal capitalismo finanziario, l'aumento della disoccupazione, l'erosione dei diritti e del welfare ci mette di fronte ad un problema sempre più in aumento: sono sempre di più le persone che vivono in condizioni di povertà e che hanno un accesso limitato al cibo.
Questo in tutto il mondo. Anche nei paesi occidentali. Anche in Italia. Anche ad Abbiategrasso.
Le mense storiche delle grandi metropoli sono sempre più affollate. Le code fuori da queste strutture sono sempre più lunghe. Le persone che compongono queste file hanno tante storie e provenienze. Ogni storia ha il suo perché.
I servizi di assistenzialismo sono destinati ad aumentare. Sorgono nuovi servizi che cercano di tamponare le emergenze. Nascono nuovi centri assistenziali. Gli stati, le organizzazioni sovranazionali e intergovernative non riconoscono i diritti e delegano ad associazioni in prevalenza religiose l'erogazione di servizi caritatevoli.
Ma come funzionano questi servizi?
Qual è il rapporto tra chi elargisce il servizio e l'utente del servizio?
Chi può accedere a questi servizi?
Come si accede a questi servizi?
Questi servizi sono tutti uguali?
Le persone che attraversano questi servizi quali torsioni identitarie subiscono?
In quasi la totalità di queste strutture per accedere occorre tesserarsi, documentare un certo profilo anagrafico, la nazionalità, lo status, un documento. Bisogna avere, come viene detto, ‘certe caratteristiche’. Anche la carità ha le sue regole!
La tessera è un dispositivo interessante. Nata come strumento per riconoscere e contare, essa in realtà assolve ad una funzione di controllo. Se c’è una tessera ci sono dei tesserati, degli inclusi in un ordine, dei controllori e dei controllati. E se c’è una discriminazione i discriminati, pur di accedere al servizio di cui hanno bisogno, immagineranno anche un aggiramento. Ecco infatti che per poter accedere a questi servizi essi imparano a modificare il loro profilo anagrafico, si fanno esperti nell’arte del trucco identitario, cercano, per farsi accettare, di dichiarare età e profili ‘compatibili’. Ma, per quanto s’ingegnino, pur riuscendo a truccare, nei limiti del possibile, il loro profilo anagrafico e identitario, la situazione per loro non potrà migliorare di molto. In certi casi finirà col peggiorare. Da persone si trasformeranno in mendicanti.
La qualità del cibo. Sono tante le testimonianze di chi frequenta alcune "mense dei poveri" che narrano di gonfiori allo stomaco, alla pancia, l’intestino irritato e di strane e sospette sonnolenze.
Si apre quindi un altro tema importante: la qualità del cibo.
Da dove arrivano le materie prime? Come e chi le cucina?
Queste sono solo alcune riflessione e alcune domande che a nostro avviso è necessario porsi come comunità e soprattutto come istituzioni se si vuole fare un lavoro serio e consapevole su quello che si va a istituire e produrre anche ad Abbiategrasso.
A nostro avviso si dovrebbe ed è necessario continuare a raccogliere informazioni, porsi delle domande, trovare delle risposte.
Facciamolo. Come comunità, come associazioni, come operatori del terzo settore, come utenti e come istituzioni del territorio.
Per non banalizzare. Per costruire progettualità virtuose e funzionali. Per evitare l'errore e l'orrore di costruire dei ghetti. Delle discariche per rifiuti sociali dove nascondere le nostre paure e mettersi a posto con la coscienza.
Folletto 25603
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15/mag/2013
Continuiamo a cambiare Abbiategrasso
Domenica 12 maggio al Folletto25603 c'erano oltre cento persone.
La maggior parte di Abbiategrasso.
E' stata una bellissima serata. Potente e intensa.
Le ringraziamo tutte, per la gioia e la forza con cui hanno partecipato, nonostante il vento freddo, gli spazi ristretti.
Un sentito “grazie” lo mandiamo a dire anche a certa stampa e alle forze ostili che in un modo astruso ci hanno aiutato a promuovere l'evento.
Domenica sera più di cento persone si sono incontrate al Folletto25603, scambiando narrazioni, sguardi, sofferenze e ragionando collettivamente sulle risorse utili per affrontare e resistere a sottomissione collaborativa, rassegnazione forzata, mal di lavoro.
E’ stato un incontro grande. Operai, insegnanti, educatori, cuochi, baristi, disoccupati, muratori, agricoltori, lavoratori dello spettacolo e della grande distribuzione. Ci siamo incontrati.
Abbiamo costruito dei legami nuovi e rafforzato dei legami già avviati, consolidati, forti. Legami solidali. Relazioni positive. Ci siamo presi cura di noi stessi. Non è poco.
Centinaia di persone si sono incontrate, hanno oltrepassato la soglia, nonostante il clima di tensione e la paura fuor di realtà che certa comunicazione accompagnata da talune forze politiche (istituzionali e non, sindaci consiglieri comunali e provinciali) hanno cercato di fomentare.
Oggi abbiamo una visione chiara.
Da una parte abbiamo visto mettere in atto una strategia trasversale con obbiettivi ben precisi: colpire il movimento Cambiamo Abbiategrasso, delegittimare il Folletto25603, guadagnarsi visibilità politica.
Dall’altra, a malincuore, abbiamo osservato comportamenti tristi, motivati da paura e non conoscenza.
In cerca di visibilità è ricomparso addirittura Alberto Fossati. Ex sindaco silente da anni, che ha dimenticato di aver firmato e concesso lui stesso l'autorizzazione all'utilizzo della sala consiliare del Castello Visconteo di Abbiategrasso nel 2003 per la presentazione di un libro di Renato Curcio e che oggi, dieci anni dopo, viene ad insegnarci la memoria. Il gruppo politico dell'altro ex sindaco sottoscrive un appello contro la presenza di Renato Curcio per impartire un'altra lezione di memoria dimenticandosi anch’esso che nel 2011 Albetti non solo firmò anch’egli l'autorizzazione all'utilizzo della sala consiliare per la presentazione di ben DUE libri di Curcio, ma ha concesso anche il patrocinio alla manifestazione finanziata dalla Regione del grande amico Formigoni.
Infine, il centrosinistra, che governa Abbiategrasso. Come si è comportato in questa situazione? Ha fatto semplicemente quel che ci sia aspetta: il centrosinistra.
Alcuni hanno abbozzato risposte, prese di posizione; altri si sono fatti massacrare dalle strumentalizzazioni mediatiche, certi hanno dialogato in perfetta sintonia con i compari di La Russa, Maroni e Berlusconi.
Il sindaco Arrara si è “augurato” che non ci fossero scontri senza accorgersi del peso di una dichiarazione del genere.
Tutti alle prese con un coro stonato.
Tutti a fare i grandi esperti del novecento dimostrando una conoscenza superficiale e congelata. Fermi su un'ostilità intatta, estesa anche a chi oggi ha poco più di vent’anni, a chi ha la sola colpa di aver accolto con interesse e apprezzamento un libro e il suo autore.
Facciamo una bella proposta a tutte le forze politiche e all'Amministrazione per incominciare un lavoro serio sulla memoria: andate a vedere, organizzate una bella proiezione pubblica de "Il divo" di P. Sorrentino. Cominciate da lì.
Rimane qualche rammarico.
Ci spiace per voi che non avete avuto la possibilità di ascoltare.
Ci spiace per voi che non avete avuto la possibilità di raccontare i vostri vissuti nel mondo del lavoro e non lavoro.
Ci spiace per voi, ma continueremo a lavorare molto serenamente alle nostre progettualità nel nostro quartiere, in Abbiategrasso e in Italia.
Continueremo a costruire relazioni e incontri.
Continueremo a cambiare Abbiategrasso e le nostre vite insieme a tanti altri abitanti di questa cittadina.
Voi restate pure rinchiusi nei vostri luoghi comuni e nelle omologazioni di questa provincia sempre più periferia.
Folletto 25603
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12/mag/2013
MAL DI LAVORO
SOCIOANALISI NARRATIVA DELLA SOFFERENZA NELLE ATTUALI CONDIZIONI DI LAVORO
ed Sensibili alle foglie , 2013, p144
Presentazione
Domenica 12 maggio 2013 ore 21
al Folletto 25603 via Lattuada, Abbiategrasso (Mi)
Partecipano
RENATO CURCIO e alcune persone che hanno dato vita al cantiere di ricerca
Questo libro propone i risultati di un cantiere scuola di socioanalisi narrativa, autonomo ed autogestito, vale a dire senza committenti esterni, iniziato a Milano nel dicembre 2011 e proseguito per tutto il 2012. Il lavoro di gruppo, a partire dalle narrazioni della propria esperienza lavorativa, si è soffermato sulle implicazioni deumanizzanti della razionalità strumentale, sulle tecniche di intensificazione del lavoro, sulla produzione di solitudine attraverso la disaggregazione dei legami solidali e sulla riemersione prepotente del ricatto come nuovo regolatore, dove viene imposta la sospensione flessibile del diritto. L’avventura è proseguita su altri due territori correlati: le risposte di sottomissione collaborativa, di rassegnazione o di resistenza che caratterizzano i processi di adattamento dei lavoratori e la neolingua che, medicalizzando la varie eruzioni della sofferenza, ne rovescia il significato facendo apparire un “malato” là da dove invece c’è soltanto la vittima di un modo di produzione patologico. Il cantiere, infine, si è affacciato sulle tracce ancora lievi di una prospettiva aperta: la costruzione di un nuovo immaginario entro il quale il significato del lavoro si qualifichi anzitutto per l’attenzione alle relazioni entro cui si produce e che esso stesso produce. A partire da quest’ultimo punto è maturata anche la scelta di portare questa ricerca all’incontro con tutti, per aprire il cantiere alla società, senza anticiparne le conclusioni.
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Hanno dato vita al cantiere: Carlo Anselmi, Claudia Barbieri, Paolo Bellati, Noemi Bermani, Michele Di Bona, Silvio Garbarino, Gregory Saraco, Pier Franco Mazzolari, Chiara Lasala, Romano Mazzon, Serena Mellace, Stelvio Peschiutta, Renato Pomari, Giuseppe Pugliese, Enrico Riboni, Simone Salvai, Dino Severgnini, Paolo Sollecito, Valeria Todisco, Ilona Witten.
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6/feb/2013
C’era una volta una finestrella aperta ad Abbiategrasso
C’era una volta una finestrella aperta ad Abbiategrasso, una finesta che non era grande, ma che, in un modo che non ti spiegavi, lasciava entrare aria e luce, dentro una casa vuota, che altrimenti non aveva nulla e non ci riuscivi a respirare.
Se t’affacciavi da quella finestra piccola, se ti ci buttavi dentro con la testa, se tendevi l’orecchio, arrivavano, puntuali, suoni strani, contorti, musiche che t’ammaliavano, voci che sembravano arrivare da lontano, che mai avevi sentito ad Abbiategrasso e che da quella finestrella li sentivi invece; e poi, storie che ti sbalordivano, eccezionali orizzonti che s’aprivano alla vista. Storie, narrazioni, impressioni, deduzioni, voci, sguardi.
