Corteo contro la repressione, per le libertà, per la giustizia sociale

 

NEWS

06-02-2008 Agenzie stampa 06/02/2008 »
05-02-2008 Le foto del corteo »
05-02-2008 Agenzie stampa 04/02/2008 »
04-02-2008 Su www.rivistaonline.com intervista a Claudio Dionesalvi »
04-02-2008 In 10.000 a Cosenza, una festa senza cannoli »
04-02-2008 Speciale manifestazione su www.nuovacosenza.com »
03-02-2008 Servizi tg sul corteo »
03-02-2008 Speciale INFOAUT.org »
03-02-2008 Agenzie stampa 02/02/2008 »
02-02-2008 [rassegna stampa elettronica] repubblica.it, il tempo, l'unità »
02-02-2008 Speciale GlobalProject »
01-02-2008 Agenzie stampa 01/02/2008 »
31-01-2008 [SupportoLegale] Si, siamo tutti colpevoli! »
31-01-2008 [AGI] SPESA PROLETARIA: GIUDICE SI ASTIENE, ATTI A TRIBUNALE ROMA »
30-01-2008 Appello Nobel Perez Esquivel per imputati Cosenza »
30-01-2008 Video La Storia Siamo noi »
30-01-2008 I particolari della vicenda giudiziaria di Cosenza »
30-01-2008 Il filo che lega le vicende processuali di Genova, Cosenza, Firenze e Roma »
29-01-2008 [agenzie] Niente messaggi politici allo stadio?! Una bufala! »
27-01-2008 Comunicato stampa "LiberiTutti" »
26-01-2008 Agenzie stampa 26/01/2008 »
25-01-2008 Dichiarazione dell'imputato Francesco Cirillo sulla requisitoria del PM Fiordalisi »
25-01-2008 Come un racconto può diventare una prova (di Francesco Cirillo) »
25-01-2008 Agenzie stampa 25/01/2008 »
24-01-2008 [SupportoLegale] [Deutsch] 50 Jahre von Strafe. Das ist den Antrag des Staatsanwalts für die "Sud Ribelle" 13 Angeklagten aus vielerlei Titeln wegen subversiver Vereinigung »
24-01-2008 [SupportoLegale] Sud Ribelle: chiesti 50 anni »
24-01-2008 [SupportoLegale] [English] Sud Ribelle trial: calling for 50 jail years »
24-01-2008 Agenzie stampa 24/01/2008 »
24-01-2008 [SupportoLegale] [Castillano] 50 años de pena, este la peticiòn del pm para los acusados del Sur ribelle,13 personas, acusadas a vario título de asociación subversiva »
23-01-2008 [SupportoLegale] Sud ribelle. Il 24 gennaio il pm vomiterà tutto »


Scarica la cartella stampa »

06-02-2008 - Agenzie stampa 06/02/2008

NO GLOBAL:SUD RIBELLE, INACCETTABILE RICHIESTA RISARCIMENTO (ANSA) - COSENZA, 6 FEB - L'avvocato dello Stato Luca Matarese «sfoggia testi vetusti e sentenze che vanno dal dopoguerra ai primi anni '80. Dalla resistenza agli anni di piombo. Qualcuno nelle segrete stanze lavora all'invenzione della macchina del tempo». È quanto si afferma in una nota della Rete Sud Ribelle. La presa di posizione fa riferimento alla richiesta di risarcimento danni d'immagine per 5 milioni di euro avanzata dall'avvocato dello Stato nel processo in Corte d'assise a Cosenza e che vede imputati, tra gli altri, il parlamentare del Prc, Francesco Caruso; il leader delle tute bianche, Luca Casarini e Francesco Cirillo. «L'avvocato Luca Matarese - prosegue la nota - si associa alle richieste di condanna del pm Domenico Fiordalisi, complessivi 50 anni di carcere, e 26 di libertà vigilata, e con il deposito di una memoria scritta di 20 righe e due sterili paginette chiede che gli imputati vengano condannati al pagamento dei danni all'immagine patiti dal governo italiano durante il Global Forum di Napoli e il G8 di Genova nel 2001». Per l'avvocato D'Agostino, difensore di Caruso «questo è un processo alle idee e alle intenzioni. Una condanna sarebbe un colpo durissimo per la libertà d'opinione, vi state prendendo una responsabilità enorme».(ANSA). COM-ATT/MED 06-FEB-08 13:29

NO GLOBAL:GASPARRI (AN),SINISTRA NON SMETTE PRATICHE BARBARE (ANSA) - CATANZARO, 6 FEB - «La sinistra non smette mai le sue solite e barbare pratiche. Apprendo con raccapriccio che durante un corteo organizzato contro la magistratura dai no-global a Cosenza si è più volte inneggiato contro le forze dell'ordine e si è giunti perfino a bruciare una bandiera di An». Lo afferma, in una nota, l'on. Maurizio Gasparri di An. Il parlamentare di An fa riferimento al corteo svoltosi sabato a Cosenza a favore di alcuni militanti della Rete Sud Ribelle, nei cui confronti è in corso un procedimento nella Corte d'assise della città calabrese. «Trovo già raccapricciante - prosegue Gasparri - che gli amministratori locali abbiano condiviso le ragioni del corteo tanto da essere presenti tra le prime file per protestare contro la magistratura. Mi chiedo se a questo punto abbiano condiviso anche tutti gli atti sovversivi compiuti dai no-global». «Se così fosse, come si potrebbe supporre giacchè nessuno ha stigmatizzato frasi ed atteggiamenti dei no-global, - conclude Gasparri - si tratterebbe di una grave presa di posizione da parte dei politici locali, in campo per fomentare le piazze e fomentare la violenza».(ANSA). COM-ATT/FLC 06-FEB-08 18:01 


^ Torna su


05-02-2008 - Le foto del corteo

Foto scattate durante il corteo:

da FataNera
da katia grosso
da fotoguru.it
da andrea grosso
da ciroma.org


^ Torna su


05-02-2008 - Agenzie stampa 04/02/2008

NO GLOBAL: AVVOCATO STATO CHIEDE 5 MLN RISARCIMENTO IMMAGINE (ANSA) - COSENZA, 4 FEB - Una condanna per danno all'immagine dello Stato, con un risarcimento per 5 milioni di euro, è la richiesta avanzata stamattina dall'avvocato dello Stato nei confronti dei 13 imputati al processo contro la Rete Sud Ribelle in corso a Cosenza. Tra i 13 imputati del processo per gli incidenti accaduti nel 2001 in occasione del Global Forum di Napoli e del G8 di Genova, sono imputati il parlamentare del Prc Francesco Caruso; il leader delle tute bianche, Luca Casarini e Francesco Cirillo per i quali il pm Domenico Fiordalisi ha chiesto sei anni di reclusione. In segno di solidarietà agli imputati al processo, sabato scorso a Cosenza si era svolta una manifestazione di solidarietà con la partecipazione di circa diecimila persone.(ANSA). ATT 04-FEB-08 13:02

NO GLOBAL:CARUSO, DANNI A IMMAGINE STATO? A NOI RISARCIMENTO (V.'NO GLOBAL: AVVOCATO STATO CHIEDE 5 MLN...' DELLE 13.02) (ANSA) - CATANZARO, 4 FEB - «L'avvocatura di stato chiede 5 milioni di euro ai 13 attivisti no global imputati a Cosenza per i danni all'immagine dello stato. Noi non li daremo mai». È quanto afferma, in un comunicato, il parlamentare del Prc, Francesco Caruso, facendo riferimento alla richiesta di risarcimento avanzata nell'udienza del processo alla Rete Sud Ribelle. «Piuttosto - prosegue Caruso - ce li dovrebbero dare loro qualche milione di euro come risarcimento per la persecuzione politica a cui da anni siamo sottoposti. I danni all'immagine del nostro paese non li procura chi, come noi, combatte al fianco dei più deboli e si mobilita contro le ingiustizie e le disuguaglianze sociali, ma chi invece specula e si arricchisce sulle spalle della povera gente, come il presidente della Sicilia Cuffaro condannato per le sue connivenze con mafiosi, il ministro di giustizia Mastella con l'intera famiglia in manette per clientele e affarismo politico, il plurimiliardario e plurinquisito Berlusconi che solo grazie alle leggi promulgate da lui stesso riesce ad evitare la galera».(ANSA). COM-ATT/MED 04-FEB-08 13:07

NO GLOBAL: LEGALE CASARINI, PM NON HA PRESENTATO PROVE (V.«NO GLOBAL: AVVOCATO STATO CHIEDE...»DELLE 13.03) (ANSA) - COSENZA, 4 FEB - «L'associazione punibile per legge si deve manifestare con un'intenzione palese di sovversione violenta costituita da una struttura organizzativa e da un accordo. Ma tutto ciò non esiste». Lo ha detto l'avvocato Aurora D'Agostino, difensore del leader delle tute blu, Luca Casarini, nell'udienza al processo contro i 13 militanti della Rete Sud Ribelle in corso a Cosenza. L'avv. D'Agostino ha aperto la serie delle arringhe difensive dopo la requisitoria del pm Domenico Fiordalisi conclusasi con la richiesta tra le altre, di sei anni di reclusione per il parlamentare del Prc, Francesco Caruso, per Luca Casarini e per Francesco Cirillo . «Il pm - ha aggiunto D'Agostino - non ha portato neanche una prova di tutto questo. L'elemento di faziosità nel procedere del pubblico ministero è davvero incredibile. Genova è stato un fenomeno imponderabile perchè nessuno poteva aspettarsi una violazione così palese delle regole da parte di chi deve far rispettare l'ordine pubblico». È seguita l'arringa difensiva di Mario D'Alessandro, difensore di Lidia Azzarita. «La mia arringa difensiva - ha detto il legale al termine dell'udienza - si è basata sulla modifica legislativa del febbraio 2006 riguardante i reati contro la personalità dello Stato, l'associazione sovversiva e i reati di opinione in genere». Il processo riprenderà il prossimo 5 marzo.(ANSA). YRB-ATT/MED 04-FEB-08 15:16

NO GLOBAL: HAIDI GIULIANI,DANNI LI PAGHI CHI HA GESTITO MALE (ANSA) - ROMA, 4 FEB - «La richiesta di risarcimento di 5 milioni di euro per danno all'immagine dello Stato avanzata nei confronti dei 13 imputati al processo contro la Rete sud Ribelle di Cosenza è paradossale». Lo afferma la senatrice della Sinistra-Arcobaleno Haidi Gaggio Giuliani. «Penso che l'immagine del Paese sia stata offesa dal comportamento di chi ha gestito così male le giornate del Global Forum di Napoli e del G8 di Genova, non da chi si trova sotto processo. I danni dovrebbero pagarli chi ha voluto e organizzato l'aggressione ai manifestanti. Questa è una linea sbagliata. In Europa l'immagine dell'Italia per quei fatti non è certo offuscata a causa delle cittadine e dei cittadini che erano lì a manifestare ma a causa di chi in quel momento governava e gestiva gli eventi». (ANSA). COM-VR 04-FEB-08 15:30

NO GLOBAL: DANNO IMMAGINE, AVVOCATO STATO CHIEDE 5 MLN /ANSA CARUSO: NON LI DAREMO MAI; AVVOCATO CASARINI, PM NON HA PROVE (ANSA) - COSENZA, 4 FEB - È di cinque milioni di euro la richiesta di risarcimento per danni d'immagine avanzata nei confronti dei tredici imputati per associazione sovversiva del processo alla Rete Sud Ribelle in corso a Cosenza, dall'Avvocato dello Stato, Luca Matarrese. Al processo ai militanti no global, imputati per i fatti accaduti nel 2001 in occasione del Global Forum di Napoli e il G8 di Genova, il pubblico ministero di Cosenza, Domenico Fiordalisi, nella sua requisitoria del 24 gennaio, aveva chiesto, in particolare, sei anni di reclusione per Francesco Caruso, oggi deputato di Rifondazione comunista, Luca Casarini, leader delle «tute bianche» e Francesco Cirillo. La richiesta presentata oggi dall'Avvocato dello Stato agli imputati di Cosenza, 5 milioni, è pari al doppio di quella avanzata lo scorso 26 ottobre a Genova nei confronti dei 25 imputati del processo per il G8 di Genova che si è concluso con una condanna. In Corte d'Assise nella città calabrese è stata la volta delle arringhe difensive dei legali di Luca Casarini, Aurora D'Agostino e di Lidia Azzarita, Mario D'Alessandro. «L'associazione punibile per legge - ha affermato D'Agostino - si deve manifestare con un'intenzione palese di sovversione violenta costituita da una struttura organizzativa e da un accordo. Ma tutto ciò non esiste. Il pm non ha portato neanche una prova di tutto questo». A mostrarsi per nulla turbato dalla richiesta di risarcimento danni è stato l'on.Caruso. «Quei soldi noi non li daremo mai - ha detto - piuttosto ce li dovrebbero dare loro qualche milione di euro come risarcimento per la persecuzione politica a cui da anni siamo sottoposti». D'accordo la senatrice della Sinistra-Arcobaleno, Haidi Gaggio Giuliani che parla di richiesta «paradossale». «Penso che l'immagine del Paese - prosegue la parlamentare - sia stata offesa dal comportamento di chi ha gestito così male le giornate del Global Forum di Napoli e del G8 di Genova, non da chi si trova sotto processo. I danni dovrebbero pagarli chi ha voluto e organizzato l'aggressione ai manifestanti. Questa è una linea sbagliata». In segno di solidarietà agli imputati al processo, sabato scorso a Cosenza si era svolta una manifestazione di solidarietà con la partecipazione di circa diecimila persone. (ANSA). ATT 04-FEB-08 18:54

NO GLOBAL:DANNI IMMAGINE;PRC E SINISTRA CRITICA,NO RICHIESTA (ANSA) - COSENZA, 4 FEB - Suscita reazioni la richiesta di cinque milioni di euro per risarcimento danni d'immagine presentata dall'Avvocatura dello Stato al processo in corso a Cosenza contro i 13 attivisti della Rete Sud Ribelle. Per Michele Di Palma, responsabile movimenti del Prc, e Italo Di Sabato, responsabile Osservatorio sulla Repressione, la richiesta «è così sorprendente da apparire grottesca e paradossale. È bene dirlo e ribadirlo con forza: la questione centrale, quando parliamo dei fatti di Napoli e Genova del 2001 - proseguono Di Palma e Di Sabato - è la violazione dei principi costituzionali perpetrata in più occasioni, per più giorni, da apparati dello Stato. Quelli in corso a Cosenza è un processo politico, e la tentazione di arrivare a sentenze esemplari e vendette preventive è molto forte». I parlamentari Salvatore Cannavò (deputato) e Franco Turigliatto (senatore) di Sinistra Critica, parlano di «una beffa che aggiunge danno a danno e che restituisce l'immagine di un governo che in fatto di attacco ai movimenti non si differenzia da quello delle destre. Nelle stesse ore, poi, arriva l'avviso di garanzia contro quattro attivisti 'No Dal Molin', un movimento evidentemente pacifico e di massa che chiede ascolto e dialogo e a cui invece si consegnano avvisi di garanzia e promesse di botte dalla polizia». (ANSA). ATT/FLC 04-FEB-08 19:58


^ Torna su


04-02-2008 - Su www.rivistaonline.com intervista a Claudio Dionesalvi

Processo al "Sud Ribelle". Intervista a Claudio Dionesalvi
G8, Genova senza voce
di Luigi Politano
04/02/2008


Cinquanta anni di reclusione richiesti per 13 imputati, nel processo Casentino al "Sud Ribelle". Tra i "sovversivi" anche Claudio Dionesalvi, insegnante casentino da sempre impegnato nel sociale, indicato dal PM Fiordalisi, come una delle cellule che avrebbero costituito un movimento, interno al movimento, con lo scopo di "sovvertire" l'ordinamento Repubblicano.

R@: Qual è la richiesta di condanna nei tuoi confronti, e quali le motivazioni addotte dal PM Fiordalisi?
CD: Due anni e mezzo di carcere, più uno di libertà vigilata, e la pericolosità sociale.

R@: Un popolo in lotta sembra essere stato messo sotto processo per pure ragioni ideologiche. L'impianto accusatorio però coinvolge tutti voi in crimini commessi contro l'ordinamento democratico. Ma è davvero così?
CD: Contro questa globalizzazione, siamo sempre stati. Contro il G8 pure. Anche contro i poteri costituiti. Non capisco però come si possano considerare antidemocratici i movimenti dell'ultimo decennio, visto che sono gli unici portatori di vera democrazia.

R@: Ci sono analogie fra quello che Fiordalisi definisce "Il sud ribelle", e la minoranza che è riuscita a mettere a ferro e fuoco Genova?
CD: No, lui sostiene che noi avremmo formato un gruppo nel gruppo, una specie di cellula occulta che avrebbe operato alle spalle degli stessi compagni. Il sud ribelle c'entra poco e niente. Lo ha pure detto nella sua requisitoria. Non credo ci siano "minoranze che hanno messo a ferro e fuoco Genova". Forse ti riferisci alla polizia, ai carabinieri ed ai baschi verdi della Guardia di Finanza...

R@: Anche a Rostock, il movimento ha messo da parte i facinorosi per concentrarsi sulla protesta contro le politiche dei grandi della terra. Solo in Italia però, si sentono accuse di questo genere contro dei manifestanti. Cosa succede in questo paese?
CD: Non credo che a Rostock si siano "isolati i facinorosi". Non ho avuto la fortuna di esserci, ma penso sia avvenuto il contrario: le pratiche di radicalità politica e sociale si sono allargate alla totalità del movimento. In Italia si stanno alternando governi illiberali che sguinzagliano magistrati in carriera contro le lotte sociali. L'ultimo assurdo caso qualche giorno fa: 13 compagni di Firenze sono stati condannati a sette anni di carcere per essersi opposti alla spedizione dalemiana in Kossovo.

R@: Cosa ti aspetti da questo processo?
CD: Un'assoluzione per tutti. Mancano gli elementi costitutivi di reato. Ma non bisogna abbassare la guardia. I tribunali italiani sono pieni di esaltati.

R@: Pensi che il comportamento avuto a Genova e a Napoli sia compatibile con l'impianto accusatorio? Ci sono delle azioni che oggi reputi avventate (da parte vostra, nel movimento), e che non rifaresti? O ritieni che non ci sia stata alcuna azione "sovversiva dell'ordine costituito" così come indicato dall'accusa? Su cosa si basa realmente Fiordalisi?
CD: Rifarei tutto quello che ho fatto. Direi e scriverei tutto ciò che ho detto e scritto. Fiordalisi si basa su intercettazioni in cui esprimiamo semplici opinioni, e poi articoli pubblicati sui giornali, comunicati ed altro materiale visionabile da chiunque. Nel fascicolo ha inserito tutto il lavoro svolto dalla Digos di Cosenza negli ultimi 12, 13 anni.

