[21.10.2002] La pressione cresce, la nostra rabbia sale
Molti anche gli uomini aguinzagliati sul territori, che si aggirano alquanto goffamente nei pressi di ogni ragruppamento di persone legate al molino.
Sembra certo che tute le nostre comunicazioni via telefono siano ascoltate.
NESSUNO HA IL DIRITTO DI TENERCI SOTTO CONTROLLO; MA SOPRATTUTTO ABBIAMO SEMPRE
LOTTATO APERTAMENTE PER I NOSTRI DIRITTI E CONTINUEREMO A FARLO.
2) Oggi siamo tornati al maglio, sede fino a giovedì del centro sociale, per recuperare il nostro materiale, sotto la vigilanza della polizia.
Materiale molto importante è stato trovato nelle benna, fra i rifiuti. Il servere principale dei nostri computer, diversi
computere e monitor, classificatori con la nostra documentazione, interi armadi con tutto il materiale, aparecchi tecnici, come lo scanner, lo scanner radio, il rpoiettore-dia, libri, CD, materiale in vendita allo shop, tavoli,…
TUTTO CIÒ È INACCETABILE E CHIEDEREMO GIUSTIZIA ANCHE PER QUESTO.
3) Stanno inoltre cercando di attaccare i singoli militanti. Oggi hanno chiamto per un verbale un compagno del centro sociale.
Si tratta di una capitolo della storia del centro sociale iniziato nel gennaio 2000, quando trovammo le telecamere puntate sul molino in occasione della mobilitazione contro il World Economic Forum.
ANCHE IN QUESTO CASO MAI È STATA FATTA GIUSTIZIA, nessuno ha mai riconosciuto la polizia cantonale olpevole di violazione della privacy. Adesso cercano di colpevolizzare noi, perchè durante il loro tentativo mal riuscito di spiarci, hanno smarrito una telecamera.
CONTINUEREMO A LOTTARE PER I NOSTRI DIRITTI!
Molino
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