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Interessi nazionali e lobotomia collettiva

2 fattori piu' di altri determinano l‘evolversi delle politiche estere della superpotenza Statunitense, del blocco Europeo occidentale, della Cina, del Giappone. Fattori la cui conoscenza e' totalmente oscurata alle timide opinioni pubbliche occidentali. Fattori in nome dei quali migliaia di vite sono sacrificabili senza ripensamenti e commiserazioni.

Da un lato vi e' un sempre crescente fabbisogno energetico da parte degli stati industrializzati (per via della tecnologizzazione della vita) e degli stati in via di sviluppo (per l’aumento della popolazione), dall’altro vi e' un progressivo esaurimento di risorse a causa dell‘eccessivo sfruttamento e dell’innalzamento della temperatura globale.

Il possesso delle risorse energetiche, la loro condivisione fra piu' Stati, o per lo meno la loro sicura e conveniente acquistabilita', hanno trasformato zone territoriali (come la Cecenia, il Daghestan, l’Afghanistan, la Colombia) in teatri presenti e futuri di guerriglia permanente. Nel momento in cui le risorse energetiche sono situate su territori politicamente stabili e accreditati presso la comunita' internazionale allora il rifornimento energetico non puo' avvenire che attraverso l’acquisto. Diversamente in tutte le zone in cui tali condizioni non sussistono sono in corso guerre, massacri tesi ad una finale egemonia su quelle fonti. Esempio piu' appariscente ne e' l’Afghanistan dove il connubio fra interessi nazionali statunitensi e interessi privati nordamericani (vedi gli assetti societari delle imprese petrolifere e costruttrici di oleodotti facenti capo alla famiglia BUSH, al forse reale presidente statunitense DICK CHENEY, a RUMSFIELSD e a CONDOLLEZA RICE) hanno portato alla creazione di uno scenario in cui la risposta americana fosse legittimata  dall’opinione pubblica , dalla Nato, dalle Nazioni Unite…

La crisi energetica statunitense del 2000 ha portato ad una accelerazione della politica neocolonialista americana, al necessario accaparramento di risorse prima che da altri fosse fatto.

Ma la politica statunitense non e' un fenomeno isolato in un idilliaca comunita' internazionale. Si rifletta sui massacri in Cecenia e Daghestan , nel pieno mutismo e nell’assoluta cecita' dell’Unione europea, forse compiacente della futura stabilita della zona… La ricca Cecenia non poteva essere esente da un occupazione militare e da una epurazione civile tesa a rassicurare il Cremlino e la Comunita' europea da una perfetta fruibilita' di quel territorio a fini estrattivi…

La strage del World Trade Center, cosi' come quelle avvenute nel settembre 2000 a mosca ricalcano lo stesso schema conosciuto in Italia tramite la strategia della tensione… stragi civili i cui colpevoli sono individuati celermente non tramite la ricerca di una magistratura indipendente ma tramite le indicazioni del potere politico, in modo tale da giustificare la repressione militare  e ottenere la stabilizzazione di quei territori.

Il tutto nella logica di uno sfruttamento della natura al di fuori di ogni logica di ecocompatibilta'. Gli interessi economici nazionali sono ormai cosa ben diversa dagli interessi della collettivita'. Quest’ultima avrebbe interesse ad una riduzione dei consumi energetici e all’utilizzo di differenti fonti energetiche ecocompatibili.

Gli interessi nazionali sono ormai gli interessi di gruppi lobbistici che si sono assicurati il controllo dei parlamenti al di fuori della formalita' sterile della sovranita' popolare.

Tale contesto e' reso possibile nella sua perpretazione  dalla piu' totale ignoranza collettiva ottenuta tramite i mezzi della lobotomia mediatica.

E questo per accennare alle risorse energetiche come petrolio e gas naturali. Ma nei prossimi anni la stessa acqua sara' oggetto di contese, guerre , massacri e stragi.

Il tutto nell’ambito di un’esplosione demografica che portera' ad una guerra globale permanente, il cui termine non potra' che essere il giorno del completo esaurimento delle attuali risorse energetiche.






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