R@: Qual è la base su cui poggia la difesa? La richiesta è assoluzione piena?
CD: Le arringhe difensive non sono ancora cominciate. Sì, chiaramente, assoluzione per tutti e 13 i compagni e le compagne.

R@: Come pensi che la gente percepisca questo processo? A Cosenza e nel resto d'Italia.
CD: È un po' passato di moda, come purtroppo quasi tutti i processi politici. In Calabria l'indignazione rimane. La gente si chiede come mai processino noi, ma rimanga impunita la classe politica che sta umiliando la nostra terra.

R@: Anche per l'On. Francesco Caruso richiesta di 6 anni di condanna. Oggi in che rapporti siete con la politica? Il movimento ha un riferimento parlamentare, cercate un dialogo con alcune forze?
CD: Non mi occupo di "partitica". Preferisco la politica dal basso. Le riunioni intergruppi, i partiti, le "strutture", i collettivi, sono sempre stati distanti da me. Ed io da loro. Preferisco parole come comunità, comitiva, autonomia... Però non mi sento di giudicare tanti compagni e compagne che hanno scelto di stare in un partito per costruire un'altra società.

R@: Il "movimento" a Cosenza esiste ancora? In che modo partecipate alla vita politica della città e in cosa consiste oggi l'impegno di voi "sovversivi" verso le tante realtà cosentine e calabresi?
CD: A Cosenza negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un rifiorire di circoscritte ma interessanti situazioni di conflitto sociale: la lotta per la casa, l'occupazione di un nuovo spazio in centro, la presenza attiva dei compagni su questioni sociali importanti come il "caso Rumeni". La nostra forza, comunque, rimangono le esperienze che già funzionano. I centri sociali, la radio, la presenza nei quartieri. E poi molto forte rimane la provincia cosentina. Qualche giorno fa, insieme ad un altro compagno imputato, abbiamo partecipato ad un dibattito pubblico a Decollatura, nel Reventino. C'era la sala consiliare piena. Ci hanno fatto un'accoglienza commovente. Abbiamo parlato a lungo di reti sociali e cooperazione. Questi compagni stanno costruendo tante cose interessanti. Da qui bisogna ripartire.

 

http://www.rivistaonline.com/Rivista/ArticoliPrimoPiano.aspx?id=4601 


^ Torna su


04-02-2008 - In 10.000 a Cosenza, una festa senza cannoli

di Angelo Pagliaro
04/02/2008

Nessuno dei 13 imputati del Sud ribelle ha offerto cannoli alla siciliana, come ha fatto qualche giorno fa Totò Cuffaro, dopo aver appreso della sua condanna a 5 anni di reclusione. Qui a Cosenza non c'è nulla da festeggiare se non la riuscita di una bella, colorata e pacifica manifestazione che ha visto la partecipazione di molti gruppi politici e associazioni, nonché di individualità tra cui il leader delle Tute bianche, Luca Casarini, Vittorio Agnoletto, Oreste Scalzone, il deputato del Prc Francesco Caruso, Francesco Cirillo, Silvia Baraldini, Heidi Giuliani (parlamentare del Prc e madre di Carlo, morto a Genova durante il G8) e il segretario nazionale della Fiom-Cgil, Giorgio Cremaschi. Dietro lo striscione "Siamo sempre sovversivi", che ha aperto il corteo, le bandiere della sinistra critica, di rifondazione comunista, degli ultras del Cosenza calcio e le "nuove" rossonere degli anarchici che, quando si tratta di difendere le libertà individuali e collettive, sono sempre in prima fila. Tante le parole d'ordine cantate dai giovani manifestanti durante il lungo tragitto che li ha condotti in uno dei centri storici più belli d'Italia: "Basta con la giustizia al contrario","La Calabria è bella se si ribella","Né discariche, né inceneritori". Per l'eurodeputato ed ex portavoce del Genova Social Forum Vittorio Agnoletto, la manifestazione "è un successo, ci sono migliaia di persone, nonostante la crisi politica e la distanza che, in questi mesi, si è creata tra i movimenti sociali e il governo. E' inaccettabile - continua Agnoletto - che un pm cerchi di ridurre il più grande movimento europeo degli ultimi decenni, che continua a chiedere verità e giustizia, a una cospirazione di una quindicina di persone per sovvertire l'ordine costituito". Sulla stessa lunghezza d'onda Haidi Giuliani . "Da sette anni chiedo giustizia e verità per mio figlio e per le molte vittime di Genova - dice - e continuo invece ad assistere a una giustizia al contrario, che accusa le vittime e promuove i delinquenti in divisa". "Con questo - aggiunge la parlamentare - non penso che tutte le persone in divisa siano delinquenti, ma penso che, se anche le forze dell'ordine non fanno pulizia al loro interno, la nostra sarà sempre una democrazia più a rischio". Ma ripercorriamo brevemente la storia di questi ultimi sette anni di vergogna che ci separano dalle tristi giornate di Genova del luglio 2001.

 

Gli arresti

Il 15 novembre del 2002, i gruppi speciali dei carabinieri (ROS), con il "mefisto" calato sul viso ed in assetto di guerra irrompono nelle abitazioni di venti attivisti del movimento del Sud Ribelle. Gli strani "sovversivi", che tramano contro la globalizzazione e vogliono sovvertire l'ordinamento mondiale sono accoccolati nel caldo letto delle rispettive abitazioni. Dopo cinque anni da quella notte, l'indagine, che inizialmente riguarda cinquantatrè persone, conferma il rinvio a giudizio solo per tredici di loro. Si legge sulla stampa nazionale e locale che ricercatori e studenti universitari, docenti, giornalisti, sindacalisti, ambientalisti che ogni giorno svolgono la loro attività politica alla luce del sole, partecipando a centinaia di convegni, seminari, scrivendo decine e decine di pubblicazioni, hanno cospirato per turbare l'esercizio delle funzioni di governo in occasione del vertice OCSE di Napoli e del G8 di Genova nel 2001 e di tentare di "sovvertire violentemente l'ordinamento economico costituito nello stato".

 

Il processo, i processi

Iniziato il 2 dicembre 2004 di fronte alla Corte d'Assise del Tribunale di Cosenza, il processo ai 13 newglobal giunge, dopo trentacinque udienze, alle battute finali, con la richiesta da parte del pm Fiordalisi di condanne per complessivi 50 anni di carcere e 26 di libertà vigilata. Nel frattempo il Tribunale di Genova infligge condanne per complessivi centodue anni di carcere ad altri ventiquattro attivisti, dieci dei quali condannati per devastazione e saccheggio, a pene che variano da un minimo di 5 ad un massimo di 11 anni, ed i restanti quattordici a pene inferiori per il reato di danneggiamento. Al processo di Firenze si decide, invece, di abolire ogni unità di misura e si condannano a sette anni di reclusione (il pm Pietro Suchan aveva chiesto condanne tra i 4 e i 5 anni di reclusione) i tredici imputati per gli incidenti verificatisi davanti al Consolato USA il 13 maggio 1999 . Il 25 novembre 2004, a distanza di due anni esatti dal blitz dei ROS, Fausto Bertinotti attuale Presidente della Camera dei deputati, dichiara al quotidiano "La Repubblica": "Si sta prefigurando un reato nuovo, il reato di opposizione e questo riguarda tutti i cittadini italiani. Non si tratta di difendere 13 imputati, ma di difendere il diritto di critica e di opposizione. Serve il concorso della società civile per raggiungere l'assoluzione è un compito che dobbiamo assumerci come cittadini democratici visto che riguarda il grado di civiltà del Paese".

 

Non solo a "Cùsenza"

Se a Cosenza dovesse essere confermato l'impianto accusatorio ci troveremo di fronte all'annullamento di un'intera stagione di lotte sociali che ha visto protagonisti a Genova centinaia di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, che contestano la globalizzazione neoliberista . Chi scriverà la verità su quelle tristi giornate che si caratterizzarono per l'esecuzione di un disegno violento che non risparmiò bambini, donne incinte, suore, medici, giornalisti? Tutti coloro che hanno visionato migliaia di filmati, raccolto centinaia di testimonianze, non ultime quelle degli stessi appartenenti alle forze di polizia, ricordano l'incomprensibile attacco al corteo autorizzato delle tute bianche in Via Tolemaide, le autoblindo lanciate a folle velocità contro i manifestanti in fuga, le decine di colpi di pistola sparati ad altezza d'uomo, i pestaggi di manifestanti ormai svenuti sul selciato, la "macelleria messicana" alla scuola Diaz e la tragica morte di Carlo Giuliani sulla quale non è stata ancora ricercata la verità. Cosenza è una città provata ma reattiva che ha vissuto sulla propria pelle il peso di un processo emblematico della situazione irreale della giustizia calabrese. Da una parte, ingenti risorse spese per un'azione giudiziaria che riguarda 13 militanti politici, dall'altra l'incapacità di perseguire i responsabili del degrado politico e sociale di questa regione le cui condotte disumane, dalla gestione degli ospedali - lager agli intrallazzi economico-finanziari sono sotto gli occhi di tutti. A tutti coloro che hanno soffiato sul fuoco prevedendo incidenti e scontri, la manifestazione del 2 febbraio, organizzata nei minimi particolari, si è conclusa in allegria, regalando coriandoli e musica, com'è giusto che sia quando si è consapevoli che la lotta per riaffermare il diritto al dissenso è ancora lunga.

 http://www.rivistaonline.com/Rivista/ArticoliPrimoPiano.aspx?id=4600


^ Torna su


04-02-2008 - Speciale manifestazione su www.nuovacosenza.com

Articoli, foto e video sulla manifestazione nazionale a Cosenza

http://www.nuovacosenza.com/hint/08/febbraio/noglobal-corteo.html 


^ Torna su


03-02-2008 - Servizi tg sul corteo

I servizi tg fatti a Cosenza sono online su www.telecosenza.it e anche su www.youtube.com/telecosenza


^ Torna su


03-02-2008 - Speciale INFOAUT.org

Cosenza - Oltre diecimila persone in corteo: siamo tutti sovversivi! La cronaca del corteo per il Sud Ribelle [cronaca-dirette-foto]

LINK ---> www.infoaut.org


^ Torna su


03-02-2008 - Agenzie stampa 02/02/2008


NO GLOBAL:OGGI A COSENZA CORTEO A SOSTEGNO IMPUTATI PROCESSO (ANSA) - COSENZA, 2 FEB - Cosenza si appresta ad ospitare nel pomeriggio il corteo di solidarietà in favore degli imputati del processo contro il Sud Ribelle in corso in Corte d'assise nella città calabrese. La mobilitazione, che ha carattere nazionale, è stata indetta dal coordinamento «Liberi tutti» e segue di qualche giorno la requisitoria del pm, Domenico Fiordalisi, per gli incidenti a Napoli e Genova del 2001. Il pubblico ministero ha chiesto, fra l'altro, sei anni di reclusione per Francesco Caruso, parlamentare di Rifondazione comunista, e per Luca Casarini e Francesco Cirillo. All'iniziativa, che ha ottenuto la solidarietà del Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel, arriveranno militanti no global da tutto il centro sud con una ventina di pullman. La Questura prevede circa quattromila partecipanti con, tra gli altri, la parlamentare Heidi Giuliani, l'europarlamentare Luigi Agnoletto, oltre che Caruso e Casarini. A Cosenza, il 23 novembre del 2002, si svolse una manifestazione nazionale con decine di migliaia di persone in seguito agli arresti di esponenti della Rete Sud Ribelle.(ANSA). ATT 02-FEB-08 10:45

NO GLOBAL:MIGLIAIA IN CORTEO COSENZA,SIAMO SEMPRE SOVVERSIVI (ANSA) - COSENZA, 2 FEB - «Siamo sempre sovversivi»: è questo lo striscione che apre il corteo dei no global partito da pochi minuti a Cosenza ed organizzato «contro la repressione per le libertà e per la giustizia sociale Genova 2001-Cosenza 2008. Sette anni di vergogna». Il corteo è stato promosso dopo che il pm, Domenico Fiordalisi, ha chiesto la condanna di 13 militanti no global imputati a Cosenza di associazione sovversiva per gli incidenti accaduti nel 2001 nel corso delle manifestazioni a Genova e Napoli. Alla manifestazione nazionale stanno partecipando alcune migliaia di persone tra rappresentanti istituzionali nazionali e locali, associazioni, movimenti e partiti e sindacati. Alcuni manifestanti espongono uno striscione in cui, sotto alcune immagini in cui sono ritratte immagini di scontri tra la polizia ed i manifestanti in occasione del G8 di Genova, c'è la scritta «pm Fiordalisi. I colpevoli». (SEGUE). YRB-SGH/MED 02-FEB-08 16:22

NO GLOBAL:MIGLIAIA IN CORTEO COSENZA,SIAMO SEMPRE SOVVERSIVI(2) (ANSA) - COSENZA, 2 FEB - Al corteo, promosso dal movimento Liberi tutti, tra striscioni, cori e bandiere, stanno partecipando tra gli altri Oreste Scalzone; Luca Casarini, leader delle tute bianche ed il deputato del Prc Francesco Caruso, entrambi tra i 13 imputati nel processo al Sud ribelle;. Ci sono anche Silvia Baraldini; la madre di Carlo Giuliani, Heidi; Vincenzo Miliucci, dell'esecutivo nazionale Cobas; Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil; Vittorio Agnoletto, eurodeputato ed ex portavoce del Genova Social Forum; il presidente della Provincia e il Sindaco di Cosenza, Mario Oliverio e Salvatore Perugini; Damiano Guagliardi, capogruppo del Prc al Consiglio regionale; il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, e numerosi rappresentanti delle istituzioni locali. Tanti gli striscioni. «La montatura giudiziaria deve cadere» è scritto su uno striscione dello Slai Cobas Cosenza, mentre l'area antagonista scrive: «Genova-Cosenza i processi non ci fermano». Su un altro ancora c'è la scritta «La Calabria è bella se si ribella». Folta la rappresentanza degli ultras del Cosenza calcio. Esposto anche uno striscione contro le discariche: «nè discariche, nè inceneritori». (ANSA). YRB-SGH/MED 02-FEB-08 16:26

NO GLOBAL: CORTEO COSENZA, NEL 2002 ERANO IN CENTOMILA (V. «NO GLOBAL:MIGLIAIA IN CORTEO COSENZA...» DELLE 16.23) (ANSA) - COSENZA, 2 FEB - Non è la prima volta che i no global «invadono» le strade di Cosenza per protestare contro l'inchiesta coordinata dalla locale Procura della Repubblica e che è giunta adesso alle fase finali con le richieste di condanna nei confronti dei 13 imputati avanzate nei giorni scorsi dal pm Domenico Fuiordalisi. Il 23 novembre 2002, a pochi giorni dall'operazione dei carabinieri del Ros che arrestarono gli imputati, i no global scesero in piazza per una grande manifestazione che, secondo gli organizzatori, richiamò 100 mila persone. Più che una manifestazione di protesta contro gli arresti, che furono definiti «medievali», quella di allora fu soprattutto una festa. Ai cori contro i giudici, definiti «da codice Rocco», si unirono applausi, lanci di fiori, lenzuola esposte ai balconi dalle famiglie e persino dolci e piatti tipici offerti ai «sovversivi» da casalinghe sistemate ai lati delle strade. I manifestanti, che sfilarono dalla stazione ferroviaria Vaglio Lise sino a piazza Fera, nel centro della città, ballarono, cantarono e suonarono tra gli applausi dei cosentini, che seguirono il corteo con simpatia e senza alcun timore. Ed infatti la manifestazione si concluse la sera, con un concerto, senza alcun incidente. (ANSA). SGH 02-FEB-08 16:49

NO GLOBAL:AGNOLETTO,DA COSENZA RICHIESTA GIUSTIZIA E VERITÀ (ANSA) - COSENZA, 2 FEB - «È un successo. Ci sono decine di migliaia di persone nonostante la crisi politica e la distanza che in questi mesi vi è stata tra i movimenti sociali e il Governo». Cosi l'europarlamentare Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum in occasione del G8 di Genova del 2001, commenta la manifestazione dei no global in corso a Cosenza alla quale sta partecipando. «È inaccettabile - ha aggiunto - che un pm cerchi di ridurre il più grande movimento europeo degli ultimi decenni a una cospirazione di una quindicina di persone per sovvertire l'ordine costituito. Il movimento di Genova che oggi sfila a Cosenza continua a chiedere giustizia e verità. Questo è il messaggio lanciato da Cosenza ed è importante la presenza di tanti rappresentanti delle istituzioni locali compresi i tanti sindaci che sono presenti». (SEGUE). YRB-SGH/MED 02-FEB-08 16:52

NO GLOBAL:AGNOLETTO,DA COSENZA RICHIESTA GIUSTIZIA E VERITÀ(2) (ANSA) - COSENZA, 2 FEB - «La battaglia per la verità è patrimonio di tutti gli italiani - ha aggiunto Agnoletto - e non solo di chi in quei giorni era a Genova. Auspico che la magistratura si renda conto che le accuse del pm sono prive di qualunque riscontro e sono solo un tentativo di riscrivere la storia». «Posso testimoniare personalmente - ha detto ancora l'europarlamentare - come nei giorni immediatamente seguenti il G8, tra il 23 e il 25 luglio 2001, girasse già un dossier con cui si cercava di accusare tutto il Genova social forum di associazione sovversiva, ma all'epoca nessun magistrato della Procura di Genova si rese disponibile a firmare quel documento. Quel dossier ha poi trovato disponibilità da parte di magistrati della Procura di Cosenza per l'inchiesta che poi ha coinvolto una parte del movimento». «Non potendo inquisire tutto il Genova social forum - ha concluso Agnoletto - hanno provato a inquisire una parte del movimento. Quella del dossier era e rimane solo un'operazione politica». (ANSA). YRB-SGH/MED 02-FEB-08 16:57

NO GLOBAL: HEIDI GIULIANI, GIUSTIZIA ACCUSA LE VITTIME (ANSA) - COSENZA, 2 FEB - «Da quasi sette anni chiedo verità e giustizia per mio figlio e per le molte vittime di Genova e continuo invece ad assistere ad una giustizia al contrario che accusa le vittime e promuove i delinquenti in divisa». A dirlo è stata Heidi Giuliani, la madre di Carlo, il manifestante ucciso in occasione del G8 di Genova, spiegando il perchè della sua partecipazione alla manifestazione di oggi a Cosenza dei no global. «Con questo - ha aggiunto - e devo chiarirlo anche se per me è implicito, non penso che tutte le persone in divisa siano delinquenti, ma penso che se anche le forze dell'ordine non fanno pulizia al loro interno, la nostra sarà sempre una democrazia più a rischio». Stamani Heidi Giuliani, parlamentare di Rifondazione comunista, ha visitato il carcere di Cosenza e ha incontrato alcuni detenuti. (ANSA). YRB-SGH/MED 02-FEB-08 17:01

