2007.05.28



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#2

ProgettoLugo: Vasi biodegradabili con vecchi giornali

[TreeHugger]

Newspaper Jiffy Pots

Making your own bio-degradable pots from old newspapers is good for your garden, your plants, your pocket and the environment. Make your own newspaper seedling or jiffy pots, by using this nifty little wooden tool...

(continua)

#1

DiVinoInFrasca/Terra e Libertà/Critical wine 007

1-2-3 Giugno: tre giorni sulla TERRA nel ricordo di Luigi Veronelli

DOCUMENTO DIVINO IN FRASCA 2007

In questi ultimi anni abbiamo verificato, non senza soddisfazione, la convergenza delle motivazioni che hanno innescato l'esperienza del GAS, (intrapresa come risposta autorganizzata nel 2001 all'affacciarsi degli OGM sulla scena alimentare globale) e le istanze di resistenza alle politiche liberiste di globalizzazione dei mercati e delle produzioni: politiche che tanto a livello locale che globale deprimono il segmento primario della produzione agro-alimentere (i contadini, produttori agricoli) a favore di quelli commerciali, soprattutto ipermercantili. Questo in tutto il mondo provoca una emorragia costante di aziende agricole, piccoli produttori e in genere dei soggetti rurali dalle campagne; dove non si realizza questa fuoriuscita per cause economiche "di mercato"(perlopiù nei paesi industrializzati) i mega-progetti di devastazione ambientale (dighe, industria estrattiva e energetica, raffinerie) la impongono a forza con deportazioni di intere comunità. Entrambe riconducono al fattore comune della Sovranità Alimentare, intesa come diritto a coltivare/consumare quello che ci necessita secondo le modalità che riteniamo opportune e sostenibili. Di fatto la delocalizzazione delle grandi produzioni agricole (monocolture) e l'uso dei migliori terreni per prodotti da esportazione minano in profondità il diritto e le possibilità di alimentarsi a milioni di lavoratori della terra, nei paesi poveri. In quelli industrializzati il precipitare dei prezzi pone fuori mercato la stragrande maggioranza dei piccoli produttori, dell'impresa diretto coltivatrice, destinando l'intero comparto agricolo primario all'abbandono o all'ipersfruttamento della manodopera da parte di imprenditoria senza regole. Tutto questo ha come obbiettivo ottenere milioni di docili consumatori che basano la propria alimentazione sulla distribuzione ipercommerciale. La grande distribuzione alimentare è l'unico soggetto che insieme agli speculatori commerciali trae enormi profitti dalla globalizzazione gestendo in totale autonomia i prezzi al consumo ed al produttore. La merce, lo sappiamo bene, è quella massificata, prendere o lasciare. Alimenti realmente genuini sono relegati in segmenti di nicchia, inaccessibili per prezzo e luogo ai più.

I GAS attualmente rappresentano, crediamo, un percorso autogestito di alimentazione controllata ed al contempo un tentativo di salvaguardia e promozione delle realtà produttive contadine locali condiviso da parte di un numero crescente di famiglie, lavoratori, gruppi di persone, sulla base comune del rispetto della Terra, del Lavoro, del Tempo secondo principi etici semplici ma chiari.

Il circuito dei Gas nell'Empolese Valdelsa, come peraltro in tutte le realtà nazionali ove presente, muove ormai numeri interessanti di partecipanti, si è moltiplicato sul territorio con nuove e autonome aggregazioni e manifesta volontà di coordinamento a livello locale. Crediamo che ancora molto lavoro debba essere fatto per sedimentare pratiche e rapporti sul territorio, tanto nella organizzazione del circuito dei produttori quanto in quella interna della autogestione, che deve garantire forme agili e partecipate. All'esterno il circuito GAS viene spesso sopravalutato, inteso quale canale di collocazione dei prodotti aziendali che normalmente si scontrano con l'inesistenza e/o l'inadeguatezza dei mercati tradizionali.

