Lettera Aperta alla cittadinanza e alle istituzioni locali
Per comunicare e condividere il lavoro svolto in sette mesi di autorecupero e di iniziative sociali e politiche nello Spazio socio-abitativo Sanlorenzo e lanciare le prospettive di Università Antagonista e del progetto finestre.
Sono passati ormai sette mesi dal 1 Ottobre 2004 quando Università Antagonista attuando il “Progetto Finestre, prendere casa senza passare dalla porta degli affitti” ha occupato lo stabile ex immacolatine situato in via S.Lorenzo, struttura abbandonata dal 1999 anno in cui fu venduta alla scuola S. Anna. La Scelta di autorecuperare questa struttura fu successiva all'occupazione simbolica dello stabile, avvenuta nel Maggio 2004; in questa occasione Università Antagonista, presentando Il Progetto finestre, denunciò lo stato d’abbandono di numerosi stabili a Pisa a fronte di una forte esigenza abitativa studentesca (15000 fuori sede e solo 1200 case della azienda al diritto allo studio). L’indagine sulla questione abitativa, effettuata sul territorio pisano, ci fornì cifre allarmanti: 4360 case sfitte e stabili abbandonati e un fiume di studenti in preda al mercato libero degli affitti, con costi cresciuti del 100% nel giro di pochi anni. Inoltre sempre in quell’occasione, dai colloqui con la proprietà, venimmo a conoscenza dell’impossibilità di reperire i fondi necessari al restauro del complesso di via S. Lorenzo per almeno due anni. Fu questo il motivo che ci portò ad occupare lo stabile; con l’apertura parallela di un tavolo di trattativa fu chiesto l’utilizzo della struttura per almeno due anni per dare casa a cinquanta studenti e per fornire diversi spazi sociali agli studenti e alla città tutta. In sette mesi di lavoro questo è stato certamente raggiunto: abbiamo dato 44 alloggi a studenti e studenti lavoratori precari, una foresteria con cinque posti letto per le emergenze sfratti, una sala conferenze e cineforum, una sala computer con connessione internet, due aule studio, una sala prove per gruppi esordienti, una ludoteca con laboratori settimanali per bambini e altri spazzi ricreativi come il giardino interno. Tutte questi spazi sono ormai utilizzati da centinaia di studenti, lavoratori e famiglie; lo spazio socio-abitativo Sanlorenzo è diventato una realtà riconosciuta ed apprezzata, soprattutto per i valori dell’autogestione e della solidarietà sociale, scostandosi, visibilmente, dalla dimensione normalizzante del servizio a pagamento o del diritto privatizzato. Oltre alla pratica dei bisogni, lo Spazio socio-abitativo Sanlorenzo, con il suo collettivo politico Università antagonista, è stato promotore di numerose iniziative di elevato contenuto culturale: le tematiche della guerra e della solidarietà tra i popoli, dei diritti sul lavoro, delle riforme universitarie e scolastiche, dell’immigrazione e chiaramente del diritto allo studio e alla casa, sono la voce che quotidianamente si può ascoltare in via S. Lorenzo 24, nella più completa libertà di partecipazione e condivisione.
Per l’autorecupero della struttura e per l’allestimento degli spazi abbiamo sopportato grosse spese per un ammontare di circa 30.000 euro, questi soldi sono stati in parte ricavati dalla sottoscrizione degli studenti e dei cittadini solidali, e in parte dalle attività di autofinanziamento, tramite cene sociali, feste e concerti. E’ nostra ferma convinzione continuare a praticare il metodo dell’autogestione e dell’autofinanziamento escludendo qualsiasi logica di profitto.
Sulla questione del rapporto con la proprietà è doveroso fare una breve cronistoria dei fatti: ad un primo periodo di incontri frequenti, nell’ottica del dialogo e del riconoscimento reciproco, è seguito un blocco delle trattative per una presunta accelerazione dell’inizio dei lavori con fondi recuperati da una revisione di bilancio interno. L’apertura dei lavori in questione, il cui bando per la gara d’appalto era stata prevista per l’apertura dell’anno nuovo, non si riferiva al piano generale di ristrutturazione del 2001 (che prevedeva una spesa di quasi 4 milioni di euro), ma un improbabile inizio cantiere strumentale solo al nostro sgombero. Ne sono prova sia il costo ( la spesa dei lavori si aggira attorno ai 400.000 euro) e sia il l’esplicito indirizzo dei lavori alla parte dello stabile da noi occupata per la realizzazione di 26 alloggi studenteschi. Chiaramente i fatti hanno dimostrato che non avrebbe avuto senso dare il via a questo cantiere-sgombero; immaginate cosa significherebbe un progetto che prevede 26 alloggi all’interno di una struttura che rimarrebbe degradata. Ci chiediamo come poteva compiersi recupero di un terzo del complesso ex Immacolatine con una spesa prevista di neanche un settimo rispetto al piano generale del 2001. Inoltre ci è sembrato ambigua la possibilità di utilizzare fondi interni quando il recupero del complesso è legato al lascito di finanziamenti del MIUR (ministeriali), ricordando che fu la stessa scuola a indicarci questo iter per il recupero. Ad oggi se da un lato ci sembra sorpassata la fantasiosa idea dei lavori parziali, dall’altro avvertiamo il timore che il nostro radicamento possa essere il movente per accelerare il reperimento dei fondi, anche tramite l’intervento di privati. Chiariamo subito che la nostra presenza non si opporrà ad una realizzazione del progetto di recupero della struttura secondo la destinazione d’uso (la stessa del palazzo di via Vernagalli comprato dal S.Anna nel lontano 1985 per alloggi studenteschi e ora in procinto di vendita ai privati), anzi le nostre intenzioni sono di costituire, insieme agli studenti del S.Anna, un osservatorio che vigili su possibili modifiche apportate dall’investimento di capitali privati. Nel caso in cui sia dato il via libera al reale progetto esecutivo dei lavori, chiederemo l’apertura di un tavolo di trattativa con la proprietà e con le istituzioni locali, per un trasferimento in una altra struttura vuota dove proseguire ed allargare il progetto di autorecupero abitativo.
Le prospettive dello Spazio socio-abitativo Sanlorenzo, di Università Antagonista e del progetto finestre sono legate al buon senso delle istituzioni cittadine, crediamo sia importate riconoscere la validità di una pratica che sottrae al degrado dell’abbandono strutture vuote per assegnarle ad una logica di autorecupero. Pensiamo sia oltremisura sensato legittimare un‘iniziativa di questo tipo, che oltre a non gravare su i bilanci delle istituzioni, andrebbe incontro alle esigenze di centinaia di studenti, nell’ottica del guadagno sociale ed ambientale. Nel corso di questi mesi tramite l’apertura dello sportello per il diritto alla casa, abbiamo contattato decine di studenti disposti a rimboccarsi le maniche per abitare strutture sfitte; si è costituita una vera e propria “agenzia casa per l’autorecupero sociale”.
Chiediamo, fin da subito, alla istituzioni cittadine di rendersi disponibili ad una prospettiva di collaborazione che rappresenterebbe un grande risultato per la crescita sociale e politica di tutta la città; la stessa storia di Pisa conferma questo avanzamento sociale sulla questione abitativa, ricordando le storiche occupazioni dei villaggi Cento Fiori ed Aurora divenute, con grande merito di tutte le parti, case popolari.
Spazio socio-abitativo Sanlorenzo
Info tel. 050 561114