no border no nation no prison!


cronache dal campeggio [ torna all'indice delle cronache ]

martedì 23 luglio

Durante la notte abbiamo nuove notizie sugli arrestati: tutt* gli/le attivist* che erano stat* fermat* sono ora liberi, un@ non ha nessuna accusa nei suoi confronti, mentre gli altr* saranno processati il 25 febbraio 2003 per vilipendio della nazione. Sempre durante la notte si e' saputo che un ragazzo del campo si trova in stato di fermo per scritte sui muri.
In mattinata vieniamo a conoscenza di un'altro arresto questa volta per furto.
A fine giornata saranno tutt* liber*.
Durante la giornata "freedom of movent": azioni dirette a 4 alberghi dell'Accor per sottolineare la loro implicazione nel neo-schiavismo.
Durante le assemblee dei barrio si deve affrontare un fatto dolente...
La prima espulsione dal campo per molestie sessuali e violenze verbali. Al di la' dell'amarezza che un evento del genere possa avvenire all'interno di un campo No Border, e non e' il primo caso del genere. C'e' comunque un elemento positivo: l'evento provoca l'esigenza di discutere e prendere decisioni collettive sul sessismo in tutti i livelli. Domani inizieranno i primi workshops di soli uomini e gruppi misti.
Dopo le assemblee mattutine iniziamo a prepararci per il corteo del pomeriggio, contro il controllo sociale.
La piazza si riempie verso le 18, il pink bloc invade place Kleber e inizia uno spettacolo teatrale sull'idiozia degli sbirri e del controllo.
Durante la performance degli sbirri provano a catturare un'attivista, che stava scrivendo su una statua con un gessetto. La piazza risponde subito alla provocazione e alla cattura tirandolo via dalle mani della polizia, e si tenta di allontanarla a ritmo di samba. La polizia e' un po' spaesata nel vedere i capucci neri ballare. Dopo un poco la polizia spara il pepper spray in aria, e molt* attivist* vengono lacrimati. Nella piazza si decide il dafarsi e si inizia il corteo e partiamo alla ricerca delle telecamere. Dopo poco la prima viene colpita da un palloncino pieno di vernice verde e cosi' a susseguirsi.
Venivamo scortati da una squadra speciale di pigs stile picchiatori sadici perversi nazisti, di una certa eta'... Slogan e tamburi tornano a distruggere l'apatia di un pomeriggio di shopping e le strade si colorono di scritte.
Usciamo dal centro citta' e entriamo in periferia, e ancora una volta la gente ci accoglie con allegria. Altre telecamere vengono oscurate con vernice e pennelli e a una (troppo alta) gli si stacca il collegamento con la centralina a terra.
Alle 21:30 arriviamo al campeggio lasciandoci alle spalle robuste, forse superflue, barricate, ma e' sempre un divertimento! ;)




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