C’era una volta una finestrella aperta e c’è ancora, ma s’aprirà altrove ora, sulle pagine di giornali diversi, sugli schermi di un blog sul web; che, certo, non sarà il licenziamento di Fabrizio e delle sue e dei suoi colleghi a fermare le loro penne.
Ma viene da pensarci, sì, e tanto, che quella finestra sia stata chiusa così.
La Libertà aveva una tra le migliori pagine di cultura di tutti i settimanali locali e nazionali. Significa. In Italia, un altro settimanale locale, un quindicinnale qualunque, non ce l’aveva una pagina così, no. Il livello era alto, altissimo. Per questo viene da pensare. All’incompetenza, al cosa rimane, al cosa ci resta adesso.
Quella pagina è stata cancellata, licenziati Fabrizio Tassi e gli altri collaboratori del giornale e la manfrina della crisi servirà da cemento per i mattoni arrivati per chiuderla la finestrella aperta ad Abbiategrasso. Saranno tutte scuse. E una eco sorda e ottusa rimbomberà nella casa vuota.
Da oggi l'Archivio Storico del Folletto25603 serberà ancor con più cura ognuna delle pagine Cultura di Fabrizio Tassi conservate in questi 10 anni e più. E sia ben chiaro a tutti che per ogni graziosa finestrella chiusa se ne spalancheranno altre 10, nuove, belle, enormi, rumorose e ribelli.
Folletto 25603
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17/apr/2012
Questa cittadina mi auguro diventi come questo centro sociale
http://milanoinmovimento.com/news-stream/questa-cittadina-mi-auguro-diventi-come-questo-centro-sociale
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21/dic/2011
MILITARI AD ABBIATEGRASSO!?
TOLLERANZA ZERO!
Martedì 20 dicembre nel corso del consiglio comunale Abbiatense il sindaco Albetti ha preannunciato con soddisfazione e compiacimento una nuva iniziativa: due pattuglie militari, impiegate in modo ridotto dalla Prefettura di Milano, presidieranno il nostro territorio, una dalle 13 alle 19, l'altra dalle 19 all'una.
Troviamo questa pensata inaccetabile, inutile, uno sperpero di risorse economiche.
Ormai è noto a tutti, cittadini e istituzioni, le forze militari a presidiare le città non servono a niente. Non rendono più sicuro un bel niente. La conferma viene dal fatto che la Prefettura di Milano ha pattuglie in esubero anche in una metropoli come Milano.
L'avvallo della giunta Albetti conferma l'incapacità di cogliere i reali bisogni della città e dei cittadini di Abbiategrasso da parte di chi ha governato questa città per 5 anni.
Ma Albetti, i suoi assessori e consiglieri attraversano e vivono la città e i suoi quartieri? Parlano con le persone ? Sanno cosa serve veramente?
I problemi di Abbiategrasso non si risolvono con le truppe militari!
Abbiategrasso è piu' sicura con più iniziative culturali, con più spazi di aggregazione autogestiti, con le strade vissute dalla comunità, con il lavoro, reddito, casa e diritti garantiti, con una macchina amministrativa e burocratica che funziona, con i parchi cittadini animati e con strutture moderne e funzionanti (ci sono parchi senza acqua, senza illuminazione, senza servizi igienci, con le giostrine rotte, con l'erba altissima e
piante non potate...).
Di questo abbiamo bisogno ad Abbiategrasso altro che piu' polizia e
esercito!
La tolleranza zero è una cosa vecchia, superata, la sicurezza dei cittadini con le forze dell'ordine e le ronde non vanno più neanche bene per raccattare voti, anche se sono troppo spesso ancora di moda...
Caro sindaco Albetti ci ripensi, rispedisca i militari alla Prefettura di Milano.
E' ancora in tempo per fare una bella figura, soprattutto in campagna elettorale.
Non lasci l'onore e l'onere alla prossima nuova giunta di compiere questo gesto di civiltà e intelligenza.
Lo faccia lei.
Altrimenti avremo questo in C/comune:
TOLLERANZA ZERO - TOLLERANZA ZERO PER DAVVERO
I MILITARI AD ABBIATEGRASSO NON LI VOGLIAMO E NON SERVONO
Folletto 25603, pronti al peggio, ma anche al meglio!
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03/dic/2011
BATTITI ANIMATI
micro festival di cinema d'animazione e arti urbane
11 dicembre 2011 - Folletto 25603 - Abbiategrasso (MI)
COMUNICATO STAMPA
Anche quest'anno, questa volta Domenica 11 dicembre 2011 dalle 17:00, torna al Folletto 25603 di Abbiategrasso Battiti Animati, la rassegna gratuita dei video di animazione più creativi in circolazione, e anche quest'anno porta ospiti illustri.
Durante la giornata verranno proiettati a ripetizione (in modo che chiunque possa arrivare quando vuole) in una sala allestita appositamente, i video concettuali di Escif e Boris Hoppek, le performance di Akayism e Brad Downey, i video isterici di Nug & Pike, le esplosioni di muro di Alexandre Farto, le spruzzate di estintore di Katsu e molti molti altri.
Verrà anche presentata una collezione di video di animazione, ormai introvabile sia in rete che nel mercato. Si tratta di "Sopratutto era fastidio", autoprodotto da Inguine e contiene le animazioni di Paper Resistance, Squatz, Erica Il Cane, Gianluca Costantini, per citarne alcuni.
www.paper-resistance.org
www.inguine.net
www.giudaedizioni.it
Coglieremo infine l'occasione per dare un nuovo tocco di stile alla facciata e al retro del Folletto 25603, rimasti danneggiati dopo l'incendio del 23 ottobre 2010. Un atto psicomagico per scacciare tutte le cattiverie e le intenzioni di quel gesto psicopatico.
Per far compagnia al dito di Blu sulla città, nel corso della giornata si alterneranno sui muri, in un puzzle di forme inquietanti e geometrie psichedeliche, James Kalinda e Centina, due writers parmensi che presenteranno con 15 fotografie anche il loro libro "Atroce", una sorte di diario di tutte le loro giornate passate nei capannoni a dipingere.
www.atrocebook.com
Insieme a loro, arriverà da Milano l'amico Zibe (chi passeggiando per Milano non si é mai accorto del faccione di Arnold?) ed Ema Jones + Kama che durante la loro permanenza a Berlino si sono divertiti a stimolarsi a vicenda nonostante i due stili completamente diversi!
www.flickr.com/photos/zibe
http://vimeo.com/12795069
www.misterkama.com
PROGRAMMA
dalle ore 17:00
Apertura del festival, presentazione delle pitture di James Kalinda, Centina, Zibe, Ema Jones e Kama.
Inizio proiezioni a ripetizione dei video di animazione.
Presentazione del libro "Atroce" a cura di James Kalinda e Centina.
dalle ore 18:00
Aperitivo enogastronomico a cura de LaTerraTrema.
COME ARRIVARE
Da Milano o dalla tangenziale ovest prendete la Lorenteggio e andate sempre dritti fino ad Abbiategrasso.
All'ingresso di Abbiategrasso, subito dopo il ponte sul Naviglio trovate un semaforo e poi una grossa rotonda. Proseguite dritto tenendo la destra, verso il centro, e imboccherete viale Mazzini.
Dopo due rotonde girate a destra in via Verdi, proseguite fino in fondo e girate a destra in via Paganini.
In fondo a via Paganini (dopo poco) avete alla vostra sinistra il Parco della Folletta.
Parcheggiate: il Folletto 25603 è il casello ferroviario in fondo al parco.
CONTATTI
Folletto 25603
via Lattuada 25 - Parco della Folletta - Abbiategrasso (MI)
folletto25603@inventati.org
www.inventati.org/folletto25603
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21/set/2011
Abbiategrasso primavera 2012
Pronti al peggio, ma anche al meglio!
Animiamo uno spazio che ha accolto negli anni migliaia di persone, centinaia di piccoli eventi fatti da artisti, scrittori, vignaioli, contadini.
Abbiamo costruito un'esperienza partendo dai nostri bisogni e dai nostri sogni.
Abbiamo portato ricchezza a tutta questa cittadina anche se pochi nostri concittadini se ne sono accorti.
Siamo usciti dalla nostra soporifera provincia per arrivare in altre città e in altri paesi del mondo. Per contaminare e contaminarci. Crescere.
Ogni anno diamo una piccola scossa al mondo del vino e dell'agricoltura con La Terra Trema, un evento-progetto riconosciuto in italia e in europa.
Attraversiamo il nostro territorio da 10 anni.
Siamo un luogo della formazione.
Siamo un riferimento per il nostro quartiere: "la folletta".
Negli anni abbiamo portato il nostro sguardo critico nell'abbiatense, abbiamo alimentato un altro modo di "starci" ad Abbiategrasso.
Abbiamo immaginato e abbiamo vissuto un'altra Abbiategrasso.
Viviamo Abbiategrasso. Resistiamo ad Abbiategraso e in questo paese moribondo. Precari, giovani e meno giovani.
Abbiamo le idee chiare sulle politiche dei governi europei, sulle politiche liberiste e monetariste imposte dalla Bce e dall'Fm.
Abbiamo le idee chiare sui tagli della spesa sociale, sulle privatizzazioni, sulla precarizzazione del mondo del lavoro, su quello che succede a Lampedusa e sulle costruzioni di opere faraoniche incuranti dell'ambiente e delle popolazioni...
E' necessario un cambiamento sociale, culturale e politico epocale.
Guardiamo il mondo, l'Italia, guardando innanzitutto Abbiategrasso e il territorio in cui viviamo.
Ad Abbiategrasso nella primavera 2012 ci saranno le elezioni amministrative.
Abbiamo le idee chiare su questo passaggio.
Abbiamo le idee chiare su quali politiche e progetti è necessario sviluppare ad Abbiategrasso.
Sappiamo bene quali sono le specificità da valorizzare e difendere nel nostro territorio.
Sappiamo bene che è necessario un cambiamento.
E' necessaria un'alternativa ad Abbiategrasso.
Un'alternativa che salvi il nostro territorio dalla devastazione urbanistica, sociale, economica e culturale.
E' necessaria l'alternativa non è necessaria l'alternanza.
Siamo pronti per contribuire ad immaginare e proporre ad Abbiategrasso un nuovo modello di sviluppo basato sulla democrazia reale, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale.
Folletto25603, La terra trema
Pronti al peggio, ma anche al meglio!
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09/gen/2011
Sequestrato dallo stato per coltivazione di canapa.
Questo il titolo che doveva essere pubblicato in prima pagina perchè senz'altro più vicino alla realtà. Ed invece ancora una volta la disinformazione accompagnata da una squallida diffamazione ha preso il sopravvento nei media italiani.
