Le accuse più gravi e insostenibili contro i nostri compagni e compagne per l’occupazione della ex-scuola 8 marzo sono crollate all’udienza preliminare. In particolare per le accuse di associazione a delinquere, di estorsione, di possesso di armi da guerra e di furto di rame è stato dichiarato dal GUP il non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste. Sono cadute proprio quelle accuse su cui il PDL e i quotidiani “Il Tempo” e “Il Messaggero” avevano costruito la loro campagna diffamatoria descrivendo un fantomatico racket delle occupazioni. Restano in piedi le accuse per alcuni singoli episodi per reati “minori”, dai quali ci difenderemo in dibattimento a partire dal 16 ottobre, data in cui è stata fissata la prima udienza.
Intanto però una parte importante di verità è uscita fuori: l’inchiesta costruita dai Carabinieri della stazione di Villa Bonelli e sulla quale numerosi esponenti politici del PDL hanno preso posizione, compreso Fabrizio Santori che chissà perché conosceva i dettagli dell’inchiesta prima dei diretti interessati, era completamente falsa. A motivarla erano interessi politici volti a stroncare una lotta auto-organizzata che da’ fastidio: quella per il diritto all’abitare.
Noi l’abbiamo sempre detto fin dal primo giorno e insieme a noi migliaia di compagni e compagne, di occupanti di case e qualche esponente politico della sinistra istituzionale. A tutti e tutte loro vanno i nostri sentiti ringraziamenti per aver espresso attivamente la loro solidarietà mentre eravamo sbattuti come mostri in prima pagina, a cominciare da quei compagni che si ritrovano a loro volta sotto processo per avere espresso la legittima indignazione nel momento stesso degli arresti, quel 14 settembre del 2009.
Adesso, grazie soprattutto all’ottimo lavoro dei nostri avvocati difensori, a due anni e mezzo dagli arresti il teorema dei carabinieri comincia a crollare. I quotidiani “Il Tempo” e “Il Messaggero” e così anche gli esponenti del PDL con Fabrizio Santori e Gianni Alemanno in testa vengono sbugiardati un’altra volta. Impegnati nelle loro crociate quotidiane contro i movimenti, contro i diseredati della città e per la privatizzazione delle aziende comunali costoro, per raggiungere i loro vili scopi, non si fanno scrupoli nel diffamare e criminalizzare utilizzando sistematicamente notizie false e allarmanti. Rimane l’amaro in bocca per un’esperienza di lotta (quella dell’occupazione della “8 marzo”) stroncata dalle menzogne e consegnata volutamente al degrado, costringendo compagni e compagne ad allontanarsene. In un momento come quello in cui stiamo vivendo, in cui i provvedimenti del governo cercano di toglierci qualunque diritto e in cui i movimenti sociali vengono repressi preventivamente nel tentativo di non far sfociare le tensioni sociali in movimenti auto-organizzati di massa, crediamo che una sentenza come questa, pronunciata dal GUP il 26 marzo, ci aiuti a ribadire che L’AUTORGANIZZAZIONE NON E’ UN CRIMINE e che LE LOTTE SOCIALI NON SI ARRESTANO.
CSOA Macchia Rossa – Magliana www.inventati.org/macchiarossa