cronache
dal campeggio [
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lunedi
22 luglio
10:30
parte la marcia freedom of movement, i tamburi danno il
ritmo agli slogan degli attivisti. In 2000 verso la corte
Europea per i diritti umani, attraversiamo la prima periferia
e il quartiere risponde con le finistre aperte e la gente
affacciata.
Durante il corteo si amalgamano tutti i colori del movimento
e si continua ritmo di samba ;)
Dopo un'ora arriviamo davanti alla Corte Europea. Qui si
apre il microfono agli interventi, che parlano soprattutto
della situazione dei "sans papier" e come la dignita'
di queste persone e' ridotta a zero nelle periferie, durante
la deportazioni nei lager etnici.
Davanti all'edificio ci sono pochissimi sbirri, un gruppo
di attivisti li vanno a ripulire da cima a fondo con vetril
e panni per spolverare.
Stiamo un po' li davanti e poi ci spostiamo al Consiglio
Europeo, dove ci si avvicina fino all'entrata che e' protetta
da 20 celerini divisi in due cordoni.
Si arriva la' sotto per ottenere l'entrata di una delegazione
di rifugiati al Consiglio Europeo che vogliono consegnare
un documento di rivendicazione.
Intato si fanno slogan e scritte contro il capitalismo e
l'ordine europeo, il palazzo del consiglio cambia colore!!!
Viene alzata su una delle aste, davanti all'edificio, una
bandiera rossa con la stella nera e verso le 14 si riparte
verso il centro e nel tragitto si fanno ancora scritte,
si attachina e si attacano adesivi, soprattutto delle femministe
contro la pubblicita' machista e sessista.
IL punto d'arrivo e' Place Kleber, e qui si continua a fare
scritte, slogan, interventi al microfono e si ammainano
tre bandiere francesi e della UE.
Verso
le tre si viene a conoscenza del fatto che tre persone erano
state portate in questura. Subito si cerca di decidere colletivamente
il da farsi... si conclude che un gruppo doveva tornare
al campeggio per poter proteggere meglio i rifugiati, e
un altro gruppo si dirige verso il commissariato principale
della citta', dove erano stati portati gli attivisti.
Alle 16, dopo un breve corteo (no justice no peace fight
the police) si arriva davanti al commisariato e cominciano
ad uscire le prime notizie sui fermati.
Alle 18 sappiamo che uno sta in stato di fermo e sara' processato
domani per direttisima -il capo d'accusa e' vilipendio alla
nazione- mentre gli altri due stavano ancora sotto interrogatorio,
ma saranno in stato di fermo per 24 ore.
In contemporanea anche nel campeggio ci si organizza per
rispondere alla cattura dei/delle ragazz*.
Dal campeggio si decide di non raggiungere l'altro gruppo,
ma fare un'azione di pressione sul Pont d'Europe, il ponte
che collega la Francia alla Germania. Il blocco rimane per
mezz'ora per poi sciogliersi ed iniziare un dibattito su
come reagire alla repressione.
In serata tornano gli/le attivist* che stavano davanti al
commissariato, stanchi ma senza problemi.
Adesso e' ancora in corso un'assemblea per le azioni di
domani FuCk SoCiaL CoNtRol e repressione.
A domani per aggiornamenti...