Riceviamo e pubblichiamo
Dal 7 marzo la nostra compagna Madda è nel carcere di Trapani, sequestrata dallo Stato su ordine del giudice per le indagini preliminari (GIP) Andrea Santucci di Bologna, su richiesta del pubblico ministero Morena Plazzi. La scusa con la quale viene trattenuta in galera riguarda la possibilità di rendersi irreperibile a causa delle violazioni di custodia cautelare di cui, secondo loro, sarebbe protagonista. Madda è coinvolta nell’ennesima montatura repressiva denominata Outlaw ai danni degli anarchici del centro di documentazione “Fuoriluogo” di Bologna. Le accuse mosse contro di lei sono associazione per delinquere finalizzata al compimento di delitti di violenza privata, minacce e resistenze a pubblico ufficiale, danneggiamenti e occupazioni abusive, con l’aggravante di turbare e mettere in pericolo l’ordine pubblico. Un ordine pubblico che dev’essere fatto rispettare per permettere chi è ricco di ingrassare sempre di più sulla pelle di chi ha sempre di meno.
Nel momento in cui, a causa della tanto sbandierata crisi, le condizioni sociali vanno via via peggiorando e persino sopravvivere sta diventando sempre più difficile, nel momento in cui i provvedimenti del governo stanno colpendo con inaudita durezza chi sta in basso, lo Stato non può più agitare la minaccia dell’immigrato per distrarre l’attenzione e stornare la rabbia, ma deve colpire chi da sempre gli è stato nemico, deve colpire chi rappresenta una minaccia verso i suoi progetti di morte e miseria. Così reprime con inaudita ferocia chi in Val Susa si oppone al Treno ad Alta Velocità contro la distruzione della propria terra, così incarcera tutti quelli che, non lasciandosi incantare dalle chiacchiere della democrazia, osino ribellarsi apertamente.
È così che lo Stato cerca di far “quadrare i conti”.
Per questo è fondamentale non far mancare la solidarietà a chi, colpevole solo di aver fatto valere la propria dignità invece che rinchiudersi in un universo di rassegnazione, in questo momento si trova intrappolato nelle maglie della repressione, per questo non possiamo che sostenere la nostra compagna Madda che è rinchiusa in un luogo dove non può usufruire di acqua potabile, dove le tensioni con i suoi aguzzini sono all’ordine del giorno e la solidarietà tra detenuti poca o inesistente, dove la lontananza dagli affetti e la difficoltà di poter effettuare colloqui, si fanno sentire intaccando il morale.
Per questo abbiamo deciso di non lasciarla sola, organizzando un presidio il 7 aprile a Trapani alle ore 13 sotto quelle maledette mura, per urlare la nostra rabbia il nostro dissenso per far sentire a Madda il nostro appoggio e la nostra solidarietà con tutto l’affetto e il calore che si merita.
Che nessun ribelle sia lasciato più da solo, che finalmente tutti inizino a ribellarsi.
SABATO 7 APRILE ORE 13 DI FRONTE AL CARCERE DI TRAPANI
PRESIDIO IN SOLIDARIETÀ A MADDA
FUOCO ALLE CARCERI LIBERI TUTTI!
Anarchici
Per scriverle:
Maddalena Calore
Casa Circondariale Trapani
Via Madonna di Fatima 222 – 91010