Nonostante i tanti tentativi degli avvocati e delle avvocate della difesa di ostacolare e rimandare questo momento, giovedì 24 settembre il PM riprenderà la sua squallida requisitoria.
Ci eravamo lasciati a una requisitoria farsa affidata completamente alle immagini di un filmato.
Un montaggio stile giornalismo d’assalto, che va tanto di moda oggi, sugli avvenimenti avvenuti il 15 ottobre 2011 per le strade di Roma. Un filmato che descriveva quella giornata di rivolta con la chiara volontà di utilizzare, ancora una volta, il reato di “devastazione e saccheggio” per condannare chi ha partecipato al corteo
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Nell’udienza dell’11 maggio era stata di nuovo impedita la requisitoria del P.M. Era stata infatti presentata un’istanza della difesa in merito ai video della scientifica, su cui si basava la requisitoria dello scorso 27 febbraio: quei video erano davvero un pastrocchio mal orchestrato, anche per i valenti uomini della Questura e della Procura. Alcuni senza audio, altri montati a casaccio, altri ancora non corrispondenti al montato finale. Veramente una zozzeria il lavoro consegnato dalla scientifica alla difesa.
Una schifezza a cui la Procura ha tentato di rimediare non depositando la copia completa dei video utilizzati, ma sferrando un colpo basso: sono stati depositati nuovi video a pochi giorni dall’udienza.
A quel punto, all’istanza di richiesta di acquisizione del materiale completo della polizia scientifica, si è aggiunta la protesta degli avvocati e il Tribunale non ha potuto che prendere atto del casino fatto dal P.M. Minisci e annullare in primis l’udienza del 12 Maggio, confermare quella dell’8 giugno e aggiungendone una per il 6 luglio.
In entrambe si è discusso della questione dei video presentati dall’accusa per dare il tempo necessario alla difesa di analizzarli e contestarli.
Il risultato finale è stato… il blocco della requisitoria.
Il P.M. ha ripetuto che una cosa del genere era inaudita, che non era quasi mai capitato che una requisitoria fosse interrotta… E’ vero. E’ una cosa rara.
Noi siamo ben felici che sia accaduto, contenti che sia stata rallentata la macchina repressiva dello stato.
Poi la prima doccia fredda: lo scorso 5 giugno la Cassazione ha confermato le condanne per alcuni compagni dell’Azione Antifascista Teramo per il secondo filone del processo 15 ottobre. In seguito alla conferma Davide Rosci è stato nuovamente portato in carcere dopo aver già scontato una lunga prigionia fra galera e domiciliari.
Infine, lo scorso 6 luglio il Tribunale ha rigettato tutte le istanze della difesa senza nessuna eccezione e ha fissato la nuova requisitoria per il 24 settembre, alla quale seguiranno le richieste di condanna.
E noi saremo lì, come sempre in questi 4 anni, a lottare al fianco dei compagni e della compagna che rischiano condanne pesantissime.
Giovedì 24 settembre, ore 9, presidio a Piazzale Clodio.
Perché chi si ribella non è mai sola/o.
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