Ne sono accadute di ogni, se ne son sentite di tutti i colori.
Fino a giungere alla lettura di una lettera delirante di un nonno disinformato ed evidentemente ignorante a riguardo dell'argomento canapa e droghe, che si aggiunge alla sequela di invettive nei confronti di una famiglia, quella dell'ex vicesindaco Zighetti, felice e rispettabile.
Parole di terrore che sostengono tesi prive di qualunque dimostrazione o argomentazione, dicendo "sostanze nocive alla salute e causa di morte di tanti giovani" giungendo persino a sostenere che “i 'Terzi' sono tutti i potenziali clienti di coloro che cadono nel tranello della droga dalla più innocua fino alla più distruttiva”, come se non ci fossero differenze! Accusandolo così di spaccio e persino di incitazione al consumo solo perchè ha avuto l'accortezza di decidere di coltivarla per se stesso e non dipendere dal mercato illegale mafioso. Un uso di questa sostanza, come potrebbe essere il cicchettino di grappa ogni sera dopo il caffè, che mai ha attentato al pieno compimento e svolgimento di una vita normalissima. Io mi domando a quali informazioni o fatti facciano capo quelle affermazioni. O forse stava parlando di crack, eroina, alcool, tabacco...?
Stento a credere che quel nonno non sia a conoscenza di che cosa sia la canapa, e mi domando se si ricorda di quanta ne veniva coltivata in italia fino a una cinquantina di anni fa.
Abbiamo avuto così modo di osservare tutta l'ipocrisia ed il bigottismo di un popolo veramente ignorante che basa le sue opinioni su meri pregiudizi senza nemmeno avere la minima preoccupazione di informarsi sull'argomento che pretende di affrontare.
Va bene, la canapa e' illegale, ed ormai lo san tutti. Ma come puo' non sorgere spontanea la domanda in ognuno di noi sul perche' la canapa, ormai definita terroristicamente "marijuana", sia divenuta illegale quando l'Italia nell'800 era la seconda produttrice mondiale?
Pongo la consueta domanda che ancora non ha avuto risposta, sfidando a darmene una coerente: perchè l'alcol e il tabacco sono legali e la canapa no?
Troviamo in vendita un prodotto che riporta sulla confezione stessa, a caratteri neri su bianco grossi e ben leggibili: questo prodotto "uccide"; "danneggia gravemente te e chi ti sta attorno" (ovvero i famosi "terzi"); "crea un'elevata dipendenza, non iniziare", e quant'altro...
Come mai ogni anno ci sono 25.000 morti per alcool (quasi tutta la popolazione di Abbiategrasso) e 75.000/80.000 morti all'anno a causa del fumo, ma nonostante ciò la pianta della vite e tutti i suoi derivati alcolici e quella del tabacco restano legali? A questo paradosso mai nessuno e' stato in grado, che io sappia, di dare una risposta coerente, e sfido chiunque abbia avuto un'opinione negativa della faccenda ad argomentarmi tesi valide a suo sostegno.
Eppure continua a bastare uno spinello per finire in galera ed è stata resa illegale nella sua stessa esistenza una pianta del creato!
Vorrei segnalarvi anche la lettura di un'inchiesta del periodico The Economist che ha di recente evidenziato l'assurdità della guerra del proibizionismo verso un fenomeno che, in più di un secolo di battaglie, non è mai stato minimamente arginato ed il cui mantenimento nell'illegalità ha solo portato all'arricchimento ed al monopolio della criminalità organizzata. Un proibizionismo che perpetua continui fallimenti passando attraverso episodi scandalosi come quello di Stefano Cucchi e la diffamazione di un vicesindaco di un paesino di campagna.
Quel nonno, che presumo sia anche contrario alle mafie, si rende conto di queste assurdità?
Ma tornando nella specificita' della canapa, da cui si è ricavato nella storia dei secoli dell'umanità vestiti, tessuti, vele, corde, cibo e farina, olii, combustibili, materiali plastici, medicine, carta... ed anche, in modo marginale, per uso ricreativo con un effetto, da chiarire, che non e' certo paragonabile a quello dell'alcool o di qualunque altra droga come cocaina, extasy, eroina, etc., ma bensì assai più blando: da euforia, disinibizione e socievolezza, rilassatezza... ed il danno non e' certo superiore ad una normale sigaretta. Dopo 15 spinelli in una serata ci si trova assonnati e ci si butta a letto a dormire beati per risvegliarsi assolutamente sani. Con l'alcool dopo 15 bicchieri di qualunque bevanda ci si ritrova col cervello in pappa, deliranti, spesso violenti, il giorno seguente non ci si ricorda i misfatti e si e' accompagnati da un malessere fisico straziante: nausea, emicranie lancinanti, disidratazione, vomito, problemi di digestione vari... e sono queste esperienze che in molti hanno fatto nella loro vita utilizzando una droga legale. È persino considerato particolarmente virile assumere grosse quantità di alcool! Fumare in generale fa male, così come sta scritto sui pacchetti di sigarette, aggiungerci della canapa non ne peggiora certo l'effetto, sia chiaro. E comunque se non la si vuole, non c'è nessuno che vi obbliga!
Se aveste l'accortezza di riscattare la vostra conoscenza, basterebbero semplici ricerche su internet per trovare centinaia di migliaia di documentazioni che raccontano il processo di illegalizazzione che ha subito la canapa risalente agli anni trenta con il Marijuana Tax Act di Harry Aslinger del Federal Bureau of Narcotics, spinto e sostenuto dalla DuPont che in quegli stessi anni mise a punto i brevetti per ricavare materiali plastici, nylon e tessuti sintetici dal petrolio, nonche' il processo per ricavare carta dagli alberi. Ovvero tutti i materiali che fino ad allora erano stati ricavati dalla competitiva canapa. Infatti ad ora e' illegale anche la coltivazione di quella varieta' che NON contiene il principio attivo THC! Pensate invece che durante la Seconda guerra mondiale gli USA incoraggiarono nuovamente gli agricoltori alla coltivazione della canapa, poiché serviva per fare le gomene delle navi da guerra, non essendo possibile usare le altre materie prime bloccate dal Giappone, promuovendola con il film "Hemp for Victory" (vedi YouTube).
Da anni in California, e sempre più in vari stati USA, l'uso personale e medico è ormai riconosciuto e legale. In diversi stati (Paesi Bassi, Spagna, Belgio, ...) è consentita la coltivazione ad uso personale, in modo da far diminuire i profitti e i crimi ben più gravi dei narcotrafficanti mafiosi!
Non posso ora dilungarmi nei dettagli del processo storico, ma vi invito ad acculturarvi voi stessi ed uscire da quello stato di intorpidimento cerebrale che fonda la sua conoscenza universale su frasi fatte e superficiali come "la marijuana e' una droga illegale e quindi fa male".
Questo e' un appello al popolo perche' si riscatti un poco cercando di informarsi autonomamente e ad avere un comportamento più nobile e mosso da conoscenza e non solo da pregiudizi che infangano la reputazione di persone per bene!
un cittadino di Cisliano, a difesa del suo vicesindaco incredibilmente aperto verso i giovani.
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10/dic/2010
FESTIVAL DEI MO(N)DI POSSIBILI 2010-2011
Chi sono gli abitanti di Abbiategrasso, quali lingue parlano e che storie hanno da raccontare? Chi è lo straniero? Come ci si pone nei confronti della città delle differenze?
In tempi di bombardamento mediatico su sbarchi, rom e radicalismo religioso, alcune realtà del territorio propongono alla città otto mesi di riflessione e invito alla conoscenza dei “modi” e dei “mondi” possibili, per capire e vivere al meglio, in tutte le sue opportunità, una città multietnica.
Testimonianze, documentari, film, incontri, mostre, concerti, giochi, laboratori, attività culturali a servizio della città e a beneficio dei suoi abitanti, che daranno vita ad un Festival a partire da dicembre fino a luglio, a testimonianza che la città multietnica è un progetto che coinvolge tutti.
Anche per questo l’inaugurazione e la presentazione del programma ufficiale alla città, si terranno negli spazi della stazione ferroviaria di Abbiategrasso, luogo simbolico di “scambio” (anche di culture), di incontri, di arrivi e partenze, di relazioni, di conflitti, di ibridità e di intreccio tra culture, dove si mostrano e si vivono le contraddizioni e le possibilità di convivenza in una città come Abbiategrasso.
Ad organizzare l’iniziativa sono persone e realtà che da anni operano in diverso modo sul territorio: Associazione culturale Abugaiò, Circolo Arci Arcipelago, Folletto 25603, Associazione di promozione sociale Humus in fabula, Lule Soc. Coop. Sociale o.n.l.u.s., Associazione Lule o.n.l.u.s., Associazione di promozione sociale Mics (Mediazione, Intercultura, Cooperazione, Socialità), Associazione Paroikia Onlus.
Tra le associazioni che hanno aderito: Associazione Aliante, Consulta stranieri, Associazione La tribù, Associazione Porto Alegre, Associazione Senegalese.
Il Festival è reso possibile dall’autofinanziamento delle realtà aderenti e dal contributo della Regione Lombardia elargito in seguito alla vincita di un Bando, cui le associazione, insieme, hanno partecipato presentando un progetto collettivo. Il Comune di Abbiategrasso patrocina l’iniziativa.
Il programma è stato definito, ma non si esclude la possibilità di aggiungere iniziative ed eventi nel corso dell’anno. È comunque possibile seguirne l’evoluzione sul sito internet (www.festivaldeimondipossibili.it), dove si possono trovare oltre agli appuntamenti, anche approfondimenti e segnalazioni.
Gli eventi si terranno in momenti diversi dell’anno e in luoghi differenti della città. Alcune iniziative sono tuttavia partite. Come l’avvio dei laboratori video e musicali presentati in occasione dei corsi di italiano, che hanno riscontrato l’adesione e l’interesse di molte persone.
Il primo appuntamento ufficiale sarà l’aperitivo/buffet di inaugurazione del festival che si terrà sabato 11 dicembre, presso gli spazi della Cooperativa Rinascita a partire dalle ore 18.30. Il ricavato dell’iniziativa sarà finalizzato a sostenere le spese del Festival.
www.festivaldeimondipossibili.it
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10/dic/2010
La Libertà, 10 dicembre 2010
clicca per ingrandire
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28/ott/2010
CHI E’ STATO AD INCENDIARE IL FOLLETTO 25603?
E’ stato Sacha, Luca, Pedro, Kiare, Anthony …
In tanti ormai conoscono i nomi, i nick name, ma anche i cognomi di chi ha incendiato volutamente e vigliaccamente il Folletto 25603.
Ci sono le prove, le testimonianze e addirittura le confessioni. Schiaccianti e inequivocabili!
Un gruppo di adolescenti, o poco piu’, di Vigevano, Abbiategrasso, Milano e probabilmente di qualche altra città. Degli idioti che si sono fatti beccare in meno di una settimana.
