fonte: Macerie
Il 9 dicembre la squadretta della procura di Torino, capeggiata dagli ormai purtroppo ben noti pm Padalino e Rinaudo, irrompe nelle case di quattro compagni di Torino e Milano, perquisendo e arrestando Mattia, Nicco, Claudio e Chiara, che ad oggi sono prigionieri nel carcere delle Vallette. Sono accusati di aver partecipato ad un’azione contro il cantiere del Tav di Chiomonte, avvenuta nella notte tra il 13 e 14 maggio 2013.
Il rosario di accuse a loro carico si snocciola a partire dall’art. 280 “attentato con finalità di terrorismo” e prosegue la sua morbosa litania formulando i reati di “atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, danneggiamento a mezzo di incendio, violenza contro pubblico ufficiale, detenzione e trasporto di armi da guerra”, sostenuti dall’art. 270 sexies con il quale si adduce la finalità di “arrecare danno all’Italia ed all’Unione Europea, allo scopo di costringere i legittimi poteri nazionali ed europei ad astenersi dal realizzare e dal finanziare le opere relative alla linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione.”
Data la gravità delle accuse si prospetta un processo lungo e costoso (in termini di spese per perizie e spese vive processuali), perciò per far fonte a queste spese ed al mantenimento in carcere, è stato aperto un apposito conto corrente.
Intestazione: FRANCESCA CAMICIOTTOLI
IBAN: IT27A0316901600CC0010722513
BIC/SWIFT: INGDITM1
Per non cedere neanche un passo di fronte alle minacce e alle intimidazioni anzi continuare ad affermare il nostro NO al Tav, NO a tutte le opere e a tutti coloro che vogliono devastare e distruggere i luoghi che abitiamo e le nostre vite.
I compagni e le compagne di Claudio, Chiara, Mattia e Nicco.