La data d’inizio del primo grado del processo contro i compagni e le compagne coinvolt* nell’operazione “Scripta Manent” è stata fissata al prossimo 16 novembre.
Il processo si basa, così come evidente dal nome dato all’operazione, in migliaia di atti ossessivamente accumulati dall’accusa, che per l’occasione ha nome Sparagna. Ossessione zelante, certo, ma anche strategia già vista in precedenza: una così enorme quantità di atti può solo significare avere in mano ben poca cosa rispetto a quelle che sono le fantomatiche evidenze utili ai fini di un’incriminazione certa.
Nel frattempo lo Sparagna, non risparmia pressioni su pressioni continuando, in particolare, ad accanirsi sulle vite private e gli affetti dei e delle compagne. Come d’altronde nella miglior tradizione di chi si è fatto carriera con la nobile disponibilità dei pentiti: di prove granitiche solo un mucchio di carte per cui si prova a procedere in altro modo.
Non ci aspettiamo certo che questi personaggi conoscano il significato del termine etica, così concentrati come sono a difendere l’indifendibile: paladini di un ordine sociale oscurantista, violento, guerrafondaio, sordo ad ogni logica che non sia quella dell’arrivismo, ambizione, arricchimento, bramosia di potere a scapito di ogni cosa e di chiunque, avida di (ab)uso e consumo.
Tra gli sporchi giochi di questa indagine è evidente il fine di dividere in due “scuole di pensiero”, i compagni e le compagne in base alle loro presunte pratiche. Questo maldestro tentativo non è calato a caso in una fase storica quale quella attuale. Il dibattito, anche acceso, fra varie prospettive di lotta fra compagn* nella nostra storia c’è sempre stato, nel lontano passato come nel più recente presente. Esso è un momento di ricchezza, da interpretare positivamente e ci aiuta a tradurre la fase in cui viviamo.
Ci teniamo quindi a dire qualcosa, con la chiarezza di un timbro vocale che possa raggiungere le orecchie dei più sordi:
Albert detto Libertad – Emilè Pouget – Errico Malatesta – Jules Joseph Bonnot – Gaetano Bresci – Louise Michel – Giovanni Gavilli – Nicola Sacco – Bartolomeo Vanzetti – Severino di Giovanni – Buenaventura Durruti – Pietro Gori – Emma Goldman e tant* altr* compagni e compagne di oggi e di ieri, sono la nostra storia, fanno parte della nostra dialettica e della nostra crescita.
E a chi crede che il “divide et impera” possa essere una formula vincente ribadiamo la nostra vicinanza e solidarietà a chi è colpit* dagli apparati repressivi, nostri unici nemici.
Libertà per tutti i compagni e tutte le compagne coinvolt* in questa operazione.
Rete Evasioni
A seguito il link per l’appello del presidio indetto il 16 novembre davanti l’aula bunker del carcere “Le Vallette” di Torino
Fonte https://www.autistici.org/cna/2017/10/11/appello-alla-solidarieta-internazionale-per-il-16-novembre/