Dei ragazzetti pericolosi prima di tutto per se stessi e poi anche per gli altri.
Quello che hanno fatto è gravissimo. Potrebbero fare altri disastri simili.
Non è un problema solo del Folletto.
Potrebbero farsi male da soli con le sostanze psicotrope che assumono e con il niente che li circonda.
Abbiamo fatto un appello a tutto il territorio e ai suoi attori: coetanei, semplici cittadini, genitori, istituzioni perché ci si interroghi sull’accaduto e per impedire che questi ragazzi aggiungano altri episodi ( anche piu’ gravi) alla loro “carriera”.
Hanno risposto in tanti. Molti hanno lavorato e si sono messi in gioco per far emergere le verità. Dei ragazzi senza paura e che a noi piacciono molto ci hanno aiutato a capire, da subito a dipanare questa matassa malata, alcuni giornalisti hanno cercato e scritto, il Sindaco e l’Assessore Lovetti ci hanno dimostrato la loro solidarietà condannando l’accaduto e con elogi non scontati al nostro modo di lavorare.
Altri hanno taciuto, qualche giornalista si ostina a dire che di prove non ce ne sono, qualche altro addirittura mette loro in bocca una linea difensiva, dei genitori di questi, neanche l’ombra, perché è così che si protegge il loro bravo bambino: senza farsi troppe domande.
Ci siamo chiesti chi ha incendiato il Folletto? E collettivamente abbiamo trovato la risposta.
Ora ci facciamo insieme a tanti altri un’altra domanda:
Perché alcuni difendono e coprono gli esecutori materiali di questo atto? Per quale motivo le forze preposte e le istituzioni competenti nonostante ci sia un quadro chiaro e straricco di prove tardano ad agire?
Noi abbozziamo delle supposizioni e presto daremo delle risposte certe:
Non sarà mica perché questi ragazzetti sono figli di personaggi conosciuti e “importanti”.
Non sarà mica perché "tanto è il Folletto" e quindi come un sacco di soggetti senza diritti come i cosidetti stranieri, gli zingari, i senzatetto gli si puo’ dare fuoco, tanto non succede nulla.
Non sarà mica che dietro questi ragazzetti ci sia dietro qualcuno con scopi e orientamenti politici ben precisi.
In attese di risposte continuiamo a lavorare e fare quello che abbiamo sempre fatto.
Viva Santa Sara!
Viva l’autogestione e l’autorganizzazione!
Viva le chitarre elettriche, i bassi, gli alti e i medi, le distorsioni e i decibel!
Folletto 25603, pronti al peggio
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5/nov/2010
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28/ott/2010
Abbiategrasso will burning/stanotte diamo fuoco al Folletto
Nella notte tra sabato 23 e domenica 24 Ottobre 2010 qualcuno ha cercato di dar fuoco al Folletto25603. Il danno è stato pesante e consistente ma non irrimediabile, ci siamo messi al lavoro, le macerie sono state rimosse e ora rimane “solo” da ricostruire.
L’amarezza e la rabbia sono indigeste invece. Di più da quando le cose ci sono chiare.
Per gli occhi e il cuore, domenica, il panorama è doloroso, nella testa domande e ipotesi, necessario darsi col corpo al rimedio per riuscire a ragionare. Nell’atto del rimediare le cose si sono fatte chiare, senza sforzi, spostando travi bruciate, plastica sciolta, cumuli di cenere.
Era solo necessario guardare bene o ascoltare per incominciare a capire.
Osservare e ascoltare nei bar, nelle piazze e nei parchi della provincia metropolitana che abitiamo, che nel vuoto grandissimo e profondo, nel deserto, nella paura, nel continuo negarsi e negare comincia a partorire i suoi piccoli mostri.
Osservare e ascoltare.
“Stanotte diamo fuoco al Folletto25603”. Capita qui, ora di sentirsi raccontare di adolescenti o poco più che, in preda a visioni di spiriti e madonne, improvvisano pseudo riti satanici e bruciano il Folletto.
“Stanotte diamo fuoco al Folletto25603, perché lì ho visto spiriti e madonne”.
Avremmo preferito fare altro e invece oggi dobbiamo interrogarci sul senso esatto di queste parole.
Ma a questo punto, allora, vorremmo che l’insieme del corpo sociale che fa il territorio, donne e uomini, istituzioni facesse la stessa cosa.
Il gioco idiota della “doom generation” comincia a farsi serio e pericoloso, questa provincia astrusa e polimorfica comincia ad assumere i connotati delle più alienate cittadine americane.
Non è un problema del Folletto, ma ci siamo capitati in mezzo e allora preferiamo lanciare il sasso, ci auguriamo che nessuno faccia finta di non aver sentito.
Sabato 30 Ottobre apriremo le porte ormai scardinate del Folletto25603.
Festeggeremo per ricominciare a costruire, per ringraziare, per incontrare in un abbraccio chi ci ha aiutato a spazzare via macerie e cenere, chi ha scritto, chiamato per cercare di capire.
Sabato 30 Ottobre il Folletto25603 chiama a raccolta fratelli e sorelle, cittadine e cittadini, spiriti e madonne dalle 16 fino a notte.
Le coeur et la reconnaissance aux Sainte Sara. Merci Sara. Proteggici.
Folletto 25603
La Terra Trema
ai ragazzi conigli
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24/ott/2010
Fahrenheit 25603
Questa notte hanno tentanto di incendiare il Folletto 25603
La Tettoia in legno e il palco sono andati completamente distrutti ma il casello ha retto.
Abbiamo trovato benzina ovunque.
Hanno tentato di incendiare una bombola del gas.
Per ora non ci sono rivendicazioni.
Da oggi abbiamo cominciato a sistemare il tutto.
Ringraziamo tutti quelli che sono passati, che hanno scritto e telefonato.
Folletto 25603
FOTO:
indymedia 1
indymedia 2
indymedia 3
STAMPA
http://www.milanox.eu/2010/10/29/abbiategrasso-burning/
Abbiategrasso burning
http://www.ilgiorno.it/legnano/cronaca/2010/10/25/404602-abbiategrasso_incendio.shtml
Abbiategrasso, incendio doloso al centro sociale
Distrutta la veranda del centro Il Folletto 25603: fotrunatamente non ci sono stati feriti in quanto la struttura, al momento, era vuota
Abbiategrasso, 25 ottobre 2010- Incendiata da mani ignote la veranda del centro sociale Il Folletto 25603 all’una della notte fra sabato e domenica. Il fuoco, innescato attraverso l’impiego di benzina, ha distrutto anche parte degli arredi presenti. Lo spazio autogestito si trova all’interno di un ex casello ferroviario della Milano Mortara in via Lattuada a due passi dal parco della Folletta. Le fiamme, altissime, sono state domate dai pompieri. Nessuna persona è rimasta ferita, grazie al fatto che in quel momento non c’era nessuno al centro sociale. La veranda è di solito impiegata come area concerti.
http://www.milanox.eu/2010/10/24/incendio-doloso-al-folletto-di-abbiategrasso/
ottobre 24th, 2010 | by alex Published in Articolo, smogville | 1 Comment
Incendio Doloso al Folletto di Abbiategrasso
Riceviamo dalle sorelle e fratelli del Folletto 25603, il bellissimo centro sociale ecotopico e creativo di Abbiategrasso che sorge lungo i binari della ferrovia, animato da coloro che ci hanno dato prima Critical Wine e poi la Terra Trema – ossia cultura enogastronomica dal basso accessibile a tutti, questo comunicato che ci lascia sgomenti:
Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603.
Metà della tettoia in legno e il palco sono andati completamente distrutti.
Abbiamo trovato benzina ovunque. Hanno tentato di incendiare anche una bombola di gas.
Per ora non ci sono rivendicazioni.
Da domani cominceremo a sistemare tutto.
Folletto 25603, Abbiategrasso (MI)
http://www.inventati.org/folletto25603/
http://www.laterratrema.org/
http://www.cittaoggiweb.it/cronaca-del-territorio/24-10-2010/Tetto-in-fiamme-al-centro-sociale-il-Folletto_31648.html
24 Ottobre 2010
E' accaduto nella notte ad Abbiategrasso
Tetto in fiamme al centro sociale il Folletto
Abbiategrasso Incendio nella notte ad Abbiategrasso. Le fiamme hanno invaso la tettoia esterna del centro sociale il Folletto 25603 in via Lattuada. Sul posto si sono recati i vigili del fuoco.
Non si esclude il dolo. Sul fatto indagano i carabinieri.
http://www.mi-lorenteggio.com/news/9602
24/10/2010 alle 03:15:52 in Cronaca
Abbiategrasso, in fiamme la parte esterna del centro sociale Folletto 25603
Completamente distrutto lo spazio esterno usato in particolar modo per i concerti
http://lombardia.indymedia.org/node/32776
Dom, 24/10/2010 - 03:46 by Anonimo Tags: autore: Folletto 25603
Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603.
Metà della tettoia in legno e il palco sono andate completamente distrutte.
Abbiamo trovato benzina ovunque. Hanno tentato di incendiare anche una bombola del gas.
Per ora non ci sono rivendicazioni.
Da domani cominceremo a sitemare tutto.
Folletto 25603, Abbiategrasso (mi)
http://www.inventati.org/folletto25603/
http://www.laterratrema.org/
* Commenti
Inserito da Anonimo il Dom, 24/10/2010 - 05:42
solid
un respiro profondo, la consapevolezza di non esser soli, la forza della famiglia.
A testa alta.
Avanti Folletti!
Inserito da Anonimo il Dom, 24/10/2010 - 09:27
TERRA DI NESSUNO. SULL'ORLO DEI BINARI
http://www.youtube.com/watch?v=b8q2i-kousw&feature=related
Inserito da Anonimo il Dom, 24/10/2010 - 12:47
http://www.mi-lorenteggio.com
http://www.mi-lorenteggio.com/news/9602
Inserito da Anonimo il Dom, 24/10/2010 - 14:35
Solid
Siamo convinti che "il calore produce energia", che non bastano due taniche di benzina per fermare l'autogestione, i nostri sogni e i nostri bisogni...
Un abbraccio grande
c.s.a. Pacì Paciana
Inserito da Anonimo il Dom, 24/10/2010 - 15:11
uitko
vi conosco bene, non dovete cedere di un solo passo. La loro infamia deve essere la vostra forza
legati alla terra
Inserito da Anonimo il Dom, 24/10/2010 - 20:12
Solidarietà.
Solidarietà.
EMAIL
Da: saccolettovini
Oggetto: R: CHI E' STATO AD INCENDIARE IL FOLLETTO 25603?
Data: 09 novembre 2010 10:11:05
E’ INCREDIBILE!! Mi spiace molto per ciò che è successo e per quel che sta accadendo……. . E’ giusto esigere giustizia e censurare i comportamenti omertosi che alimentano i sospetti e trasformano in certezze tutti i “”non sarà mica?” Non posso venire ad aiutarvi poiché sono solo in azienda, avete tutta la mia solidarietà, Daniele saccoletto.
