VERGOGNA DIGITALE
Quando in Italia si parla di un tema molto scottante e attuale che è quello legato alla violazione della nostra privacy da parte delle istituzioni e degli organi di polizia per mezzo delle nuove tecnologie, spesso non si pensa all'attuazione pratica di queste dinamiche, di come possa avvenire, dello sdegno che questa comporta e della pericolosità sociale che rappresenta.Un po' troppo spesso ovattati da una coltre di inedia e menefreghismo, ci dimentichiamo come, in un paese come l'Italia teoricamente democratico e liberale, le libertà di espressione e di diffusione culturale e sociale delle idee per mezzo delle tecnologie siano un'utopia reale sono fino a quando qualcuno o qualcosa decide di toglierle di mezzo o di intercetterne le comunicazione in maniera illegale
L'atto di denuncia da parte di Digicult non rispecchia una motivazione politica o un atteggiamento sociale preciso e definito, denuncia l'attività di repressione e controllo che governa il nostro paese, come qualunque paese del mondo, nel momento in cui la voce di un network o di un singolo elemento esce dal coro dell'inedia per rappresetnare un alternativa culturale e sociale efficace.
Ciò che è successo al network di Autistici è semplicemente vergognoso, assurdo ed estremamente pericoloso. Vogliamo qui riportare le loro parole dirette e invitiamo tutti i nostri lettori a una riflessione profonda.