Quando c’è l’affanno del vivere, l’immiserimento dell’anelito di libertà e della dignità sacrificato sull’altare delle politiche securitarie e della quotidiana sopravvivenza, varie possono essere le soluzioni proposte. Noi pensiamo che quella da privilegiare sia il rinsaldamento delle relazioni tra sfruttati e sfruttate, lo stringersi a fianco l’un/a con l’altro/a, nella consapevolezza che la negazione dei bisogni e la sottrazione degli spazi di agibilità non sono parcellizzati ma riguardano il tutto, comprendendo tutti e tutte. Come un domino: casca una pedina e giù una tessera dietro l’altra.
I fascisti di quanto scritto sopra ne prendono una parte e ne fanno becera tattica politica, strumento per il raggiungimento di cariche politiche istituzionali, cavalcando le tigri della precarietà e dei bisogni. Intercettano, per esempio, gli abitanti dei quartieri più popolari delle nostre città con pratiche e blaterazioni volte a dividere, a sobillare odii e intolleranze, a rafforzare sentimenti nazionalisti e di esclusione.
Anche ad Ercolano ci hanno provato, questa volta provando ad accreditarsi guadagnando le simpatie degli abitanti del quartiere attraverso un’iniziativa antisfratto in corso Resina, dove in un immobile occupato vivono alcune famiglie di Ercolano. Ma per assicurarsi l’egemonia dovevano spazzar via chi certamente gli avrebbe dato filo da torcere: un’auto con a bordo sei fascisti ha cercato di attaccare lo Spazio Anarchico Vesuviano. Non gli è andata bene e si sono ritrovati malconci sull’asfalto.
Questa gentaglia può storicamente sempre contare, però, sull’aiuto delle guardie che intervengono in loro soccorso (come accaduto nel quartiere della Magliana a Roma) ed approfittano per levarsi di torno chi ostacola la loro legittimazione, la loro ingombrante presenza nelle strade, sempre al soldo dei poteri forti. In breve tempo lo spazio anarchico è stato circondato da un notevole numero di forze militari (sembra che non ne mancasse neanche una!) nel tentativo di identificare chi era all’interno, ritenuti responsabili di quanto poco prima accaduto. Determinati a non farsi identificare e dopo svariate ore barricati all’interno dello spazio, i compagni hanno deciso di aprire il portone e sfondare il cordone di guardie all’esterno. Numerosi i compagni e gli abitanti del quartiere che davano manforte durante la fuga: un agente è rimasto a terra ferito e sono stati fermati un residente della zona, un solidale, e due compagni anarchici.
La vendetta di Stato, in questi casi, non tarda quasi mai ad arrivare. A Roma hanno lasciato fare ai fasci e ad alcuni abitanti del quartiere Magliana; ad Ercolano, non avendo complici tra la gente, hanno provveduto direttamente gli energumeni in divisa a devastare lo Spazio Anarchico Vesuviano e a metterlo sotto sequestro giudiziario, pur non avendo trovato nulla all’interno ed essendo uno spazio in affitto.
La giornata si è conclusa con un compagno arrestato e processato, il giorno dopo per direttissima, con condanna a 3 mesi e 10 gg., pena sospesa e 3 compagni denunciati a piede libero per oltraggio e resistenza. Uno di loro in quanto ritenuto responsabile dello Spazio Anarchico Vesuviano.
Il compagno arrestato ha, inoltre, avuto la piacevole sorpresa di essere portato, al momento del rilascio, al commissariato di Torre del Greco per il prelievo del DNA; procedura, questa, al quanto strana, anche a detta del suo avvocato.
Per quanto ci riguarda, l’antifascismo nelle sue più molteplici forme è parte integrante della nostra lotta e del nostro percorso di liberazione.
Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà a chi è stato oggetto dell’ennesima attenzione repressiva e a chi ha dimostrato, con la pratica, che il vero degrado dei quartieri sono i fascisti e saranno spazzati via dalle nostre strade!
Fascisti e guardie fuori dai quartieri!
Rete Evasioni