Da: continacoopsoc
Oggetto: Re: CHI E’ STATO AD INCENDIARE IL FOLLETTO 25603?
Data: 09 novembre 2010 1:11:35
Forza !
Noi ci siamo.
Giovanni e la Contina
Da: brulisse
Oggetto: RE: CHI E’ STATO AD INCENDIARE IL FOLLETTO 25603?
Data: 09 novembre 2010 9:59:48
I Pajarritos tutti ed io in particolare, seppur con grande ritardo vi comunicano tutto il loro appoggio.
Legati a voi come il luogo e le persone che ci hanno fatti ripartire sulla via del funk, il luogo della riunione da cui abbiamo rilanciato il nostro intento e le persone che più di tutte ci hanno fatto sentire a casa come gruppo, come musicisti e come individui.
Viva il Folletto 25603 e voi che lo fate pulsare di incredibile vitalità
Un abbraccio belle persone
a presto
Ulisse
Pajarritos *The Sauce MoB*
Da: nestorburma
Oggetto: Re: CHI E’ STATO AD INCENDIARE IL FOLLETTO 25603?
Data: 08 novembre 2010 20:52:03
w il folletto!
un abbraccio , andrea
Da: matteocuratella@libero.it
Oggetto: R: CHI E’ STATO AD INCENDIARE IL FOLLETTO 25603?
Data: 08 novembre 2010 20:46:31
Siamo con voi!!!
Matteo Curatella
e la Casa dei Viaggiatori
Da: barenghita
Oggetto: solidarietà
Data: 05 novembre 2010 9:12:42
ciao BEI RAGAZZI,
cercavo nel vostro sito info sulla programmazione al Mexico del film che mi sono persa a Magenta, e mi sono messa a leggere i tanti messaggi che avete ricevuto per la vigliaccata che ha distrutto parte del Folletto, e... mi ritrovo qui in ufficio con le lacrime agli occhi, commossa dal vignaiolo che vi manda il vino per confortarvi l'anima e lo spirito, commossa dai tanti messaggi di affetto, di stima, di
solidarietà.
Mi unisco, e vi abbraccio
lariti
Da: ilbarattolo
Oggetto: Re: Abbiategrasso will burning
Data: 30 ottobre 2010 23:40:09
Miseria e mestizia attorno al Folletto25603.
Vi siamo vicini nel cuore e nello spirito anche se lontani mille miglia.
Tutto può rinascere.
Buona serata
Claudia per Il Barattolo
www.ilbarattolo.noblogs.org
Da: distesa
Oggetto: Re: Abbiategrasso will burning
Data: 29 ottobre 2010 8:49:55
Ragazzi, non posso far altro che abbracciarvi ed esprimervi tutta la mia solidarietà.
Ci vediamo a Milano
Corrado
Da: m_viglietti
Oggetto: R: Abbiategrasso will burning
Data: 28 ottobre 2010 19:24:20
Sto cercando con forza di aiutare mia figlia sedicenne a non annullarsi nel vuoto assoluto, prodotto ad arte, nel quale brancolano gran parte dei suoi coetanei; la lotta è dura e talvolta soccombo.
Poi penso che ci sono giovani come voi per i quali vale la pena lottare e costruire buone cose e da piccolo uomo di campagna ricomincio la battaglia
Non posso fisicamente esservi vicino domenica, ma 2 sempici cose posso farle, la prima, la più semplice e spontanea é quella di darvi tutto il mio sostegno morale e dirvi che tanti piccoli uomini, ovuque, sono dalla stessa parte; la seconda, se me lo permetterete, è di spedirvi un pò di cartoni di vino che possa alleviare le vostre fatiche di ricostruzione; per questo vi chiedo di darmi un indirizzo di riferimento cui effettuare la spedizione .
Un caro abbraccio,
Massimo - Cascina Praié
Da: signorinaalos
Oggetto: Re: Abbiategrasso will burning
Data: 28 ottobre 2010 16:42:18
incredibile!!!!!anche se lomtana(sono in svezia) vi sono accanto e supporto
baci a tutti
ste
Da: amelinda
Oggetto: Re: Abbiategrasso will burning
Data: 28 ottobre 2010 15:19:01
c'è santa Sara a proteggervi non è così?
abbraccio a tutt*. mi metto in viaggio.
ma passerò.
amelinda
Da: lottavocorpoplatonico
Oggetto: saluti e abbracci
Data: 27 ottobre 2010 18:48:16
ciao!
pensavo di venire lunedi e di abbracciarvi dal vero! accontentiamoci di uno metafisico!
geraldina (l'ottavo corpo platonico)
p.s. pubblicate da qualche parte quando organizzate dei momenti di "ripristino" del luogo? mi piacerebbe fare qualcosa
Da: ste.marvu
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 27 ottobre 2010 18:08:11
Non ci sono parole!
spero non sia successo niente alla struttura del casello e alle cose dentro.
avete capito più o meno chi può essere stato?
mi dispiace molto.
Da: glo54glo
Oggetto: Re: stiamo bene / Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603
Data: 27 ottobre 2010 12:38:41
leggo solo ora,
mi spiace del fatto, mi rammarico
che il buon senso sia patrimonio di pochi.
un abbraccio gigi orsini
Da: venerivecchio
Oggetto: R: stiamo bene / Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603
Data: 27 ottobre 2010 10:29:17
Vi sono vicino. E' inutile dire che chi utilizza questi metodi significa che ha già perso in partenza, perchè evidentemente non ha mai avuto il "coraggio" semplicemente di confrontarsi con gli altri.
" Un uomo si vede dalla sua capacità di confrontarsi, con chiunque sia l'altro "
Raffaello Annicchiarico Podere Veneri Vecchio
Da: scatolificioradice
Oggetto: R: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 26 ottobre 2010 19:05:59
Cari "folletti" sono addolorato e sgomento per il vile incendio.......
ma rimbocchiamoci le maniche e ricostruiamo con velocità
un abbraccio a tutti voi
MASSIMILIANO RADICE
Da: igor
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 26 ottobre 2010 11:04:52
SOLIDARIETÀ AI FOLLETTI.
SPECULATORI E INTIMIDATORI NO PASARÀN!
Igr
Da: andrea rossi
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 26 ottobre 2010 11:10:05
con sincero affetto tutta la mia solidarietà!
Da: biblioteca@comune.cassinettadilugagnano.mi.it
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 26 ottobre 2010 9:04:34
vi sono vicino saluti libertari gigi
Da: carmen cerminara
Oggetto: R: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 19:27:12
oi oi oi cosa mi tocca leggere, SEMPRE FORTI RAGAZZI...
bacioni carmen
Da: gianps
Oggetto: R: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 18:17:50
solidarietà da parte mia e dall'enoteca del forte
ci vediamo al leonca
abbraccio
gianpaolo
Da: nomadica
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 16:52:30
leggiamo ora, con fuso di -7h, la notizia del tentato incendio.
SIAMO CON VOI !
Giuseppe
Da: barlamuerte
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 15:27:18
Ciao ragazzi, leggo solo ora, ovviamente vi mando la più totale solidarietà, memore anche dell'incendio che distrusse La Sede a Vigevano, di cui facevo parte. Poco da dire contro chi conosce solo questi mezzi per opporsi a ciò che non gli va, o semplicemente per vandalizzare qualcosa che non conosce. Invece rinnovo il massimo rispetto per il Folletto che da anni si distringue per lucidità, visione d'insieme e reale attività culturale.
Ciao a tutti
Bruno Dorella
Da: cascinazerbetta
Oggetto: Re: stiamo bene / Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603
Data: 25 ottobre 2010 13:43:46
sono molto dispiaciuto
tuttala mia solidarietà e aiuto
Paolo Malfatti
Cascina Zerbetta
Da: comune.urupia
Oggetto: Re: stiamo bene / Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603
Data: 25 ottobre 2010 14:08:45
Un abbraccio e tanta solidarietà da Urupia.
Appena possibile chiamo per telefono per sapere qualcosa di più.
Lele
Da: daniela rubino
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 13:00:33
Voglio comunicarvi la mia personale vicinanza e solidarietà in questo momento. Siate forti: anche se spesso non condividiamo le stesse opinioni, la vostra voce deve continuare ad esprimere posizioni che vogliamo assolutamente difendere e tutelare, parte di una "biodiversità culturale" che è un patrimonio che ci vogliono togliere.
Daniela Rubino (Milano)
Da: arcipelagoarci
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 12:54:21
cari amici del Folletto
apprendiamo ora la notizia.
Una NON rituale solidarietà e vicinanza da tutto l'ARCIpelago.
continuate
Davide Pisi
Da: anna.serlenga
Oggetto: abbracci
Data: 25 ottobre 2010 12:28:19
ragazzi
ho saputo della merdata
sono fuori milano ma vi abbraccio forte, son con voi
a.
Da: theowillaz
Oggetto: RE: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 12:38:46
Ciao,
Ho saputo solo ora quello che è successo..pazzesco!!Davvero ho letto la mail quattro volte prima di capacitarmi...
Ci vuole una risposta decisa, ferma contro gli idioti che hanno fatto questo!!
Tenete duro!!
Matteo
Da: humusinfabula
Oggetto: solidarietà
Data: 25 ottobre 2010 12:06:31
L'associazione Humus in Fabula esprime massimo sostegno e piena solidarietà ai compagni e amici del Folletto 25603 per il vile attentato incendiario subito sabato notte.
In tempi così cupi, di sbandamento democratico e violenta repressione di Stato verso chi difende il proprio diritto a decidere per la terra che abita, vedere colpito uno dei soggetti culturalmente e politicamente più fertili del nostro territorio, con cui condividiamo obiettivi, attività e amicizie personali, ci
lascia sbigottiti e preoccupati.
Ma non sarà un gesto così vigliacco, compiuto da coraggiosi abitanti della notte, a farci tremare. Anzi, a questi timidi personaggi diciamo grazie, per renderci più forti e solidali e incoraggiarci a tramare ancora.
Humus in Fabula
Da: eleuthera
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 11:51:24
...
siamo felici che stiate tutti bene. Almeno quello.
elèuthera
Da: patriziaoliv
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 11:25:18
Caspita ragazzi!!!
mi spiace moltissimo, ma quelli la pagheranno prima poi, tutto torna indietro alle cattive azioni!!!
VOI siete grandi e provo un profondo rispetto per il vostro lavoro!!! Non vi arrendete!!!!
10, 100, 1000 . milioni di folletti!!!!!!!!
Patrizia
Da: a034
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 10:14:12
:-(
massima solidarietà...
scordavo... siamo a disposizione x eventuale benefit x la ricostruzione.
fate sapere se possiamo essere utili. non muoviamo migliaia di persone, ma un po' sì.
