[04 07 2003] La Regione – Per la sede del centro sociale, settimana prossima un incontro fra Esecutivo cittadino e autogestiti
Nella riunione settimanale di ieri mattina il Municipio doveva fare il punto della situazione, anche perché da frange del Consiglio comunale sono già pervenute pressanti sollecitazioni volte ad ottenere uno sfratto dei molinari. Il vicesindaco Erasmo Pelli, da noi interpellato, non si sbilancia troppo: « La soluzione è latitante, daltra parte non spetta solo a noi trovare una sede per lautogestione, perché il territorio interessato non è solo il Comune di Lugano. Ci sono un paio di opzioni, sulle quali probabilmente gli autogestiti non sono daccordo, ma poi bisognerebbe allargare i confini della zona di ricerca. Magari anche uscendo dal territorio comunale, ed infatti una proposta lavevamo fatta, a Canobbio, ed il Cantone lha rifiutata » . Si trattava come noto di due stabili alle spalle della Carrefour di Canobbio, che a tempo debito spariranno per fare posto alluscita della galleria Vedeggio- Cassarate.
Caduta questa possibilità Giuliano Bignasca aveva dichiarato di essere favorevole ad un prolungamento della permanenza del Centro sociale allex Macello per altri sei mesi, durante i quali trovare la famosa sede definitiva. Bignasca però non è solo in Municipio.
Al Centro sociale il clima è quello di attesa. « Lincontro labbiamo chiesto noi in vista del 30 giugno, anche se la convenzione firmata anche dal Municipio va letta bene: dice che di qui ce ne andremo per andare in unaltra sede. Per ora non abbiamo ricevuto risposte. Vedremo » .
Côté governativa, oggi come oggi non è dato sapere chi, allinfuori del cancelliere Giampiero Gianella, rappresenti lautorità cantonale. La direttrice del Dss Patrizia Pesenti, ieri a Berna, settimana prossima sarà in ferie e dal suo studio sottolineano che la pratica è competenza del presidente del Consiglio di Stato, il quale attualmente è Marco Borradori; questultimo rimanda a Gianella che invero non ha titolo per prendere decisioni di carattere politico. Così si chiude il cerchio, ed è proprio questo atteggiamento a spazientire il Municipio cittadino. Daltra parte gli autogestiti luganesi non accetterebbero un trasloco troppo lontano dal centro della città. L. TER.
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