le rivoluzioni

Sono causate dal disagio, dalla voglia di cambiare, dalla necessita' di modificare situazioni insostenibili, dall'orgoglio, da quel bisogno di liberta' presente in ogni uomo da sempre.

Sono le rivoluzioni.

Non e' importante la causa: trovarla e' la parte piu' semplice dell'impresa. Nulla al mondo e' perfetto, ma tutto sembra poter essere perfettibile e in ognuno di noi e' presente un istinto che ci spinge alla “vita” intesa come la piu' alta manifestazione del nostro spirito.

La realta' e' movimento, costante divenire, incessante lotta e ideali a non finire. Non e' importante che il risultato sia nullo, se cio' che all'inizio era stata considerata come meta alla fine si trasforma in una nuova partenza, in una nuova sofferenza. Perche' il disagio e' costruttivo; la perfezione e' statica, e la staticita' e' morte.

Nei paesi piu' avanzati, dove il tenore di vita e' alto, dove vivere e' piu' facile, gli ideali muoiono, non ci si occupa di politica, non ci si occupa di niente. Tutto rallenta pericolosamente: non ci sono lotte, la medicina cura le malattie, eppure non si puo' non morire, per cui, inconsapevolmente ci si distrugge spegnendosi. Dove sono i Maya? E gli Aztechi? Civilta' avanzate e perfette? Cosi' perfette da essere spazzate via da un colpo di vento. La liberta' esiste solo nel momento in cui non la possiedi, quando non l'hai e lotti per averla, quando puoi morire per un ideale. Forse non e' ancora troppo tardi, ma bisogna trovare una ragione per lottare. Non e' difficile ma bisogna volerlo.

Solo quando guardando negli occhi della gente vedremo un orizzonte limpido al posto di un grigio muro di cemento potremo affermare di essere veramente vivi, perche' e' piu' vivo chi muore per un ideale che chi si crede al sicuro nella sua monotona e perfetta staticita', magari intarsiata di slogan senza anima e senza una reale volonta' di cambiamento.

ROSS