COSÌ ABBIAMO DECISO DI OCCUPARE
Un forte senso di frustrazione,
amaro in bocca, un animale nello stomaco che cresce sempre più.....essere
posti nel mondo per? La risposta sembra essere data dalla società
creata "per il nostro futuro sicuro" produrre, cercare
di essere competitivi per sopravvivere, consumare e poi finalmente
crepare! Sicuramente siamo noi i non adeguati a questa società,
non lei che non è
misura d'uomo. La politica cittadina basata su aziendalizzazioni,
speculazioni, privatizzazioni, rimpatri forzati per immigrati,
sta di fatto negando la possibilità di accesso a questa
città "a misura di turista". Studenti, lavoratori
a tempo determinato e immigrati fanno parte di un
precariato che si estende a macchia d'olio. Questi soggetti si
vedono quotidianamente negati dei diritti inalienabili, come quello
al lavoro, alla libera circolazione dei saperi e delle persone,
fino ad arrivare al diritto alla casa. Proiprio la questione abitativa
è il nostro punto di inizio ed il
bisogno di casa quello che ci ha spinto ad unirci ed organizzarci
in una città come firenze
dove l'altissimo costo degli affitti (anche 350 euro per un buco
di stanza) incrementa
un meccanismo perverso che lega il bisogno di soldi al ricatto
lavorativo ed all'accettazione di condizioni di lavoro sempre
peggiori.
Così sono nate una serie di occupazioni che significano:
riappropriazione diretta di salario (non pagando l'affitto), soddisfazione
nella condivisione dell'esperienza e delle lotte comuni, per soddisfare
il nostro bisogno di una socialità altra da quella che
la struttura di questa società a reso merce; autoproduzzione
come riscatto della manualità schiacciata dalla globalizzazione.
Pensiamo di far approdare i nostri bisogni in questa casa (laciata
vuota e all'abbandono da anni!)di proprietà del demanio,
gestita guarda caso dall'Università che per la sua malagestione(politiche
clientelari, oscuri appalti e speculazionisulla pelle di noi studenti)
negli ultimi 10 anni ha accumulato un debito che ammonta a circa
120 milioni di euro; per sanare il
quale, il Rettore Marinelli e la sua amministrazione hanno proposto
l'aumento delle tasse annuali e la svendita del patrimonio immobiliare.
L'Università di Firenze conta 60.000 inscritti, eppure
i posti letto offerti dall'A.R.D.S.U. sono appena 918, paradossalmente
ancora, invece che investire per fare fronte all'emergenza abitativa/studentesca
l'università lascia edifici e case vuote per anni, come
questa occupata oggi da noi, o attua la più totale svendita
del suo patrimonio, manovra congrua alla logica delle privatizzazionidei
servizzi pubblici,contemporaneamente lancia nuove crociate speculative,
vedi Novoli/ex-fiat, polo di sesto, gettandole in pasto ai soliti
imprenditori, il tutto con il beneplavito dell'amministrazione
comunale.
casa
occupata soqquadro