NO GLOBAL: SCALZONE, GALERA RISPOSTA BRUTALE A MOVIMENTO (ANSA) - COSENZA, 2 FEB - «Perchè sono qui? Per prima cosa sono contro i processi, le manette, la soluzione penale anche quando viene presentata come una cosa buona per noi». A dirlo è stato Oreste Scalzone, l'ex leader di Potere Operaio, per anni «rifugiato» in Francia, oggi a Cosenza per partecipare al corteo dei no global. «Penso - ha aggiunto - che sia una falsa soluzione quella della galera e dei processi. Figurarsi quando si parla di un processo per i compagni che hanno partecipato ad un grande movimento di resistenza che ha attraversato tutto il mondo, tramite sperimentazioni e forme di vita diverse. Questo processo fa parte della risposta, anche sinistra e brutale, a questa lotta che ha insanguinato il selciato a Genova con la morte di Carlo Giuliani». (ANSA). YRB-SGH/MED 02-FEB-08 17:02

NO GLOBAL:CARUSO E CASARINI,GRANDE SOLIDARIETÀ PER IMPUTATI (ANSA) - COSENZA, 2 FEB - «Questa è una manifestazione che dimostra la solidarietà dei movimenti meridionali nei confronti degli imputati. A differenza dei Cuffaro, dei Mastella, dei Dell'Utri e degli altri inquisiti per mafia e tangenti, la partecipazione di massa a questo corteo dimostra che i veri criminali sono loro e non certo noi». A dirlo è stato il deputato del Prc, Francesco Caruso, imputato nel processo in corso a Cosenza a 13 militanti no global. Per gli imputati il pm di Cosenza, Domenico Fiordalisi, ha chiesto la condanna per associazione sovversiva per gli incidenti accaduti nel 2001 nel corso delle manifestazioni a Genova e Napoli. Per Caruso, in particolare, il pm ha chiesto sei anni di reclusione. «Noi - ha aggiunto Caruso -abbiamo lottato e continuiamo a lottare contro le ingiustizie e le disuguaglianze del nostro tempo. Qui non ci sono poche decine di raccomandati o aspiranti raccomandati come a Ceppaloni, ma migliaia di giovani che rivendicano un altro sud». Alla manifestazione sta partecipando anche un altro imputato, Luca Casarini. «Noi imputati - ha detto - siamo in testa al corteo non perchè siamo la testa, ma perchè oggi tutta questa gente è qui per dire che i movimenti sono fatti più di cuore che di testa». (ANSA). YRB-SGH/MED 02-FEB-08 17:29

NO GLOBAL: BARALDINI, GENTE PROCESSATA PER QUELLO CHE PENSA (ANSA) - COSENZA, 2 FEB - «Mi sembra che ci sia tutta una serie di processi in cui la gente viene processata più per quello che pensa che per quello che ha fatto. Perciò è necessario ripristinare uno spazio sociale». A dirlo è stata Silvia Baraldini che oggi partecipa a Cosenza alla manifestazione dei no global. Il segretario nazionale della Fiom, Giorgio Cremaschi, dal canto suo ha sostenuto che «bisogna dire di no a questa incredibile montatura che colpisce giovani e movimenti che hanno fatto tanto fino a questo momento e soprattutto bisogna iniziare a prepararsi per la cosiddetta stagione delle riforme costituzionali». Vincenzo Miliucci, dell'esecutivo nazionale Cobas, ha sostenuto che «oggi è una giornata nazionale per sostenere il diritto a mantenere aperta in Italia la speranza di cambiare radicalmente le sorti del paese per le future generazioni sottoposte nell'attualità ad un futuro di precarietà e repressione». (ANSA). YRB-SGH/MED 02-FEB-08 17:53

NO GLOBAL: IN DIECIMILA A CORTEO COSENZA TRA CANTI E BALLI (ANSA) - COSENZA, 2 FEB - Tenendosi per mano tra canti, balli ed inni di gioia i partecipanti al corteo dei no global (quasi 10 mila, secondo la Questura) sta attraversando le strade principali della città di Cosenza. Per i manifestanti, contraddistinti da bandiere, striscioni e degli adesivi sugli abiti con la scritta «sovversivi» e con i tamburelli in mano, è «un momento di festa ma soprattutto un momento di riflessione e di pacifica e intelligente protesta». La città sta assistendo al corteo con un misto di curiosità e di partecipazione. In molti, affacciati dalle finestre, salutano e partecipano ai canti ed ai cori intonati. A differenza della manifestazione del 2002, la maggior parte degli esercizi commerciali sono aperti, tranne qualcuno che è chiuso per turno. In pochi avevano abbassato le saracinesche nel timore che potesse succedere qualcosa, ma sono stati convinti dagli stessi manifestanti a riaprire l'attività. Oltre a scandire cori di protesta contro il pm Fiordalisi, i manifestanti stanno coinvolgendo anche i curiosi sulle note di «Il cielo è sempre più blu» di Rino Gaetano, cori da stadio e altre canzoni. «Sto partecipando ad una festa - ha detto una donna - soprattutto perchè credo molto nelle loro idee e in quello che fanno e la mia presenza qui è di solidarietà e partecipazione». (ANSA). YRB-SGH/MED 02-FEB-08 18:34

 

A SOSTEGNO DEGLI IMPUTATI DEL PROCESSO ALLA RETE DEL SUD RIBELLE
NO GLOBAL: IN MIGLIAIA IN CORTEO A COSENZA
Oltre diecimila persone, secondo gli organizzatori, stanno partecipando al corteo no global, a Cosenza, a sostegno degli imputati del processo alla rete del Sud ribelle. Tra i partecipanti alla manifestazioni anche gli indagati, tra i quali il parlamentare di Rifondazione Comunista, Francesco Caruso, ed il leader delle "tute bianche", Luca Casarini. Presenti anche l'eurodeputato Vittorio Agnoletto, Silvia Baraldini, Haidy Giuliani, mentre alla partenza del corteo hanno partecipato anche il sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini, ed il presidente dell'Amministrazione provinciale, Mario Oliverio, entrambi esponenti del Pd. Il corteo si sta svolgendo in un clima di massima serenita' e molti negozi delle principali zone della citta' sono rimasti aperti. Piu' tardi in piazza Municipio e' in programma un dibattito ed uno spettacolo musicale. (AGI) - Cosenza, 2 febbraio

CARUSO: CHIEDIAMO MAGGIORI DIRITTI SOCIALI
"Il movimento non puo' essere piegato nelle logiche della criminalizzazione, e' un movimento vivo che continua a rivendicare nelle piazze maggiori diritti sociali per tutti". Lo ha detto Francesco Caruso, parlamentare del Prc, imputato nel processo in corso a Cosenza contro 13 esponenti della rete no global del Sud ribelle. Caruso sta partecipando ad un corteo nella citta' bruzia. (AGI) - Cosenza, 2 feb

NO GLOBAL: APPELLO SCALZONE PER PETRELLA CONCLUDE CORTEO (ANSA) - COSENZA, 2 FEB - Con un appello di Oreste Scalzone affinchè le autorità francesi ritirino l'autorizzazione all'estrazione di Marina Petrella, la ex brigatista rossa, si è conclusa stasera a Cosenza, in piazza Prefettura, la manifestazione dei no global promossa per protestare contro le richieste di condanna nei confronti di 13 esponenti del movimento del Sud ribelle. «Mandiamo - ha detto Scalzone - tante cartoline al presidente francese Nicolas Sarkozy». Finita la manifestazione, i partecipanti si ritroveranno in serata per assistere ad un concerto. (ANSA). YRB-SGH 02-FEB-08 19:50

NO GLOBAL:COSENZA;MIGLIAIA IN CORTEO,È FESTA COME 2002/ANSA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI PROTESTA CONTRO ARRESTI E PROCESSO (ANSA) - COSENZA, 2 FEB - I no global raddoppiano e così, come nel 2002, si ritrovano nuovamente a Cosenza per manifestare la loro protesta contro il processo a 13 esponenti della rete del Sud ribelle, imputati per associazione sovversiva per gli incidenti accaduti nel 2001 a Genova e Napoli. E come in quella occasione il risultato è una festa popolare alla quale non rimangono estranei neanche i cosentini. In almeno diecimila, secondo fonti della Questura, si sono ritrovati oggi alla stazione ferroviaria Vaglio Lise, per dare vita al corteo di protesta contro le richieste di condanna avanzate dal pm Domenico Fiordalisi per i 13 imputati del dibattimento, giunto alle battute conclusive. Il luogo di ritrovo scelto dai promotori del movimento Liberi tutti è lo stesso di sei anni fa, quando la protesta scattò dopo gli arresti. «Siamo sempre sovversivi», lo slogan usato stavolta e scritto sullo striscione che apre il corteo. Dietro migliaia di persone, rappresentanti istituzionali nazionali e locali, associazioni, movimenti, partiti, sindacati e anche gli ultras di alcune squadre di calcio. Ci sono alcuni imputati, tra cui il parlamentare del Prc Francesco Caruso e Luca Casarini. C'è Heidi Giuliani, la madre di Carlo, il giovane ucciso a Genova durante il G8. Ci sono Oreste Scalzone e Silvia Baraldini; Vincenzo Miliucci, dell'esecutivo nazionale Cobas; Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil, e Vittorio Agnoletto, eurodeputato ed ex portavoce del Genova Social Forum. Tante le bandiere così come gli striscioni. Su uno ci sono alcune foto degli scontri di piazza di Genova e sotto la scritta «pm Fiordalisi. I colpevoli». «La montatura giudiziaria deve cadere» è scritto su un altro. E ancora: «Genova-Cosenza i processi non ci fermano». Uno ha un taglio localistico: «La Calabria è bella se si ribella». Il corteo si snoda per le strade della città, con i manifestanti che, tenendosi per mano, cantano e ballano. «È un momento di festa - dice qualcuno - ma soprattutto un momento di riflessione e di pacifica e intelligente protesta». Anche la città non resta indifferente. Non ci sono i banchetti organizzati nel 2002 per offrire ai manifestanti di allora (100 mila, sostennero gli organizzatori) dolci e piatti tipici. Ma come allora la gente assiste con simpatia, chi per strada, chi alla finestra, al corteo e viene coinvolta in canti e balli. «È un successo - dice Agnoletto -. Il movimento di Genova che oggi sfila a Cosenza continua a chiedere giustizia e verità». Le stesse cose chieste da Heidi Giuliani.«Da quasi sette anni - dice - chiedo verità e giustizia per mio figlio e per le molte vittime di Genova e continuo invece ad assistere ad una giustizia al contrario». Caruso e Casarini sottolineano la grande solidarietà dimostrata verso gli imputati. Una solidarietà che si traduce in slogan, canti, balli e nient'altro. Ed al termine del corteo, la festa continua con il concerto organizzato nel centro della città. (ANSA). SGH 02-FEB-08 20:41


^ Torna su


02-02-2008 - [rassegna stampa elettronica] repubblica.it, il tempo, l'unità

REPUBBLICA

La manifestazione organizzata dopo la decisione del pm Fiordalisi
che ha chiesto la condanna di 13 militanti per i fatti di Genova e Napoli

No global in corteo a Cosenza
"Basta con la giustizia al contrario"

Heidi Giuliani: "Da sette anni chiedo verità e giustizia per mio figlio
e invece si accusano le vittime e si promuovono i delinquenti in divisa"


<B>No global in corteo a Cosenza<br>" width="230" />

Vittorio Agnoletto

COSENZA - "Siamo sempre sovversivi": questo lo slogan che campeggia sullo striscione che apre il corteo dei No global che nel pomeriggio ha attraversato le vie di Cosenza "contro la repressione, per le libertà e per la giustizia sociale, Genova 2001 - Cosenza 2008". Un'iniziativa organizzata dopo che il pubblico ministero Domenico Fiordalisi ha chiesto la condanna di tredici militanti, imputati a Cosenza, in Corte d'assise, di associazione sovversiva, ritenuti colpevoli di aver organizzato gli incidenti durante il Global forum di Napoli e il G8 di Genova nel 2001.

Al corteo, promosso dal movimento "Liberi tutti", hanno partecipato almeno diecimila persone (secondo la Questura, oltre diecimila secondo gli organizzatori), fra cui rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, associazioni, movimenti, partiti e sindacati. Fra questi, il leader delle Tute bianche Luca Casarini, Oreste Scalzone, il deputato del Prc Francesco Caruso (il pm ha chiesto sei anni di reclusione per Caruso, Casarini e per Francesco Cirillo, quest'ultimo considerato la "mente" della Rete meridionale del Sud ribelle). E ancora, Silvia Baraldini, Heidi Giuliani (parlamentare del Prc e madre di Carlo, morto a Genova durante il G8), il segretario nazionale della Fiom-Cgil Giorgio Cremaschi.

Per l'eurodeputato ed ex portavoce del Genova Social Forum Vittorio Agnoletto, la manifestazione "è un successo, ci sono migliaia di persone, nonostante la crisi politica e la distanza che, in questi mesi, si è creata tra i movimenti sociali e il governo. E' inaccettabile che un pm cerchi di ridurre il più grande movimento europeo degli ultimi decenni, che continua a chiedere verità e giustizia, a una cospirazione di una quindicina di persone per sovvertire l'ordine costituito".

Sulla stessa linea Heidi Giuliani, "da sette anni chiedo giustizia e verità per mio figlio e per le molte vittime di Genova - dice - e continuo invece ad assistere a una giustizia al contrario, che accusa le vittime e promuove i delinquenti in divisa". "Con questo - aggiunge - non penso che tutte le persone in divisa siano delinquenti, ma penso che se anche le forze dell'ordine non fanno pulizia al loro interno, la nostra sarà sempre una democrazia più a rischio".

Tanti gli slogan e gli striscioni. "La montatura giudiziaria deve cadere", si legge su quello dello Slai Cobas Cosenza, mentre l'area antagonista scrive "Genova-Cosenza, i processi non ci fermano". Su un altro ancora "La Calabria è bella se si ribella". Esposto anche uno striscione con la scritta: "Né discariche, né inceneritori".

Non è la prima volta che i No global invadono le strade di Cosenza per protestare contro l'inchiesta coordinata dalla locale Procura della Repubblica, giunta ora alle fase finali con le richieste di condanna. Il 23 novembre del 2002, a pochi giorni dall'operazione dei Ros che arrestarono gli imputati, il movimento organizzò una grande manifestazione che, secondo gli organizzatori, richiamò centomila persone. Ai cori contro i giudici - definiti "da codice Rocco" - si unirono applausi, lanci di fiori, lenzuola esposte ai balconi dalle famiglie e persino dolci e piatti tipici offerti da casalinghe ai lati delle strade. La manifestazione si concluse la sera, con un concerto, senza alcun incidente.

(2 febbraio 2008)
LINK: http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/cosenza-processo-no-global/corteo-no-global/corteo-no-global.html

---------

L'UNITA'

Cosenza, corteo contro la repressione a due facce

r. g.


manifestazione a Cosenza nel 2004, foto Ansa corteo del 2004 a Cosenza«Mi sembra che ci sia tutta una serie di processi in cui la gente viene processata più per quello che pensa che per quello che ha fatto. Perciò è necessario ripristinare uno spazio sociale».È in queste parole, pronunciate da Silvia Baraldini, che si condensa e si spiega l'oggetto della manifestazione che ha portato sabato a Cosenza alcune migliaia di giovani dei centri sociali, dell'area antagonista e no global di tutta Italia.

«Siamo sempre sovversivi»: questo il bellicoso e quasi patetico striscione in testa al corteo organizzato da un cartello di associazioni sotto il cartello "Liberi tutti". «Contro la repressione per le libertà e per la giustizia sociale Genova 2001-Cosenza 2008. Sette anni di vergogna»: così recitava il manifesto che ha indetto la manifestazione (cfr Indymedia Calabria).

Il corteo - che si è concluso senza incidenti- intendeva mettere i riflettori su un diverso peso dato in alcuni processi alle accuse verso i manifestanti e verso il comportamento della polizia, come alla Diaz a Bolzaneto, nella caserma Ranieri, o ancor prima nei pestaggi dei manifestanti no global a Napoli. E sulla pesantezza di accuse e condanne arrivate a chi ha partecipato negli ultimi anni alle contestazioni della frangia più radicale del movimento no global. Spesso si è vista una applicazione dei codici, delle leggi, e dei regimi carcerari - con l'aggravante di reati associativi e d'opinione - oggi addirittura più pesante che nel periodo "emergenziale" del terrorismo, degli Anni di piombo, quando cioè il pericolo eversivo era ben più grave e effettivamente concentrato nelle frange estreme della sinistra. Mentre vengono invece depenalizzati o neanche contemplati nei processi, reati di razzismo, xenofobia, richiami al fascismo e al nazismo, fenomeni eversivi ben più pericolosi e invasivi negli ultimi anni in Italia.

In particolare, a Cosenza il pm, Domenico Fiordalisi, ha chiesto la condanna di 13 attivisti della rete "Sud Ribelle" imputati a Cosenza di associazione sovversiva per gli incidenti accaduti nel 2001 nel corso delle manifestazioni a Genova e Napoli. Manifestazioni dure, senza alcun ripudio della violenza, ma non eversive.

Al corteo di sabato a Cosenza, tra striscioni, cori e bandiere e qualche migliaia di manifestanti - 10mila secondo gli organizzatori -, erano presenti anche l'ex esule Oreste Scalzone, fondatore di Potere Operaio e dell'Autonomia Operaia e ex imputato del processo "7 aprile", Luca Casarini, leader delle tute bianche a Genova ed il deputato del Prc Francesco Caruso, questi ultimi due tra i 13 imputati nel processo al "Sud ribelle". E c'era, appunto, anche Silvia Baraldini, estradata in Italia dopo decine di anni passati nei penitenziari americani in regime di massima sicurezza solo per aiutato a fuggire una militante delle "Black Panters" negli anni Settanta. Con lei, la madre di Carlo Giuliani, Haidi, Vincenzo Miliucci, ex capo dell'Autonomia operaia romana ora dell'esecutivo nazionale Cobas, Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil, Vittorio Agnoletto, eurodeputato ed ex portavoce del Genova Social Forum.

Ma anche il presidente della Provincia e il Sindaco di Cosenza, Mario Oliverio e Salvatore Perugini, Damiano Guagliardi, capogruppo del Prc al Consiglio regionale; il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, e numerosi rappresentanti delle istituzioni locali.

Tanti gli striscioni. «La montatura giudiziaria deve cadere» è scritto su uno striscione dello Slai Cobas Cosenza, mentre l'area antagonista scrive: «Genova-Cosenza i processi non ci fermano». Su un altro ancora c'è la scritta «La Calabria è bella se si ribella». Folta la rappresentanza degli ultras del Cosenza calcio. Esposto anche uno striscione contro le discariche: «Nè discariche, nè inceneritori».