Da: vitis.carnivora
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 10:14:47
Evidentemente anche in questa stagione va di moda la camicia nera...
Coraggio!
Un forte abbraccio dalla Palestina.
Andrea
Da: aclimilano
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 10:08:02
Cari amici del Folletto
pur non conoscendoci direttamente seguo, da abbiatense, il vostro lavoro che credo sia importante per la città.
Esprimo tutta la solidarietà possibile a voi e allo spazio di cultura, di pensiero e di cittadinanza attiva che gestite.
Paolo Ricotti
Vicepresidente Provinciale ACLI Milano, Monza e Brianza
Resp. Politiche Internazionali, Pace, Cooperazione Internazionale, Legalità
Da: gianlucacostantini
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 9:22:29
Maledetti!!!!
un abbraccio
Gianluca
Da: lale
Oggetto: .......
Data: 25 ottobre 2010 9:21:49
Io non ho parole...ultimamente le ho perse.
Prima le parole un pò mi consolavano, ora provo solo tanta rabbia e odio....
Anche se lontana, solidarietà solidarietà solidarietà!
Un abbraccio alle follette e folletti: forza!
Alessandra
l@le
Da: tornaghieric
Oggetto: R: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 9:18:15
Cazzo la situazione si fa pesa!! per fortuna non ha preso fuoco il casello!
un abbraccio fraterno a tutti
a presto
Eric
Da: lamarcadisanmichele
Oggetto: Re: stiamo bene / Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603
Data: 25 ottobre 2010 9:06:26
La nostra solidarietà e il nostro appoggio Folletti!
Alessandro
Da: cittoz
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 25 ottobre 2010 0:31:22
ciao,
ho seguito lo sviluppo degli eventi a distanza,
naturalmente vi do la mia disponibilità per il ripristino al mio rientro,
resta veramente strano capire chi e perchè.
ne parleremo.
un abbraccio grande
citto
Da: sarahdiravel
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 24 ottobre 2010 23:46:58
nooo davvero???assurdo!!!fatemi sapere se si scopre qualcosa o se serve qualcosa!!
baci a tutti
sarah
..."L'Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa è la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire..." Sandro Pertini. Dal discorso d'insediamento alla Presidenza della Repubblica.
Da: b.vinicio
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 24 ottobre 2010 23:45:09
cari
vi sono molto vicino.
resistenza!
Vinicio
Da: salvastrippo
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 24 ottobre 2010 23:03:28
Il pensiero continua a produrre.
Le idee non si cancellano.
Vivi e pensanti comunque.
La mia solidarietà. Salvatore.
Da: danielecavallotti
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 24 ottobre 2010 22:50:14
Pazzesco... molta solidarietà..
Da: makz.mosca
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 24 ottobre 2010 22:49:29
non ho parole...
un abbraccio a tutti
settimana prossima vi passo a trovare
max
Da: javiercarnero
Oggetto: ma k porka...
Data: 24 ottobre 2010 22:43:58
por la foto se a podido ver bien...
...
Da: yacine
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 24 ottobre 2010 22:29:59
Ciao ragazzi
mi dispiace tanto. sono a milano. vi vengo a trovare.
abbracci
y
Da: bera.white
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 24 ottobre 2010 22:28:08
NOOOOOO, ma cosa succede ??
non mollate folletti !!!
vi penso e vi bacio.
La Bera
Da: marta
Oggetto: Re: Questa notte hanno tentato di incendiare il Folletto 25603 / stiamo bene
Data: 24 ottobre 2010 22:21:50
Lo scopriamo solo ora, leggendo la vostra mail...
Vi abbracciamo fortissimo ma soprattutto fateci sapere cosa possiamo fare per...
Marta e Riki
Da: franz
Oggetto: Re: [Liberispazi] INCENDIO DOLOSO AL FOLLETTO
Data: 24 ottobre 2010 19:28:02
Ai fratelli e alle sorelle del Folletto 25603 di Abbiategrasso
Abbiamo saputo dell'incendio che v'ha colpito. Una mano infame nella notte sparge benzina lungo tutto il perimetro del vostro spazio e appicca un incendio che brucia buona parte delle strutture esterne all'edificio. Ci vorrebbero troppe parole d'odio per esprimere la rabbia e il disprezzo per gli autori di questo gesto. Si tratti di balordi ignoranti, fascisti o chissà che, quanto successo è rappresentativo del clima d'odio che attorno a esperienze come la vostra strumentalmente viene accumulata da chi ha interesse a che gli spazi di autogestione non esistano. Preferiamo piuttosto spendere tempo e testa per esprimere a voi la nostra vicinanza, solidarietà, fratellanza. Siamo impegnati nel tentativo di dar vita a esperienze di autogestione che prendono spunto anche da quanto voi avete fatto fino a oggi. Il modo migliore e più concreto che ci viene in mente quindi per starvi vicini è proseguire su questa strada. Certi che, come già successo, anche in futuro ci incontreremo spesso. Un grosso abbraccio
Corsari Milano
Rete Studenti Milano
Zam Racaille
http://corsari-milano.noblogs.org/post/2010/10/25/ai-fratelli-e-alle-sorelle-del-folletto-25603-di-abbiategrasso/
Da: cascinaisolamaria
Oggetto: Fw: [NOEXPO] INCENDIO DOLOSO AL FOLLETTO
Data: 24 ottobre 2010 15:38:31
Che tristezza, proprio l'altra sera Fabrizio Tassi aveva parlato al cineforum di Magenta del vostro lavoro e dei successi raggiunti!!!!
un abbraccio renata
Da: paci.paciana
Oggetto: solid
Data: 24 ottobre 2010 15:41:52
Siamo convinti che "il calore produce energia", che non bastano due taniche di benzina per fermare l'autogestione, i nostri sogni e i nostri bisogni...
Un abbraccio grande
c.s.a. Pacì Paciana
Da: selectandrea
Oggetto: signore iddio
Data: 24 ottobre 2010 15:36:40
ho appena scoperto del fattaccio al folletto e sono completamente sconvolto. immagino quanto cazzo lo siate voi e per quel poco che ovviamente possa servire vi mando un abbraccione solidale. purtroppo sto in un periodo piuttosto delirante e mi sa che non riuscirò a capitare da quelle parti a dare una mano fisica ai lavori di ristrutturazione. se però c'è qualche sbattimento milanese per la terra trema che volete scaricare io sono libero almeno tre sere a settimana.
porci fascisti figli di troia
a presto
androcchia
Da: alex.foti
Oggetto: Re: INCENDIO DOLOSO AL FOLLETTO
Data: 24 ottobre 2010 11:26:24
Kristo! Ragazzi nessuno è stato messo in pericol dall'incendio? Siamo
preoccupati. Ma il danno è tale da paralizzare per quanto tempo
l'attività del Folletto? E' un attacco anche alla Terra Trema?
Quando avete tempo mandateci una foto dal disastro. Un abbraccio forte.
Bastardi schifosi piromani prezzolati,
lx
http://torchiera.noblogs.org/post/2010/10/22/solidarieta-al-folletto/
Solidarietà al Folletto25603 di Abbiategrasso
Posted on ottobre 22, 2010 by torchiera
La notizia dell’attentato incendiario al Folletto ci arriva mentre, armati di cazzuola e martello, stiamo procedendo all’autocostruzione di nuovi spazi all’interno della cascina Torchiera.
I tetti si ricostruiscono, con cazzuola e martello, ma soprattutto passione.
E non esiste benzina che possa bruciarla, quella passione.
In alto le cazzuole per i fratelli e le sorelle del Folletto!
Solidarietà, vicinanza e complicità.
Cascina Autogestita Torchiera senzacqua
Da: alessandra.bottazzo@libero.it
Inviato:martedì 26 ottobre 2010 15.57.58
abbiamo saputo dal giornale stamattina....vi siamo vicini e per qualsiasi cosa chiamateci...a presto! alessandra e alberto clementi
Da: Francesca
Inviato: lunedì 25 ottobre 2010 14.07.02
http://torchiera.noblogs.org/post/2010/10/25/solidarieta-al-folletto/
Potete farci sapere se serve una mano,
noi un bel po' di materiale lo abbiamo, dato che siamo in fase di
restauri.
Ciao,
Francesca
Da: Manolo Luppichini
Inviato:domenica 24 ottobre 2010 10.29.59
abeh..
che notiziuola!
maledetti!
da parte mia ogni sostegno.
come sapete anche il forte ha subito svariati tentativi di attacco...
alla fine - non senza lunghe e animate discussioni - abbiamo installato delle telecamere nascoste. :P
capisco che è brutto, ma se ancora non lo avete fatto pensateci.
cmq, amat* sorelle e fratelli del folletto, sappiate che,
anche se non mi faccio sentire, vi sono sempre vicino
e - credeteci - vi nomino spesso...
come sapete ho avuto qualche disavventura al scorsa primavera nel tentativo di raggiungere Gaza via mare.
in quella occasione mi hanno "rapinato" tutto,
anche il cellulare con alcuni dei vostri numeri telefonici.
passatemene qualcuno dei vostri numeri
e sappiate che da metà novembre
sarò per un bel pezzo in pianta stabile a Milano.
ne farete le spese.
:*
solid
m
--
" L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."
Italo Calvino, da Le città invisibili
Da: Contina coop soc.
Inviato:domenica 24 ottobre 2010 7.43.32
Vi siamo vicini.
I "soliti noti", suppongo, impuniti e spesso coperti dall'Ordine ?
Se serve una mano per risistemare o ricostruire, contate su di noi.
Fatecelo sapere.
Ciao
Giovanni e la cattiva compagnia della Contina
TELEFONO
Daniele e Roberta di Humus
Sindaco Domenico Finiguerra
Assessore Alessio Torti
Chiara Porati di abugaiò
Francesca e Giuseppe (l'ingegnere)
Celine e Citto da Feltre con i quali il contatto è stato intenso e quotidiano
hanno chiamato esprimendo rabbia e solidarietà che vi giro:
piero dell' officina 99
claudia da palermo (ex-ask191)
amici del grimaldello di genova
e yorgos
amal da roma
giobbe
annina che è a venezia
virginia da roma
hanay
il costantini
Luca dei ludmila sbigottito pronto ad accogliere proposte
Matteo/said vi abbraccia
Chiara hsb, ci abbraccia e propone aiuto anche a nome dell'ambulatorio pop, passa al Mexico stasera.
Dusko se riesce passa stasera con Fulvio.
Claudio Madella, che è passato ieri e ve lo siete sorbito!
Gabriele Corti che dice Bastardi!!
Lan Dai, ci abbraccia.
Michele Marziani.
Ale Piccone che abbraccia tutti
Amal da Roma con Kento che si offre per un benefit
Giobbe dalle montagne
I Bergamaschi
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26/mag/2010
Welcome. Indietro non si torna.
Appello a una mobilitazione internazionale
20 Giugno 2010: appello per una giornata internazionale di lotta in difesa del diritto d’asilo e contro tutti i respingimenti.
