Gen 152015
 

Con il rinvio a giudizio del 4 aprile 2013, 18 persone sono sotto processo accusate del reato di devastazione e saccheggio in seguito alla manifestazione del 15 Ottobre 2011 a Roma.

Tre di loro sono accusate anche di tentato omicidio.

In ordine di tempo, queste persone sono solo le ultime ad essere colpite dalla repressione per i fatti accaduti durante quella giornata: prima di loro giovani ragazzi/e si sono visti infliggere pene pesantissime per resistenza a pubblico ufficiale, mentre per i militanti di Azione Antifascista Teramo l’accusa di devastazione e saccheggio ha già portato a pesanti condanne.

Da allora un importante percorso di lotta e solidarietà sta attraversando la città di Roma e tante altre città d’Italia. Ad ogni udienza si è è risposto con un presidio fuori dal tribunale o con una presenza in aula. Si è costituito un collegio difensivo quasi totalmente unitario,capace di rispondere in maniera compatta alla macchina da guerra della Procura, della Digos, dei Ros e delle aziende pubbliche e private, unitamente al Ministero della Difesa e delle Finanze che si sono costituiti parte civile contro i manifestanti.

 

Si è costituita una una cassa di solidarietà per pagare le spese legali, per sostenere i compagni in carcere o ai domiciliari, insomma un’ampia rete di compagne e compagni sta intessendo una tela di solidarietà intorno ai\alle compagni\e sotto processo.

Ma quanto fatto fino a oggi non basta di fronte all’evidenza di un processo che da 2 anni sta mostrando la volontà politica e l’accanimento vendicativo con cui lo Stato e nel suo specifico la Procura della Repubblica di Roma sta indicando la direzione con cui colpire chi si è ribellato in quella giornata e si ribellerà in futuro fuori dagli schemi convenzionali del conflitto concertato.

Un impegno importante ma che non basta: sentiamo forte l’esigenza di continuare, e possibilmente allargare, questo percorso, facendo crescere una rete solidale che si allarghi dalla città di Roma e che possa coinvolgere in maniera consapevole tutte le compagne e compagni interessat@ a portare la loro solidarietà reale e concreta, e non semplicemente digitale, fatta di comunicati che lasciano il tempo che trovano. Un coordinamento di individui e situazioni collettive che sia in grado di affrontare al meglio, su un piano materiale e politico, i prossimi e ormai ultimi passaggi che riguardano il processo di primo grado del 15 Ottobre.

L’accanimento poliziesco e giudiziario che nell’ultimo periodo si è scagliato contro ogni forma di conflitto non deve passare. Esige invece una risposta all’altezza della situazione.

 

Invitiamo tutti e tutte a partecipare numerosi, per far sentire le nostre voci e ribadire ancora una volta in modo determinato la nostra solidarietà e complicità.

 

Tutte libere, tutti liberi!

 

Sabato 17 Gennaio ore 15 Corteo da piazzale Tiburtino

 

 

 

Rete Evasioni

 

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