Non è la prima volta che i no global «invadono» le strade di Cosenza per protestare contro l'inchiesta coordinata dalla locale Procura della Repubblica giunta adesso alle fase finali con le richieste di condanna nei confronti dei 13 imputati avanzate nei giorni scorsi dal pm Domenico Fuiordalisi. Il 23 novembre 2002, a pochi giorni dall'operazione dei carabinieri del Ros che arrestarono gli imputati, i no global scesero in piazza per una grande manifestazione che, secondo gli organizzatori, richiamò 100mila persone. Più che una manifestazione di protesta contro gli arresti, che furono definiti «medievali», quella di allora fu soprattutto una festa. Ai cori contro i giudici, definiti «da codice Rocco», si unirono applausi, lanci di fiori, lenzuola esposte ai balconi dalle famiglie e persino dolci e piatti tipici offerti ai «sovversivi» da casalinghe sistemate ai lati delle strade. I manifestanti, che sfilarono dalla stazione ferroviaria Vaglio Lise sino a piazza Fera, nel centro della città, ballarono, cantarono e suonarono tra gli applausi dei cosentini, che seguirono il corteo con simpatia e senza alcun timore. Ed infatti la manifestazione si concluse la sera, con un concerto, senza alcun incidente.

Anche quest'anno a chiusura della manifestazione in piazza Municipio, alcuni interventi dal palco e uno spettacolo musicale.

Pubblicato il: 02.02.08
Modificato il: 02.02.08 alle ore 19.14

LINK: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=72612

-----------

IL TEMPO

Manifestazione Al corteo di Cosenza anche la madre di Giuliani e il parlamentare Francesco Caruso

No global, in diecimila contro il processo

COSENZA I no global raddoppiano e così, come nel 2002, si ritrovano nuovamente a Cosenza per manifestare la loro protesta contro il processo a 13 esponenti della rete del Sud ribelle, imputati per associazione sovversiva per gli incidenti accaduti nel 2001 a Genova e Napoli.

E come in quella occasione il risultato è una festa popolare alla quale non rimangono estranei neanche i cosentini.
In almeno diecimila, secondo fonti della Questura, si sono ritrovati ieri alla stazione ferroviaria Vaglio Lise, per dare vita al corteo di protesta contro le richieste di condanna avanzate dal pm Domenico Fiordalisi per i 13 imputati del dibattimento, giunto alle battute conclusive.
Il luogo di ritrovo scelto dai promotori del movimento Liberi tutti è lo stesso di sei anni fa, quando la protesta scattò dopo gli arresti. «Siamo sempre sovversivi», lo slogan usato stavolta e scritto sullo striscione che apre il corteo. Dietro migliaia di persone, rappresentanti istituzionali nazionali e locali, associazioni, movimenti, partiti, sindacati e anche gli ultras di alcune squadre di calcio. Ci sono alcuni imputati, tra i quali il parlamentare del Prc Francesco Caruso e Luca Casarini. C'è Heidi Giuliani, la madre di Carlo, il giovane ucciso a Genova durante il G8. Ci sono Oreste Scalzone e Silvia Baraldini; Vincenzo Miliucci, dell'esecutivo nazionale Cobas; Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil, e Vittorio Agnoletto, eurodeputato ed ex portavoce del Genova Social Forum.
Tante le bandiere così come gli striscioni. Su uno ci sono alcune foto degli scontri di piazza di Genova e sotto la scritta «pm Fiordalisi. I colpevoli». «La montatura giudiziaria deve cadere» è scritto su un altro. E ancora: «Genova-Cosenza i processi non ci fermano». Uno ha un taglio localistico: «La Calabria è bella se si ribella».

LINK: http://www.iltempo.it/interni_esteri/2008/02/03/835336-global_diecimila_contro_processo.shtml

-----------

L'UNITA'

 In 10 mila sfilano contro la repressione e in solidarietà agli imputati di «cospirazione»

Il movimento si ritrova a Cosenza

La città che ha dato i natali a Domenico Bisceglia, «cospiratore» della Repubblica partenopea del ‘99, ieri si è svegliata dal torpore della siesta pomeridiana con i canti e i balli di quel movimento altermondialista accusato dalla Procura cosentina di associazione sovversiva. Oltre 10mila persone hanno sfilato in una giornata quasi primaverile da piazza Zumbini fino alla Villa Vecchia per dare la solidarietà ai tredici militanti imputati in Corte d'Assise per «aver organizzato gli incidenti durante il Global forum di Napoli e il G8 di Genova nel 2001». Intorno a loro si è stretta tutta la città calabrese. Sicuramente in pochi rispetto al corteo del novembre 2002, ma altrettanto appassionati. Politici locali, centri sociali, associazioni e i cittadini che dalle finestre hanno dato la loro adesione ad un movimento che a quarant'anni dal '68 tenta di ricompattare le fila dell'extraparlamentarismo antagonista. Quattro gli autobus arrivati dalla Campania, tre da Roma, tre dalla Puglia e altrettanti da Palermo, uno da Reggio Calabria e un altro da Catania. Pochi, pochissimi gli esponenti del governo in pezzi: Gennaro Migliore e Giovanni Russo Spena per Rifondazione. Folta la componente dei pacifisti con Vittorio Agnoletto in testa. Marco Ferrando con il suo Partito Comunista dei Lavoratori, Giorgio Cremaschi della Fiom, Oreste Scalzone e Silvia Baraldini. Con loro gli accusati tra cui Francesco Caruso, Luca Casarini e Francesco Cirillo, considerato dal pm Fiordalisi la «mente» del Sud ribelle. Per tutti e tre il pubblico ministero ha richiesto 6 anni di reclusione. Dal bancone del circolo del Cosenza calcio sventola la maglia rossoblu numero 4 di Donato Bergamini, il calciatore investito da un autotreno nell'89 e ingiustamente dato per suicida. Un segno di solidarietà anche questo, mentre rimbombano le sonorità ska-reggae dai camioncini allestiti dai centri sociali. Poco dopo la partenza un nome riecheggia, quello di Carlo Giuliani. La madre Haidi è in piazza anche questa volta a chiedere giustizia per la morte del figlio. «Da 7 anni chiedo giustizia e verità per mio figlio e per le molte vittime di Genova - commenta - e continuo invece ad assistere a una giustizia al contrario, che accusa le vittime e promuove i delinquenti in divisa. Con questo non penso che tutte le persone in divisa siano delinquenti, ma penso che se anche le forze dell'ordine non fanno pulizia al loro interno, la nostra sarà sempre una democrazia più a rischio». Il sindaco di Cosenza Salvatore Perugini sfila anche lui, ma senza fascia tricolore. «Sono qui da cittadino - spiega - questa è una persecuzione per reati considerati di pericolo. E' assurdo pensare che nel terzo millennio esista ancora la persecuzione politica ». Gli fa eco Caruso, deluso dalla maggioranza di cui ha fatto parte: «Il governo uscente non ha saputo neanche calendarizzare la discussione della riforma del codice penale come proposto da Pisapia». E neanche costituire la tanto acclamata commissione d'inchiesta parlamentare sui fatti del G8. «E' una responsabilità di questo governo - commenta Agnoletto - già nei giorni successivi alla morte di Carlo hanno tentato di ridurre il più grande movimento europeo a una cospirazione sovversiva». «Siamo sempre sovversivi» recita lo slogan d'apertura. Significativo anche quello del comitato Quartieri di Taranto: «La vostra repressione non ci impedirà di scrivere la storia». Da una cassa sparata a palla, intanto, partono le prime note di Ma il cielo è sempre più blu. La voce di Rino Gaetano, cantastorie figlio della Calabria, con il suo inno mesto alla speranza riscalda il corteo. C'erano perfino gli ultrà cosentini con i loro fumogeni. Rigorosamente rossi. La marcia composta per la libertà d'opinione si scioglie in un ballo più deciso con un pezzo dei Chemical Brothers. La bandiera bianca del Movimento per la difesa calabrese del territorio continua a sventolare, ricordando di preferire la tecnologia dei synth musicali della band inglese a quella dei termovalorizzatori. Sotto accusa ancora quel centrosinistra che non ha saputo dialogare con i movimenti. Nè sulla guerra, né sulla legge 30, né sul salario minimo. «Per la sua sopravvivenza il movimento deve perseguire solo la strada dell'autonomia», sottolinea Cremaschi. Interpretando il pensiero della piazza. 

 Ilaria Urbani

 

 

«Macché sovversivo, io del Sud ribelle pronto a rifare tutto»

 

Claudio Dionesalvi, insegnante impegnato nel
sociale, è tra i 13 imputati al processo calabrese
e rischia due anni e mezzo di carcere: «Non
esisteva nessuna minoranza di cattivi che voleva
mettere a ferro e fuoco Genova e Napoli»

 

Cinquant'anni di reclusione richiesti per 13 imputati, nel processo al Sud ribelle. Tra i «sovversivi

» anche Claudio Dionesalvi, insegnante da sempre impegnato nel sociale, indicato dal pm Fiordalisi come una delle cellule che avrebbero costituito un movimento, interno al movimento stesso, con lo scopo di sovvertire l'ordinamento repubblicano, e che ora rischia due anni e mezzo di carcere, più uno di libertà vigilata, e la pericolosità sociale.

L'impianto accusatorio però coinvolge tutti voi in crimini commessi contro l'ordinamento

democratico. Ma è davvero così?

Siamo sempre stati contro questa globalizzazione. Contro il G8 pure. Anche contro i poteri costituiti. Non capisco però come si possano considerare antidemocratici i movimenti dell'ultimo

decennio, visto che sono gli unici portatori di vera democrazia.

Ci sono analogie fra quello che Fiordalisi definisce il «sud ribelle» e la minoranza che è riuscita a mettere a ferro e fuoco Genova?

No, lui sostiene che noi avremmo formato un gruppo nel gruppo, una specie di cellula occulta che avrebbe operato alle spalle degli stessi compagni. Il sud ribelle c'entra poco e niente. Lo ha pure detto nella sua requisitoria. Non credo ci siano «minoranze che hanno messo a ferro e fuoco Genova». Forse ti riferisci alla polizia, ai carabinieri ed ai baschi verdi della guardia di finanza.

Anche a Rostock il movimento ha messo da parte la violenza per concentrarsi sulla protesta

contro le politiche dei grandi della terra. Solo in Italia, però,si sentono ancora accuse di

questo genere contro dei manifestanti. Cosa succede in questo paese?

A Rostock non ho avuto la fortuna di esserci,ma penso sia avvenuto il contrario: le pratiche

di radicalità politica e sociale si sono allargate alla totalità del movimento. In Italia si stanno

alternando governi illiberali che sguinzagliano magistrati in carriera contro le lotte sociali. L'ultimo

assurdo caso qualche giorno fa: 13 compagni di Firenze sono stati condannati a sette anni di carcere per essersi opposti alla spedizione dalemiana in Kosovo.

Cosa ti aspetti da questo processo?

Un'assoluzione per tutti. Mancano gli elementi costitutivi di reato. Ma non bisogna abbassare mai la guardia. I tribunali italiani sono pieni di esaltati.

Ci sono delle azioni che oggi reputi avventate e che non rifaresti, o ritieni che non ci sia stata alcuna azione «sovversiva dell'ordine costituito»?

Rifarei tutto quello che ho fatto. Direi e scriverei tutto ciò che ho detto e scritto. Fiordalisi si basa su intercettazioni in cui noi esprimiamo semplici opinioni. Ed ancora articoli pubblicati sui giornali, comunicati ed altro materiale visionabile da chiunque. Nel fascicolo ha inserito tutto il lavoro svolto dalla digos di Cosenza negli ultimi 13 anni.

Anche per l'onorevole Caruso richiesti 6 anni. Oggi in che rapporti siete con la politica?

Non mi occupo di «partitica». Preferisco la politica dal basso. Le riunioni intergruppi, i partiti, le strutture, i collettivi, sono sempre stati distanti da me. Ed io da loro. Preferisco parole come comunità, comitiva, autonomia... Però non mi sento di giudicare tanti compagni e compagne che hanno scelto di stare in un partito per costruire un'altra società.

Il movimento a Cosenza esiste ancora?

A Cosenza negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un rifiorire di circoscritte ma interessanti situazioni di conflitto sociale: la lotta per la casa, l'occupazione di un nuovo spazio in centro, la presenza attiva dei compagni su questioni sociali importanti come il «caso Rumeni». La nostra forza, comunque, rimangono le esperienze che già funzionano. I centri sociali, la radio, la presenza nei quartieri.

Luigi Politano

 

Di nuovo autonomi, ma non in solitudine


Sono tornati a Cosenza, gli attentatori al governo italiani e che hanno pure tramato anche alla vita di George W. Bush,Vladimir Putin, Silvio Berlusconi e soci nel 2001. La prova generale doveva essere il Global forum di Napoli, mentre Genova doveva essere il punto più alto della loro attività cospirativa. E finita con Carlo Giuliani morto, Vladimir Putin nuovo zar della Russia, George W. Bush che invade l'Afghanistan e l'Iraq, mentre Silvio Berlusconi si frega le mani perché, dice, da qui a pochi mesi tornerà a sedere a Palazzo Chigi. La sproporzione tra le accuse ai ribelli del Sud e a quelli del Nord e ciò che è realmente accaduto a Napoli e Genova nel 2001 è stata pressoché ignorata dalla magistratura che ha aperto l'inchiesta contro la rete del Sud ribelle e alcuni esponenti delle tute bianche. Il fatto che dopo circa un anno migliaia di uomini e donne siano tornati nuovamente nella città calabrese vuol dire che la rimozione di quella sproporzione tra le ragioni di chi manifesta il proprio punto di vista critico e chi invece vuol salvaguardare lo status quo non può essere legittimata da una sentenza di un tribunale. Le richieste di condanna al processo cosentino non vanno però letti solo come segnali di una pulsione persecutoria nei confronti dei movimenti. Mettono in luce, semmai, di un tentativo politico,ma agito per via giudiziaria, di ricondurre il conflitto sociale all'interno di una asfittica ma tuttavia tranquillizzante legalità. Cosenza, infatti, è solo l'ultimo episodio di una lungo sequel di condanne e processi che hanno visti come imputati attivisti protagonisti di mobilitazioni che hanno qualificato la vita dei movimenti nel nostro paese, dalle giornate genovesi contro il G8 alla lotta contro la precarietà, alla richiesta di chiusura dei centri di permanenza temporanea per migranti. L'operato della magistratura, o almeno di parte di essa, vuol quindi sanzionare il recente passato, ma prefigurare e delimitare il campo di azione deimovimenti nel prossimo futuro. E le notizie che vedono coinvolti attivisti del comitato «No dal Molin» non indicano certo un'inversione di rotta da parte del potere giudiziario. La manifestazione di Cosenza è però espressione di una volontà di impedire questa quadratura del cerchio all'interno, però, di un clima politico e sociale certo non favorevole ai movimenti. Sull'altare della retorica del «governo amico» è stata immolata, in questi due ultimi anni, l'autonomia dei movimenti, mentre uno dei responsabili della mattanza di Genova è stato scelto come commissario per l'emergenza rifiuti di Napoli. La caduta del governo Prodi non ha fatto certo strappare i capelli molti dei partecipanti alla manifestazione di ieri. E poche erano ovviamente le presenze di esponenti del centrosinistra. La fine del «governo amico» è certo la fine di un'ipoteca sul rilancio dei movimenti stessi, che possono riconquistare così la loro autonomia di azione politica. Dunque, non la fine del mondo,mal'inizio di una nuova stagione. A patto, però, che autonomia non coincida con solitudine.

 

 Benedetto Vecchi

 

 

 

 


^ Torna su


02-02-2008 - Speciale GlobalProject

Cosenza: siamo tutti sotto processo

LINK ---> www.globalproject.info

 


^ Torna su


01-02-2008 - Agenzie stampa 01/02/2008

NO GLOBAL: CARUSO A GRILLO, VIENI A MANIFESTAZIONE COSENZA (ANSA) - COSENZA, 1 FEB - Francesco Caruso, deputato di Rifondazione comunista, ha scritto a Beppe Grillo per invitarlo alla manifestazione che si terrà domani a Cosenza contro il processo Sud Ribelle. Caruso è imputato, a Cosenza, per cospirazione politica assieme a 12 persone per gli incidenti del 2001 a Napoli e Genova con la richiesta del pm a 6 anni di carcere. «Credo sia opportuna la tua presenza alla manifestazione di domani - afferma il parlamentare - e per questo ti invito a partecipare perchè in gioco c'è la libertà di espressione del dissenso, di prender parola e partecipare anche all'esterno dei canali tradizionali della rappresentanza politica, di organizzarsi come liberi cittadini contro la devastazione ambientale, la precarietà, le ingiustizie sociali che attanagliano il nostro mondo e in particolare il nostro meridione». «A differenza dei tanti politici meridionali inquisiti per mafia, tangenti, corruzione, tanto di centrodestra quanto di centro-sinistra o in eterna transumanza dall'uno all'altro schieramento - prosegue Caruso - noi siamo processati per le nostre idee, per la nostra voglia di cambiare il nostro futuro e costruire un altro mondo possibile, per aver combattuto non per il potere ma contro il potere arrogante e criminale».(ANSA). ATT 01-FEB-08 12:19


^ Torna su


31-01-2008 - [SupportoLegale] Si, siamo tutti colpevoli!

Si, siamo tutti colpevoli!
Ci risiamo.
Dopo il secolo di condanne inflitte a Genova in dicembre, risuonano in aula le richieste di pene del Pm Fiordalisi per i tredici attivisti del Sud Ribelle accusati di associazione finalizzata a sovvertire l'ordine economico dello Stato: 76 anni tra carcere e misure restrittive.
Come a Genova torna la distinzione tra buoni e cattivi; noi questa distinzione la rispediamo al mittente.
Eravamo trecentomila: trecentomila mani bianche, trecentomila sassi.
Come a Genova non lasceremo che sia un tribunale a decidere se legittimare o meno le nostre proteste.
Come a Genova torniamo in strada, per rivendicare la nostra storia, per non lasciare soli i tredici imputati.
Sabato 2 febbraio, Cosenza - manifestazione nazionale.