Manifestazioni congiunte nei porti dell’Adriatico e in quelli di Igoumenitsa e Patrasso in Grecia. Da tutta Italia, raggiungiamo il porto dell’Adriatico più vicino!
Gli appuntamenti:
Venezia - Ore 10:30 Stazione ferroviaria di Santa Lucia
Ancona - Ore 11:00 Banchina 14 – Ore 19:00 Banchina 14
Bari - Ore 10:00 Ingresso del porto
Da maggio del 2009, con i respingimenti dei migranti verso la Libia, ha avuto inizio una delle pratiche più violente e lesive della dignità umana che le istituzioni italiane abbiano mai messo in atto. Migliaia di persone tra cui donne in stato di gravidanza e bambini, sono state ricacciate verso le prigioni libiche, gli stupri e le deportazioni nel deserto. Si tratta per la maggior parte, come dimostrano le statistiche delle Nazioni Unite, di persone in fuga da guerra, persecuzione e violenza generalizzata. Profughi che avrebbero il diritto, secondo le convenzioni internazionali, le leggi comunitarie, la costituzione italiana, di raggiungere un luogo dove chiedere e ottenere asilo.
Era inevitabile che nella dichiarata "guerra all’immigrazione clandestina" il diritto d’asilo venisse travolto, ostacolato, strumentalizzato, banalizzato, svuotato e calpestato. È stato soprattutto attraverso la spettacolarizzazione della frontiera di Lampedusa, sfruttando un’ansia da “invasione” provocata e poi “curata” con la brutalità dei respingimenti nel Mediterraneo, che si sono legittimate le ulteriori restrizioni dei diritti dei migranti e il recente pacchetto sicurezza con l’introduzione del “reato di immigrazione clandestina”.
Mentre le nuove leggi non hanno fatto altro che alimentare l’irregolarità forzata dei migranti in Italia, la loro precarietà e il loro sfruttamento sul mercato del lavoro, è stato materialmente impedito l’accesso al territorio alle persone più fragili e più difficilmente "clandestinizzabili": i potenziali rifugiati. Nonostante i respingimenti siano stati condannati del Consiglio d’Europa e alcuni funzionari del Ministero dell’Interno siano stati rinviati a giudizio, tutto questo continua ad avvenire.
La vera frontiera a Sud dell’Italia è diventata la costa libica, un luogo irraggiungibile e sottratto a qualsiasi tipo di controllo democratico.
Esiste un’altra frontiera italiana, però, molto più vicina e meno spettacolarizzata, dove “respingimenti” altrettanto illegali e violenti vengono attuati ogni giorno nel silenzio.
Dai porti di Venezia, Ancona, Bari e Brindisi, la polizia di frontiera respinge ogni anno migliaia di profughi afghani, curdi, somali, eritrei, sudanesi, palestinesi, che cercano, nascondendosi dentro o sotto i tir in partenza dai porti di Igoumenitsa e di Patrasso, di fuggire dalla Grecia, paese dove l’asilo non esiste (0,03% delle richieste accolte) e che riserva ai migranti un trattamento paragonabile a quello libico.
L’Italia ne ha respinti 3.148 nel solo 2009. Tra di loro moltissimi minorenni e bambini ora rinchiusi nelle carceri greche o rimandati in Turchia e da lì, molto spesso, nei loro paesi d’origine in mezzo alla guerra.
Tutto questo accade nelle nostre città, ogni giorno, anche in questo momento, dentro i nostri porti ormai militarizzati, sulle navi di linea che prendiamo per andare in vacanza.
In Grecia, nonostante la situazione drammatica in cui versa il paese, associazioni e movimenti continuano a sostenere la battaglia dei rifugiati e ci invitano a condividerla.
Indietro non si torna per chi sta cercando di arrivare, ma anche per chi è già qui e può perdere il diritto di restare da un momento all’altro perdendo il lavoro e il permesso di soggiorno.
Indietro non si torna per chi il diritto di restare ce l’ha ancora, ma ogni giorno deve sopportare il razzismo e i veleni di una società alla deriva.
Indietro non si torna anche e soprattutto adesso, che la Crisi viene utilizzata come ricatto individuale e collettivo per impedirci di combattere per ciò in cui crediamo, per non farci parlare di diritti e di dignità, di solidarietà e di opposizione alla guerra.
Indietro non si torna perché, e la Grecia lo dimostra, dove la vita delle persone non vale nulla, dove i profughi non vengono accolti, dove i bambini vengono segregati e abbandonati al loro destino, allora tutto il peggio può succedere.
Per questo l’associazione Kinisi di Patrasso e il Solidarity Group di Igoumenitsa stanno ripartendo del diritto di asilo per parlare dei diritti di tutti e il 20 giugno ci chiedono di essere con loro, da una sponda all’altra della “frontiera” per liberarla, per riprendercela, per farla scomparire. Perché abbiamo un’altra idea di Europa e di mondo.
20 giugno 2010: le città italiane rispondono all’appello delle associazioni greche e sono pronti ad accogliere grandi manifestazioni plurali e condivise che si stringano intorno ai porti guardando l’altra sponda dove, ad Igoumenitsa e Patrasso, altri faranno sentire la loro voce. Tutti insieme, contro tutti i respingimenti, per il diritto d’asilo in Italia, in Grecia, in Europa.
Partecipa anche tu alla campagna WELCOME. INDIETRO NON SI TORNA.
Possono esserci tanti percorsi diversi, in tutte le città italiane, per arrivare al 20 Giugno nei porti dell’Adriatico. Iniziative da costruire, riflessioni da approfondire, persone da convincere e da portare con noi.
Scarica e diffondi il video "Indietro non si torna" sui respingimenti tra la Grecia e l’Italia
Il sito di Melting pot Europa (www.meltingpot.org) si offre come strumento condiviso di dibattito e confronto, informazione e diffusione di tutte le iniziative che verranno programmate verso il 20 giugno.
Per Info e adesioni: infowelcome@meltingpot.org
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2/apr/2010
di Fabrizio Tassi, La Libertà
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29/mar/2010
tira una brutta aria...
http://blublu.org/sito/blog/?p=582
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24/mar/2010
BATTITI ANIMATI
micro festival di cinema d'animazione
11 e 18 aprile 2010 - Folletto25603 - Abbiategrasso (MI)
COMUNICATO STAMPA
Domenica 11 e Domenica 18 Aprile, al Folletto25603 di Abbiategrasso (MI), piccolo casello ferroviario lungo la linea Milano-Mortara (www.inventati.org/folletto25603), avrà luogo Battiti Animati, micro festival di cinema d'animazione.
Battiti Animati micro festival di cinema d'animazione vuole soffermare lo sguardo intorno al circuito del cinema d'animazione nazionale, dedicando due giornate ad ambiti poco frequentati e conosciuti al pubblico: l’eclettica animazione sperimentale italiana (11 aprile 2010 dalle ore 18:00) e la proficua e felice produzione della Scuola di Urbino (18 aprile 2010 dalle ore 18:00).
L'ingresso al micro festival sarà gratuito.
Battiti Animati micro festival di cinema d'animazione è nato assecondando fortunate coincidenze: accettando la proposta di Malastrada - centro autonomo di creazione e distribuzione di cinema di ricerca - di contribuire alla realizzazione di Nomadica - festival di cinema autonomo itinerante (www.nomadica.eu) e ancora, nell’incontro illuminante tra Folletto25603, Simone Massi e Roberto della Torre della Cineteca di Milano.
La relazione amorosa tra Folletto25603 e mondo dell'animazione sperimentale (e tutte le sue derive) aveva una lunga e appassionata storia: Kama, animatore abbiatense e l’apprezzato Blu negli anni e con costanza avevano lasciato il segno nei cuori e sulle mura del piccolo casello ferroviario (e con loro Dem, Ok Crew, Zibe, Marvin Crushler, Bera White…).
Gran parte di questo gruppo – quanto mai eterogeneo e variopinto - ha contribuito alla selezione dei film; le coincidenze e l’appassionata e calda rete di relazioni che avvolge il Folletto25603 ha fatto sì che le proiezioni fossero accompagnate, nella quasi totalità, dagli artisti-autori delle opere (Massi, Mori, Guidi, Kama, Villoresi…).
Battiti Animati micro festival di cinema d'animazione vorrebbe valorizzare il lavoro di questi giovani autori e le loro tecniche di sperimentazione; diffondere e far conoscere le belle sfaccettature di questa proficua produzione, in un'ottica di stimolo e contaminazione reciproca.
Nel corso delle due giornate sarà possibile aprirsi al confronto con questi autori, approfondire i mille aspetti di questa forma-arte non troppo frequentata.
Giornata #1: cinema d'animazione e sperimentazione.
Saranno presenti: Mister Kama, Virgilio Villoresi, collettivo Mamma Fotogramma.
All’aperitivo enogastronomico curato da La Terra Trema (www.laterratrema.org) seguirà la proiezione dei corti d'animazione di Blu, autore di "Muto", animazione ambigua dipinta su muri pubblici che ha superato i 6 milioni di visite su youtube; Mister Kama, realizzatore di video musicali per l'etichetta BPitch Control di Ellen Allien; Virgilio Villoresi, autore del video "Una giornata perfetta" per Vinicio Capossela; Donato Sansone, ideatore del flip-book animato "Videogioco"; Saul Saguatti, performer, regista e animatore sperimentale noto con il nome di Basmati; Paolo Bonfiglio, già al Folletto25603 come VJ nel progetto Putan Club di François Cambuzat; Luciano Maggiore, filmaker, musicista, performer in compressione / amplificazione / reidradazione di memorie e stati contemplativi; Alvise Renzini, che lavora in camera oscura con particolari strumenti d'incisione su spezzoni di film in pellicola; Mamma Fotogramma, collettivo che coniuga stili estetici e visivi diversi, il loro cortometraggio in stop-motion riprende le atmosfere grottesche di un teatrino condite con buon humor nero; Magic Mind Corporation, gruppo di ragazzi fuori dal comune (nello specifico nella provincia di Parma a 1000 metri d'altezza) che ha fondato una casa di produzione artigianale di qualità specializzata in stop-motion; Sam3, artista spagnolo che ha realizzato la sua ultima animazione (il suo poema) con ceramica e argilla.
Giornata #2: cinema d'animazione della Scuola di Urbino.
Saranno presenti: Simone Massi, Julia Gromskaya, Virginia Mori, Magda Guidi e Roberto Della Torre della Cineteca di Milano curatore del libro Poesia Bianca. Il cinema di Simone Massi che per l'occasione verrà presentato (www.cinetecamilano.it). All’aperitivo enogastronomico curato da La Terra Trema (www.laterratrema.org) seguirà la proiezione dei film-corti d'animazione di Roberto Catani, Massimo Maida, Claudia Muratori, Paolo Feduzi, Massimo Ottoni, Magda Guidi, Beatrice Pucci, Andrea Petrucci, Sergio Gutierrez, Virginia Mori, Alessio Travaglini, Simone Massi e Julia Gromskaya.
