«L'eterna obiezione: "Che cosa fare, dunque, dei malfattori? Possibile mai lasciarli senz'altro
impuniti?" non lo turbava più.
Tale obiezione avrebbe avuto valore se fosse stato dimostrato che la pena diminuisce i reati e
corregge i trasgressori; ma una volta che era dimostrato precisamente il contrario, ed era
manifesto che non è in potere degli uni correggere gli altri, la sola cosa razionale che si potesse
fare era cessar di fare quanto non solo non era utile, ma dannoso, oltre che immorale e crudele».
L'abolizionismo di Tolstoj era, come ogni nuovo pensiero, necessariamente utopico: come direbbe Erich Fromm, richiedeva «un altro tempo» dato che ai giorni di Tolstoj l'avvento del modo di produzione industriale doveva ancora vedere la tecnoburocrazia compiere tutto il suo nuovo ciclo.
Leone Tolstoj
RESURREZIONE
INDICE.
- Parte prima.
- Parte seconda.
- Parte terza.