Supportolegale

 

 


^ Torna su


31-01-2008 - [AGI] SPESA PROLETARIA: GIUDICE SI ASTIENE, ATTI A TRIBUNALE ROMA

SPESA PROLETARIA: GIUDICE SI ASTIENE, ATTI A TRIBUNALE ROMA

(AGI) - Roma, 31 gen. - Ritornano al presidente del tribunale di Roma
gli atti relativi al processo su alcune decine di no global e
disobbedienti, originari di varie citta’ italiane, autori della spesa
proletaria compiuta il 6 novembre 2004 ai danni del supermercato
“Panorama” e della libreria “Feltrinelli” nell’ambito di una
manifestazione di protesta organizzata contro il carovita e il
precariato. Alba Fiordalisi, uno dei tre giudici del collegio della
decima sezione del tribunale della capitale, si e’ astenuta perche’ il
fratello, Domenico, e’ il pm che a Cosenza ha sollecitato sei anni di
reclusione per Francesco Caruso, Francesco Cirillo e Luca Casarini,
imputati nel procedimento a carico di tredici militanti della ‘rete del
sud ribelle’, accusati di associazione sovversiva con riferimento agli
incidenti avvenuti nel 2001 nel corso delle manifestazioni durante i
vertici G8 di Genova e Napoli. Casarini e’, infatti, uno degli imputati
al processo romano.
L’inchiesta della procura della capitale contemplava i reati di rapina
aggravata e, soltanto per alcuni manifestanti, di lesioni aggravate in
relazione all’aggressione subita da un addetto alla sicurezza in
servizio all’ipermercato.
Intanto, oggi, davanti all’ingresso del tribunale, c’era un presidio dei
no global che aveva appeso uno striscione contro l’inchiesta di Cosenza.
(AGI)

^ Torna su


30-01-2008 - Appello Nobel Perez Esquivel per imputati Cosenza

ANSA - CATANZARO, 29 GEN - Adolfo Perez Esquivel, premio Nobel per la pace nel 1980, è il primo firmatario di un appello a favore degli imputati nel processo di Cosenza contro i no global. «Siamo attivisti nei movimenti sociali e nella società civile democratica di tutto il mondo.Nei giorni scorsi - è detto nell'appello - tutti insieme abbiamo realizzato il Forum Sociale Mondiale 2008, organizzando la Giornata Globale di Azione con più di un migliaio di eventi e mobilitazioni in ottanta paesi dei cinque continenti.Esprimiamo la nostra solidarietà ai 13 attivisti italiani sotto processo a Cosenza, che stanno rischiando cinquanta anni di prigione per il loro impegno a organizzare le dimostrazioni contro il G8 a Genova nel 2001.La loro libertà è in pericolo solo a causa del loro impegno pacifico, democratico e trasparente per un mondo diverso.Molti di noi erano a Genova nel 2001, e tutti noi sappiamo cosa accadde lì: 'la peggiore violazione di diritti umani nell'Europa Occidentale dopo la Seconda Guerra Mondialè come appurato da Amnesty International.Siamo vicino agli imputati, sosteniamo la manifestazione nazionale il prossimo 2 febbraio a Cosenza, e ancora una volta chiediamo alle istituzioni italiane verità e giustizia sui fatti di Genova 2001». (ANSA).


^ Torna su


30-01-2008 - Video La Storia Siamo noi

La storia vive nelle strade, nelle lotte, nella partecipazione diffusa e nella collaborazione. Ci accusano di devastazione e saccheggio, concorso morale e associazione sovversiva, mentre parallelamente devastano le nostre vite a suon di precarieta' e isolamento. Il 17 novembre 2007 centinaia di persone sono scese in piazza per dimostrare che la storia non si arresta. Il prossimo appuntamento sara' il 2 febbraio a Cosenza. 

 Scarica il video da NGV: http://www.ngvision.org/mediabase/1271


^ Torna su


30-01-2008 - I particolari della vicenda giudiziaria di Cosenza

Intervista a  Supporto legale

http://amisnet.org/files/2008/01/20080130legale_cosenza.mp3 


^ Torna su


30-01-2008 - Il filo che lega le vicende processuali di Genova, Cosenza, Firenze e Roma

Commento del coordinamento Liberi tutti, promotore della mobilitazione del 2

http://amisnet.org/podpress_trac/web/4552/1/20080130corteo_filo.mp3 


^ Torna su


29-01-2008 - [agenzie] Niente messaggi politici allo stadio?! Una bufala!

CHI SPARGE QUESTE NOTIZIE?!

CALCIO: 'PROVINCIÀ;OSSERVATORIO CHIEDE COSENZA STOP APPELLI (ANSA) - CATANZARO, 29 GEN - L'Osservatorio del Viminale ha inviato, venerdi scorso, una diffida al Cosenza Calcio chiedendo che non vengano più ripetuti appelli politici prima delle partite, cosi come successo durante l'incontro con la Rosarnese del 13 gennaio scorso. Lo scrive oggi la Provincia Cosentina. «L'Osservatorio- scrive il giornale- ha trasmesso gli atti per competenza alla procura della Figc . Prima dell'incontro con la Rosarnese- scrive ancora il quotidiano - lo speaker diffuse messaggi di invito per le manifestazioni del 1 febbraio con Silvia Baraldini e del 2 con i no global».(ANSA). VF 29-GEN-08 11:26

CALCIO:COSENZA;TIFOSI,POLITICA? È SOLO ESPRESSIONE POPOLARE (V. «CALCIO:PROVINCIA;OSSERVATORIO CHIEDE...» DELLE 11.28) (ANSA) - COSENZA, 29 GEN - «Quella che loro chiamano 'politicà è in realtà la libertà d'espressione popolare, che vorrebbero eliminare dalle curve». È quanto affermano in una lettera aperta un gruppo di tifosi del Cosenza Calcio circa la diffida fatta dall'Osservatorio del Viminale alla società calcistica bruzia nella quale si chiede che non vengano più ripetuti appelli politici prima delle partite. «Siamo - prosegue la lettera - al paradosso di Stato. Da anni in questa città assistiamo ad uno spettacolo indegno: 'onorevolì e rappresentanti delle istituzioni locali usano lo stadio San Vito per le loro vergognose passerelle. Pur di farsi propaganda, non hanno mai smesso di strumentalizzare la storia rossoblu, nemmeno quando ne causarono il fallimento morale ed economico. »I nostri politici devono scendere in campo a difesa del Cosenza«. Quante volte questa frase è rimbalzata in Tv? Però, nonostante la spudorata invadenza della politica dei partiti nel nostro calcio, nessuno si è mai sognato di diffidare questi personaggi, nè l'Osservatorio ha preso provvedimenti intimidatori nei confronti del Cosenza». «Le forze dell'ordine - aggiunge - devono infatti risolvere un grave problema: dall'inizio del campionato la nostra tifoseria non provoca più incidenti, si comporta civilmente in casa e fuori, ha sviluppato meccanismi di autocontrollo. E quando i problemi non esistono, da sempre lo Stato paga uomini esperti per crearli. La nostra non è una tifoseria 'politicizzatà. Il tifo del Cosenza è antiproibizionista ed è antirazzista. Punto e basta».(ANSA). COM-LE/MED 29-GEN-08 19:09

CALCIO:COSENZA; DG SOCIETÀ, NESSUNA DIFFIDA DA OSSERVATORIO (ANSA) - COSENZA, 29 GEN - «Per l'ennesima volta, nel corso di questa stagione che sta vedendo, dopo molti anni, la squadra del Cosenza protagonista in campionato, sono costretto a intervenire per smentire una notizia falsa e tendenziosa. La società non ha ricevuto nessuna diffida da parte dell'Osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive». È quanto sostiene, in una nota, il direttore generale del Cosenza calcio, Massimiliano Mirabelli. «Chi mette in giro queste voci - aggiunge Mirabelli - lo fa, esclusivamente, per minare uno straordinario rapporto instaurato tra tifoseria, società e forze dell'ordine. Un ambiente che, fino a oggi, ha dimostrato una maturità senza precedenti nella storia del calcio cosentino. Infatti, e questo è un dato che tutti dovrebbero sottolineare, la società del Cosenza calcio nella stagione in corso non ha ricevuto nemmeno un centesimo di euro di ammenda da parte degli organi della giustizia sportiva». Mirabelli si dice «molto dispiaciuto di questo ennesimo attacco alla serenità del gruppo e della società. Da questo momento, e fino alla conclusione della stagione - afferma - in segno di protesta verso chi diffonde queste notizia false e tendenziose, rimarrò in silenzio stampa con l'augurio che la nostra straordinaria tifoseria non cada e non si lasci trascinare in inutili veleni, tesi soltanto a destabilizzare la serenità dell'intero ambiente rossoblù». (ANSA). DED/MED 29-GEN-08 19:35

Lettera aperta

 

Abbiamo appreso che il Ministero dell'Interno ha diffidato la società Cosenza Calcio,  perché in curva sarebbero apparsi striscioni dal contenuto "politico".

Siamo al paradosso di Stato! Da anni in questa città assistiamo ad uno spettacolo indegno: "onorevoli" e rappresentanti delle istituzioni locali usano lo stadio San Vito per le loro vergognose passerelle. Pur di farsi propaganda, non hanno mai smesso di strumentalizzare la storia rossoblu, nemmeno quando ne causarono il fallimento morale ed economico.

"I nostri politici devono scendere in campo a difesa del Cosenza". Quante volte questa frase è rimbalzata in Tv? Però, nonostante la spudorata invadenza della politica dei partiti nel nostro calcio, nessuno si è mai sognato di diffidare questi personaggi, né l'Osservatorio ha preso provvedimenti intimidatori nei confronti del Cosenza.

Adesso il Viminale lancia una crociata contro "la politica negli stadi" e, tanto per cambiare, sceglie Cosenza come obiettivo dei suoi attacchi. Se fossero coerenti con quanto affermano, dovrebbero cancellare mezzo panorama calcistico nazionale e chiudere altrettanti stadi. Esiste in serie A o B una società estranea alla "politica"?

Il vero problema, dunque, è un altro. Quella che loro chiamano "politica" è in realtà la libertà d'espressione popolare, che vorrebbero eliminare dalle curve. Vogliono riempire le gradinate di Tifosotti, Ringo Boys e ultras di mestiere.

A Cosenza il progetto è ancora più sofisticato. Le forze dell'ordine devono infatti risolvere un grave problema: dall'inizio del campionato la nostra tifoseria non provoca più incidenti, si comporta civilmente in casa e fuori, ha sviluppato meccanismi di autocontrollo. E quando i problemi non esistono, da sempre lo Stato paga uomini esperti per crearli... i problemi!!!

E già, perché quando in una città non accadono più incidenti intorno alle partite di calcio, a che serve tenere in piedi un "Ufficio Stadio" in Questura? 

Allora, meglio rispolverare il vecchio ritornello del "pericolo Noglobal tra gli ultrà".

I "signori" che spediscono dettagliate informative al Viminale, fanno finta di non sapere che la nostra non è una tifoseria "politicizzata".

Il tifo del Cosenza è antiproibizionista ed è antirazzista. Punto e basta! Qualche anno fa persino la Uefa, in occasione della finale di Champions League a Manchester, ha scelto una foto degli Ultrà Cosenza per diffondere nell'Europa intera un messaggio contro i pregiudizi razziali.

Certo, per la Digos sarebbe tutto più facile, se nello stadio San Vito apparissero le svastiche. Ci sarebbe pure meno lavoro per le strade: ad eliminare i colori e la diversità, penserebbero i neonazisti.

Ma noi non ci caschiamo. Anche di fronte a questa provocazione resisteremo con intelligenza. Per amore del Cosenza, chiederemo a tutti gli ultrà delle due curve di non finire nella trappola, non diffondere per il momento messaggi che potrebbero attirare l'ira del Viminale sui Lupi.

Tuttavia, non è detto che i ragazzi ci ascolteranno. I Cosentini sono sempre stati dotati di autonomia e capacità critica. Non essendo una gregge di pecore, bensì un branco di lupi, non abbiamo un capo-montone nella nostra tifoseria.

Sappiano una cosa, però, gli uomini del Viminale ed i loro locali dipendenti. Possono toglierci la libertà e la salute. Non ci toglieranno mai la dignità e la parola.
^ Torna su


27-01-2008 - Comunicato stampa "liberitutti"

La requisitoria esposta dal Pm Domenico Fiordalisi non apporta nessun elemento di novità. In aula, sostanzialmente, la solita minestra. Le intercettazioni ammesse dalla Corte, che rigetta la richiesta di inammissibilità avanzata dalla difesa, evidenziano solo ed esclusivamente delle ipotesi di reato, più che conclamare delle prove certe. Eppure un magistrato, che opera in nome della giustizia, dovrebbe produrre in sede processuale delle prove concrete più che delle congetture ovvero una procura, dovrebbe essere più accorta prima di accettare nella sua sede, dibattimenti basati su elementi del genere. E tutto questo, stante l’alto rispetto per gli organi giudicanti.

Ancora una volta il Pm fa riferimenti a questioni di attualità come <<… come quando numerosi dimostranti hanno recentemente attaccato le caserme della Polizia a Roma…>>, citando il Presidente della Repubblica Italiana, forse per darsi un tono che non ha mai avuto. Ma non si ferma qui: << Lo Stato, applicando la Legge difende, anche:

- i diritti dei cittadini a riunirsi ed a manifestare pacificamente;

- i diritti del movimento contro la globalizzazione, come di tutte le formazioni sociali, ad esprimere le proprie idee, anche con modalità forti, insolite e vivaci.

Proprio nel “movimento dei movimenti” confluiscono le realtà più disparate; tutte devono essere rispettate e tutelate.>>

E’ un passaggio che rispediamo “ai mittenti”, la suddivisione tra buoni e cattivi, per noi, non esiste. I 25 di Genova e i 13 di Cosenza non saranno i capri espiatori di tutto quel movimento che è arrivato compatto sino ai giorni degli arresti, al Social Forum di Firenze, e che oggi si è sciolto confluendo ed articolando le numerose lotte sociali sparse nel nostro paese.

Questo processo, costruito “sapientemente” dagli addetti ai lavori è sempre stato presentato all’opinione pubblica come una brillante operazione messa in atto da parte dello Stato, per fermare una pericolosa associazione capace di sovvertire violentemente le regole internazionali. Per cui, il quadro prospettato dai più, lasciava presagire pene molto più severe, che i 50 anni prospettati dal Fiordalisi, specie se consideriamo quelle che sono state le proposte di condanna per i 25 di Genova. L’impianto accusatorio, quindi ne esce indebolito, per come presentato in sede dibattimentale. Escludendo tatticismi giuridici di alto livello, ecco la prova che al suo impianto, non ci ha mai creduto neanche egli stesso.

Abbiamo sempre nutrito dei forti dubbi rispetto alla professionalità, tanto acclamata e messa in campo dagli organi preposti. Nell'inchiesta Fiordalisi, la ricostruzione del teorema, su un piano simbolico ci spossessa del nostro agire, come infilati tra un “frame” e l'altro da registi occulti. Nelle carte del dottor Fiordalisi, obiettivamente, fatichiamo a ritrovare elementi di realtà storico - politica, men che meno che di natura giuridica. I due anni di intercettazioni operati a danno degli imputati, pagati con i soldi della collettività, non hanno mai evidenziato strani comportamenti da parte degli imputati stessi. Invero, si pensa ad una cellula sovversiva, quando i componenti della stessa si riuniscono in posti segreti e lontano dagli occhi di tutti; quando, ai suoi componenti vengono ritrovate armi da fuoco, ed ancora, tutto ciò che l’immaginario collettivo pensa quale strumento atto a concretizzare le pericolose azioni volte a sovvertire violentemente l’ordine economico dello Stato. Nulla di tutto ciò. Addirittura alcune intercettazioni, messe agli atti come prove inconfutabili, come nel caso del compagno tarantino che intercettato al telefono proponeva <>, suscita quantomeno dell’ilarità. Se l’intento del compagno pugliese era “inequivocabilmente” quello di recarsi a Genova con delle armi da fuoco, come mai non c’è stata prevenzione da parte degli organi di polizia giudiziaria, tallonando per tutta la durata delle giornate del G8 l'imputato?

L’altro aspetto negativo riguarda sicuramente la procura cosentina. Alla stessa respingiamo le sue accuse perché viviamo in una terra dove le emergenze sono ben altre: corruzione e malaffare nella gestione dei soldi pubblici; una città disegnata da parte della Direzione Distrettuale Nazionale Antimafia come caveau della malavita organizzata; la totale assenza di verità giudiziarie sull'ultima guerra di mafia combattuta dopo il 2000 per la gestione degli appalti sull'edilizia; le numerose inchieste e l’impunità di cui hanno goduto poliziotti e carabinieri (rimasti ancora in servizio) per reati contro il patrimonio e presunti rapporti con le cosche. Questo e molto altro succede dalle nostre parti.

E’ in questo contesto che la procura di Cosenza, preferisce indirizzare le sue attività verso chi produce delle lotte sociali, invece che fermare chi attenta quotidianamente ai nostri diritti; impegnando, inutilmente, una intera Corte d’Assise per ben sei anni.

A questo punto, le pene, ci risultano pesantissime non solo perché basate sul nulla, ma anche perché prevedono oltre 26 anni di libertà vigilata per sospetta pericolosità sociale. Una forma di restrizione della libertà che comporta provvedimenti come l'obbligo di dimora o di firma, il ritiro della patente e del passaporto, tutti provvedimenti adoperati dalle procure per indebolire e rendere difficile l’azione politica portata avanti dai movimenti sociali. A conti fatti, così come sulle nostre vite è cascato il più classico dei castelli accusatori - vecchio vizietto della giustizia italiana -anche noi nel corso del tempo abbiamo maturato una nostra interpretazione di tutta la vicenda. E cioè che tramite questa operazione si voglia colpire e criminalizzare qualunque azione che si svolga al di fuori dello stretto reticolato disegnato a suon di repressione, dai prepotenti del mondo e dai signorotti locali, che credono di poter gestire indisturbati i loro sporchi affari - utilizzandoci come pedine funzionali - indispensabili alla realizzazione dei loro disegni delinquenziali. E dunque con questo impianto accusatorio, anche un solo minuto di carcere, ci risulta inaccettabile!

Per questi motivi il corteo del 2 febbraio, a Cosenza, diventa tappa fondamentale per tutti coloro che non solo sono stanchi del contesto in cui viviamo, ma che hanno ancora voglia di far emergere la propria dignità rispetto a chi offende le nostre intelligenze con accuse inaccettabili, distrugge i nostri territori, rende precarie le nostre vite e reprime le nostre lotte!

