VENERDÌ 2 SETTEMBRE
h 9:00 ritrovo all’ingresso del tribunale di Torino
(via Falcone, Fs Porta Susa, Bus 68, Tram 9)
Udienza di riesame per le misure cautelari inflitte per l’irruzione alla Turkish Airlines
h 16:30 ritrovo al capolinea 3 presidio e saluto ai detenuti del carcere delle Vallette
In Turchia dilagano purghe ed arresti di massa del dopo-golpe, continua la guerra interna nelle regioni curde, si mobilita l’esercito in appoggio militare all’Isis nella vicina Siria; in Italia, partner militare ed economico dello Stato Turco, si fa finta di non vedere e si cerca di zittire chi denuncia quello che lì accade.
Torino, caposcuola in Italia, sta sperimentando una moderna forma di controllo sociale con l’uso di vecchissimi strumenti come l’obbligo di firma, il divieto o l’obbligo di dimora, la sorveglianza speciale. Strumenti che i giudici non faticano ad assegnare in alternativa al carcere, che non portano al sovraffollamento delle galere ma a uno stato di controllo diffuso, con centinaia di persone impedite nel muoversi, incontrarsi e praticare le proprie idee.
Un esperimento seguito da tante altre Procure italiane a cui bisogna opporsi prima che venga adottato come strumento normale e corrente.
A Torino, in Valsusa e nelle altre valli è in corso una resistenza a queste imposizioni, con violazione pubblica delle misure cautelari con l’intenzione di impedire il diffondersi di questa pratica. Oltre assere vicini a chi si sobbarca questa responsabilità, come ora Giuliano e Luca, i due NoTav in carcere per aver disobbedito agli arresti domiciliari, sta a tutti noi sostenere questa scelta perché domani non venga il nostro turno.
Per sostenere chi resiste e viola le imposizioni del tribunale di Torino, ci ritroveremo il giorno in cui la corte deciderà se mantenere, togliere o aumentare queste restrizioni cautelari (cioè assegnate prima che inizi il processo), ben sapendo che questa è solo una tappa di un percorso che sarà lungo e tutto da inventare.
Se pensavate di spaventarci, avete sbagliato bersaglio! Resisteremo oltremisura!
Qui per leggere i precedenti comunicati.