Riteniamo che la destrutturazione dei rapporti di lavoro, con la progressiva precarizzazione sociale ormai perpetrata disinvoltamente da ogni struttura lavorativa, impone una riflessione seria sulle micro-economie locali. L'insieme dei lavoratori, migranti, anziani, che vedono compressi e compromessi i propri redditi possono costruire percorsi di mutuo-soccorso organizzandosi in reti di consumatori-produttori in grado di sostenersi a livello locale nell'ambito dei beni e dei servizi primari; questo è tanto più evidente quanto ci si cala in realtà urbane e periurbane, dove la crisi economica, la mancanza di casa, lavoro, diritti, protezione sociale sperimenta da anni percorsi di appropriazione di spazi, sottratti alla speculazione edilizia e mercantile: nelle periferie urbane riteniamo possibile una nuova stagione occupazione di terreni, case, strutture in disuso da parte di chi esprime bisogni primari, per costituire attività minime di sussistenza, in forma organizzata. Questa necessità di ritrovarsi assieme sulla base della soddisfazione dei bisogni primari ben identifica il nostro concetto di mercato, cioè un luogo dove sia possibile trarre beneficio paritetico dallo scambio di beni, caratterizzati da formule di produzione condivise: una logica che da priorità al soddisfacimento dei bisogni piuttosto che al consumo, che si pone come obbiettivo la decrescita responsabile piuttosto che la fagocitosi di merce. In questo senso approcciamo oggi alla discussione di forma-mercato nei nostri luoghi di autogestione, consapevoli che per un numero sempre maggiore di uomini/donne costretti alla auto- imprenditoria dalla crisi globale, non esistono spazi agibili di proposizione del proprio lavoro. Lo spazio/tempo di mercato che ci piace immaginare è ovviamente quello dove oltre alla merce si veicoli anche il senso della fatica, dell'impegno, del Lavoro, quali elementi finalmente ri-condivisi. Pensiamo quindi a piccoli e rudimentali mercati di produttori locali, inseriti e partecipi di reti di mutuo-soccorso, con partecipazione libera ma subordinata a formule di auto-certificazione e co-gestione dello spazio e del momento mercato. Concordiamo sul fatto che i caratteri distintivi di questi spazi mercato siano la forma della vendita diretta, senza intermediazioni o dazi, sulla base di criteri di trasparenza che è stato definito "il prezzo sorgente", la salubrità e l'eticità, sociale ed ambientale dei criteri e dei rapporti di produzione degli alimenti. La forma dell' auto-certificazione dei propri metodi di produzione da parte del produttore contadino ed al contempo la propria messa in gioco in un contesto sociale di comunità ci pare sia più interessante e proficuo delle certificazioni ufficiali, alte, lontane, onerose e spesso sterili.

Su queste basi, che ricalcano altre esperienze in atto a livello nazionale, proponiamo quindi un dibattito aperto sulle opportunità di apertura di uno spazio-mercato a livello locale di Empoli, che raccolga i produttori di zona che condividono le idee base dei "mercati dei prodotti della terra", molti dei quali sono già inseriti ed attivi all'interno dell'esperienza GAS. Uno spazio mercato a cadenza settimanale, co-gestito dai produttori, che oltre alla proposizione dei prodotti veicoli anche tematiche specifiche dell'agricoltura sostenibile, della solidarietà contadina, del consumo critico.

Ci sembra importante però evitare il rischio che la forma mercato non si sovrapponga o peggio fagociti l'iniziativa del GAS: riteniamo infatti che questi siano momenti distinti, che sviluppano differentemente aggregazione ed autorganizzazione pur correndo paralleli; infatti destrutturare il sistema dei GAS per la forma mercato non assicura la continuazione dei rapporti di organizzazione della domanda e la proposta di soddisfacimento presso i produttori (per intendersi le forme di "adozione" di piccoli produttori, la domanda organizzata e continuativa che permette al piccolo produttore di interfacciare il mercato con "commesse").

