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LETTERA APERTA ALLA POPOLAZIONE DI BAGNO A RIPOLI


Visti i fatti accaduti in questi giorni a Bagno a Ripoli, alla luce delle falsità emerse dai giornali, vogliamo rendere pubblica la versione di chi li ha visti in prima persona. L'otto maggio ,dopo otto mesi ,i ragazzi del pettirosso sono stati sgomberati da più di 100 agenti tra digos Polizia e Carabineri ,nonostante il sindaco e la Giunta comunale avessero riconosciuto come reali i problemi sollevati dagli occupanti. Uno sgombero è stato quindi trattato come un
problema di ordine pubblico e non sociale. Dopo 12 ore di resistenza sul tetto gli occupanti sono scesi sa patto di avere un incontro con il direttore dell'ASL Menichetti, l'assessore alla
casa di Bagno a Ripoli e il consigliere regionale di Rif. Comunista Barbagli, durante il quale è stato promesso un alloggio temporaneo di due mesi (garantito dall'ASL ) . Il comune si era inoltre impegnato a crecare un tavolo di discussione con l'ARDSU e Regione al fine di tentare un approccio al problema abitativo di studenti e giovani precari a Firenze, con la vaga
promessa di di trovarvi una soluzione. Queste promesse, però, sono state solo parole al vento , buone per calmare le acque intorno alla vicenda: nei giorni seguenti l'ASL ha fatto sapere di
non avere nessuna casa disponibile per il Pettirosso; sappiamo benissimo che è stata solo una falsa ricerca visto che si è lmitata solamente al comune di Bagno a Ripoli, dove le proprietà pubbliche inutilizzate hanno un sicuro progetto di vendita.....A questo punto la palla è rimbalzata al comune che se ne è lavato le mani e, puntando il dito contro la nuova occupazione del
Bigallo
, ha rotto ogni possibilità di trattativa. di fronte a una nuova occupazione di studenti che ripropongono le stesse problematiche abitative riappropiandosi di un'altra casa dell'asl (anche questa un tempo in gestione al comune ), il nostro sindaco si è rimangiato tutte le parole spese sul problema ,che prima definiva reale e oggettivo, al quale le istituizioni non
riservano la giusta attenzione ,e ha mutato il suo falso interessamento in criminalizzazione e denigrazione della nuova occupazione . E' stato quindi il Sindaco , a riproporsi del medesimo problema sociale , a rompere ogni dialogo con i ragazzi del Pettirosso, dipingendo i nuovi
occupanti come aggressori della comunità di Bagno a Ripoli, mettendo addirittura in dubbio il fatto che siano studenti e lamentandosi che dovrebbero essere rinchiusi nel polo universitario di Novoli e non certo abitare sulle ricche colline fiorentine.
Per noi il solo vero aggressore è un commune che specula e destina le sue proprietà a progetti impopolari come il costoso ostello del Bigallo o come il fittizio museo della civiltà contadin, acquisito attraverso loschi baratti con l'ASl ancora inutilizzato dopo due anni e con un ulteriore
progetto di spesa che ammonta a mezzo miliardo. Aggressore è chi risolve la
questione abitativa solo con sfratti e sgomberi, polizia e repressione, raggiramenti mediatici e privatizzazioni. Continueremo a denuncirae che le privatizzazioni degli enti pubblici sono un esproprio alla collettività in funzione del profitto dei soliti pochi e dello smntellamento dello stato
sociale. La soluzione temporanea offerta dal comune ai ragazzi sgomberati,
se pur ridicola , dovrebbere essere la norma nei numerosi casi di sfratto (lo stesso giorno è stata sfrattata una famiglia!!!!). Il Pettirosso non rappresenta un caso isolato, il problema della casa è reale e diffuso ed è vergognoso che il comune apra una fittizzia trattativa solo perchè ha i fari dei media puntati addosso, mentre gli sfratti, che a Bagno ripoli sono
all'ordine del giorno, avvengono nella totale indifferenza.

Non possiamo accettare che un giovane che vuole vivere da solo rimanga schiacciato dal mercato del lavoro da una parte(nero, precario e interinale), e dal mercato immobiliare dall'altra (posti letto a 270 euro al mese), tutto ciò aggravato dai costi che impone l'Università.

CONTINUIAMO A RIAPPROPRIARCI DEGLI SPAZI E DEI NOSTRI DIRITTI