Mar 262018
 

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei compagni sugli obblighi di firma in Val Chisone.

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Ancora una volta la Procura di Torino ricorre all’imposizione dell’obbligo di firma periodico per infastidire la vita e le attività dei/delle compas, confermando l’utilizzo ormai sistematico delle misure cautelari per qualsiasi episodio, anche minimo, di piazza o meno, che contrasti l’Autorità. Così, per un acceso diverbio avvenuto nel dicembre scorso nel tentativo (riuscito) di allontanare due spioni in borghese, due compas della Cassa AntiRep delle Alpi occidentali dal 21 marzo hanno l’obbligo di firma giornaliera presso una caserma dei CC. Questi spioni erano già stati notati (e apostrofati) ad aggirarsi nei pressi delle abitazioni dei compas locali in altre occasioni: spioni non identificabili tra quelli più noti che infestano il torinese, ma che abbiamo avuto conferma si interessassero proprio ai compas dopo averli ritrovati tra le divise che procedono alle identificazioni all’ingresso del processo in corso contro alcun* anarchic* in quel di Torino.
L’unica cosa che ci preme ribadire anche in questa occasione è che consideriamo giusto e opportuno non lasciare spazio al viscido scorrazzare di spioni e divise varie nei territori che abitiamo e che obblighi e misure lasciano il tempo che trovano nell’ostacolare i percorsi di ribellione e di libertà.

gli “imprevedibili aggressori” (a detta degli sbirri) della Val Chisone