La scuola di Urbino è la prima e l'unica in Italia ad avere istituito una sezione di Cinema di animazione aprendo spazi nuovi e dinamici alla sua ricca tradizione legata all'illustrazione. Storie "raccontate per immagini" attraverso il linguaggio del cinema prendono corpo, oltre che con l'animazione, attraverso mezzi grafico-espressivi come il fumetto e l'illustrazione.
PROGRAMMA
Domenica 11 aprile 2010
#1 - IL CINEMA D'ANIMAZIONE SPERIMENTALE
ore 18:00 Incontro con gli autori: Mister Kama, Virgilio Villoresi, collettivo Mamma Fotogramma.
ore 19:30 intervallo con aperitivo enogastronomico a cura de LaTerraTrema
ore 21:00 Selezione di proiezioni di animazione
Blu // Muto
Kama // Step by step / Piano piano
Virgilio Villoresi // Rotten Flowers (di Paolo Saporiti)
Donato Sansone // Videogioco
Saul Saguatti // Basmati
Paolo Bonfiglio // Mater
Luciano Maggiore // Shorts
Alvise Renzini // Il grande anarca
Mamma Fotogramma // Artigiana // Aztrokitifk & Mario si danno al crimine!
Magic Mind Corporation // London
Sam3 // La Puerta / Nadadores / Water Kiss
Domenica 18 aprile 2010
#2 - IL CINEMA D'ANIMAZIONE DELLA SCUOLA DI URBINO
ore 18:00 Incontro con gli autori: Simone Massi, Julia Gromskaya, Virginia Mori, Magda Guidi, Mara Cerri.
ore 19:30 intervallo con aperitivo enogastronomico a cura de LaTerraTrema
ore 21:00 Presentazione del libro "Poesia Bianca. Il cinema di Simone Massi" a cura di Roberto Della Torre della Cineteca di Milano e Simone Massi. Coordina il Folletto25603.
ore 22:00 Selezione di proiezioni di animazione
Simone Massi // Nuvule e Mani / La memoria dei cani / Io so chi sono
Julia Gromskaya // L'anima mavì
Roberto Catani // Pesce rosso / La funambola
Massimo Maida // Coincidenze / Claudia
Claudia Muratori // Potentiae / Rouge / Sospesa
Paolo Feduzi // Incavità
Massimo Ottoni // 1998 / Sister
Magda Guidi // Si, però / Ecco è ora
Beatrice Pucci // Imago
Andrea Petrucci // Campo dell'epoca
Sergio Gutierrez // El alma es la memoria
Virginia Mori // Il gioco del silenzio
Alessia Travaglini // The choice
COME ARRIVARE
Da Milano o dalla tangenziale ovest prendete la Lorenteggio e andate sempre dritti fino ad Abbiategrasso.
All'ingresso di Abbiategrasso, subito dopo il ponte sul Naviglio trovate un semaforo e poi una grossa rotonda. Proseguite dritto tenendo la destra, verso il centro, e imboccherete viale Mazzini.
Dopo due rotonde girate a destra in via Verdi, proseguite fino in fondo e girate a destra in via Paganini.
In fondo a via Paganini (dopo poco) avete alla vostra sinistra il Parco della Folletta.
Parcheggiate: il Folletto 25603 è il casello ferroviario in fondo al parco.
CONTATTI
Folletto25603 - via Lattuada - zona parco Folletta - Abbiategrasso (MI)
folletto25603@inventati.org - www.inventati.org/folletto25603
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9/feb/2010
Il
4 febbraio si è aperto il processo contro
quattro abitanti del csoa lachimica, presi nel
mucchio per criminalizzare la liberazione di uno
spazio abbandonato.
Noi continuiamo imperterriti a ribadirlo:
Le idee non si processano
Fino
il 26 ottobre del 2004 le exscuole Perini erano
uno stabile vuoto, abbandonato da anni, lasciato
al degrado, vetri rotti, muri danneggiati, immondizia
sparsa ovunque. All’esterno un vecchio cancello
a circondare un giardino bellissimo, inaccessibile
al quartiere. Una grande centrale elettrica alle
spalle, una piazza di fronte. Un territorio di
periferia come tanti, ricco di risorse invisibili
e di potenzialità inespresse.
Noi siamo le donne e gli uomini che il pomeriggio
del 26 ottobre questo spazio hanno aperto e quindi
liberato, pulito colorato riempito vissuto.
È diventato in poco tempo uno dei luoghi
più vivi del quartiere, l’ombelico
anomalo di quel territorio, una cerniera tra la
città (il macro), le sue contraddizioni,
i suoi conflitti e il micro, la tranquillità appartata,
genuina di quell’angolo di Verona.
Un luogo che passo dopo passo, in tre anni, ha
provato ad ascoltare e a parlare con il territorio
in cui andava a collocarsi, a rispettarlo a pretendere
lo stesso.
Un rapporto complesso fatto di alcuni contrasti
ma soprattutto di molte moltissime occasioni d’incontro.
Le iniziative, tante e diverse, non possiamo qui
sintetizzare.
Un luogo vissuto dai tanti che già avevano
alle spalle esperienze simili ma anche da molte
ragazze e ragazzi che ad esso si avvicinavano per
la sua originalità, per l' empatia immediata,
la complicità, la prossimità con
i personali vissuti quotidiani.
Uno
spazio aperto perché poggiava le proprie
fondamenta sull’autogestione, una forma di
vita, politica e sociale, che si basa sul protagonismo
dal basso, sulla responsabilizzazione condivisa,
sull’assenza di eleghe sulle scelte prese
e partecipate da tutti nelle assemblee di gestione.
A questo non volevamo allora e non vogliamo adesso
rinunciare.
Se l’autogestione era/è un obiettivo,
l’occupazione era ed è (lo abbiamo
ribadito centinaia di volte) un mezzo, prezioso,
talvolta irrinunciabile, ma non un fine a se stesso.
Per questo, abbiamo capito da subito che la ricchezza
della Chimica in quel luogo coincideva con la sua
fragilità. Per farla vivere e crescere,
per permetterle di fare e diventare progetto era
necessario uscire dallo stato di precarietà alla
quale lo stato di “illegalità formale”,
non sostanziale (perché è nella sostanza
illegale abbandonare al degrado uno spazio simile),
ci condannava. Abbiamo da subito attivato contatti
con le istituzioni di prossimità, la circoscrizione,
e cittadine, l’amministrazione comunale.
Abbiamo avviato una vertenza non autoreferenziale,
perché non trattava di noi e delle nostre
esigenze, trattava dei bisogni e dei desideri di
una parte della città, della sua popolazione,
di un’idea “sul cosa e il come” in
tema di beni comuni, di spazi pubblici, dal loro
utilizzo alla loro fruibilità.
Una proposizione non facile da accettare "anche" per
una amministrazione di centro sinistra, che peraltro
non gradiva l’atteggiamento critico espresso
nelle e dalle lotte che in quello spazio nascevano,
che da quella soggettività venivano portate
avanti. Scomodo.
Una forma di vita collettiva che sappia essere
sociale culturale e politica al contempo crea immediatamente
un immaginario, è una passione positiva
che costruisce ben oltre la stessa comunità che
l’ha avviata.
Una
spina nel fianco a chi allora governava è diventato
a maggior ragione un regalo su un piatto d’argento
a chi stava per arrivare, al nuovo "Cangrande" della
città, che di noi avrebbe fatto il corpo
tangibile di uno tra i nemici, di cui la sua politica
si nutre e si nutriva: sgomberare il centro
sociale, cacciare i vucumprà cancellare i rom dalla
città…questi i punti chiave della
sua campagna elettorale.
Come
andò la storia lo racconta la cronaca.
Oggi
si apre un altro racconto che contiene tutto
il resto. Un faldone processuale nel quale 4
di noi arbitrariamente ritenuti i “responsabili” di
quell’esperienza verranno processati, per
tentare di condannare tutto: l’occupazione,
le lotte, gli immaginari di cui siamo responsabili.
Vorrebbero infierire, farci saldare il conto per
avere osato disobbedire, per aver immaginato un’altra
Verona, per non aver avuto paura, o forse solo
per intimidire chi ci dovesse riprovare.
Probabilmente sono loro ad avere avuto ed avere
paura. Terrorizzati dagli altri dal diverso da
se stessi dal futuro.
Oggi come allora rivendichiamo il senso profondo
di quell'esperienza, oggi come allora ribadiamo:
le idee non si sgomberano, i bisogni e i desideri
non si processano!!!
Chiediamo
alle tante individualità e realtà sociali,
che hanno attraversato lo spazio, di Verona e non
solo, di esserci, nelle forme che ciascuna riterrà più opportune.
con la solidarietà attiva, con l'attenzione
a quanto accadrà e a quanto proporremo.
La memoria è un ingranaggio collettivo,
ed è necessario che funzioni bene per immaginare
insieme la città che verrà.
le/gli abitanti del centro sociale occupato autogestito
lachimica
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26/nov/oo9
E' disponibile al Folletto25603 di Abbiategrasso
il nuovo libro a cura di R. Curcio.
Per ulteriori info: folletto25603@inventati.org
Renato Curcio (a cura di)
Prefazione di Paolo Bellati
RESPINTI SULLA STRADA
La migrazione ipermoderna di minorenni e ragazzi
stranieri
2009, sensibili alle foglie
Il
libro è il frutto del cantiere di socioanalisi
narrativa svolto con gli operatori e i ragazzi
del centro Belleville.
Il centro Belleville è un progetto di Comunità Nuova
onlus.
Il centro ospita giovani migranti e non che vivono
nelle strade di Milano.
Sono giovani con poche possibilità di reddito
che dormono in baracche, treni, fabbriche dismesse,
case abbandonate. Ragazzi che arrivano, spesso
da soli, dal Nord-Africa e dall'Est Europa portandosi
dietro sogni difficili da realizzare nella Fortezza
Europa, in questa Italia impreparata, dei decreti
sicurezza, del razzismo mediatico e culturale,
dei diritti negati, dei respingimenti e dei morti
in mare.
In tre anni Belleville ha accolto quasi 800 ragazzi.
Questo Centro fornisce gratuitamente alcuni servizi
essenziali: lavatrici, docce, ristoro, internet,
consulenza legale. Alcuni dei suoi frequentatori
sono minori, altri più grandicelli e comunque
tutti al di sotto dei 25 anni. Col tempo e in seguito
al passaparola dei suoi frequentatori, Belleville è diventato
un luogo d'incontro e denso di storie. Storie spesso
invisibili, ignorate. Il "cantiere Belleville" ha
raccolto queste storie per conoscere meglio l’esperienza
dei ”ragazzi viaggianti” e il loro
impatto con le istituzioni italiane.
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