Allo stesso tempo, vorremmo intraprendere come GAS di Empoli, in forma coordinata, una azione politica esplicita volta all'apertura dei mercati tradizionali, i mercati settimanali dei comuni del Comprensorio, ai piccoli produttori diretti coltivatori che ne facciano richiesta, superando l'impostazione attuali dei permessi, dei posti fissi, del numero chiuso che spesso e volentieri premia consolidati privilegi clientelari e fa il gioco dei commercianti al dettaglio, tenendo fuori dal mercato, estranei alla intercettazione della popolazione, i soggetti principali dei prodotti della terra. Ci sembra infatti paradossale che nel tempo della totale sottomissione al dio Mercato chi ha buona merce da vendere per la propria sopravvivenza sia di fatto interdetto dai luoghi di mercato.

Invitiamo chi interessato al dibattito su questi temi nelle giornate del DiVinoInFrasca 2007 presso il CSA Intifada di Empoli, giorni 2 e 3 di Giugno

Il Csa intifada e il Gruppo di acquisto

Presentano

1/2/3/Giugno 2007

La 5a edizione di DiVino in Frasca

in collaborazione

con terra e libertà /Critical wine

Al C.S.A. INTIFADA

Via xxv aprile ponte a elsa Empoli (FI) tel/fax0571931021

Una tre giorni sulla TERRA

VENERDI 1 GIUGNO

ore 20,30 Cena aspettando di vino in frasca

ore 21,30 Apertura degustazioni vino

ore 23,00 Concerto: LOS MATAS BACH!A (jam session con Antonio, Miguel, Marco dei Tamales de Chipil ed altri amici...)

SABATO 2 GIUGNO

ore 12,30 Pranzo

ore 16,30 Apertura degustazione produttori di vino e apertura del mercato contadino biologico

ore 18,00 Presentazione del libro AGRI-CULTURA terra lavoro ecosistemi, a cura di Riccardo Bocci e Giovanna Ricoveri.

Ore 22,00 Spettacolo teatrale: "CAFFE' SINAI"

Regia e drammaturgia di Alessandro Cevenini e Daniel Dwerryhouse Musiche originali di Caruso Colzi, con Alessandro Cevenini, Daniel Dwerryhouse e Caruso Colzi

Una commedia brillante che racconta la storia dell'incontro, in un certo Caffé Sinai, tra Giuda Escariota e Ponzio Pilato.

I due parlano, con animosa ma rassegnata consapevolezza, della loro condizione di uomini gabbati dal corso degli eventi sacrificati dal divino incontro.

Questi due anti-eroi si raccontano al ritmo di una musica suonata dal vivo.

ore 23:30 ARTE IN MOVIMENTO, giocoleria e musica.

DOMENICA 3 GIUGNO

ore 9,30 MERCATO CONTADINO BIOLOGICO

ore 10,30 Apertura degustazioni dei vignaioli

ore 13,00 Pranzo su prenotazione LESSI FATTI e RIFATTI con i prodotti dei contadini del gruppo d'acquisto.

ore 18,00 Incontro-dibattito: I MERCATI CONTADINI saranno presenti rappresentanti e produttori del mercato IL PAGLIAIO di Greve in chianti e del mercato contadino di Pisa

ore 22,00 Concerto con la DON CICCIO PHILARMONIC ORCHESTRA

  • Sarà possibile cenare sia il sabato che la domenica, il bar autogestito del centro sociale preparerà varie pietanze bio-bio con i prodotti del gruppo d'acquisto
  • A partire dalla mattina di sabato sarà attivo il GLOBAL INFO POINT AGAINST WAR, proiezioni video e diffusioni audio che arrivano in tempo reale dalle contestazioni al G8 di Rostock e alle parate militari sparse per l'Italia, stop-global-war-now
  • Sarà presente un banco informativo dei vari comitati in lotta in Italia per la difesa della Terra dalla devastazione delle grandi opere, delle basi di guerra, degli inceneritori ecc...