Cosenza, 26.01.2008

Coordinamento “Liberi tutti”
liberitutti@inventati.org - www.cosenza2febbraio.org


^ Torna su


26-01-2008 - Agenzie stampa 26/01/2008

2008-01-26
Cosenza, no global: a febbraio manifestazione nazionale
"Organizzare la partecipazione democratica in questo paese e' un diritto garantito dalla Costituzione. Riteniamo nostro dovere difenderlo". Lo afferma Raffaella Bolini, della presidenza nazionale Arci, commentando le richieste del pm Fiordalisi nell'ambito del processo, a Cosenza, contro appartenenti alla rete no global. "Sei anni di carcere con l'aggiunta di tre anni di liberta' vigilata sono le richieste del Pm Fiordalisi per Francesco Caruso, Luca Casarini, Francesco Cirillo accusati, insieme ad altri 10 attivisti di "associazione finalizzata a sovvertire l'ordine economico dello stato". Pene fino a tre anni per gli altri imputati. Il processo di Cosenza si avvia a conclusione - aggiunge l'esponente dell'Arci - nessun altro reato e' contestato agli imputati se non quello di essere stati fra gli organizzatori delle giornate di Genova e Napoli nel 2001. Nella requisitoria Fiordalisi ha portato come prova dell'impianto accusatorio, tra l'altro, la partecipazione degli imputati alle riunioni del Genoa Social Forum, a cui eravamo presenti in tanti e tante, in rappresentanza di associazioni, organizzazioni non governative e di terzo settore, sindacati e in cui abbiamo sempre lavorato insieme e per consenso. Domani nella Giornata Globale del Forum Sociale Mondiale saremo di nuovo in azione in tutto il mondo. Sara' una occasione importante - conclude la Bolini - per difendere la democrazia di questo paese, per esprimere solidarieta' agli imputati, e per invitare tutti a partecipare alla manifestazione nazionale che si terra' a Cosenza sabato 2 febbraio, il giorno prima della sentenza". (AGI)


^ Torna su


25-01-2008 - Dichiarazione dell'imputato Francesco Cirillo sulla requisitoria del PM Fiordalisi

Una lunga requisitoria fatta di solo fumo. Ma tantissimo fumo. Non una sola prova concreta è stata presentata dal PM Fiordalisi che si è incartato sulla sua stessa requisitoria confondendo date, persone, strade, città. Non una sola prova concreta sugli inputati e su me stesso. Solo opinioni espresse con compagni ed amici intercettate dai ROS e dalla DIGOS e presentate come fatti. Non una sola foto, nè video, nè arma, è stata presentata dal PM che ha tenuto ferma giuria e pubblico per ben 7 ore per buttare su noi tutti solo una mole enorme di parole, parole, parole. Gli anni di carcere chiesti e le restrizioni cautelari, sono quindi tantissimi per tutti. Si vuole bloccare l'attività politica, si vogliono intimorire quelle migliaia e migliaia di persone, cittadini, giovani che ogni giorno lottano per difendere i propri territori, i propri posti di lavoro, la propria dignità. Una requisitoria che si è sgonfiata e che non è riuscita neanche a dimostrare fattivamente come si fosse formata un associazione sovversiva che sembra sempre di più cospirativa. Ringrazio tutti i giovani che a centinaia sono intervenuti al sit in , davanti al Tribunale di Cosenza sfidando i filtri fatti dalle forze dell'ordine per entrare ad assistere. Tutti schedati ed entrati quindi nei computer della Digos cosentina. Invito ancora tutti i sinceri democratici, gli ambientalisti, le organizzazione sindacali, a partecipare alla manifestazione del 2 febbraio a Cosenza per ristabilire i diritti a protestare, a contestare,a controllare i propri territori dalle sciagure ambientali, le devastazioni, la ndrangheta infiltrata sempre di più in pezzi interi dello stato.


^ Torna su


25-01-2008 - Come un racconto può diventare una prova (di Francesco Cirillo)
A dimostrazione dell'impeto nel costruire un teorema sovversivo a tutti i costi, fra il materiale tirato fuori dal mio computer c'è il canovaccio di un mio racconto che concluderà il mio ultimo libro in stampa presso la casa editrice Melagrana, intitolato "NOI SOVVERSIVI, un racconto sugli anni 70", in uscita nel prossimo mese di febbraio.

Ebbene ritroviamo questo racconto a pag 129 e 130 della requisitoria del PM Fiordalisi, e letto in aula con vera forza teatrale dallo stesso Fiordalisi.

Il racconto finale del mio libro parla di un sogno fatto in treno al ritorno da Genova dopo aver letto IL DOMINIO ED IL SABOTAGGIO di Antonio Negri.

Chi ha quel libro nell'edizione Feltrinelli del 1978 può leggere a pag 43 queste stesse parole e comunque il senso letterario. Questo quanto scritto nella requisitoria. Siccome nel mio racconto riferendomi "all'amata" di cui parla Negri viene descritto un rapporto sessuale nella banca assaltata sotto il suono di "Whole lotta a love" dei Led Zeppelin, il prode Fiordalisi lo epura dalle parti più letterarie lasciando solo quella che gli interessava e cioè:

"TUTTE LE VOLTE CHE ARROTOLO LA SCIARPA SULLA FACCIA SOTTO UNA MASCHERINA ED INDOSSO GLI OCCHIALI ANTILACRIMOGENI…L'ADRENALINA MI AVVOLGE MI VEDO COME SE FOSSI UN'ALTRA PERSONA…PRENDIAMO I CASSONETTI E LI METTIAMO DI TRAVERSO TRA IL FUMO NEBULOSO SI BUTTANO DENTRO LE PASTIGLIE INCENDIARIE E SUBITO PRENDE FUOCO TUTTO …SI COMINCIANO A DIVELLERE I PALI STRADALI LE PANCHINE E QUALSIASI OGGETTO URBANO DA LANCIARE CONTRO QUELLA MASSA TETRA …E LA BANCA È NELLE NOSTRE MANI PIETRE OGGETTI DI OGNI GENERE HANNO SFONDATO VETRINE BILINDATE DEL POTERE TUTTO IL GRUPPO DI CENTO PERSONE È DENTRO LA BANCA IN UN CASO BELLISSIMO TRAVOLGENTE NEL RUMORE DEI VETRI ROTTI E DEI COMPUTER DISTRUTTI DELLE SEDIE SCARAVENTATE CONTRO I QUADRI APPESI CI STIAMO IN MEZZO TRA LE BANDIERE ROSSE E NERE LE VETRINE DEL POTERE USURAIO CADONO A PEZZI MENTRE DA FUORI GIUNGONO A NOI APPLAUSI DI UN MIGLIAIO DI COMPAGNI FUORI A VEDERE LA SCENA …RESTO FERMO DAVANTI AL BANCONE MENTRE TUTTO INTORNO A ME VIENE DIVELTO E COMINCIA A BRUCIARE. SENTO GRIDARE IN TANTE LINGUE, IN BASCO, IN TEDESCO, IN FRANCESE, IN AUSTRIACO, IN ITALIANO IN QUEL MOMENTO CAPISCI TUTTE LE LINGUE VEDO TUTTI USCIRE PRECIPITOSAMENTE ED ANCHE NOI CI BUTTIAMO NELL'USCITA ORA SIAMO FUORI COMPLETAMENTE E SCAPPIAMO LUNGO IL VIALONE VERSO IL GRANDE PIAZZALE DOVE C'È IL RESTO DEL CORTEO ORA ANCHE AUTO DI GROSSA CILINDRATA BRUCIANO MA LE STRADE SONO ANCORA IN MANO NOSTRA. NULLA RIVELA A TAL PUNTO L'ENORME STORICA POSITIVITÀ DELL'AUTOVALORIZZAZIONE OPERAIA, NULLA PIÙ DEL SABOTAGGIO. NULLA PIÙ DI QUELL'ATTIVITÀ CONTINUA DI FRANCO TIRATORE, DI SABOTATORE DI ASSENTEISTA, DI DEVIANTE DI CRIMINALE CHE MI TROVO A VIVERE. IMMEDIATAMENTE RISENTO IL CALORE DELLA COMUNITÀ OPERAIA E PROLETARIA TUTTE LE VOLTE CHE MI CALO IL PASSAMONTAGNA…OGNI AZIONE DI DISTRUZIONE E DI SABOTAGGIO RIDONDA SU DI ME COME SEGNO DI COLLEGANZA DI CLASSE NÉ IL DOLORE DEL'AVVERSARIO MI COLPISCE. MI APPROPRIO DELLA BANCA, DELLA STRADA DELLE AUTO IN FIAMME"

Immaginate il computer di Camilleri nelle mani di Fiordalisi.

Di quanti omicidi accuserebbe Camilleri?
^ Torna su


25-01-2008 - Agenzie stampa 25/01/2008

G8: GIORDANO (PRC), NON PENSAVO CHE CARUSO FOSSE MINACCIA DEVASTANTE = DOPO LA RICHIESTA A 6 ANNI DI CARCERE DEL PARLAMENTARE NO GLOBAL Palermo, 25 gen. - (Adnkronos) - «Non credevo che Francesco Caruso fosse così potente e che avesse addirittura alterato l'equilibrio economico mondiale, non credevo insomma che fosse una minaccia così devastante». Così il segretario nazionale del Prc, Franco Giordano, ha commentato la richiesta a 6 anni di carcere per il parlamentare Francesco Caruso per la nascita di una formazione no global a Cosenza. (Ter/Ct/Adnkronos) 25-GEN-08 18:18

NO GLOBAL: GIORDANO, NON PENSAVO CARUSO FOSSE COSÌ POTENTE (ANSA) - PALERMO, 25 GEN - «Non pensavo che Caruso fosse così potente, che avesse una forza talmente devastante da pregiudicare il corso dell'economia mondiale». L'ha detto a Palermo il segretario di Rifondazione Comunista, Franco Giordano, commentando la richiesta di condanna a sei anni del deputato del Prc, Francesco Caruso. «Francamente - ha aggiunto - mi sembra tutto molto esagerato». (ANSA). TE/LU 25-GEN-08 17:42

NO GLOBAL: 2 FEBBRAIO CORTEO NAZIONALE CONTRO INGIUSTIZIE (ANSA) - COSENZA, 25 GEN - Contro le repressioni, per la libertà, per la giustizia sociale. Questa la finalità del corteo nazionale organizzato dal coordinamento «Liberitutti», in programma a Cosenza il prossimo 2 febbraio sul tema «Genova 2001-Cosenza 2008. Sette anni di vergogne». Alcuni dettagli della manifestazione nazionale sono stati illustrati, stamani a Cosenza, nel corso di una conferenza stampa organizzata dal coordinamento «Liberitutti». Il corteo partirà sabato prossimo, 2 febbraio, alle 14.30 da piazza Zumbini e si concluderà con un concerto in piazza Arenella degli «Zion Train». La manifestazione sarà anticipata da alcune iniziative come l'incontro con Haidi Giuliani e Silvia Baraldini sul tema «Dal diritto al dissenso, alla didattura democratica», in programma il prossimo primo febbraio in piazza Matteotti. E sempre nella giornata del primo febbraio si terrà l'inaugurazione della mostra «Carlo vive» dedicata a Carlo Giuliani. Il coordinamento, invitando tutta la città a partecipare al corteo, invita anche «i commercianti - è scritto in un comunicato di »Liberitutti« - a non chiudere le attività».(ANSA). YRB-VF/FLC 25-GEN-08 16:17

NO GLOBAL: «LIBERITUTTI», ACCUSE PM BASATE SU NULLA (ANSA) - COSENZA, 25 GEN - «Bisogna capire che si tratta di richieste che si basano sul niente, ma che comunque restano gravi proprio perchè formulate sulla base di nessun elemento». Così Michele Santagata, uno degli imputati del processo no global ha commentato, stamani nel corso di una conferenza stampa organizzata a Cosenza dal movimento «Liberitutti», l'esito della requisitoria del pm Domenico Fiordalisi che si è svolta ieri a Cosenza in Corte d'Assise. «Chi ha ascoltato la requisitoria - ha aggiunto Santagata - si è accorto del delirio che il pubblico ministero ha espresso per sei ore. È stato evidente che a livello sostanziale il pm non ha espresso nulla se non un impianto accusatorio basato su intercettazioni telefoniche. Ma soprattutto ci chiediamo perchè dopo due anni, nel corso dei quali tutte queste persone sono state ascoltate e seguite, la polizia giudiziaria non ha inteso prevenire il consumarsi di alcuni reati?». Per Francesco Cirino del coordinamento «Liberitutti» «la discrasia tra le accuse e le pene richieste, a nostro avviso, lascia presagire che neanche il pm ci crede. Infatti nel corso di sette ore di requisitoria tante volte ha detto 'deducò, ma la funzione di un pubblico ministero è quella di fornire prove, non di dedurre. Quindi alla base di tutto ciò i sei anni diventano pesantissimi proprio perchè basati sul nulla». Una conferenza stampa un pò concitata in riferimento all'episodio che ha riguardato ieri il giornalista Marco Cribari, al quale è stato impedito l'ingresso. A tale proposito Mariafrancesca D'Agostino del coordinamento «Liberitutti» ha precisato: «come coordinamento prendiamo le distanze da quanto accaduto ieri. Si è trattato di uno scontro verbale tra due persone. Ciò che è accaduto non riguarda il coordinamento». (ANSA). YRB-VF/FLC 25-GEN-08 16:15

NO GLOBAL: MIGLIORE (PRC), SOLIDARIETÀ A CARUSO (ANSA) - ROMA, 25 GEN - Gennaro Migliore, presidente dei deputati di Rifondazione comunista-SE, a nome del gruppo parlamentare, esprime solidarietà a Francesco Caruso, Luca Casarini e Francesco Cirillo, accusati di associazione sovversiva per gli incidenti accaduti nel 2001 nel corso delle manifestazioni a Genova e Napoli, contro cui la Corte d'Assise di Cosenza ha chiesto sei anni di reclusione e tre di domiciliari. «Riteniamo la tesi accusatoria - spiega Gennaro Migliore - frutto di una vera e propria distorsione di una realt… che abbiamo conosciuto direttamente. Troviamo incredibile e insostenibile la tesi del complotto sostenuta dall'accusa che - aggiunge - tenta di riscrivere la storia nelle aule dei tribunali. Annunciamo fin da ora - conclude - la nostra adesione alla manifestazione di solidarietà prevista per il 2 febbraio a Cosenza». (ANSA). PH 25-GEN-08 15:33

COSENZA: LEGAMBIENTE SU PROCESSO NO GLOBAL, FARE CHIAREZZA E GIUSTIZIA = 'MA NON GIUDICARE SOTTO LA LENTE DELL'EMERGENZA TERRORISMÒ Roma, 25 gen. - (Adnkronos) - «Fare chiarezza e giustizia sui fatti di Genova. E non trattare l'accaduto come se fosse in corso un'emergenza terrorismo». È questa la vera questione secondo Legambiente, che commenta le richieste di condanna del pm di Cosena per Francesco Caruso, Luca Casarini e altri esponenti no global chiesti dal pm al processo di Cosenza. «Portare avanti il processo di Cosenza sotto il segno dell'emergenza terrorismo, come sta invece accadendo - dice la nota dell'associazione ambientalista - è fuorviante e inaccettabile. Per arrivare alla verità, servono procedimenti chiari e trasparenti che tengano conto dei fatti, a cominciare dalle torture e dalle false prove, unite alla totale incapacità delle forze dell'ordine e della politica di garantire l'ordine pubblico e proteggere la città e i cittadini da un clima di violenza che ha portato alla morte di un ragazzo». (Rre/Ct/Adnkronos) 25-GEN-08 15:21

NO GLOBAL: FERRERO, ACCUSE HANNO CONNOTAZIONE SOCIALE (ANSA) - ROMA, 25 GEN - Il ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero ha espresso la sua «vicinanza» agli imputati del processo di Cosenza, e in particolare a Francesco Caruso, Luca Casarini e Francesco Cirillo. Le accuse alla base della richiesta di condanna presentata dal pm, per Ferrero, «hanno una forte connotazione sociale». (ANSA). COM-MAS 25-GEN-08 14:32

NO GLOBAL: CASARINI, CONTRO DI ME PROCESSO POLITICO (ANSA) - FIRENZE, 25 GEN - «Credo sia un processo politico che va affrontato come tale, un processo che ha come obiettivo terrorizzare i movimenti attraverso di noi e restringere la libertà di dissenso per tutti». Lo ha detto oggi a Firenze Luca Casarini, in merito alle condanne chieste ieri dalla pubblica accusa al processo a Cosenza contro 13 militanti no global accusati di associazione sovversiva per gli incidenti accaduti nel 2001 nel corso delle manifestazioni a Genova e Napoli. Tra gli imputati figura lo stesso Casarini, per il quale il pm ha chiesto sei anni di reclusione. «Sono preoccupato non solo per me, ma per questo clima, perchè siamo nel momento della delegittimazione istituzionale», ha aggiunto Casarini. (ANSA). Y6G-GRO 25-GEN-08 13:16

NO GLOBAL:CARUSO A MASTELLA, SENZA SOLIDARIETÀ È IPOCRISIA (ANSA) - CATANZARO, 25 GEN - «Aspetto la solidarietà di Mastella, altrimenti la sua è solo ipocrisia». A chiederlo, in una nota, è il deputato di Rifondazione, Francesco Caruso, per il quale ieri il pm di Cosenza, Domenico Fiordalisi ha chiesto sei anni di carcere e tre di libertà vigilata, per il reato di cospirazione politica. Mastella, afferma Caruso, «non può tacere dinanzi ai deliri di questo pm e all'attacco politico che si cela dietro questo tentativo osceno e vergognoso di far passare il movimento No global come una banda di cospiratori. Non si capisce nemmeno lontanamente il perchè si stia svolgendo a Cosenza, se non per la presenza di un pm che, unico al mondo, ha scoperto che dietro il contro-vertice di Genova non c'era un movimento contro la globalizzazione, ma una trama cospirativa ordita da 13 meridionali, compreso il pur sempre veneto Casarini, finalizzata a turbare l'esecuzione delle funzioni del governo italiano». «Attendo la solidarietà di Mastella - afferma Caruso - perchè lui che non solo ha turbato le funzioni del governo, ma l'ha fatto cadere; lui che grida allo scandalo se inquisiscono i suoi amici e parenti, non può tacere. Il suo silenzio dimostrerebbe l'ipocrisia di chi vuole semplicemente l'impunità e il garantismo per sè e per i suoi. Se vogliamo affrontare seriamente il rapporto tra politica e magistratura per prima cosa vanno abrogati i reati associativi e di opinione promulgati nel 1931 dal regime fascista per colpire gli oppositori politici ed ancor oggi in vigore, perchè nessun magistrato può pensare di sbattere in galera una persona solo per le sue idee». (ANSA). I35-SGH 25-GEN-08 12:17

GOVERNO: CARUSO, ORA MASTELLA MI DIA SOLIDARIETÀ = ALTRIMENTI È SOLO IPOCRISIA Roma, 25 gen. - (Adnkronos) - «Ora mi aspetto la solidarietà di Mastella». Ad affermalo è il parlamentare del Prc Francesco Caruso, che spiega: «Ieri il Pm di Cosenza ha chiesto per me e altri compagni 6 anni di carcere e 3 di libertà vigilata per il reato di cospirazione politica. Un teorema giudiziario sui fatti del g8 Genova che non si capisce nemmeno lontanamente il perchè si stia svolgendo a Cosenza, se non per la presenza in quella procura di un farneticante pubblico ministero che, unico al mondo, ha scoperto che dietro il controvertice di Genova non c'era un movimento contro la globalizzazione, ma una trama cospirativa ordita da 13 meridionali, compreso il pur sempre veneto Casarini, finalizzata a turbare l'esecuzione delle funzioni del governo italiano». «Attendo ora -aggiunge Caruso- la solidarietà di Clemente Mastella, lui che non solo ha turbato le funzioni del governo ma l'ha fatto direttamente cadere, lui che grida allo scandalo se inquisiscono i suoi amici e parenti, non può tacere dinanzi a questo teorema giudiziario, dinanzi ai deliri di questo pubblico ministero, all'attacco politico che si cela dietro questo tentativo osceno e vergognoso di far passare il movimento noglobal come una banda di cospiratori. Il suo silenzio dimostrerebbe l'ipocrisia di chi vuole semplicemente l'impunità e il garantismo per sè, i suoi amici e i suoi familiari. Se vogliamo affrontare seriamente il rapporto tra politica e magistratura, per prima cosa vanno abrogati i reati associativi e di opinione promulgati nel 1931 dal regime fascista per colpire gli oppositori politici ed ancor oggi in vigore, perchè nessun magistrato, per quanto psicolabile, può pensare di sbattere in galera una persona solo per le sue idee», conclude Caruso. (Sin/Pn/Adnkronos) 25-GEN-08 10:30


