Il fondo Piero Bassi nasce per precisa volontà di un gruppo di compagni che l’hanno conosciuto e frequentato dai tempi della sua liberazione dal carcere.
Dopo la sua morte, nel dicembre del 2020, i compagni che si sono occupati dell’esecuzione delle poche ultime volontà di Piero, hanno deciso che la sua biblioteca venisse messa a disposizione dell’Archivio Primo Moroni come testimonianza dei suoi plurimi interessi e della vastità della sua cultura. Piero Bassi ha lasciato pochi scritti, convinto come era del fatto che le Brigate Rosse costituissero una storia collettiva che sfugge alle ricostruzioni dei singoli. Infatti, salvo l’intervento tenuto al convegno di Zurigo Piero non è mai intervenuto sulla “Storia delle BR”. Ha invece scritto alcune importanti note sul materialismo, sul ruolo della classe operaia, sul tema della dissociazione.
Ma ha lasciato un pugno di libri, conservati dai vari traslochi tra un carcere e l’altro o recuperati in plurime occasioni dopo la sua liberazione: poco meno di 700 volumi, al netto dei tanti che regalava. Uno dei normali gesti di Piero Bassi era, infatti, regalare uno o più libri che riteneva potessero essere di interesse per la persona a cui li donava.
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