28.04.2012 – TicinOnline – “Sono stato denudato e picchiato”
LUGANO – Un carretto, un megafono e striscioni contro il razzismo e abusi di polizia. Sono state diverse decine le persone che si sono date appuntamento sul piazzale del cimitero per manifestare contro la violenza e il razzismo.
Manifestazione in solidarietà di Bakari, senegalese con permesso di soggiorno B in Ticino, che avrebbe subito violenze da parte di un agente di polizia della città
Una manifestazione indetta per denunciare presunti atteggiamenti violenti nei confronti di Bakarì, un cuoco senegalese con regolare permesso di soggiorno in Ticino, da parte di agenti della polizia della città di Lugano.
I ragazzi hanno distribuito un volantino in cui spiegano i motivi della protesta. “Giovedì notte a Lugano, verso le 23,00, Bakarì, cuoco senegalese con documenti italiani e regolare permesso B, si trova dalle parti del cimitero a parlare con un amico. Passa una pattuglia di polizia, si ferma e si avvicina ai due. Da subito appare evidente che gli agenti vogliono provocare. “Dammi i documenti negro di merda!” e un agente – si legge sul volantino – gli mette le mani al collo, stringendo con forza. Due donne si avvicinano e chiedono spiegazioni agli agenti che, di fronte alle proteste, spingono in macchina il senegalese. Protetti da occhi indiscreti partono le botte: ripetuti pungi alle costole, fino all’arrivo di un’altra pattuglia che carica l’altro ragazzo. In via Beltramina, Bakari viene di nuovo ripassato dalla “comunale di Lugano”. Nuovi pugni, insulti e la firma del verbale con la forza. Verso le 02,00 di mattina, tre ore dopo, viene rilasciato senza verbale, con un semplice bigliettino scritto a mano che lo invita a ripresentarsi l’indomani alle 20,30″.
Bakari alle 20,30 di venerdì, si è presentato in via Beltramina, accompagnato da una sessantina di persone. Alla vista di questo folto gruppo di persone gli agenti – come si legge sul comunicato – avrebbero dichiarato di non aver fatto niente e che Bakari era ubriaco, aggressivo e aveva due canne d’erba”.
Bakari oggi era tra i manifestanti che con un megafono hanno letto il comunicato del C.S.O.A. Il Molino e hanno srotolato striscioni contro la violenza e il razzismo. “In caserma sono stato denudato e fatto inginocchiare – racconta il senegalese sposato con un’italiana e padre di due figli – Ed era sempre lo stesso poliziotto, giovane, a darmi i pugni”.
Da parte della polizia di Lugano, contattata questa mattina, finora non ci sono state reazioni. Come già riferito la polizia della città, prenderà posizione la settimana prossima.
Bakari ha dovuto essere medicato all’ospedale e ora sta valutando la possibilità di presentare denuncia.
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