^ Torna su


24-01-2008 - [SupportoLegale] [Deutsch] 50 Jahre von Strafe. Das ist den Antrag des Staatsanwalts für die "Sud Ribelle" 13 Angeklagten aus vielerlei Titeln wegen subversiver Vereinigung

Wir sind zu den des Prozesses geschlagenen Endausscheidungen angekommen, das im Gericht von Cosenza (Italien) stattfindet, und das 13 Leute verwickelt sieht, die aus vielerlei Titeln wegen subversiver Vereinigung, um die Übung von den Funktionen der italienischen Regierung während des „Global Forum" von Neapel und des G8 Gipfels in Genua in Juli 2001 zu verhindern, beschuldigt werden und eine aus Tausenden von Menschen breitere bestehende Vereinigung, die auf die bestehende wirtschaftliche Ordnung des Staats gewaltsam umzuwälzen gezielt wird. Nicht schlecht als Aufbau!
Das ist ein Prozeß, das sich ab seinen Voraussetzungen als possenhaft, grotesk, eine italienische berühmte Komödie erinnern lassen wird. Die Augenblicke, in denen nicht gelacht wird, entsprechen mit der Lektüre von den Anträge des Staatsanwalts Fiordalisi, der sehr willig ist sich einige Augenblicke von Herrlichkeit zu nehmen. Schade dass er von der „Prodi" Querelle verdunkelt geworden sei. Die Strafen gehen von 2 Jahren und halb bis 6 Jahren. Auch Sicherheitsmaßnahmen sind für alle Angeklagten verlangt worden, die in Freiheit unter Polizeiaufsicht für von einem Jahr zu drei Jahren gehenden Zeiten, zu übersetzen sind.
Das Komische fehlt aber gar nicht dem Amtsweg dieses Prozesses: in 2002 machen einige kleine Polizeibeamte ihre Runde bei alle Anwaltschaften von Italien um ein verfügbares davon zu finden, um unter Prozeß das Aktivistennetz, das der GegenGipfel von Neapel 2001 organisierte, zu stellen. Sie treffen viele Türen in diesem ihren Umherirren: alle wurden ihnen in Gesicht geschleudert außer jener der Anwaltschaft von Cosenza und von Fiordalisi, deren unsterbliche Erinnerung sich zu vier Untersuchungen des Oberster Justizrat (CSM) auf ihm bindet, und zu anderen besonderen Untersuchungen: Er hatte die Untersuchung auf zum Plan COMERIO gehörtenden „Jolly Rosso" Schiff geschlossen, auf dem auch die getötene in Somalien in 1993 Journalistin Ilaria Alpi den Spur folgte.
Am 15. November 2002, in der Nacht, wurden die Häuser von etwa zehn von Aktivisten aus Neapel, Cosenza, Taranto, Vibo Valentia, Diamante und Montefiscone, von den Durchsuchungen von den Polizisten verwüstet: das Ergebnis ist 20 angehaltene Leute, 5 von ihnen wurden zu Hausarrest gestraft, 43 Leute endeten in der Untersuchungsrichtung wegen PC, Bücher und telephonischen, umgebungs- und telematischen Abhören.

Es berührt uns nochmal, "Kein Gewissensbiß" zu sagen: sowie für Genua auch für Neapel, kein Gewissensbiß kann mehr da sein, in derjenige, die sich die Welt wirtschaftlicher Macht entgegenzusetzen versuchten.
Deswegen müssen wir beweisen dass die 13 Angeklagten nicht allein sind, darum werden wir am 2. Februar im Platz in Cosenza sein. 


^ Torna su


24-01-2008 - [SupportoLegale] Sud Ribelle: chiesti 50 anni

50 anni di pena, questa la richiesta del pm per gli imputati del Sud Ribelle. Siamo giunti alle battute finali del processo che si tiene a Cosenza e che vede coinvolte 13 persone, accusate a vario titolo di associazione sovversiva, ai fini di impedire l’esercizio delle funzioni del Governo italiano durante il Global Forum di Napoli e al G8 a Genova nel luglio 2001 e creare una più vasta associazione composta da migliaia di persone volta a sovvertire violentemente l’ordinamento economico costituito nello Stato. Niente male, come impianto.

Un processo che fin dalle sue premesse si farà ricordare come tragicamente farsesco, grottesco, una commedia all'italiana, più 'I Mostri', che non 'I Soliti Ignoti'. I momenti in cui non si ride, corrispondono con la lettura delle richieste del pm Fiordalisi, voglioso di prendersi qualche attimo di gloria. Peccato sia oscurato dalla querelle Prodi si, Prodi no.

Le pene vanno dai 2 anni e sei mesi ai sei anni. Per tutti gli imputati sono state richieste anche misure di sicurezza, da tradursi in libertà vigilata per periodi che vanno da un anno a tre anni. Le comiche però non mancano nell'iter processuale: è il 2002 quando alcuni piccoli funzionari di polizia si fanno il giro delle procure d'Italia per trovarne una disponibile a mettere sotto processo la rete di attivisti che organizzò il controvertice di Napoli 2001. Incontrano molte porte in questo peregrinare: gli sbattono tutte in faccia tranne una, quella della procura di Cosenza e del pm Fiordalisi il cui imperituro ricordo si lega a quattro inchieste del CSM su di lui e ad inchieste particolari: fu lui a chiudere l'inchiesta sulla Jolly Rosso nave facente parte del progetto COMERIO, su cui anche Ilaria Alpi stava seguendo la pista. E' il 15 novembre 2002 le case di decine di attivisti di Napoli, Cosenza, Taranto, Vibo Valentia, Diamante e Montefiscone, vengono nottetempo devastate dalle perquisizioni delle forze dell'ordine: il risultato è venti persone arrestate, ad altri cinque furono notificati gli arresti domiciliari, quarantatre persone finirono indagate nel filone di inchiesta, computer, libri, intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche.

Ancora una volta ci tocca dire "Nessun rimorso": come per Genova, così per Napoli non ci può essere alcun rimorso in chi ha tentato di opporsi al potere economico mondiale. Per questo, per dimostrare a questi 13
imputati di non essere soli, saremo in piazza a Cosenza il 2 Febbraio.
La Storia siamo noi.

Supportolegale


^ Torna su


24-01-2008 - [SupportoLegale] [English] Sud Ribelle trial: calling for 50 jail years

50 penalty years, are inflicted by the public prosecutor for the 13 charged people of Sud Ribelle trial who are accused for various reasons of subversive association.
We've arrived to the end of the trial which is taking place in Cosenza (Italy) and sees 13 persons as involved ones, accused for various reasons of subversive association, in order to avoid the exercise of the government functions of Italy during the global forum in Neaples and the G8 in July in 2001 and to create a wider association composed by thousands people, intended to subvert violently the constituted economic order of the state. No bad at all as frame!
Since its beginning this trial will be remembered as tragically ridiculous, grotesque, as a typical Italian comedy indeed.
It doesn't laugh only during the public prosecutor Fiordalisi closing speech. He's wishful to take for himself some glory times. It's just a shame he's darkened by controversy about Prodi.
The inflicted sentences are about from 2 and half years and 6 years. For every charged person security measures also are been demanded for every charged person, to be translated into probation for a 1 to 3 year(s) time.
There are also farces during the trial procedure. In 2002 some petty police civil servants travel through all the prosecutor's offices of italy around with the hope to find an available one which could put on trial the activists network that organized the against-summit of Naples in 2001. During this travel every office threw the door in their face except for just one which belonged to the Cosenza Prosecutor Office and public prosecutor Fiordalisi as well, whose eternal memory is linked to 4 inquiries of the Italian magistrature council about him and to other particular inquiries. He was to close the inquiry of Jolly Rosso ship which was part of COMERIO project, about which Ilaria Alpi also was following the track.
15th November 2002: tens of activists homes in Naples, Cosenza, Taranto, Vibo Valentia, Diamante, Montefiascone (italy) are at night devastated by searches of policemen. The result is as follows: 20 arrested people, other notified ones for house arrests. Then computers, books, phone enviromental and telematic tappings belonging to 43 people ended to be involved in this case.
Once again we have to say "no remorse anymore": as for Genua as for Naples it couldn't be any remorse at all for whoever tried to oppose him/herself to the world economic power. Therefore, for demonstrating to the 13 charged ones that they are not alone, we will be on the streets in Cosenza on 2th February. 


^ Torna su


24-01-2008 - Agenzie stampa 24/01/2008

NO GLOBAL:PROCESSO COSENZA;GRIMOLDI (LEGA),CARUSO ORA A CASA (ANSA) - ROMA, 24 GEN - «La richiesta di condanna a sei anni per Francesco Caruso Š la conferma di quanto diciamo da tempo sulla violenza e i violenti che albergano nella maggioranza. Ora si rassegni, lui e i suoi sodali sono destinati a tornarsene a casa».Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e coordinatore federale dei Giovani Padani, commenta cosŤ la richiesta di condanna a sei anni avanzata dal Pm nei confronti di Caruso. «Per fortuna che ora la crisi del governo Prodi porter… ad una bella pulizia in Parlamento. Le elezioni come un disinfettante. E forse qualcuno a sinistra - conclude Grimoldi - sar… costretto a trovarsi un vero lavoro». (ANSA). BOR 24-GEN-08 21:35

NO GLOBAL: IMPEDITO ACCESSO IN AULA A CRONISTA, PROTESTE (ANSA) - COSENZA, 24 GEN - «Tu non entri perchè sei fascista». È la frase che alcuni militanti no global avrebbero rivolto ad un giornalista del quotidiano Calabria Ora, Marco Cribari, impedendogli di assistere al processo, in corso a Cosenza, a 13 esponenti del movimento. L'episodio è stato denunciato dal giornalista Mario Campanella, che ha parlato di «fatto gravissimo e di protervia illiberale, che si ammanta di antifascismo manieristicio». Il direttore di Calabria Ora, Paolo Pollichieni, nell'editoriale che sarà pubblicato domani, sostiene che «alcuni squadristi hanno aggredito, così come facevano i loro avi all'inizio del 'ventenniò, un nostro cronista riuscendo nell'intento di impedirgli di fare liberamente e serenamente il suo lavoro». Pollichieni si è detto certo che «di quanto è accaduto non mancheranno di occuparsi i vertici della Procura della Repubblica di Cosenza e delle forze dell'ordine, che non dovrebbero avere difficoltà nell'individuare i responsabili di questa intollerabile violenza». Sulla vicenda è intervenuta in serata, con un comunicato, la Questura di Cosenza, secondo la quale «Cribari è stato contestato da alcuni esponenti no global. L'immediato intervento del dirigente dei servizi di ordine pubblico e del dirigente della Digos ha assicurato al medesimo la possibilità di accedere all'aula. Cribari, tuttavia, ha rifiutato di entrare in quanto erano presenti all'interno altri suoi colleghi giornalisti che avrebbero assicurato il relativo servizio ed ha preferito andar via». (ANSA). DED 24-GEN-08 20:46

NO GLOBAL: PM CHIEDE CONDANNE PER CARUSO E CASARINI /ANSA A COSENZA REQUISITORIA NEL PROCESSO, PER IMPUTATI È «ASSURDO» (ANSA) - CATANZARO, 24 GEN - Un «gruppo sovversivo che mirava a veicolare un messaggio di violenza». Per il pm Domenico Fiordalisi la «Rete meridionale del sud ribelle» sarebbe stata «un'organizzazione con finalità eversive» che avrebbe organizzato gli incidenti accaduti nel 2001 durante il Global Forum di Napoli ed il G8 di Genova. È su questo presupposto che Fiordalisi ha chiesto la condanna dei 13 militanti no global imputati nel processo in corso a Cosenza, in Corte d'assise, cominciato il 2 dicembre del 2004. Le condanne più alte - sei anni di reclusione - il pm le ha chieste per Francesco Caruso, oggi deputato di Rifondazione comunista; Luca Casarini, leader delle «tute bianche» e Francesco Cirillo. Per Caruso, Casarini e Cirillo Fiordalisi ha chiesto anche tre anni di libertà vigilata. Il pm ha chiesto inoltre la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per Lidia Azzarita, Alfonso De Vito, Michele Santagata, Anna Curcio, Antonino Campennì, Salvatore Stasi e Peppe Fonzino e due anni e sei mesi per Vittoria Oliva, Claudio Dionesalvi ed Emiliano Cirillo. Proprio su Anna Curcio è venuta fuori nel pomeriggio una singolare coincidenza: è imputata a Cosenza e testimone nel processo di Genova a carico di esponenti delle forze dell'ordine per l'irruzione nella scuola Diaz in occasione del G8. Le richieste del pm segnano un momento significativo del processo sulla vicenda cominciata il 15 novembre del 2002 con l'operazione dei Ros e della Polizia che portò all'esecuzione di venti ordinanze di custodia cautelare. Un'operazione cui il 23 novembre successivo fece seguito una grande manifestazione di solidarietà nei confronti degli arrestati, con la partecipazione di decine di migliaia di militanti no global ed una marcia pacifica in città. A chiedere al gip l'emissione delle misure cautelari fu proprio il pm Fiordalisi, all'epoca in forza alla Procura di Cosenza. Fiordalisi ha sempre creduto e portato avanti la sua tesi accusatoria, ribadendola oggi con le richieste di condanna. Secondo Fiordalisi, scopo del gruppo non era soltanto quello di «bloccare un vertice politico, ma anche costituire un gruppo sovversivo». Fiordalisi, che ha parlato per oltre sette ore, ha basato la sua tesi accusatoria sulle intercettazioni telefoniche ed ambientali dei militanti della Rete del sud ribelle attraverso le quali sarebbero stati preparati gli incidenti a Napoli e Genova. Alle richieste di Fiordalisi Francesco Caruso ha replicato «parlando di richieste assurde, frutto avvelenato di un teorema altrettanto assurdo che vorrebbe riscrivere la storia delle giornate del G8 di Genova nelle aule dei tribunali. Gli ultimi imputati accusati di cospirazione politica sono Sandro Pertini o prima ancora Giuseppe Mazzini: per questo sono onorato delle accuse». Duro anche il commento di Luca Casarini. «Con la richiesta di condanne e le motivazioni che ha addotto - ha detto il leader delle tute bianche - il pm Fiordalisi si è iscritto alla schiera di coloro che non sono a servizio della giustizia ma solo del potere». (ANSA). DED 24-GEN-08 19:47

COSENZA: AGNOLETTO, IGNOBILE TENTATIVO PROCESSARE MOVIMENTO NO GLOBAL = Milano, 24 gen. - (Adnkronos) - «Dopo 7 anni dovrebbe essere chiaro a tutti quello che è accaduto a Genova». Così Vittorio Agnoletto, ex portavoce del Genoa Social Forum commenta le richieste del pm nel processo ai 13 militanti imputati a Cosenza. Il magistrato ha chiesto in particolare 6 anni di carcere e tre anni di libertà vigilata per Francesco Caruso, Luca Casarini e Francesco Cirillo. «La richiesta di pena e l'accusa rappresentano l'ennesimo tentativo di ridurre il movimento di Genova ad un'associazione sovversiva - prosegue Caruso - Ci provarono anche allora, ad accusare tutto il Genoa Social Forum di essere un'associazione sovversiva, ma non trovarono alcun magistrato disposto a sostenere tale tesi, confezionata in un accordo tra Palazzo Chigi e i vertici delle forze dell'ordine. Oggi provano a riversare la stessa accusa su una parte di quello che allora fu il movimento di Genova. Se non vi fosse il rischio concreto per tredici persone di finire in carcere, direi che ci troviamo di fronte ad uno spettacolo di teatro dell'assurdo: i rappresentanti delle forze dell'ordine responsabili delle violenze del G8 vengono premiati e sono ad oggi impuniti, gli attivisti del movimento vengono processati con accuse pesantissime. Ancora una volta si sta cercando di riscrivere la storia. Ma a sette anni di distanza è evidente che Genova ha rappresentato una pagina nera per la nostra democrazia e le responsabilità di ciò i pm le dovrebbero ricercare nelle fila del governo e dei vertici delle forze di polizia di allora». (Rre/Pn/Adnkronos) 24-GEN-08 19:29

NO GLOBAL: AGNOLETTO,IGNOBILE TENTATIVO PROCESSARE MOVIMENTO (ANSA) - ROMA, 24 GEN - «La richiesta di pena e l'accusa per i 13 militanti no global imputati a Cosenza rappresentano l'ennesimo tentativo di ridurre il movimento di Genova ad un'associazione sovversiva». Lo dichiara Vittorio Agnoletto, ex portavoce del Genoa Social Forum. «Ci provarono anche allora, ad accusare tutto il Genoa Social Forum di essere un'associazione sovversiva - ricorda Agnoletto - ma non trovarono alcun magistrato disposto a sostenere tale tesi, confezionata in un accordo tra Palazzo Chigi e i vertici delle forze dell'ordine. Oggi provano a riversare la stessa accusa su una parte di quello che allora fu il movimento di Genova». «Se non vi fosse il rischio concreto per tredici persone di finire in carcere - aggiunge - direi che ci troviamo di fronte ad uno spettacolo di teatro dell'assurdo: i rappresentanti delle forze dell'ordine responsabili delle violenze del G8 vengono premiati e sono ad oggi impuniti, gli attivisti del movimento vengono processati con accuse pesantissime. Ancora una volta si sta cercando di riscrivere la storia. Ma a sette anni di distanza Š evidente che Genova ha rappresentato una pagina nera per la nostra democrazia e le responsabilit… di ci• i pm le dovrebbero ricercare nelle fila del governo e dei vertici delle forze di polizia di allora». (ANSA). AU 24-GEN-08 19:22

NO GLOBAL:PROCESSO COSENZA; BERTOLINI(FI),VIA DA PARLAMENTO (ANSA) - ROMA, 24 GEN - «Caruso non Š degno di rappresentare il popolo italiano. Questo campione di democrazia si Š macchiato di episodi gravissimi che hanno turbato la vita democratica del nostro Paese», secondo il vicepresidente dei Deputati di Forza Italia alla Camera, Isabella Bertolini. «Dopo la marijuana a Montecitorio, le frasi offensive contro Marco Biagi definito assassino di lavoratori, e le spese proletarie per le quali Š stato condannato a 3 anni in primo grado, oggi, - sostiene Bertolini - il deputato no global Francesco Caruso viene accusato di reati gravissimi che potrebbero costargli ben 6 anni di galera. La sua presenza a Montecitorio diventa ogni giorno pi— indigesta». «Se le richieste del Pm verranno confermate - conclude Bertolini - il rispetto ed il decoro delle istituzioni che indegnamente rappresenta richiederebbero e consiglierebbero le sue dimissioni immediate da deputato della Repubblica». (ANSA). VM 24-GEN-08 19:12

