fonte: informa-azione
Lecce – Un aggiornamento che non avremmo mai voluto fare
In un breve comunicato del 10 novembre scorso, nel riferire della notifica di tre divieti di dimora dal Comune di Lecce, abbiamo parlato di tre compagni accusati di rissa aggravata per uno scontro con alcuni fascisti avvenuto, sempre a Lecce, a fine luglio. Purtroppo, con amarezza, abbiamo in seguito saputo che uno dei tre destinatari della misura cautelare, unico convocato in Questura subito dopo i fatti, non solo ha risposto all’interrogatorio della Polizia, fornendo la sua versione dello scontro, ma alla fine ha anche sottoscritto un verbale in cui sono indicati i nomi di diversi compagni che sarebbero stati presenti in strada quella sera. In questo modo non solo si è autoaccusato, ma ha anche chiamato in correità gli altri.
Riteniamo questo un atto gravissimo, non giustificabile in nessun modo, di cui dovrà assumersene l’intera responsabilità. L’antifascismo, o lo stare in strada con altri compagni in una qualsiasi situazione di lotta, non può essere declinato con la delazione.
E con le forze dell’ordine dovrebbe sempre essere mantenuto un sano ed opportuno silenzio, in ogni circostanza.
I fascisti sono, da sempre, una delle tante stampelle di cui si serve il sistema dello sfruttamento per garantirsi la propria sopravvivenza. Contrastarli deve procedere di pari passo con una riflessione, una critica e una lotta generale contro l’intero contesto in cui siamo inseriti.
Per concludere, anche tre dei fascisti coinvolti nell’inchiesta, passandosi per vittime, hanno rilasciato le loro squallide deposizioni, mentre secondo le indiscrezioni della stampa sarebbero in tutto 14 gli indagati per rissa, avvenuta a quanto pare nei pressi della telecamera di sorveglianza di un esercizio commerciale.
Lecce, 23 novembre 2016