2007.06.01
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Nelle campagne raccolti distrutti dal maltempo
Raccolti distrutti e perdite ingenti a causa della grandine e del maltempo che ha colpito diverse regioni italiane: è quanto denuncia Coldiretti, che ha effettuato una prima "mappatura" dei danni registrati nelle diverse regioni italiane. "Distrutti fino al 100 per cento i raccolti nelle zone dove è caduta violentemente la grandine che ha colpito a macchia di leopardo diverse regioni causando danni per milioni di euro a pesche, pere, mele, kiwi, clementine, orzo, ortaggi, granoturco e frumento": è quanto emerge dalla prima mappa tracciata dalla Coldiretti sugli effetti dell'ondata di maltempo che dopo avere colpito Veneto, Friuli ed Emilia Romagna si sta spostando a sud attraversando Marche, Calabria e Puglia con danni alle coltivazioni di ortaggi, bietola, vite e oliveti. "Il caldo record invernale degli ultimi due anni - continua Coldiretti - ha determinato un anticipo di maturazione per molte colture che sono state colpite poco prima della raccolta dalle grandinate provocate dal contrasto termico tra aria fredda proveniente dal Nord Europa e aria calda del Mediterraneo". (Apcom)
Clima, gli agricoltori si adeguano - E la frutta "migra" verso Nord
Alcune colture quasi dimenticate vengono rilanciate sul mercato grazie alla loro adattabilità alle nuove condizioni ambientali
(continua)
Ciclisti, non capri espiatori
Nelle ultime settimane a Milano si è aperto un dibattito fuorviante sulla circolazione delle biciclette in città.
E' stato annunciato un "giro di vite" nei confronti dei ciclisti che percorrono i marciapiedi per salvarsi la pelle e per non finire arrotati nel disordine e nella pericolosità del traffico cittadino.
Ovviamente nessuno pensa che i ciclisti debbano essere degli "intoccabili" se mettono a repentaglio la sicurezza dei pedoni sfrecciando sui marciapiedi, ma spostare l'attenzione su questo problema distoglie l'attenzione dal vero nocciolo della questione. Come rendere sicure le strade milanesi per consentire ai ciclisti di percorrerle in tranquillità. Come affrontare infatti, con quali priorità, il problema della sicurezza stradale a Milano? Come intervenire in una città che conta circa 100 morti ogni anno sulle strade? Quali strategie mettere in campo per fronteggiare l'inquinamento da polveri sottili che rende i polmoni dei lattanti milanesi simili a una ciminiera? Multando i ciclisti, sembra la risposta. O mettendo una targa alle bici per non farle sfuggire all'occhio vigile delle telecamere.
Non liberando le strade dalle auto in doppia fila, non sanzionando i camioncini che lasciano scie di nerofumo e nemmeno multando chi posteggia l'auto sul marciapiede.
E' più facile trovare un capro espiatorio, una categoria debole come quella delle mamme in bici col seggiolino e il pupo davanti o degli anziani che pedalano verso ilsupermercato per fare la spesa evitando di venire travolti da una betoniera che non li vede e non li rispetta.Abbiamo aspettato un anno di governo del Sindaco Letizia Moratti per vedere qualche realizzazione a favore della bici e della sicurezza dei ciclisti in città, ora la misura è colma.
Lunedì 4 giugno, alle 18, troviamoci in Piazza della Scala per far sentire la voce dei ciclisti milanesi.
Ciclisti e non capri espiatori.
Adotta un orto
Oggi, ripensando alla bellissima fioritura
dello splendido brano di TerzoPaesaggio che ho rimirato ieri, mi è risorta la voglia di mettere le mani su un pò di terra (naviglio) dove già tempo addietro ero andato a sondare le potenzialità per un qualche cosa. Si fa sempre più strada la voglia d'intervenire in maniera invisibile sulla vegetazione autoctona creando zone di piante/erbe altrettanto infestanti ma selezionate sia per le loro proprietà alimentari che decorative... vorrei comprami una vanga militare, di quelle con la pala pieghevole in modo da poter essere utilizzata anche a zappa. Dovrei iniziare a pulire un pò di spazi, sperimentarvi sentieri... vediamo... intanto devo procurarmi "Cosa raccontano le erbe infestati"...