NO GLOBAL:PROCESSO COSENZA;PAOLO CENTO,NON FU COSPIRAZIONE (ANSA) - ROMA, 24 GEN - «La storia e le azioni del Movimento no-global da Genova 2001 in poi non sono e non possono essere lette come un fatto da codice penale nè tanto meno si può utilizzare la categoria della cospirazione politica contro lo Stato per un Movimento che ha sempre svolto la sua azione radicale di critica e di lotta alla luce del sole e assumendosi le responsabilità delle proprie azioni». Lo sostengono i Verdi Paolo Cento e Mauro Bulgarelli in merito alla richiesta di condanne per Casarini, Caruso e Cirillo nel processo contro i no-global in corso a Cosenza. «C'è da augurarsi - concludono - che le richieste di condanna siano respinte per salvaguardare uno spazio di agibilità democratica per i movimenti e per la partecipazione fuori dai partiti tradizionali». (ANSA). COM-VM/MB 24-GEN-08 18:59

NO GLOBAL:IMPUTATA A COSENZA,TESTE A PROCESSO IRRUZIONE DIAZ (ANSA) - COSENZA, 24 GEN - Imputata a Cosenza nel processo ai 13 militanti no global accusati di associazione sovversiva per gli incidenti accaduti nel 2001 nel corso delle manifestazioni a Genova e Napoli, e testimone nel processo di Genova a carico di esponenti delle forze dell'ordine per l'irruzione nella scuola Diaz in occasione del G8. È la situazione in cui si è venuta a trovare Anna Curcio, per la quale, a Cosenza, è stata chiesta la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione, e che a Genova aveva chiesto di costituirsi parte civile, senza riuscirvi. La testimonianza di Anna Curcio, giornalista di Radio Gap (Global Audio Project, una radio legata al Genoa Social Forum), nel processo genovese, il primo marzo 2006, aveva sollevato le obiezioni dei difensori dei poliziotti che avevano evidenziato proprio il fatto che la donna fosse imputata in un processo collegato con i disordini avvenuti a Genova. I giudici, però, decisero di sentirla ugualmente come testimone. (ANSA). SGH 24-GEN-08 18:52

NO GLOBAL:PROCESSO COSENZA;CHIESTE CONDANNE, SEI ANNI CARUSO (RIPETIZIONE CON TITOLO E TESTO CORRETTI) (ANSA) - COSENZA, 24 GEN - Sei anni per Francesco Caruso, parlamentare di Rifondazione comunista, e per Luca Casarini e Francesco Cirillo. Sono queste le richieste di condanna più alte fatte dal pm, Domenico Fiordalisi, nel processo ai 13 militanti no global imputati a Cosenza, in Corte d'assise, di associazione sovversiva per gli incidenti accaduti nel 2001 nel corso delle manifestazioni a Genova e Napoli. Per Caruso, Casarini e Cirillo Fiordalisi ha chiesto anche tre anni di libertà vigilata. (SEGUE). DED 24-GEN-08 18:28

NO GLOBAL: PROCESSO COSENZA; CHIESTE CONDANNE.../RETTIFICA (ANSA) - CATANZARO, 24 GEN - ++++ATTENZIONE+++ Nella notizia dal titolo «NO GLOBAL: PROCESSO COSENZA; CHIESTE CONDANNE, 13 ANNI CARUSO», si prega di correggere nel titolo come segue «NO GLOBAL; PROCESSO COSENZA; CHIESTE CONDANNE, SEI ANNI CARUSO». Si prega anche di correggere nel testo al primo rigo come segue: «Sei anni per Francesco Caruso, parlamentare di Rifondazione comunista, Luca Casarini e Francesco Cirillo...». (ANSA). RED 24-GEN-08 18:24

NO GLOBAL: PROCESSO COSENZA; CARUSO; TEOREMA PM È ASSURDO (2) (ANSA) - COSENZA, 24 GEN - «Dobbiamo rilanciare la mobilitazione sociale - aggiunge Caruso - per rispondere sul piano politico a quest'ennesimo tentativo di criminalizzazione del dissenso e della protesta sociale». «Per questo motivo - conclude il deputato del Prc - dobbiamo essere in migliaia a Cosenza il 2 febbraio per dare vita ad una grande manifestazione di massa contro la repressione delle lotte sociali». (ANSA). YRB-DED/MED 24-GEN-08 18:07

NO GLOBAL: PROCESSO COSENZA; CARUSO, TEOREMA PM È ASSURDO (ANSA) - COSENZA, 24 GEN - «Sono richieste assurde, il frutto avvelenato di un teorema altrettanto assurdo che vorrebbe riscrivere la storia delle giornate del G8 di Genova nelle aule dei tribunali». Così Francesco Caruso, deputato di Rifondazione comunista, commenta le richieste di condanna (per lui sono stati chiesti 13 anni) al processo in corso a Cosenza. «Il pm - ha aggiunto Caruso - ha riconfermato tutte le ipotesi di reato più incredibili, dalla cospirazione politica finalizzata all'abbattimento dell'ordine economico mondiale fino all'associazione sovversiva, in un teorema che fa il paio con le condanne inaccettabili che sono state inflitte a Genova ad alcuni attivisti, con reati da codice di guerra come la devastazione e sacchegio». «Gli ultimi imputati accusati di cospirazione politica - ha detto ancora il deputato del Prc - sono Sandro Pertini o prima ancora Giuseppe Mazzini: per questo sono onorato delle accuse. A differenza degli inquisiti per tangenti, corruzione e mafia, noi siamo orgogliosi delle nostre azioni, perchè compiute non per il potere ma contro il potere, non per arricchirci ma per combattere le ingiustizie e le disuguaglianze del nostro tempo». (ANSA). YRB-DED/MED 24-GEN-08 18:02

NO GLOBAL: PROCESSO COSENZA; PM, C'ERA UN GRUPPO SOVVERSIVO (V. «NO GLOBAL: PROCESSO COSENZA; CHIESTE..» DELLE 17.07) (ANSA) - COSENZA, 24 GEN - «Bloccare un vertice politico, ma anche costituire un gruppo sovversivo. Era questo il programma di Caruso, Casarini, Cirillo e degli altri imputati». Lo ha detto Domenico Fiordalisi, pm del processo ai 13 militanti no global, in corso a Cosenza, nella requisitoria con cui ha chiesto la condanna degli imputati. Fiordalisi, nel corso della requisitoria, protrattasi per circa sette ore, ha ricostruito, attraverso l'esame delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, la vicenda processuale basata sull'attività della Rete del sud ribelle che avrebbe preparato, a detta del pm, gli incidenti accaduti durante il Global forum a Napoli ed il G8 di Genova. «Si tratta - ha aggiunto Fiordalisi a proposito di alcune intercettazioni - di sollecitazioni pubbliche insistenti a far veicolare un messaggio di violenza. Tutti i fatti di reato sono stati commessi un minuto prima degli scontri e man mano che gli scontri sono avvenuti. Il programma dell'organizzazione era tale da creare lo scontro e queste forme di resistenza a pubblico ufficiale costituiscono reato. Gli strumenti informatici in questa vicenda sono stati fondamentali perchè è proprio attraverso questi strumenti che è stato possibile diffondere idee di violenza». (ANSA). YRB-DED/MED 24-GEN-08 17:25

NO GLOBAL:PROCESSO COSENZA; CHIESTE CONDANNE, 13 ANNI CARUSO(2) (ANSA) - COSENZA, 24 GEN - Il pm ha chiesto inoltre la condanna a tre anni e sei mesi per Lidia Azzarita, Alfonso De Vito, Michele Santagata, Anna Curcio, Antonino Campennì, Salvatore Stasi e Peppe Fonzino e due anni e sei mesi per Vittoria Oliva, Claudio Dionesalvi ed Emiliano Cirillo. La Corte d'assise, prima della requisitoria del pm, ha rigettato tutte le eccezioni sollevate dai difensori nella precedente udienza per l'inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche ambientali e telematiche. (ANSA). YRB-DED/MED 24-GEN-08 17:13

NO GLOBAL:PROCESSO COSENZA; CHIESTE CONDANNE, 13 ANNI CARUSO (ANSA) - COSENZA, 24 GEN - Tredici anni per Francesco Caruso, parlamentare di Rifondazione comunista, e per Luca Casarini e Francesco Cirillo. Sono queste le richieste di condanna più alte fatte dal pm, Domenico Fiordalisi, nel processo ai 13 militanti no global imputati a Cosenza, in Corte d'assise, di associazione sovversiva per gli incidenti accaduti nel 2001 nel corso delle manifestazioni a Genova e Napoli. Per Caruso, Casarini e Cirillo Fiordalisi ha chiesto anche tre anni di libertà vigilata. (SEGUE). YRB-DED/MED 24-GEN-08 17:06

NO GLOBAL: PROCESSO COSENZA; CASARINI, PM A SERVIZIO POTERE (ANSA) - COSENZA, 24 GEN - «Con la richiesta di condanne e le motivazioni che ha addotto, il pm Fiordalisi si è iscritto alla schiera di coloro che non sono a servizio della giustizia ma solo del potere». Lo ha detto Luca Casarini, leader del movimento No global, facendo riferimento alla requisitoria del processo in corso a Cosenza. «Ho sempre considerato Fiordalisi - ha aggiunto Casarini - una piccola persona miserabile dal punto di vista culturale e inquietante dal punto di vista psicologico e le sue richieste confermano questo giudizio». Secondo Casarini, «il progetto politico delle parti più retrive di questo Stato continua nel tentativo di riscrivere la storia, manipolando ciò che è avvenuto a Genova nel 2001 che, secondo Amnesty International, è stata la più grande azione di repressione violenta dei cittadini dal dopoguerra ad oggi. Poliziotti, carabinieri e corpi dello Stato hanno massacrato gente inerme e tentato di reprimere con la violenza una manifestazione di protesta». «Continueremo a lottare per la libertà - ha concluso Casarini - e perchè in questo Paese si possa esprimere dissenso senza essere accusati di cospirazione politica contro lo Stato e finire in carcere». (ANSA). YRB-DED/MED 24-GEN-08 17:53

NO GLOBAL: FRANCESCO CARUSO, ACCUSE PM CI RIEMPIONO ORGOGLIO (ANSA) - COSENZA, 24 GEN - «Le accuse abnormi che ci rivolge il pm sono accuse che ci riempiono di orgoglio». Lo dice Francesco Caruso, deputato del Prc, uno degli imputati del processo ai no global, che è appena arrivato a Cosenza per ascoltare la requisitoria. «Essere accusati - ha detto l'on.Caruso - di cospirazione politica, le stesse accuse che venivano rivolte a Pertini e Mazzini, sono ben altra cosa da chi viene accusato e condannato per mafia, tangenti e corruzione. Per questo entriamo in Tribunale a testa alta convinti che le nostre battaglie contro le ingiustizie e le disuguaglianze sociali non possono essere fermate da un Tribunale o da un pm e ancor meno dai suoi assurdi teoremi».(ANSA). YRB-VF/FLC 24-GEN-08 12:4

NO GLOBAL: REQUISITORIA PM; LUCA CASARINI, È VERGOGNOSA (ANSA) - COSENZA, 24 GEN - «È una requisitoria che si annuncia vergognosa già dalle prime battute»: così Luca Casarini, uno degli imputati del processo durante una pausa della requisitoria del pm di Cosenza, Fiordalisi. «È basata - prosegue Casarini - su un livello di assenza totale di prove e su un'impostazione di un teorema tutto politico che vuole sostanzialmente rendere criminale ciò che ha coinvolto milioni di persone, da Seattle a Genova, e dare una lettura clandestina di ciò che era pubblico».(ANSA). YRB-VF/FLC 24-GEN-08 11:39

NO GLOBAL: INIZIATA REQUISITORIA PM,MANIFESTAZIONE A COSENZA (ANSA) - COSENZA, 24 GEN - È iniziata la requisitoria del pm Domenico Fiordalisi in Corte d'Assise a Cosenza per il processo no global che vede imputati 13 militanti di associazione sovversiva legata ai fatti di Napoli e Genova del 2001. Fuori dal Tribunale è in corso un presidio del coordinamento «Liberi Tutti» a sostegno degli imputati. «Contro le mafie e le corruzioni - è scritto su uno striscione esposto all'ingresso del tribunale - prescrizioni e assoluzioni, contro movimenti e lotte sociali tonfa teoremi e leggi sociali».(ANSA). YRB-VF/FLC 24-GEN-08 11:26


^ Torna su


24-01-2008 - [SupportoLegale] [Castillano] 50 años de pena, este la peticiòn del pm para los acusados del Sur ribelle,13 personas, acusadas a vario título de asociación subversiva

Hemos llegado a los golpes finales del proceso que se tiene a Cosenza y que ve implicadas a 13 personas, acusadas a vario título de asociación subversiva, a los objetivos de impedir el ejercicio de las funciones del Gobierno italiano durante el Global Forum de Nápoles y al G8 a Génova en el Julio de 2001 y crear una más vasta asociación compuesta por millares de personas dirigidos a subvertir violentemente el orden económico constituido en el Estado. No es mal, como planta!
Un proceso que desde sus premisas se hará recordar como trágicamente burlesco, grotesco, una comedia a la italiana.
Los momentos en que no se ríe, corresponden con la lectura de las peticiònes del pm Fiordalisi, deseoso de cogerse algún instante de gloria. Pecado sea oscurecido por la disputa al gobierno Prodi.
Las penas van de los 2 años y seis meses a los seis años. Por todos los acusados han sido requeridas también medidas de seguridad, de traducirse en libertad vigilada por períodos que van de un año a tres años.
Las cómicas pero no faltan en la tramitación procesal: es el 2002 cuando algunos pequeños policía se dan la vuelta de las fiscalías de Italia para encontrar una de ellas disponible a poner bajo proceso la red de activistas que organizó el controvertice de Nápoles 2001. Encuentran muchas puertas en éste peregrinar: a ellos sacuden todas en cara excepto una, aquel de la fiscalía de Cosenza y el pm Fiordalisi cuyo imperecedero recuerdo se ata a cuatro investigaciones del CSM sobre él y a investigaciones particulares: fue él a cerrar la investigación sobre el Jolly Rosso facente parte del proyecto COMERIO, sobre cuyo también Hilaria Alpes estaba siguiendo la pista.
15 de noviembre de 2002: las casas de decenas de activistas de Nápoles, Cosenza, Tarento, Vibo Valentia, Diamante y Montefiscone, vienen en la noche devastadas por los registros de la policia: el resultado es veinte personas paradas, a otros cinco fue notificado las detenciones domiciliarias, 43 personas acabaron indagádas en el filón de investigación, ordenador, libros, escuchas telefónicas, ambientales y telemáticas.
Una vez más nos toca decir "Ningún remordimiento": como por Génova, así por Nápoles no puede haber ningún remordimiento en quien ha intentado oponerse al poder económico mundial.
Por este, para demostrar a estos 13 acusados de no estar solos, estaremos en plaza a Cosenza el 2 de febrero.


^ Torna su


23-01-2008 - [SupportoLegale] Sud ribelle. Il 24 gennaio il pm vomiterà tutto

Cosenza, 21.01.08. L'udienza di oggi, del processo ai tredici militanti accusati di sovversione dell'ordine economico costituito nello stato con la finalita' di distruggere le citta' di Napoli e Genova nel 2001 - ha partorito una certezza: giovedi' 24 gennaio dalle ore 9.30 il dottor Domenico Fiordalisi, in rappresentenza di ROS, DIGOS e altro, vomiterà tutto il suo odio verso le lotte sociali.

Oggi era presente l'avvocato dello stato, che con due parole ("Mi associo") ha esaurito il suo intervento, cosi' anche lui giovedi' mattina dirà la sua.

Sono stati poi ascoltati, periti e consulenti tecnici. Il ctu del Tribunale (Raffaele Borretti) che ha depositato la memoria il 16.12.07 sulle 26 telefonate che il pm si era "dimenticato" di peritare ricorda - dietro domanda delle difese - che molto del materiale audio consegnato su supporto megnetico e informatico non e' stato ritrovato nel materiale consegnatogli. E non e' dato sapere dove sono finiti.

Quindi, poi, un piccolo giallo sulla tecnica delle intercettazioni, per la cronaca oltre 5.000 pagine. Moltissime intercettazioni infatti contengono voci registrate prima dell'invio della telefonata o della
ricezione effettiva, infondendo il dubbio che l'intercettazione non sia stata effettuata con apparecchiatura autorizzata, ma con attrezzature "fai da te" in vendita in qualsiasi negozio specializzato, ma non
autorizzato dalla legge per operazioni di polizia giudiziaria; o quantomeno effettuate con un doppio canale. Strani fatti. L'opposizione del pm e' incentrata tutta sulla questione che l'avvocato chiami "scienziato" il ctu: «E' provocatoria e ironica». Deve intervenire il presidente a "difesa della difesa".

Dopo una pausa di 20 minuti prende la parola - di livello nettamente superiore - il consulente della difesa, il prof. Luciano Romito (http://blog.aisv.it/ http://www.gidaf.it/dblog/). E spiega anche tecnicamente come avvengono tutte le operazioni di registrazione, tiene una lezione di fonetica e linguistica in aula. Confutando nei fatti la deposizione del collega.

Al termine la Corte stabilisce il calendario: 23 gennaio c'e' astensione degli avvocati; quindi si passa al 24 per riserve su eccezioni presentate oggi (incentrate soprattutto sulle intercettazioni) e requisitoria del pm e della parte civile; il 29, 30, 31 gennaio, 4 febbraio, 5 marzo dedicati alla difesa; terminati i quali la Corte
determinera' eventualmente nuove date per la difesa e quindi la sentenza.

Le difese quasi al termine dell'udienza depositano:
- il dispositivo della sentenza ai 25 e quindi anche la documentazione contenente la trasmissione degli atti al pm per Mario Mondelli e Antonio Bruno (testimoni del pm anche a Cosenza) per la possibile falsa testimonianza (assieme a Paolo Faedda e Angelo Gaggiano) che avrebbbero arricchito di particolari non veri i loro racconti davanti ai giudici per sostenere la drammaticità degli eventi;
- la trascrizione del teste D'Agostino Rosario, della digos di Cosenza, fatta nel processo Diaz http://supportolegale.org/?q=node/1285, in cui le argomentazioni delle difese dei poliziotti sono state "smontate".
Fiordalisi spiazzato, cala il suo "asso": la richiesta di rinvio a giudizio del processo ai 25, con i capi di imputazione ai 25.

Tutti al presidio sotto al Tribuanle di Cosenza, giovedi' 24 gennaio, ore 9.00.

Supportolegale


^ Torna su