riceviamo e pubblichiamo:
Proseguono le udienze per il processo “Outlaw”. Le prossime saranno: venerdì 13 dicembre, dalle 9 e 30 alle 19, e venerdì 20 dicembre dalle 15.
Nella scorsa udienza, la terza, gli avvocati difensori hanno controinterrogato il digos coordinatore dell’inchiesta, Marotta. Il soggetto ha continuato a fare la sua bella figura da stolto non riuscendo a rispondere decentemente a nessuna delle domande. Sono stati contestati i riferimenti a presunti reati commessi dagli imputati e dalle imputate, emersi nel corso dell’ interrogatorio della pm che ha occupato le due udienze precedenti . Per la gran parte di questi non esistono nemmeno inchieste aperte e per altri ci sono assoluzioni o condanne minime e non definitive. Messa alle strette, alla fine la pm è insorta “Ma qui li stiamo processando per associazione a delinquere e non per tutti questi reati”. Appunto! verrebbe da dire, visto invece che il materiale portato in aula dall’accusa è interamente riferito a quegli episodi.
Non è mancato il teatrino finale quando la pm ha tentato di produrre un album fotografico a colori, del quale andava visibilmente orgogliosa, con materiale sequestrato allo Spazio di Documentazione “Fuoriluogo” messo a confronto con immagini ricavate da manifestazioni e cortei. Una prova nuova non si sa bene da chi e quando costruita e che si voleva introdurre così, senza i passaggi necessari. A quel punto nell’aula si è creata una confusione pazzesca con pm e avvocati che si aggiravano cercando di convincere la presidente delle proprie ragioni. La presidente, in preda a visibile costernazione, ha aggiornato l’udienza. Non si sa bene quindi da dove si ripartirà il 13 dicembre, è certo che inizieranno le deposizioni dei digos, tra questi quello che si potrebbe definire il reale coordinatore e che per ora è rimasto nascosto, come un’eminenza grigia, dietro il Marotta. A seguire gli altri digos, quelli che da anni perseguitano con presenza assillante, fermi continui e provocazioni violente. La presenza in aula può essere importante per rendergli meno agevole il compito di sparare idiozie e per capire come si muovono e come costruiscono le loro reti per ingabbiare.
Anarchiche e anarchici sotto processo